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Porche7win

IMSA – Porsche trionfa al Glen dopo la tempesta. Nielsen porta al successo AF Corse in LM P2. Vittorie per Heart of Racing e Winward in GT

Ancora una volta la pioggia è stata determinante per l’esito della 6 Ore del Glen, sesto appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship e terza gara della Michelin Endurance Cup. Dopo precipitazioni di entità gestibile, un violento acquazzone all’inizio dell’ultimo terzo di gara ha infatti consigliato la direzione gara ad esporre la red flag.

Si è potuto riprendere solamente a 16’ dalla bandiera a scacchi (contrariamente ad altre recenti esperienze mondiali, non vi è stato recupero) e la vittoria finale si è decisa per tutte le classi nell’inevitabile shootout, che ha favorito la Porsche di Felipe Nasr e Dane Cameron, i quali tornano al successo dopo Daytona, sulla Cadillac di Sebastien Bourdais e Renger van der Zande e sull’altra 963 Penske di Mathieu Jaminet e Nick Tandy.

Nelle prime quattro ore non sono mancati i colpi di scena, a partire dalle Iron Dames, partite dal fondo dopo la sostituzione del motore della loro Lamborghini, con la BMW #25 regolarmente al via dai box dopo la ricostruzione intorno ad un nuovo telaio.

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Non serviva un giro intero a Van der Zande per impossessarsi della leadership sul polesitter Louis Deletraz, ma la corsa libera durava appena 5’, a causa del contatto fra le due Oreca LM P2 di DragonSpeed ed ERA Motorsport. I leader della categoria avevano la peggio ed erano la prima macchina a rititarsi.

Al primo restart, era Phil Hanson a portarsi al comando con la 963 del JDC-Miller, apparentemente la più in palla delle LMDh di Stoccarda nelle fasi iniziali su pista asciutta, ma dopo nemmeno mezz’ora la Ferrari del Cetilar Racing veniva scaraventata sulle gomme a protezione di curva 8 da George Kurtz. Gara finita per Roberto Lacorte e incredibilmente nessuna penalità per l’Oreca del Crowdstrike by APR.

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Era quindi il momento della BMW #24 con Philipp Eng, mentre nelle categorie GT erano le due Lexus a primeggiare dopo una prima fase a vantaggio della Ferrari iscritta in Pro da Risi Competizione; le Corvette dal canto loro accusavano entrambe problemi ai freni.

Allo scadere della prima ora era la volta di Jack Aitken a fare da lepre sulla Cadillac di Action Express, ma la V-Series.R #31 era costretta a cedere il comando dopo un testacoda del pilota britannico cui seguiva un’uscita di strada da parte di Pipo Derani.

Toccava ora a Mathieu Jaminet guidare il gruppo con la Porsche #6, ma all’inizio della terza ora, ennesima neutralizzazione propiziata dalla Ligier LM P2 di Joao Barbosa, schiantatasi all’uscita di curva 1.

Le operazioni di riparazione prendevano mezz’ora e al restart iniziavano a cadere le prime gocce di pioggia. Frattanto la leadership della GTD era passata nelle mani della Mercedes di Kenton Koch, il quale cercava di allungare il più possibile il proprio stint.

Poco dopo l’ennesima Full Course Yellow, questa volta causata dalla Ford Mustang Proton di Gianmarco Levorato, in crash all’entrata box, che coinvolge anche l’Aston Martin di Zacharie Robichon.

Segue una fase confusa di gara in cui si avvantaggiavano Nick Tandy e Jordan Taylor, i quali rimanevano fuori con Dane Cameron e Filipe Albuquerque, quest’ultimo precedentemente sanzionato per unsafe release, sulle slick; la pioggia però, apparentemente cessata, andava ad intensificarsi nuovamente e ne faceva le spese la Lamborghini delle Iron Dames, che chiudeva violentemente a muro la propria gara.

Seguiva la porzione forse più avvincente di gara, col bel duello fra Cameron ed Albuquerque, testimone poi passato dal brasiliano a Tandy, con Bourdais e la BMW di Nick Yelloly a fare da terzi incomodi. Anche la Lamborghini SC63 frattanto andava verso il ritiro dopo problemi di surriscaldamento.

Ma a quinta ora appena iniziata la pioggia ritornava in modo torrenziale: out sia l’Oreca del Riley che quella del TDS di Hunter McElrea, quest’ultimo ko come anche la Lamborghini del Forte Racing, fuori rovinosamente in curva 8. Nella ghiaia terminavano anche la Cadillac di Aitken, la Corvette AWA di Matt Bell e la Ferrari 296 AF Corse di Miguel Molina.

La direzione gara, dopo una mezz’ora da brivido dietro la vettura di servizio, si decideva quindi ad esporre la bandiera rossa, che verrà tolta con 40’ rimanenti sul cronometro. La procedura ovviamente prevedeva un avvio dietro Safety Car che porta via un altro quarto d’ora e, proprio mentre si sarebbe stati pronti a riprendere, l’Acura #10 si fermava per la perdita della ruota posteriore destra, ritardando ulteriormente le operazioni fino a -16’ dal termine.

Al decisivo restart, Nasr attaccava Deletraz, in testa al momento della bandiera rossa, incalzato da Van der Zande e Jaminet. Tra le LM P2 Nicklas Nielsen aveva preso saldamento la testa della categoria con la vettura del Richard Mille AF Corse. Tommy Milner precedeva il gruppetto delle GTD Pro, che purtroppo non comprendeva più la Ferrari di Risi Competizione, fermata dalla rottura di una sospensione. Phil Ellis infine era solidamente al top delle GTD con la Mercedes del Winward Racing.

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La gialla Cadillac inseguirà senza successo la Porsche #7 sino al traguardo, mentre in GTD Pro Milner, senza più carburante, cederà il successo all’Aston Martin dello Heart of Racing. Per il Cavallino, oltre il successo del vincitore di Le Mans tra le LM P2, il secondo posto della vettura del Conquest Racing alle spalle della capolista, alla quarta vittoria su cinque gare, susseguente al contatto, apparentemente non sanzionato, tra la Mercedes #57 e la Lexus di Parker Thompson.

Podium_GTDPro

E’ tutto per questa concitata edizione della 6 Ore del Glen. Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà in azione fra tre settimane a Mosport, protagoniste LM P2, GTD e GTD Pro.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Michelin Racing USA, Heart of Racing, Mercedes-AMG Motorsport

L’ordine di arrivo

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GT Open – Oregon si impone in gara 2 all’Hungaroring

Simon Connor Primm e Leonardo Pulcini con la Lamborghini dell’Oregon Team si impongono nella race 2 dell’Hungaroring dell’International GT Open davanti a Gustav Bergström/Nico Menzel (Car Collection Motorsport Porsche #15) e a Dominik Baumann/Mikaeel Pitamber (SPS Automotive Performance Mercedes #15), nuovi leader del campionato.

Il recap della gara 

Il via è stato movimentato da un contatto tra Vincent Abril (Spirit of Race Ferrari #51), in prima fila  in griglia al fianco di Eliseo Donno (AF Corse Ferrari #25), e la Mercedes #17 Team Motopark di Diego Menchaca. Il leader del campionato è stato protagonista di una partenza perfetta dall’ottava piazzola e ha provato a sorprendere i rivali all’esterno di curva 1 per finire in testacoda col monegasco.

La Safety Car è però entrata in azione nel corso del secondo giro per un contatto in curva 1 tra le altre due Mercedes del Team Motopark: Heiko Neumann con la AMG GT3 #65 ha completamente sbagliato la frenata e non è riuscito ad evitare il teammate Morten Strömsted sulla #95.

Eliseo Donno, in azione questo weekend in sostituzione di Giorgio Sernagiotto, ha gestito il successivo restart precedendo senza particolari problemi David Fumanelli (Racing one Ferrari #11) e Nico Menzel (Car Collection Motorsport Porsche #15). Tutto è rimasto immutato fino alla sosta obbligatoria, ed Alessandro Cozzi ha provato nel secondo spezzone di gara a continuare l’ottimo lavoro del compagno di squadra.

Cozzi ha iniziato però a perdere terreno nei confronti della Porsche #15 di Gustav Bergström, a sua volta in difficoltà contro il ritorno di Leonardo Pulcini (Oregon Team Lamborghini #63) e di Dominik Baumann (SPS Automotive Performance Mercedes #20).

Il portacolori di AF Corse è stato progressivamente recuperato da Bergström, Pulcini e Baumann, con la Lamborghini #63 a beffare lo scandinavo e a portarsi all’attacco del leader.

Le due vetture di testa si sono toccate a 5′ minuti dalla conclusione: la Rossa è finita in testacoda, mentre Pulcini al contrario è uscito indenne e si èinvolata verso la vittoria su Bergström, il quale aveva avuto la meglio su Baumann.

Secondo successo stagionale quindi per Lamborghini ed il Team Oregon, con l’accoppiata di SPS Automotive Performance Mercedes a portarsi al comando della classifica generale con sei punti di scarto nei confronti dell’equipaggio della Mercedes #17 del Team Motopark, composto da Marcos Siebert e Diego Menchaca.

Marco Pulcini ed Eddie Cheever (Spirit of Race Ferrari #27) bissano il successo di ieri  in PRO Am, come anche Kiki Sak Nana/Adam Osieka in classe AM.

Il GT Open tornerà in azione il 20-21 luglio prossimi al Paul Ricard.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

Del_pole

IMSA – Deletraz riporta in pole l’Acura al Glen. Derani chiude con Action Express

Louis Deletraz riporta finalmente in pole position l’Acura alla 6 Ore del Glen. Il WTR w/Andretti, che mancava la partenza al palo dalla Petit Le Mans dello scorso anno, proprio col pilota svizzero, ha preceduto col tempo di 1.32.209 Renger van der Zande con la Cadillac del Team Ganassi di appena 38 millesimi.

Seconda fila per l’altra V-Series.R di Jack Aitken, incaricato della qualifica, e la migliore delle Porsche, che questa volta è la 963 del JDC-Miller con Phil Hanson. A seguire le due Porsche ufficiali Penske, l’altra Acura con Ricky Taylor, e la BMW #24. Chiudono il lotto della classe regina i nostri due portacolori, Andrea Caldarelli con la Lamborghini SC 63, e Gianmaria Bruni con la Porsche Proton, a 7 decimi dal leader. Assente, dopo lo schianto nelle libere, l’altra GTP di Monaco, vincitrice lo scorso anno, che dovrà essere ricostruita intorno ad un nuovo telaio per la gara di domani.

Derani

In casa Action Express intanto si sa già che il prossimo anno non si conterà più su Pipo Derani. Il pilota brasiliano, in forza al team di Denver, NC, dal 2019, ha infatti reso noto oggi che lascerà la squadra a fine stagione. Non si conosce ancora la destinazione del due volte campione IMSA, che verosimilmente verrà conteso fra le migliori squadre in circolazione, non necessariamente, aggiungiamo noi, solo da quel lato dell’Atlantico.

AO

Tornando ai risultati delle qualifiche, seconda pole dopo Sebring per PJ Hyett, che ha portato “Spike” al top fra le LM P2 col tempo di 1.35.925, quasi 7 decimi meglio di Dan Goldburg con la vettura #22 di United Autosports.

Risi_pole

Ferrari in spolvero in GTD Pro grazie a Daniel Serra, che dopo la vittoria di Daytona riporta in alto la 296 GT3 di Risi Competizione condivisa con Davide Rigon col tempo di 1.44.203, precedendo la Corvette di Alexander Sims e l’Aston Martin di Ross Gunn.

Thompson_poleTra le GTD infine, terza partenza al palo per la Lexus #12 con Parker Thompson, autore di 1.44.642. A seguire le due Ferrari di Triarsi Competizione e le due Mercedes di Korthoff/Preston Motorsports e della capolista Winward Racing. Le altre 296 GT3 in gara di Conquest Racing, Cetilar Racing ed AF Corse hanno concluso in P8, P15 e P16 rispettivamente.

Domani lo start della 6 Ore del Glen avverrà alle 11.10 AM ET, vale a dire le 17.10 nostrane. Diretta streaming gratuita sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA, AO Racing, Risi Competizione, Vasser Sullivan

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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GT Open – Hungaroring: gara 1 ad Eastalent

Eastalent Racing svetta nella Race 1 dell’International GT Open all’Hungaroring. Grazie anche al provvidenziale arrivo della pioggia, Christopher Haase e Simon Reicher ottengono la seconda affermazione del 2024, precedendo sotto la bandiera a scacchi Nicola Marinangeli/Vincent Abril (Spirit of Race Ferrari #51) e Diego Menchaca/Marcos Siebert (Team Motopark Mercedes #17).

Il recap della gara

Dominik Baumann (SPS Automotive Performance Mercedes #20) allo spegnimento dei semafori ha subito allungato dalla pole conquistata in mattinata, approfittando anche della lotta per il secondo posto overall tra Eddie Cheever III  (Spirit of Race Ferrari #27) e Karol Basz (Olimp Racing Audi #777).

Il polacco è stato abile a scavalcare nei primi metri Fabian Schiller (GetSpeed Mercedes #9) e Nicola Marinangeli (Spirit of Race Ferrari #51), che lo precedevano in griglia. Bauman ha condotto senza particolari problemi lo schieramento fino al pit obbligatorio, controllando il ritorno di Cheever, mentre Schiller, uno dei più competitivi in pista ed autore del giro più veloce provvisorio, si impossessava della terza piazza ai danni di Basz.

La sosta obbligatoria non ha modificato le carte in tavola con la Mercedes #20 sempre davanti alla Ferrari #55, ora nelle mani di  Mikaeel Pitamber e Marco Pulcini. Decisamente più attardata invece l’Audi #777 Olimp Racing, in difficoltà dopo aver scontato ai box gli handicap di tempo prescritti da regolamento in base ai risultati della Spa 500 di maggio.

Il finale di gara ha però modificato le carte in tavola: la pioggia è infatti diventata la vera protagonista e l’Audi #1 di Eastalent Racing ha iniziato a recuperare con Christopher Haase, all’inseguimento della Top three dopo una lunga lotta contro la Mercedes AMG GT3 del Team Motopark di Diego Menchaca.

Audi ha recuperato su Bartone, in seguito in testacoda e contro le barriere di curva 4, prima di beffare nell’ordine anche Pulcini e Pitamber, quest’ultimo protagonista di un errore nella penultima tornata nell’impegnativo secondo segmento di pista.

Haase, dopo aver respinto il deciso ritorno da parte di Vincent Abril (Spirit of Race Ferrari #51), ha trionfato per la seconda volta in stagione in compagnia di Simon Reicher. Secondo posto per la già citata 296 GT3 #55 di Abril/Nicola Marinangeli, terza con margine sulla Mercedes #17 di Marco Siebert/Diego Menchaca.

L’equipaggio di SPS Automotive, leader della manifestazione fino a 4′ dalla bandiera a scacchi, ha dovuto accontentarsi della quinta piazza  alle spalle della Lamborghini Huracan GT3 EVO2 #63 del Team Oregon di Simon Connor Primm/Leonardo Pulcini.

Sesta piazza overall e successo in Pro/Am per Marco Pulcini/Eddie Cheever III con la Ferrari 296 GT3 #27 Spirit of Race, mentre tra gli AM si impone la Mercedes AMG GT3 #786 GetSpeed di Kiki Sak Nana/Adam Adam Osieka.

Domani in programma Q2 e race-2, rispettivamente alle 9.15 e alle 13.45.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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IMSA – Porsche nuovamente al top nelle prime libere del Glen

Porsche sembra volersi dimenticare subito della delusione di Le Mans primeggiando nelle libere iniziali della 6 Ore del Glen. Di Dane Cameron infatti la miglior prestazione con 1.34.175 su pista asciutta dopo il diluvio del set-up day.

Dietro la 963 #7 Tom Blomqvist con la Cadillac di Action Express a poco meno di 2 decimi, seguita a sua volta da Filipe Albuquerque con la Acura #10 del WTR w/Andretti.

Tra le LM P2, categoria che torna in azione dopo 3 mesi da Sebring, miglior tempo per Mikkel Jensen e la vettura del TDS con 1.35.531, prestazione molto vicina a quello della classe regina, tema che potrebbe rappresentare un problema, specie se, come da previsioni, domenica si correrà sotto l’acqua.

Completano il podio virtuale Felipe Fraga per il Riley e Nico Varrone, fresco di successo a Le Mans in LM P2 Pro/Am, qui con DragonSpeed.

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Laurin Heinrich ha riportato al top la Porsche di AO Racing in GTD Pro, reduce da due successi consecutivi nella serie, con 1.45.402, precedendo la Mercedes del Lone Star Racing, migliore in GTD, di circa 2 decimi. A seguire la BMW del Paul Miller Racing e l’Aston Martin dello Heart of Racing, sempre iscritte in Pro, mentre le due Ferrari di Alessio Rovera e Miguel Molina chiudono la top three delle GTD.

Da segnalare un paio di interruzioni per altrettanti incidenti occorsi a John Farano e a Charlie Eastwood, entrambi con l’Oreca LM P2 del Tower Motorsports.

La giornata di sabato proseguirà con una seconda sessione di libere, alle 9.10 AM ET, e le qualifiche, a partire dalle 3.30 PM ET. Queste ultime saranno fruibili sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube dalle 21.30 nostrane.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

I risultati delle Libere 1

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GT Open – La stagione riparte da Budapest

Riparte da Budapest la stagione 2024 dell’International GT Open, in azione dopo una breve pausa dalla sfida di durata di Spa.

Mikaël Grenier ed Al Faisal Al Zubair  (AlManar Racing by GetSpeed Mercedes #77) sono al comando del campionato grazie all’affermazione nelle Ardenne; la coppia, che non corre ogni singolo evento della serie, vanta 53 punti contro i 45 di Alessio Deledda/Jordan Pepper  (Oregon Team Lamborghini #10) e i 44 di  Diego Menchaca/Marcos Siebert (Team Motopark Mercedes #17).

Alcune variazioni nell’entry list per la tappa magiara a partire dal ritorno di Tresor Attempto Racing. La squadra tedesca legata ad Audi, presente anche nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS, vedrà in azione Florian Scholze ed Alex Aka, mentre è da rimarcare il debutto assoluto in GT3 con una Mercedes AMG da parte di Zengő Motorsport. Il team locale si appresta per una nuova sfida con Dániel Nagy, binomio consolidato nell’ambito del TCR.

Connor Primm si appresta a gareggiare con Oregon Lamborghini #63 al posto di Rolf Ineichen, ancora out dopo il violento impatto avvenuto durante le qualifiche di Spa.

Vista la concomitanza con l’IMSA WeatherTech SportsCar Championship mancheranno all’appello Giorgio Sernagiotto e Tijmen van der Helm. L’italiano sarà sostituito da Eliseo Donno a bordo della Ferrari 296 GT3 AF Corse #25, mentre il tedesco Emil Persson è atteso con la Porsche 911 GT3 R (992) di Car Collection Motorsport #7.

Il format dell’Hungaroring torna quello standard con in programma Sabato 22 giugno Q1 e race-1 e domenica 23 Q2 e race-2.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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IMSA – La serie a ranghi completi al Glen coi campioni di Le Mans

Il mondo dell’endurance non si ferma e nel weekend torna il WeatherTech SportsCar Championship per la 6 Ore del Glen, valida anche quale terza tappa della Michelin Endurance Cup.

La serie torna a ranghi finalmente completi dopo le tre prove di Long Beach, Laguna Seca e Detroit, che non hanno visto la partecipazione delle LM P2, presenti sul tracciato newyorchese con ben 13 unità, compreso uno dei vincitori assoluti di Le Mans, Nicklas Nielsen con l’Oreca del Richard Mille AF Corse. Miguel Molina ed Antonio Fuoco saranno invece impegnati in GTD con le Ferrari di AF Corse e Cetilar Racing.

Presente tra le LM P2 anche Bijoy Garg, parte dell’equipaggio di United Autosports trionfatore proprio nella categoria cadetta, mentre Nico Varrone, sul gradino alto del podio Pro/Am col team di Piacenza, sarà schierato da DragonSpeed. Ben Barnicoat ed Oliver Jarvis, anche loro al top sulla Sarthe nelle due classi LM P2, sono attesi ai consueti ruoli nella serie americana con la Lexus e McLaren in GTD Pro.

11 unità nella classe regina, che fin qui ha premiato cinque vetture diverse, e che vede il ritorno della Lamborghini coi soli Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli, mentre sulla Porsche Proton sarà ancora una volta Bent Viscaal a fare compagnia a Gianmaria Bruni. In totale 56 le vetture che si daranno battaglia a partire da venerdí 21 giugno con le prime libere.

Qualche modifica rispetto al BoP, con la Lamborghini che perde ben 13 kg rispetto a Sebring, diventando tra le più leggere insieme a BMW con 1.031 kg a vuoto. La SC63 sconterà una riduzione di energia passando da 908 MJ massimi per stint a 903 MJ.

Alleggerite rispetto all’ultimo round di Detroit anche le Cadillac (-13 kg) e le Acura (-6 kg) mentre al contrario le Porsche sconteranno 2 kg extra. Aumentate in generale tutte le potenze massime e l’energia per stint, con le Acura al top con 918 MJ per stint contro gli 899 MJ di BMW, che qui riportarono il primo e unico successo del 2023; immutati solo i 520 kW massimi disponibili per le ARX-06.

Praticamente immutati invece i rapporti tra le GT, con le sole Ford Mustang GT3 a ricevere 2 mm extra per ciascun estrattore, e 2 litri in più di carburante rispetto all’ultimo round.

L’azione in pista inizierà venerdí alle 1.25 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 22 a partire dalle 3.30 PM ET e start della 6 Ore del Glen domenica 23 giugno alle 11.10 AM ET, le 17.10 italiane. Diretta gratuita di qualifiche e gara sul sito IMSA e sul relativo canale YouTube.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

L’entry list della 6 Ore del Glen

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DTM – A Zandvoort, vittorie di Aitken e Wittmann

Nel weekend si è svolto a Zandvoort il terzo appuntamento stagionale del DTM. Successi di Jack Aitken in gara 1 con la Ferrari dell’Emil Frey Racing e di Marco Wittmann con la BMW di Schubert Motorsport in gara 2.

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Gara 1

Jack Aitken allo start ha gestito senza problemi dalla pole gli assalti da parte di Clemens Schmid (Dörr Motorsport McLaren #85) ed Arjun Maini (Mercedes-AMG Team HRT #36).

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La competizione è cambiata sensibilmente dopo la sosta ai box con la significativa rimonta da parte di René Rast. Il pluricampione di Schubert Motorsportm BMW, partito dalla 7ma piazza, si è ritrovato secondo alla conclusione della finestra del pit e ha iniziato a recuperare secondi preziosi nei confronti del leader, ma senza successo. Maini completa il podio di giornata davanti a Schmid e alla Mercedes di Lucas Auer

Gara 2

La partenza è stata caratterizzata da un impatto che ha visto coinvolti nel primo settore la McLaren #85 di Dörr Motorsport di Clemens Schmid e la Mercedes-AMG del Team MANN-FILTER #22 di Lucas Auer, innescato da un contatto tra la McLaren e la Mercedes #130 Team Winward di Maro Engel.

La direzione gara ha deciso di sospendere la gara con bandiera rossa; davanti a tutti le due Lamborghini di Mirko Bortolotti, il quale aveva avuto la meglio sul polesitter Maximilian Paul.

Il trentino, superato lo scoglio della ripartenza, ha dovuto però cedere il comando al termine delle soste, a vantaggio di Paul e soprattutto della BMW di Marco Wittmann. Le gomme in temperatura hanno permesso al trentino di avere la meglio sull’altra Huracàn, ma non sulla M4 GT3 #11, che va a vincere il sesto round stagionale, primo successo 2024 per la casa di Monaco.

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Terzo posto finale per il leader provvisorio, Kelvin van der Linde (ABT Audi #3) davanti a Thierry Vermeulen (Emil Frey Racing Ferrari #69) e Luca Stolz (Mercedes Team HRT #4), con la migliore delle AMG GT3.

In classifica generale, Kelvin van der Linde mantiene la leadership nella serie con 8 lunghezze di vantaggio su Mirko Bortolotti e 16 su Ricardo Feller. Piccola pausa ora per il DTM, che tornerà in azione la prima settimana di luglio al Norisring.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

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IMSA – A Porsche non basta la strategia: nel demolition derby di Detroit vince il WTR. AO Racing fa il bis in GTD Pro

Prima vittoria stagionale a Detroit per l’Acura #10 del WTR w/Andretti di Filipe Albuquerque e Ricky Taylor che nonostante l’ennesima strategia azzeccata dal Team Penske, chiude davanti alla Porsche di Nick Tandy e Mathieu Jaminet. Le strade della Motor City hanno dato vita ad una gara tanto spettacolare quanto dispendiosa in termini di danni alle vetture. Alla fine si conteranno cinque Full Course Yellow nei 100’ di gara, anche se i contatti sono stati ben di più.

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In partenza già due defaillance per la Corvette in pole di Antonio Garcia e la Ford Mustang di Harry Tincknell, vittime di problemi tecnici; le due vetture riusciranno a ripartire ma con diversi giri di ritardo.

Davanti Nick Tandy mantiene la leadership derivante dalla pole position, mentre Dane Cameron con l’altra Porsche Penske perde due posizioni a favore di Filipe Albuquerque e Sebastien Bourdais. Philipp Eng, schizzato in quinta posizione con la BMW #24, viene considerato reo di aver cambiato traiettoria prima dello start e viene costretto ad un drive through. Tra le GTD Pro, unica altra categoria prevista nella showcase del Michigan, Jack Hawksworth insegue la Corvette superstite di Tommy Milner.

Presto si attuano le strategie specifiche per questa gara sprint ed in tanti si recano al pit. Il leader Tandy rimane fuori ma va a spingere l’incolpevole Daniel Serra con la Ferrari del Conquest Racing in curva 1 e gli viene assegnato un sacrosanto passaggio in pitlane, rovinando i piani del Team Penske.

L’ultima delle GTP a rifornire è la BMW #25 di Nick Yelloly, ma Connor de Philippi, subentrato al britannico, prima finisce a gomme fredde sulle protezioni nel tentativo di contenere Felipe Nasr, subentrato sulla 963 #7, poi al giro successivo fa tutto da solo e sbatte violentemente il posteriore, generando la seconda Full Course Yellow della giornata.

L’occasione è ghiotta per il Team Penske, che riesce con un tempismo perfetto a rimettere davanti la #6, ora con Mathieu Jaminet al volante. Al successivo restart, la Corvette di testa viene spinta nelle barriere dalla Lexus di Ben Barnicoat: gara finita per la Z06 GT3.R #4 e incredibilmente nessuna sanzione per il Vasser Sullivan.

Poche curve dopo Jack Aitken spinge la Porsche del JDC-Miller di Richard Westbrook, generando una melèe che blocca completamente curva 1. La Porsche di AO Racing frattanto approfitta per passare la Lexus e prendere la testa delle GTD Pro.

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Il sorpasso che vale la vittoria dopo poco più di un’ora di gara, con Rick Taylor che, al termine di un lungo inseguimento, riesce ad avere la meglio sulla Porsche di testa. Nelle posizioni retrostanti si tenta il tutto per tutto, col duello fra Nasr e Van der Zande per la terza piazza e poco oltre con Gianmaria Bruni e Aitken che hanno la meglio sulla BMW residua di Krohn.

Purtroppo l’alfiere di Action Express si rende protagonista di una nuova manovra oltre il limite, che provoca il ritiro del pilota romano, costretto ad arrestarsi nella via di fuga tra le curve 3 e 4. Negli ultimi minuti, mentre le posizioni della categoria top rimangono cristallizzate, un paio di incidenti ai danni della Ferrari #35, ricordiamo iscritta one-off, e alla McLaren di Pfaff Motorsport, modificano le posizioni di rincalzo delle GT a vantaggio dell’Aston Martin dello Heart of Racing, che va a completare il podio dietro a “Rexy” e alla Lexus #14.

In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr mantengono la leadership, mentre la coppia di Action Express viene scalzata in seconda posizione da Bourdais e Van der Zande, a -70 dai leader. In GTD Pro, l’ordine di arrivo permette a Priaulx ed Heinrich di allungare su Barnicoat ed Hawksworth, ora distanziati di 84 lunghezze.

L’attenzione dell’endurance mondiale ora si concentrerà su Le Mans; il WeatherTech SportsCar Championship tornerà subito dopo la classica della Sarthe, il 23 giugno, al Glen per la 6 Ore, di nuovo a ranghi completi, terza tappa inoltre della Michelin Endurance Cup.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

L’ordine di arrivo

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IMSA – A Detroit, uno-due in qualifica per Porsche e Corvette

Nick Tandy riporta la prima pole position dell’anno per Porsche nel WeatherTech SportsCar Championship sulle strade di Detroit. L’alfiere di Penske Motorsport ha fissato i cronometri sull’1.05.390 davanti al compagno di squadra Dane Cameron per 124 millesimi.

Seconda fila per Sebastien Bourdais e la Cadillac #01 davanti alle Acura del WTR w/Andretti di Filipe Albuquerque e Jordan Taylor. Solo P6 per Philipp Eng con la migliore delle BMW, autore fino a quel momento della migliore prestazione nella seconda sessione di libere.

Le V-Series.R, che avevano fin qui conquistato tutte le partenze al palo in stagione, hanno peraltro dovuto scontare anche la defaillance da parte di Pipo Derani, protagonista di un contatto a muro che ha chiamato in causa la direzione gara con bandiera rossa e la chiusura anticipata della sessione.

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Ed è uno-due anche per Corvette in GTD Pro, con Antonio Garcia davanti a Tommy Milner per 3 decimi col tempo di 1.09.227. Le due Z06 GT3.R hanno dominato anche le due sessioni di libere svoltesi in giornata.

Seconda fila per Jack Hakwsworth con la Lexus #14 e Seb Priaulx con la Porsche capolista di AO Racing, mentre la Ferrari di Conquest Racing, iscritta per un one-off sulle strade di Detroit, si deve accontentare della terza fila al fianco dell’Aston Martin dello Heart of Racing.

Domani lo start della showcase di 100’ è in programma a partire dalle 3.10 PM ET, vale a dire le 21.10 italiane, godibile come sempre sul sito IMSA e sui relativi canali social della serie.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Michelin Racing USA

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche