Briefing con la stampa dei piloti della Ferrari #51 a poche ore della partenza della 93ma edizione della 24 ore di Le Mans.
Iniziamo con Antonio Giovinazzi:
Che speranze ci sono per la gara dopo queste qualifiche?
“Le speranze ci sono sempre, soprattutto per Le Mans. E’ una gara lunga e tutto può succedere. Dicono che le qualifiche non contano così tanto qui a Le Mans, ma a dire il vero ieri i nostri avversari erano più veloci di noi. Certamente non ci aspettavamo di essere così lontani. Ma, detto questo, continueremo a spingere perchè penso ci sia abbastanza spazio per lottare con gli altri”
Sai che su un’altra testata Sebastien Bourdais ha scritto che la qualifica non è stata reale e che soprattutto le Ferrari si sono nascoste. Cosa ne pensi ?
“Beh, credo sappiate che in qualifica non ci risparmiamo e loro sono arrivati primi e secondi. L’anno scorso eravamo terzi e quarti. Due anni fa eravamo primi e secondi. Stavolta abbiamo terminato in P7, 11 e 13. Non è una buona posizione ok, ma vediamo il ritmo prima di tutto, perché forse farà più fresco rispetto ai giorni scorsi, quando faceva molto caldo. Quindi in termini di degrado ci aspettiamo un’altra macchina. Poi arriverà la notte e non sappiamo quando potremo montare le soft perché non ci sono abbastanza gomme medie.”
Interessante questo aspetto sulle gomme.. ne avete usate molte in libere e qualifiche?
“Sì, ma il problema è che se fa caldo così di notte per le morbide non è la finestra giusta da usare, e poi non ci sono abbastanza gomme per la gara. Quindi, sarà fondamentale, e soprattutto quest’anno con queste temperature. L’anno scorso dalle 23 abbiamo avuto pioggia, era molto più fresco e quindi sai che è possibile usare una morbida fino al mattino. Domani forse non sarà così, vedremo…”
Proseguiamo con Alessandro Pier Guidi:
Qualche problema nell’ultimo giro in qualifica?
“Probabilmente non sono stato perfetto, abbiamo perso qualcosina ed è stato sufficiente per non arrivare al taglio. Il giro è stato abbastanza pulito, anche se non è stato il migliore della mia carriera.”
Pensi che gli altri siano migliorati?
“È sempre difficile sapere cosa stanno facendo gli altri nelle prove. Dipende dalla quantità di carburante e dall’usura delle gomme. Quindi, le libere sono libere, ma la qualifica è la qualifica. Sulle 24 ore può non significare nulla, ma pare che quest’anno non siamo i più forti in termini di ritmo.”
“Partire da centro gruppo non è l’ideale, soprattutto per la prima curva, ma cercheremo di stare lontani dai guai. Alla fine, la prima regola per vincere la gara è finire la gara. Quindi dobbiamo cercare di stare lontani dai guai. Spero sarà così.”
Ale, cambieresti un’altra vittoria a Le Mans per il campionato?
“Devo pensarci. Certo, Le Mans è Le Mans e vuoi sempre vincere, ma non abbiamo mai vinto il campionato, quindi mi piacerebbe, mi piacerebbe davvero. Il nostro obiettivo è di conquistare punti in ogni gara. Cercheremo quindi di vincere anche qui, ma se non ci riusciremo cercheremo di segnare più punti possibile.”
E terminiamo con James Calado:
Soffrite di più alla fine del rettilineo a causa della mancanza di potenza rispetto alla concorrenza e qual è per te l’area più critica quest’anno?
“Penso che siamo più o meno lì in termini di velocità o potenza, di sicuro non siamo i più veloci, ma nemmeno i più lenti. Se guardi i tempi sul giro e la qualità, abbiamo un po’ di lavoro da fare sul ritmo sul giro secco, ma penso che l’obiettivo principale fosse cercare di concentrarsi sul ritmo gara.”
L’anno scorso in Bahrain abbiamo parlato del peso del pilota e delle qualifiche. Ora finalmente c’è una regola specifica, anche se le qualifiche le hanno fatte i tuoi due compagni
“Sí, qui hanno fatto le qualifiche Ale e Tony, ma anche perchè a Le Mans hanno semplicemente considerato il peso medio, quindi ero comunque il più pesante dei tre ed aveva senso che fossero i due italiani più leggeri a qualificarsi, e va bene cosí per me. Ad ogni modo, questa cosa mi sta aiutando molto, soprattutto in gara ha fatto una grande differenza.”
Interviste raccolte da Luca Pellegrini e Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo, Giulio Villa