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Asian LMS – Facciamo il punto sull’entry list

Fra meno di un mese l’Asian Le Mans Series 2025/26 prenderà il via Sepang e nei giorni scorsi si sono succeduti diversi annunci in tema piloti e macchine.

Tra le LM P2, dopo aver conosciuti gli effort che porteranno in pista tre piloti italiani quali Roberto Lacorte, Antonio Fuoco (Cetilar Racing) ed Enzo Trulli (Algarve Pro Racing), un altro nostro connazionale si appresta a calcare le scene nella classe regina della serie continentale asiatica. Giorgio Roda infatti tornerà nuovamente in azione, ma questa volta con United Autosports, con un equipaggio di tutto rispetto che lo vede insieme all’ex-ufficiale Peugeot Mikkel Jensen e a Gregoire Saucy.

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Un’altra Oreca verrà schierata dal team angloamericano per Phil Fayer e Ben Hanley, vale a dire lo stesso equipaggio che disputerà tutte le tappe del WeatherTech SportsCar Championship, e Paul di Resta.

Di ritorno anche RD Limited, il team di Romain Dumas, vicecampione nel 2024-25, con la stessa line-up trionfatrice in gara-1 a Sepang lo scorso anno composta da Fred Poordad, Tristan Vautier e James Allen.

Già completi anche gli equipaggi di PONOS Racing, con Kei Cozzolino, Marino Sato e Yorikatsu Tsujiko e di High Class Racing, col ritorno in pista di Gustavo Menezes, affiancato dal neocampione ELMS delle LM P3, Theodor Jensen e da Jens Reno Møller (entrambi campioni uscenti tra le LM P3), oltre al Crowdstrike by APR con Malthe Jakobsen e George Kurtz, campioni 2023-24, insieme a Louis Deletraz.

Ancora incomplete invece le line-up di DKR Engineering, Inter-Europol, ARC Bratislava, Nielsen Racing e Vector Sport RLR e della seconda entry di Proton Competition.

Tra le LM P3, ricordiamo l’unica categoria che non concede l’invito automatico alla 24 Ore di Le Mans, gli unici due equipaggi completi sono quelli del Forestier by VPS e di CLX Motorsport. I vicecampioni rivelazione della Le Mans Cup 2025 si presenteranno con il veterano ex-titolato ELMS Nick Adcock, più Lucas Fecury e Luciano Morano, mentre i campioni 2023/24 hanno appena annunciato che sarà Paul Lanchère, fresco di titolo ELMS LM P3, ad affiancare Alexander Jacoby e Kévin Rabin.

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Presenza assicurata invece per il campione della serie cadetta europea, Hugo Schwarze, con R-ace GP, e vari altri protagonisti della categoria quali Alexander Bukhantsov e Douwe Dedecker (Inter-Europol), Louis Stern e Terrence Woodward (23Events), Dan Skočdopole (Bretton Racing) ed Andres Fjordbach (High Class Racing). Il Team Virage infine, reduce dai test privati di Barcelona, raddoppia con due Ligier tra cui spicca l’ex-F1 Narain Karthikeyan.

Parterre de roi infine in GT, con praticamente tutte le squadre che contano presenti all’appello. Manthey Racing, campione in carica, schiererà due Porsche per Antares Au, Klaus Bachler e Loek Hartog, e per i due neocampioni WEC LMGT3 Richard Lietz e Riccardo Pera, affiancati dalla novità François Heriau. Porsche verrà rappresentata anche da Proton Competition, Origine Motorsport e Phantom Global Racing.

Doppio impegno anche per Mercedes con due AMG GT3 iscritte da GetSpeed, e per TF Sport. La compagine britannica porterà al debutto nella serie asiatica due Corvette, col ritorno del campione 2023 Salih Yoluc al fianco di Charlie Eastwood e Tom van Rompuy. Altre due Z06 GT3.R sono previste per la Johor Motorsport dei principi malesi.

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Ferrari ovviamente a fare la parte del leone, con ben sei 296 GT3: tra i due esemplari iscritti da Kessel Racing, oltre ai neotitolati GTWC Bronze Cup, Dustin Blattner e Dennis Marschall, i quali verranno affiancati dal campione in carica Sprint nella Gold Cup, Chris Lulham, da segnalare il ritorno dell’ex-campione IMSA GTD Alessandro Balzan, accoppiato al veterano delle gare americane Memo Gidley ed al protagonista del Ferrari Challenge North America, Dylan Medler.

Per le sue quattro Ferrari, AF Corse ha annunciato finora solamente i portacolori WEC, Simon Mann e Thomas Flohr, più Sean Gelael e Carl e Gregory Bennett.

Due entry per BMW da parte di WRT ed anche per Aston Martin con EBM ed Ecurie Ecosse Blackthorn, capitanate da Jonny Adam e Marco Sørensen ed una singola McLaren di United Autosports per Wayne Boyd completano l’entry list di categoria.

Per tutti, l’appuntamento è per il 12 dicembre a Sepang con le prove libere del primo dei tre doubleheader della serie.

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series, United Autosports, CLX Motorsport, Kessel Racing

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GTWC – Rutronik passa a Lamborghini

Rutronik Racing cambia costruttore per il 2026 entrando nella famiglia Lamborghini. La squadra tedesca si prepara per una nuova sfida dopo aver vinto nella stagione appena conclusa il titolo nella GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup con una Porsche 992 GT3-R.

Prima di aggiudicarsi il titolo Pro 2025, ottenuto con Alessio Picariello, Patric Niederhauser e Sven Muller, il team aveva primeggiato nella classifica assoluta riservata ai team nel 2024 in Bronze Cup e ancor prima si era laurata campione nell’ADAC GT Masters con un’Audi R8 LMS GT3 EVO affidata a Niederhauser e all’attuale pilota BMW Motorsport Kelvin van der Linde.

Klaus Graf, Team Principal, ha affermato in una nota: “Siamo molto entusiasti e non vediamo l’ora di avviare una nuova partnership strategica con Lamborghini nel 2026. Per Rutronik Racing, questa è un’altra pietra miliare nello sviluppo del team. Siamo molto orgogliosi di ciò che abbiamo raggiunto negli ultimi anni. Siamo convinti di poter raggiungere i nostri obiettivi a medio e lungo termine con un partner come Lamborghini. Non vediamo l’ora di gareggiare con la nuova Lamborghini Temerario GT3 nel 2026 e oltre”.

Ricordiamo che Rutronik Racing ha concluso al secondo posto l’ultima 24h di Spa proprio alle spalle di una Lamborghini, la #63 Grasser Racing Team di Jordan Pepper, Mirko Bortolotti e Luca Engstler.

Il GTWC Europe inizierà ad aprile dal Paul Ricard con la 1000km valida come prima prova dell’Endurance Cup. La manifestazione verrà preceduta dal consueto Prologo.

Luca Pellegrini

Foto: Rutronik Racing

 

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WEC – Mick Schumacher si separa da Alpine: chi al suo posto?

Alpine perde un altro pezzo del proprio roster. Dopo Paul-Loup Chatin, approdato in Genesis, tocca ora a Mick Schumacher.

L’ex-campione del FIA F2 lascia il team francese dopo due stagioni complete nel WEC nelle quali ha rimediato solamente tre podi. Per lui dovrebbero aprirsi le porte dell’IndyCar dopo il test svoltosi il mese scorso sullo stradale di Indianapolis con il Rahal Letterman Lanigan.

All’Alpine rimane quindi un sedile vacante dopo l’ingaggio da parte di Antonio Felix da Costa, da affiancare ai confermati Ferdinand Habsburg, Charles Milesi, Fred Makowiecki e Jules Gounon. Diversi i piloti, tra cui alcuni transalpini, possibili indiziati per completare la line-up; tra gli altri, nientemeno che il campione WEC 2024 – con Porsche – Kevin Estre.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Genesis completa con Jaminet e Chatin. Jamie Chadwick riserva

Genesis Magma Racing ha completato la propria line-up per il debutto nel WEC annunciando gli ultimi due piloti nelle persone di Mathieu Jaminet e Paul-Loup Chatin.

Jaminet ha abbandonato Porsche dopo una lunga militanza nata dalla Carrera Cup e culminata col passaggio a titolare in casa Penske in IMSA, dove nell’ultima stagione si è laureato campione con la 963 dopo aver conquistato in precedenza il titolo in GTD Pro con Pfaff Motorsports nel 2022.

Anche per Chatin si tratta di un addio dopo una lunga presenza, in questo caso in Alpine, dove, dopo gli esordi in ELMS coronati dal titolo 2014, è tornato nel 2024 per gareggiare tra le Hypercar, diventando protagonista della prima storica vittoria della A424 LMDh al Fuji a fine settembre.

I due transalpini si uniscono ai già confermati Andrè Lotterer, Pipo Derani, Dani Juncadella e Mathys Jaubert sulle nuove GMR-001, che nei giorni scorsi hanno mostrato anche una variante di livrea su base grigio-argento, che potrebbe diventare definitiva al posto della rosso-arancio presentata a Le Mans.

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Spazio nel team di Cyril Abiteboul anche per Jamie Chadwick, che fungerà da reserve driver. La dominatrice della defunta Formula W, tre vittorie all’attivo nell’ultima stagione dell’ELMS dopo due positive stagioni in Indy NXT, ha saggiato per la prima volta la Hypercar battente bandiera coreana in settimana a Magny-Cours, nell’ambito di una tre giorni dedicata allo sviluppo della vettura.

Piero Lonardo

Foto: Genesis Magma Racing

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IMSA – Le Mercedes chiudono in bellezza i test di Daytona

Sono ancora le Mercedes a dettare il passo tra le GT nella terza ed ultima giornata dei test collettivi di Daytona. Maxime Martin con l’AMG GT3 #48 di Winward Racing ha alzato l’asticella al mattino con 1.47.152, mentre Mikael Grenier, sull’esemplare iscritto da 75 Express condiviso tra gli altri con Will Power, si è portato a 35 millesimi nell’ultima sessione, siglando un clamoroso uno-due in GTD Pro.

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A seguire, bel debutto del Rahal Letterman Lanigan con la McLaren, che chiude in P3 complessiva a mezzo secondo dai battistrada, a precedere Thomas Preining con la Porsche #911 Manthey sulla quale è salito anche il neocampione WEC GT3 Riccardo Pera.

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Le GT della stella a tre punte concludono al comando anche nella classifica delle GTD grazie alla migliore prestazione di 1.47.156 ottenuta sabato da Lucas Auer, ribadita ieri anche dal campione in carica della categoria, Phil Ellis.

In evidenza anche le Porsche di RS1 e Wright Motorsports col veterano Jan Heylen ed il protagonista dell’IndyCar, Callum Ilott, che concludono al comando nel settimo ed ultimo turno in assenza della capolista Mercedes #57. Alla sessione non hanno partecipato anche la Ford Mustang del Myers Riley che schiera l’ex-Lambo Romain Grosjean, attanagliata da problemi elettrici, e la BMW Pro del Paul Miller Racing.

L’appuntamento con Daytona ed il WeatherTech SportsCar Championship è per la Roar Before the 24, antipasto del season opener, in programma dal 16 al 18 gennaio prossimi.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, RLL, Riccardo Pera FB page

I risultati della Session 6

I risultati della Session 7

I risultati complessivi dei test

JDC (1)

IMSA – Pino e le BMW in evidenza nel Day-2 dei test di Daytona. Nasce la “Short FCY”

La seconda giornata dei test di Daytona si chiude all’insegna di Nico Pino e delle BMW. Il cileno del JDC-Miller nel turno pomeridiano si avvicina infatti al best lap segnato venerdí da Nick Yelloly con 1.36.015 sulla Porsche 963 in versione 2025, mentre le due rinnovate BMW capeggiano la session 5 in notturna con Marco Wittmann davanti a Dries Vanthoor.

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Ha finalmente preso la pista anche la star emergente della NASCAR Connor Zilisch sulla Cadillac #31 del Whelen Racing, cosí come è entrata in azione anche l’Aston Martin Valkyrie dopo i problemi elettrici del day-1.

Pietro Fittipaldi nel pomeriggio con l’entry del Pratt Miller dal canto suo si è portato ad un solo millesimo dal miglior tempo delle LM P2 segnato venerdí da Charles Milesi del TDS col tempo di 1.39.177.

E’ invece dominio Mercedes in GT. A Scott Noble il best lap in GTD Pro con la #48 del Winward Racing condivisa con Maxime Martin, Luca Stolz e Jason Hart con 1.47.622 davanti all’altra AMG GT3 del 75 Express.

La migliore prestazione va però a Lucas Auer sulla vettura campione in carica delle GTD, autore di 1.47.156 davanti di Nicki Thiim con l’Aston Martin del Magnus Racing.

Lambo

Debutto positivo in pista per la Lamborghini Temerario GT3 nelle mani di Pfaff Motorsport. La GT di Sant’Agata, qui in livrea tricolore, dovrebbe peró tornare al classico tartan canadese per la Rolex24.

Diffuso anche il regolamento sportivo IMSA 2026. Novità di spicco, l’introduzione della “Short FCY”. Il nuovo protocollo verrà messo in opera per ogni Full Course Yellow esposta nei primi 30’ di gara ed in ogni FCY iniziata entro 15’ da una ripartenza.

In regime di Short FCY la pitlane rimarrà chiusa, anche se l’IMSA potrà decidere se convertirla in una situazione standard di Full Course Yellow ed aprire la pitlane se la Short FCY dovessere eccedere i 15’.

I test di Daytona proseguiranno domenica con le sole GT.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

I risultati della Session 3

I risultati della Session 4

I risultati della Session 5

Acura (1)

IMSA – Acura al top nella prima giornata dei test di Daytona

Acura in evidenza nella prima giornata dei test collettivi di Daytona, riservata a GTP ed LM P2. L’ARX-06 #93 del Meyer Shank Racing ha segnato la migliore prestazione in entrambe le sessioni, con Nick Yelloly autore di 1.35.725 al mattino, imitato dal compagno di squadra Renger van der Zande nel secondo turno.

Lontani gli avversari, con la Porsche Penske di Julien Andlauer, seconda nella lista complessiva dei tempi a 4 decimi a precedere l’altra Acura e la 963 privata del JDC-Miller con Nico Pino. Le Porsche ufficiali montano entrambe un nuovo pacchetto aerodinamico.

front wide

Filipe Albuquerque ed il neoacquisto Jota Sport WEC, Jack Aitken, svettano tra i piloti delle rinnovate Cadillac. In vista della prossima stagione, anche le V-Series.R presentano un’aerodinamica modificata sia nel profilo anteriore che nell’ala posteriore.

BMW

Presenti anche le BMW con l’evoluzione testata recentemente al Paul Ricard, mentre l’Aston Martin Valkyrie si è immediatamente bloccata per un problema elettrico.

Tra le LM P2, miglior tempo nel pomeriggio per Charles Milesi con l’entry del TDS e 1.39.176. Nel primo turno a svettare è stato invece Tom Dillmann, di ritorno sulla vettura di Inter Europol.

Nella categoria, annunciata la line-up completa di BHA w/PR1 Mathiasen, che aggiungerà Tristan Vautier e Parker Thompson ai regular Ben Keating e Misha Goikhberg. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una delle interruzioni, a muro in curva 5 nel pomeriggio.

United

Annunciati anche gli equipaggi completi di United Autosports, trionfatori lo scorso anno in gara. Sull’Oreca #2 si alterneranno Phil Fayer, Hunter McElrea, Mikkel Jensen e Ben Hanley, mentre sulla #22 saliranno Dan Goldburg, Gregoire Saucy, Rasmus Lindh e Paul di Resta.

Sabato in programma ben tre sessioni a ranghi completi. Attese al debutto la nuova Lamborghini Temerario GT3 e le versioni Evo di BMW M4 GT3, Porsche 911 GT3 R e Ferrari 296 GT3, oltre alla nuova montura di DragonSpeed, passata a Corvette, col ritorno al volante di Henrik Hedman insieme a Giacomo Altoè e Casper Stevenson.

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Piero Lonardo

Foto: IMSA, Cadillac, DragonSpeed

I risultati della Session 1

I risultati della Session 2

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WEC – Ferdinando Cannizzo: “Difficile capire cosa possiamo fare di più, ma dobbiamo farlo”

L’intervista del day after con Ferdinando Cannizzo (Ferrari Head of Endurance Race Cars) al termine della 8 Ore del Bahrain

Hai già realizzato quanto accaduto?

“Quando ti concentri attentamente sulla gara fai fatica a capire cosa realmente è accaduto. Ma sappiamo che abbiamo realizzato un lavoro straordinario scrivendo una bella pagina di motorsport per Ferrari. Sapete, abbiamo lavorato molto duramente per puntare alla costanza, sapendo che era impossibile per noi essere sempre i più veloci, ma allo stesso tempo conoscevamo il potenziale della vettura e quindi abbiamo lavorato duramente per impostarla in modo che fosse davvero forte in termini di costanza, in particolare nel secondo stint”

Siete stati conservativi quindi nel finale?

“Alla fine eravamo vicini a passare completamente alle gomme medie nonostante la nostra prestazione fosse buona. Non c’era ragione però per noi di azzardare una strategia rischiosa in termini di gomme, essendo già molti performanti: il ‘Mix’ tra le due mescole, dure e medie, è stata la soluzione migliore”.

 

 

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Era impossibile battere Toyota?

“Direi che era probabilmente impossibile battere la Toyota. Forse senza il traffico alla fine il gap sarebbe stato minore, forse avremmo superato la #8, ma forse non la #7. Rispetto pienamente la loro gara incredibile ed hanno meritato di vincere”.

Con la Ferrari #50 avete cambiato strategia dopo la prima Safety Car, come mai?

“Abbiamo guardato a quanto fatto da Porsche che aveva anticipato la sosta. Così abbiamo deciso di mantenere la #51 alla testa della corsa, mentre la #50 è stata posizionata per coprire l’eventuale recupero di Porsche”

E la #83 che strategia ha usato?

“La stessa delle altre tranne l’ultima sosta in cui hanno optato per tre gomme dure e una media. Volevano fare l’intero stint con 38 giri senza cambiare gomme”.

Porsche e Cadillac come te le aspettavi? Di fatto solo le LMH sono state davanti…

“Onestamente mi aspettavo di avere una Porsche e una Cadillac decisamente più vicine, ma a quanto pare hanno sofferto il degrado. Non credo che ci sia un problema tra LMH e LMDh. credo che abbiano interpretato meglio la scelta e la gestione delle gomme per questo tipo di gara e per il circuito che, come abbiamo detto in prece§denza, è molto critico per il degrado delle gomme e le condizioni meteo in termini di temperatura”.

Ferrari ha avuto un ottimo bilanciamento sin dalle prove libere, quanto è stato importante?

“Le cose che abbiamo preparato al simulatore sono state subito messe in atto. Questo ci ha permesso di preparare al meglio la gara e di concentrarci sulla comprensione del diverso comportamento delle diverse scelte di pneumatici. Così abbiamo testato la full medium, abbiamo testato la split con la sola laterale, la posteriore, con tutte le configurazioni nel modo giusto, anche suddividendo le strategie tra le auto. Ferrari è stata l’unica a testare il secondo stint e questo ci ha dato la possibilità di essere sicuri di fare la scelta giusta. Quindi, sapevamo in anticipo quale fosse la configurazione più veloce, diciamo dopo la prima sosta”.

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Come si arriva in tre anni a questo risultato?

“Credo che tutto sia iniziato due anni prima, cioè quando abbiamo ottenuto l’approvazione da parte del nostro Presidente. Abbiamo iniziato con molta umiltà a creare il team ed a lavorare sulla vettura. Il target era quello di creare una famiglia. Una squadra in cui tutti si aiutano a vicenda, con un’atmosfera sempre molto serena. Dal punto di vista tecnico, per la vettura abbiamo lavorato molto analizzando la concorrenza, la Toyota, le vecchie LMP1 e anche la F1 che ha una struttura non molto lontana da questa. Tutto questo ci ha permesso di trovarci in una situazione in cui, durante lo sviluppo, eravamo ben preparati ed allo stesso tempo non abbiamo mai esitato nelle nostre attività. Ad esempio, abbiamo deciso di sviluppare la vettura con due diverse chiavi di lettura: una sulle prestazioni e una sull’affidabilità. E questo credo sia stato l’altro pilastro che ci ha dato la possibilità di arrivare davvero ben preparati a Sebring e conquistare la pole al debutto. Ma pensavamo che facesse parte del nostro percorso e penso che il nostro cammino possa continuare. È difficile capire cosa possiamo fare di più e meglio, ma dobbiamo farlo. Tutti i piloti hanno svolto un ruolo incredibile compreso Davide Rigon ed Alessio Rovera. Non hanno guidato la 499P in gara, ma sono stati fondamentali per lo sviluppo. Tutti fanno parte della nostra grande famiglia”.

Quanto si può ancora crescere?

“In questo campionato in cui il regolamento è congelato con l’omologazione dell’auto, è difficile capire quanto si possa crescere. Quando sono arrivato dalla F1 ho dovuto cambiare mentalità. Qui sei limitato, ma questo non significa che non puoi cambiare, che non puoi migliorare. Devi solo guardare in modo un po’ diverso, con occhi diversi, con una prospettiva diversa e trovare le aree  in cui puoi monitorare le prestazioni. Sono fiducioso per il prossimo anno, anche se la concorrenza sarà ancora più agguerrita, e stiamo già cercando di trovare qualcosa in più per essere competitivi”.

C’è già un piano per i test fino alla prossima stagione?

“Sì, abbiamo già sostanzialmente identificato i chilometri principali su cui testeremo. Inizieremo in Qatar, ma a gennaio”.

La Ferrari #50 è stata fatta passare per prendere il terzo posto piloti, giusto?

“Abbiamo cambiato le posizioni e così abbiamo avuto la prima, la seconda e la terza posizione nella classifica piloti”.

Porsche se ne è andata: forse avete avuto troppo successo per il bene del campionato?

“Quello che posso dirti è che mi dispiace un po’ che Porsche se ne sia andata perchè le vittorie sono molto più meritate con tanti rivali. È sicuramente molto difficile quando ci provi più volte e non riesci a vincere e vedo le difficoltà. Al momento però sono contento che non sia un mio problema. Oggi stiamo festeggiando, ma dobbiamo restare molto umili perché questi risultati possono arrivare solo se una squadra è molto forte, molto determinata, concentrata e non pensa che tutto sia possibile”.

Quanta conoscenza della Formula 1 c’è effettivamente nella 499P?

“Parecchia, non so quantificarlo, ma certamente si. Ho avuto esperienza in F1 e comunque anche altri miei colleghi sono stati coinvolti. Stiamo sviluppando la vettura nella stessa galleria del vento, oltre a condividere il ‘pacco batterie’ con la F1″.

L’anno prossimo sembra ci saranno più pneumatici per le GT. Cosa ne pensi? Diventerà più “banale” la strategia?

“Forse no, perché qualcuno può non cambiarle e potrebbe riuscire comunque nella seconda parte di stint a guadagnare una quindicina di secondi. Cambierà sicuramente il modo di giocare, ma non limiterà le strategie. Non credo in ogni caso che ci siano ripercussioni per la nostra 296, abbiamo una buona auto nella gestione del tempo e non solo”.

I piloti della 499P hanno delle caratteristiche differenti?

“Tutti i piloti che abbiamo in 499P hanno delle esigenze differenti. Pier Guidi ad esempio preferisce una vettura ‘più spigolosa’, mentre Giovinazzi richiede un’auto più sottosterzante. In qualche modo riescono ogni volta a trovare la soluzione per tutti. E lo stesso vale per la #50″.

Hai hobby per ‘staccare completamente’?

“Non ho un hobby, a dire il vero, tranne che mi piace molto il calcio e mi piace guardare le partite. Gioco con gli ingegneri, i meccanici, ovunque sia possibile e anche con i piloti. Per quanto riguarda lo sport, mi alleno ogni mattina tra le 7:00 e le 8:00. E questo mi dà la possibilità di staccare completamente. Contemporaneamente amo molto la matematica e ogni volta che trovo il tempo per leggere libri di matematica, li prendo e li leggo immediatamente”.

Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Da Costa e l’Alpine chiudono al top il rookie test di Sakhir

La consueta appendice al season finale in Bahrain ha premiato l’Alpine, che ha primeggiato con Fred Makowiecki ed Antonio Felix da Costa. Il neoacquisto del team transalpino nel turno pomeridiano ha fissato i cronometri sull’1.49.214, precedendo nella lista complessiva dei tempi Nick Cassidy, uomo nuovo Peugeot, Marco Sørensen, che ha “sgrossato” l’Aston Martin per Mattia Drudi, e Lilou Wadoux, di ritorno sulla Ferrari #51.

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Il pilota riminese ha ben figurato, compiendo ben 97 giri sulla Valkyrie #009, come anche Ollie Gray, neotitolato ELMS con VDS Panis, invitato dal WEC sulla vettura campione.

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Tra i debuttanti nelle Hypercar, da segnalare anche la buona prestazione da parte di Charles Weerts sulla BMW, mentre Alessio Rovera ha mosso i primi km ufficiali sulla 499P AF Corse.

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Tra le LM GT3, largo ad Hadrien David, neocampione della Michelin Le Mans Cup, sulla Lexus #87 di AKKODIS ASP, autore di 2.01.801. L’altra vettura del team è stata protagonista di un’uscita di strada in curva 14/15 dopo circa mezz’ora dall’inizio dei test e non è più comparsa in pista.

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In evidenza anche Tom Fleming, pure invitato dal WEC, con la Porsche campione di Manthey 1st Phorm condivisa con Francois Heriau, indiziato di cambiare montura il prossimo anno.

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A sostituire il francese, vicecampione della categoria con Ferrari VISTA AF Corse, almeno per ora, Matias Zagazeta e Nicola Lacorte; al giovane toscano la terza migliore prestazione della categoria.

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Ha preso come previsto la pista anche Logan Sargeant, piazzandosi al secondo posto in graduatoria al mattino sulla Ford Mustang di Proton Competition. Un programma variegato pare per l’ex-F1, atteso nuovamente in IMSA dopo i primi outing con l’Oreca LM P2 del PR1/Mathiasen Motorsports.

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AI test hanno partecipato 29 vetture. Notabili assenti le Porsche Penske, pronti a levare le tende prima possibile dopo la decisione di abbandonare il campionato.

E’ veramente tutto per il FIA WEC 2025. La serie mondiale tornerà in azione il 22/23 marzo prossimi col Prologo in Qatar.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

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WEC – E vissero (quasi) tutti felici e contenti: Ferrari campione del mondo endurance dopo 53 anni! A Manthey 1st Phorm il titolo delle LM GT3

La 8 Ore del Bahrain premia ancora una volta le Toyota, che dopo una gara di testa fanno doppietta, come già accaduto diverse volte nel corso degli anni a Sakhir. Ferrari piazza le sue tre 499P dietro in sequenza e conquista cosí sia il titolo piloti con la #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi, che il titolo costruttori.

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Il Gazoo Racing peraltro scippa anche la seconda posizione a Porsche, quest’oggi inabile a competere con i migliori. Migliori che hanno annoverato ancora una volta Aston Martin e Peugeot, anche se il risultato finale, che vede la #009 mattatrice delle libere concludere settima e le due 9X8 appena all’interno della top ten, non premia il valore espresso in pista soprattutto dalla Valkyrie, che si è tolta anche la soddisfazione di fare qualche giro al comando.

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Nella seconda metà di gara i mattatori sono stati sicuramente Kamui Kobayashi, vero trascinatore della squadra nipponica, ed Antonio Fuoco, impegnato a conquistare quei punti preziosi per la classifica sfuggiti al Fuji.

Un drive-through per un sorpasso in regime di bandiere gialle ha temporaneamente tolto la GR010-Hybrid #8 dalle posizioni di vertice, ma il passo gara e le strategie delle Toyota sono state assolutamente perfette, aiutate anche da una seconda Safety Car entrata in atto all’inizio della settima ora a ricompattare il gruppo per recuperare l’unica Hypercar ritiratasi, la BMW #15, con la sospensione posteriore ko in curva 11.

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Tra le LM GT3, secondo trionfo stagionale per la Lexus di AKKODIS ASP di Clemens Schmid, Răzvan Umbrărescu e José María López. Peccato per la seconda RC F GT3, vittima del primo ritiro della giornata.

Le Mercedes di Iron Lynx confermano le buone prestazioni ottenute durante tutto il weekend e chiudono al secondo posto con la #61 di Martin Berr, Lin Hodenius e Maxime Martin, a loro volta davanti all’Aston Martin dello Heart of Racing del nostro Mattia Drudi, che domani sarà tra i protagonisti del Rookie Test con la Valkyrie.

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Per Richard Lietz, Riccardo Pera e Ryan Hardwick la quarta piazza finale basta e avanza per conquistare il titolo di categoria per Manthey 1st Phorm. La Ferrari #21 di VISTA AF Corse gli chiude alle spalle, un po’ come è stato per tutta la stagione, che ha visto la Porsche #92 aggiudicarsi tre gare tra cui Le Mans.

Out la 296 GT3 #54, buttata fuori malamente da un ritirando Jenson Button. A proposito di ritiri, ci lasciano anche Andrew Hall, gradita presenza fotografica australiana, e Yannick Dalmas. Il compito di gestire la safety car passerà a Peter Dumbreck, il quale affiancherà Pedro Couceiro.

E’ tutto per il FIA WEC 2025. Domani le attività in pista si concluderanno definitivamente con il consueto Rookie Test, che vedrà la partecipazione, annunciata all’ultimo momento, anche di Logan Sargeant sulla Ford Mustang di Proton Competition.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, con l’aiuto di Walter Schruff-Endurance Archive

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

L’entry list aggiornata del Rookie Test