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GT Open – Reicher/Haase si impongono nella Race-1 di Barcellona e diventano leader

Simon Reicher e Christopher Haase vincono race-1 a Barcellona e conquistano la vetta dell’International GT Open. La coppia di Eastalent-Racing ha concluso davanti a Nicola Marinangeli/Riccardo Agostini (AF Corse Ferrari #51) e a Pierre Louis Chovet/ Maximilian Paul (Oregon Racing Lamborghini #63).

Il recap della gara

Partenza alquanto concitata in un via potenzialmente decisivo per il titolo 2023. Fabian Schiller (AlManar Racing by GetSpeed Mercedes #77) ha tentato di tenere la prima posizione allo spegnimento dei semafori, ma il gruppo si è aperto a ventaglio verso la prima frenata e la Mercedes di testa ha dovuto vedersela con Charlie Fagg (Optimum Motorsport McLaren #69) e Yannick Mettler  (CBRX by SPS Mercedes #54).

La McLaren, contendente per il campionato alla vigilia della finalissima di Barcellona, ha spinto in testacoda l’AMG GT3 #54 dopo aver ricevuto a propria una toccata da parte di Karol Basz (Olimp Racing Audi #777). L’incidente, oltre alla Mercedes #77, ha danneggiato anche Albert Costa (Team Motopark Mercedes #17), sullo schieramento di partenza in sesta piazza alle spalle dell’Olimp Racing Audi #777.

La Safety Car è subito entrata in pista e la McLaren #96 di Optimum Motorsport ha dovuto ritirarsi. La ripartenza è stata gestita da Basz su Pierre Louis Chovet (Oregon Racing Lamborghini #63) e David Fumanelli (Kessel Racing Ferrari #11). Simon Reicher (Eastalent-Racing Audi #23) dal canto suo balzava da 11mo a quarto.

La sanzione inflitta dalla direzione gara a Basz, colpevole di aver innescato la carambola multipla al via, permetteva a Chovet di conquistare la prima posizione, ma ogni tentativo di fuga da parte della Lamborghini di Oregon è stato in seguito neutralizzato a causa di un multiplo contatto in curva 1 tra  Pietro Perolini (Oregon Racing Lamborghini #19), Marco Pulcini (AF Corse Ferrari #27) e Jamie Stanley #55  (AF Corse Ferrari #55).

La ripartenza è coincisa con la sosta obbligatoria. Albert Costa, scelto da Motopark per sostituire l’assente Marcos Siebert accanto a Diego Menchaca, ha stretchato lo stint al massimo  più possibile, scommettendo sull’incredibile ritmo dell’iberico nonostante una sanzione di 5″ da aggiungere la tempo complessivo per un contatto con Andrea Montermini (AF Corse Ferrari #88) nei primi minuti d’azione.

Menchaca è rientrato in 17ma posizione, quindi fuori dalla contesa per le prime posizioni dopo il ritiro di Optimum Motorsport McLaren #69. Discorso completamente differente, invece, per Eastalent-Racing Audi #23, unico contendente per il titolo virtualmente in zona punti.

Nonostante un nuovo raggruppamento causato da un problema in curva 5 per la Ferrari #38 di Kessel Racing Ferrari #38, Haase è stato in grado di gestire negli ultimi passaggi il ritorno di Agostini #51 e Maximilian Paul #63, conducendo al successo Eastalent-Racing, team che non aveva mai vinto prima d’ora nella categoria,  e conquistando provvisoriamente la vetta del campionato insieme a Simon Reicher.

Quarto posto overall per Martin Kodrić/Sandro Mur (Bonaldi Motorsport Lamborghini #11) davanti a Axel Blom/Steve Jans (GetSpeed Mercedes #911), rispettivamente primo e secondo in PRO Am, mentre  Giuseppe Cipriani (Il Barone Rampante Lamborghini #8) ha vinto in AM Cup davanti a Ernst Kirchmayr/Axcil Jefferies (Team Baron Motorsport Ferrari #91) e Jean-Claude Saada/ Conrad Grunewald (AF Corse Ferrari #61).

Da segnalare che alla vigilia della gara-1, la  graduatoria assoluta  dell’International GT Open veniva modificata a seguito di un provvedimento da parte della Corte d’Appello della Federazione Spagnola (RFEdA) in merito al ricorso presentato dal Team Motopark ai risultati di race-2 del Red Bull Ring, riportando al comando Menchaca con 103 punti contro i 95 di De Haan/Fagg ed i 89 di Haase/Reicher

La graduatoria al termine della prima delle due gare del Montmelò vede quindi quattro equipaggi ancora in lizza per il successo finale, con  Simon Reicher /Christopher Haase in vantaggio di un solo punto su Diego Menchaca, 13mo ieri sotto la bandiera a scacchi. Terzo posto  a +6p per Pierre Louis Chovet/ Maximilian Paul, quarto a +9p per De Haan/Fagg.

Domenica in programma le Q2 e soprattutto la race-2, decisiva per il titolo, con start alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

L’ordine di arrivo di Gara-1

Manthey

DTM – Hockenheim race-1: Preining, vittoria e titolo ormai in tasca

Doppietta Manthey EMA con Thomas Preining e Dennis Olsen nella Race-1 di Hockenheim del DTM.  L’austriaco, ormai ad un passo dal titolo 2023,  regala al team il successo nella classifica a squadre con una gara di anticipo. Solo P5 per Mirko Bortolotti, cui solo un miracolo potrebbe regalare il successo finale.

Il recap della gara

Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91) ha tenuto la prima posizione alla partenza sul compagno di squadra Dennis Olsen  #90 e su Christian Engelhart (GRT Grasser-Racing-Team #19). Leggermente rallentato nel gruppone, invece, Mirko Bortolotti  (SSR Performance Lamborghini #92), in lotta per la Top5 con Ricardo Feller  (ABT Audi #7).

Feller ha anticipato la sosta per cercare di superare Jack Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14), mentre Bortolotti si è fermato nel giro seguente con il medesimo intento nei confronti di Kelvin van der Linde. Il trentino ha sorpassato in corsia box l’Audi #3, ma Aitken ha mantenuto la quarta piazza.

Solamente in un secondo momento Feller è stato in grado di avere la meglio sul vincitore della 12h Sebring 2023, mentre Preining ha continuato a controllare la classifica assoluta con un margine considerevole su Olsen, Engelhart ed il resto dello schieramento.

Il finale ha visto un Bortolotti obbligato all’attacco, obbligato a scavalcare van der Linde ed Aitken per restare in gioco per il titolo. Il pilota di Lamborghini ha dato tutto ed è riuscito a scavalcare i rivali nei minuti conclusivi, ma rimane in lizza per il titolo solo matematicamente, per  un singolo punto.

Domani mattina le qualifiche potrebbero essere decisive per l’assegnazione anticipata del DTM 2023, grazie ai tre punti teoricamente a disposizione.

Domani le Q2 alle 9.30 e successivamente la gara conclusiva della serie alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: Manthey EMA

L’ordine di arrivo della Race 1

DTM, 15. + 16. Rennen Hockenheimring 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Hockenheim Q1: Preining in pole, Bortolotti P8

Thomas Preining firma la pole position della race-1 del DTM ad Hockenheim. L’austriaco di Manthey EMA Porsche #91 svetta nella graduatoria col tempo di 1.37.148 e conquista tre importantissimi punti sulla concorrenza, allungando a +13 su Mirko Bortolotti alla vigilia della prima sfida della finale 2023.

Il pilota di SSR Performance, in lotta costante con i limiti della pista, ha dovuto accontentarsi dell’ottava posizione a quasi mezzo secondo dal leader. Il trentino partirà alle spalle anche di Ricardo Feller (ABT Audi #7), terzo ed ultimo contendente per la corona del DTM targato ADAC, settimo.

Sarà l’altra Lamborghini di Christian Engelhart (GRT Grasser Racing Team #19) ad affiancare Preining  in prima fila. Seconda per Dennis Olsen (Manthey EMA Porsche #91) e Franck Perera (SSR Performance Lamborghini #94) e terza per Jack Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14) e Kelvin van der Linde (ABT Audi #3), dominatore delle libere del venerdì.

Appuntamento oggi alle 13.30 per la race-1

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

I risultati delle Qualifiche 1

DTM, 15. + 16. Rennen Hockenheimring 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Kelvin van der Linde al top nelle libere di Hockenheim

Kelvin van der Linde al top nelle libere di Hockenheim, ultimo appuntamento del DTM 2023. Il sudafricano di Audi ABT, team che ha confermato il proprio impegno col marchio dei quattro anelli anche per il 2024 proprio con van der Linde e col fresco campione GTWC Europe Sprint, Ricardo Feller, ha chiuso davanti a tutti entrambi i turni del venerdì, caratterizzati da un meteo non favorevole, specie le FP1. La pioggia però non dovrebbe essere un fattore per il resto del weekend.

A seguire le Porsche del Manthey EMA col leader Thomas Preining e Dennis Olsen. Il major contender per il titolo, Mirko Bortolotti, ha terminato tra i primi 6 in entrambe le sessioni, mentre l’altro  protagonista della classifica, Feller, ha completato appena cinque tornate nelle FP2 dopo aver terminato in P8 nel primo turno.

Sabato alle 9.30 le Q1, mentre dovremo attendere le 13.30 per assistere alla race-1. Il medesimo programma verrà replicato nella giornata seguente.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

DTM, 3. + 4. Rennen Zandvoort 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Grasser con , Engelhart con Grasser al posto di Caldarelli

Christian Engelhart torna nel DTM per l’ultima tappa della stagione ad Hockenheim. Il tedesco rientra con Lamborghini e GRT Grasser Racing Team per la finale del campionato 2023 al posto di Andrea Caldarelli.

La compagine austriaca è stata costretta a modificare i propri programmi originali visto il programma di test previsto nei prossimi giorni per l’ex vincitore del GT World Challenge Europe sull’inedita LMDh della casa di Sant’Agata, portando a bordo il vincitore di Daytona 2019 nelle GTD.

Ricordiamo che quest’anno il 36enne tedesco ha già corso nel DTM in occasione dei primi round del 2023 con la Porsche di Toksport WRT, vincendo la race-2 di Oschersleben.

Ricordiamo che la classifica del DTM vede Thomas Preining in vantaggio di 10 punti su Mirko Bortolotti e di 31 su Ricardo Feller con 56 punti totali in palio fra le due gare e le qualifiche.

Luca Pellegrini

Foto: DTM

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GTWC Europe – Vittoria e titolo per Feller e Drudi a Zandvoort

Ricardo Feller e Mattia Drudi  si aggiudicano la race-2 di Zandvoort ed il titolo 2023 nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup. L’accoppiata dell’Audi #40 del Tresor Orange 1 trionfa in classifica sui campioni overall ed Endurance Raffaele Marciello e Timur Boguslavskiy, prematuramente out dopo un contatto al primo giro.

Completano il podio le BMW del WRT di Charles Weerts/Dries Vanthoor e Calan Williams/ Niklas Krütten.

Il recap della gara

Dopo una qualifica complicata, che ha visto assegnare la pole position alla BMW #46 del WRT dopo la penalizzazione della Ferrari Emil Frey di Giacomo Altoè e della McLaren del Garage 59 di Benjamin Goethe,  Maxime Martin ha saputo mantenuto la leadership allo spegnimento dei semafori davanti a Frank Bird (Haupt Racing Team Mercedes #79) e a Calan Williams (WRT BMW #30), rispettivamente in vetta nelle specifiche Silver e Gold Cup.

Dopo poche curve il colpo di scena che decide il campionato, con un clamoroso contatto fra l’Audi di Lorenzo Patrese e la Mercedes di Timur Boguslavskiy.

Il russo, partito dall’ottava piazzola davanti ai leader provvisori, è stato mandato in testacoda dall’Audi del Tresor Attempto Racing, ed è stata poi colpita da altre auto che sopraggiungevano, risultando sensibilmente danneggiata e perdendo cosí automaticamente ogni chance di poter lottare per il titolo.

Dopo una breve Safety Car per spostare e rimettere in pista l’Audi di Patrese, Martin ha tentato di allungare, ma la pioggia ha rovinato i piani del belga. la M4 GT3 #46  è finita infatti nella ghiaia della Tarzan ed il teammate di Valentino Rossi ha dovuto cedere il primato a Calan Williams.

Il meteo è diventato sempre più imprevedibile, e la direzione gara ha optato per una lunga FCY, che ha neutralizzato la gara  in concomitanza dei pitstop.

Niklas Krütten ha ereditato la vetta davanti a Valentino Rossi e a Ricardo Feller con l’Audi #40, a seguito di una notevole rimonta dalla nona piazzola. Negli ultimi 25′ del GTWC Europe 2023 si è assistiti allo show personale dello svizzero, che ha superato senza tanti problemi le due BMW di WRT, allungando in relativa scioltezza verso il successo finale.

Dietro l’Audi campione si piazzano Charles Weerts/Dries Vanthoor  (Team WRT BMW #32) e Calan Williams/Niklas Krütten (WRT BMW #30), con l’altra BMW del “Dottore” che chiude in P7.

Gold Cup

Podio assoluto e titolo in Gold Cup nella Silver Cup per Williams/ Niklas Krütten (WRT BMW #30), padroni indiscussi della prova davanti alle Audi di Gilles Magnus / Finlay Hutchison (ComToYou Racing #21) e Aurélien Panis/Alberto Di Folco (Boutsen VDS Racing #9). Questi ultimi si arrendono a WRT per il successo finale di categoria, ma in compenso firmano l’importante classifica combinata (Endurance + Sprint).

Silver Cup

Jordan Love (Haupt Racing Team Mercedes #79) vince il titolo nella Silver Cup nel GTWC Europe Sprint, grazie al prezioso aiuto di Frank Bird, autore della pole position e pienamente in controllo della situazione per tutta la prova.

Il risultato si è deciso già al primo giro a seguito del già citato contatto di Lorenzo Patrese con la Mercedes dell’Akkodis ASP.  Alle spalle di Love/Bird, Ezequiel Pérez Companc/Jesse Salmenautio   (Madpanda Motorsport Mercedes #90) davanti a Sean Hudspeth/Nicola Marinangeli (AF Corse Ferrari #71).

Bandiera a scacchi definitiva quindi sul GTWC Europe 2023, che tornerà in scena il 5-7 aprile 2024 con la prima prova di durata al Paul Ricard.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe

L’ordine di arrivo della Race-2

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USCC – Tra i tanti litiganti, l’MSR si aggiudica la Petit Le Mans. Titolo ad Action Express

Finisce in regime di Full Course Yellow una delle edizioni più caotiche della Petit Le Mans, e premia l’Acura del Meyer Shank Racing di Colin Braun, Tom Blomqvist ed Helio Castroneves.

Il sorpasso che vale la vittoria a mezz’ora dal termine, dopo il lungo periodo di neutralizzazione derivante dal contatto – non sanzionato dalla direzione gara – che ha deciso il campionato fra Filipe Albuquerque e Pipo Derani a favore di Action Express/Whelen Racing, con Braun a prendere la leadership sulla Cadillac di Renger van der Zande.

Entrambe le vetture erano in regime di fuel saving, anche se la V-Series.R #01 ha forse stabilito un nuovo record, ovviamente grazie alle tante neutralizzazioni dell’ultima parte di gara, con 1h32 di autonomia. L’olandese ha cercato un ultimo spunto nello shootout finale, a 5’ dallo scadere delle 10 ore, all’ennesimo restart, questa volta per il contatto a muro dell’Oreca LM P2 di Christian Rasmussen, senza riuscirvi.

Una ulteriore Full Course Yellow, la 13ma della giornata, per soccorrere la Porsche #16 del Wright Motorsport, vittima di una carambola con l’altra 911 di AO Racing e con la Lamborghini Pro di Iron Lynx, farà chiudere la gara dietro la Safety Car.

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Il secondo posto basta comunque a Cadillac per vincere la classifica costruttori, cosí come la P6 basta e avanza per il titolo piloti a favore di Derani ed Alexander Sims, che arriva dopo il successo nella Michelin Endurance Cup decretato già a gara in corso. Va evidenziato che senza la penalizzazione di Daytona, l’MSR avrebbe invece conquistato il titolo a mani basse.

Le soddisfazioni per Porsche arrivano con Proton Competition, che chiude a podio con Harry Tincknell, Neel Jani ed il nostro Gianmaria Bruni dopo una gara caparbia, davanti alle vetture ufficiali e all’altra 963 privata del JDC-Miller che tra le altre cose ha visto il debutto in IMSA del campione F1 2009 Jenson Button.

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Tra le LM P2, è successo per il Crowdstrike by APR, che premia soprattutto George Kurtz, pronto ad un’altra Le Mans dopo la vittoria in Pro/Am dello scorso giugno, mentre il titolo va al PR1 Mathiasen, P3 al traguardo dietro la vettura #35 del TDS.

JRIII_day

Finale ai ferri corti invece in LM P3, col trionfo del JR III Racing, peraltro prossima casa di United Autosports negli States. Decisivo il contatto fra Felipe Fraga e Garett Grist nelle fasi finali a favore di quest’ultimo a causa di una foratura del team neocampione, che chiude al terzo posto dietro anche alla Duqueine #13 di AWA.

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Arrivo in volata anche in GTD Pro, dove Dani Juncadella ed il WeatherTech Racing riescono a superare le penalità di inizio gara (ma chi non ne ha avute in questa classe) e, grazie anche ai ritiri “pesanti” di Corvette e dei neocampioni del Vasser Sullivan, porta a casa un’insperata vittoria sulla Porsche dello Pfaff Motorsports. Ferrari può consolarsi solo con il terzo posto della 296 GT3 di Risi Competizione.

Forte

Cavallino assente invece dal podio delle GTD, dove a trionfare è la Lamborghini del Forte Racing by US RaceTronics di Loris Spinelli, Misha Goikhberg e Patrick Liddy. La carambola finale finisce per portare a podio dietro la Huracan #78 la BMW #96 del Turner Motorsport e la Porsche #77 del Wright Motorsports, a titolo ricordiamo già acquisito con una gara di vantaggio dal Paul Miller Racing.

E’ tutto per il WeatherTech SportsCar Championship 2023. Si ripartirà a fine gennaio con la 62ma Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, Whelen Racing, Algarve Pro Racing, JR III Racing, Mercedes-AMG, Loris Spinelli FB page

L’ordine di arrivo della 26ma Petit Le Mans

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USCC – Petit Le Mans: a meno di 2 ore dal termine, Cadillac davanti e WTR ko. Ad Action Express l’Endurance Cup

L’equipaggio della Cadillac #01 sembra avere in mano le sorti della 26ma Petit Le Mans. Renger van der Zande, Scott Dixon e Sebastien Bourdais hanno portato con successo la GTP del Team Ganassi oltre il tramonto, guadagnando la leadership dopo il pit collettivo con l’olandese alla metà della quinta ora su Josef Newgarden.

Il due volte campione IndyCar si è rivelato l’anello debole di casa Porsche, cedendo presto anche alla BMW di Nick Yelloly che alla Porsche Proton di Harry Tincknell, mentre la successiva neutralizzazione, la settima del giorno, permetteva anche ad Action Express ed al WTR di riallinearsi alle strategie altrui rientrare dietro la V-Series.R #01, ora con Dixon al volante, con Jack Aitken e Ricky Taylor. La situazione era stata generata dal ritiro della Corvette, fino a quel momento al comando delle GTD Pro, leadership in seguito ereditata dalla Lamborghini di Franck Perera sulla Mercedes di Dani Juncadella.

Una nuova neutralizzazione sarebbe arrivata per riprendere la Ligier LM P3 del Performance Tech, ed il successivo giro di pit lasciava Louis Deletraz, nuovamente al volante dell’Acura #10, al comando su Dixon ed Aitken.

Frattanto le ombre iniziavano ad allungarsi, e le nuove vittime del tramonto sono state la Porsche di Laurens Vanthoor, definitivamente ko dopo il big crash delle prime fasi, e soprattutto l’Oreca LM P2 #11 di Mikkel Jensen, fino a ieri leader della classifica di categoria. Fortunatamente i due incidenti non richiedevano l’ennesimo intervento della vettura di servizio. Un altro protagonista a perdere terreno è stata l’Aston Martin do Roman deAngelis, che perde la seconda piazza fra le GTD a causa di un contatto con la Lamborghini del Forte Racing.

Davanti Sebastien Bourdais poteva gestire un comodo cuscino su Deletraz ed Aitken, al momento i major contender per il titolo, anche se Matt Campbell riprendeva il ritmo della gara per la Porsche #7, avanzando pericolosamente, salvo incredibilmente non sfruttare, al contrario della concorrenza, la possibilità di un pit in regime di Full Course Yellow regalato dal contatto fra l’Aston Martin del Magnus Racing e la Ferrari #61.

Whelen_Champ

La leadership della 963 svaniva di lí a poco, lasciando la Cadillac dorata davanti su Jack Aitken, che nel frattempo poteva festeggiare in anticipo il titolo della Michelin Endurance Cup, e a Filipe Albuquerque, il quale era costretto a cedere momentaneamente la terza piazza per un lungo.

Nessuno però avrebbe immaginato quanto sarebbe accaduto dopo 8h30’ di gara, con Filipe Albuquerque sbattuto fuori all’esterno di curva 1 da Pipo Derani, similmente a quanto accaduto qualche anno prima tra Ricky Taylor e Felipe Nasr. Gara e titolo rimangono ora saldamente nelle mani delle due Cadillac rispettivamente, col solo Matt Campbell a rappresentare una minaccia potenziale.

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Tra le LM P2, attimi di suspense in casa PR1 Mathiasen a seguito del testacoda da parte di Alex Quinn che poteva essere potenzialmente fatale per le ambizioni di titolo. Al momento la classifica di categoria è gestita da ERA Motosports, grazie soprattutto alla prestazione del neocampione Indy NXT Christian Rasmussen. In LM P3, il Riley Motorsports è invece tornato padrone delle operazioni.

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La gara delle GTD Pro ha visto rientrare inaspettatamente in corsa la Porsche dello Pfaff Motorsports, vittima di una penalità e di un duro contatto nelle fasi iniziali, il team in tartan, all’ultima apparizione prima di passare alla McLaren, si sta ora giocando la gara ad armi pari con la Mercedes del WeatherTech Racing.

Corsa pazza anche in GTD, dove Loris Spinelli è ora al comando della categoria sulle Porsche di Wright Motorsport, protagonista della fase centrale di gara con la #16, e di AO Racing.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Whelen Racing, WTR w/Andretti, Pfaff Motorsports

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USCC – Petit Le Mans: dopo 4 ore, Porsche al comando e tante penalità

Porsche, dopo il disastroso incidente che ha coinvolto all’inizio della seconda ora di gara la #6 di Nick Tandy, ha preso il comando delle operazioni con la vettura gemella. Matt Campbell, ripartito in terza posizione dopo la quarta Full Course Yellow, provocata dal contatto fra l’Acura di Tom Blomqvist e la BMW neocampione in GTD del Paul Miller Racing, ha avuto la meglio prima su Mike Rockenfeller, provvisorio secondo sull’altra 963 del JDC-Miller, e poi su Sebastien Bourdais.

Nel frattempo un’improvvida manovra da parte di Alexander Sims, accortosi all’ultimo momento del semaforo rosso all’uscita box, provocava un tamponamento da parte della BMW di Sheldon van der Linde. Penalità a seguire per entrambi, doppia per la Hybrid V8 #25.

La direzione gara fin qui ci è andata generalmente pesante, punendo ogni minimo comportamento anomalo, anche quelli più insoliti, come nel caso delle due Lamborghini di Jordan Pepper e Loris Spinelli per jump restart. Putroppo un problema alle sospensioni per l’altra Huracàn delle Iron Dames, protagonista delle prime fasi di gara con Doriane Pin, ha tolto la rosa #83 dalla lotta per le prime posizioni delle GTD.

Ad ogni modo, dopo 3 ore di gara, circa la metà si è svolta in regime di Full Course Yellow, con la quinta neutralizzazione per recuperare la Ligier LM P3 dell’Andretti Autosport, nella ghiaia con problemi alle sospensioni, proseguita poi per lo stop della Duqueine AWA di Wayne Boyd.

All’ennesimo restart, dietro Campbell emergeva Renger van der Zande, subentrato a Bourdais, il quale si faceva largo fino a installarsi dietro la Porsche di testa e su Ricky Taylor, protagonista del secondo turno di guida per il WTR. Fino a questo momento l’equipaggio della #7 era in cima alla classifica generale.

Nelle altre categorie, la lotta per il primato in LM P2 vede il Crodwstike by APR battagliare col TDS e col PR1 Mathiasen con le armi migliori: Ben Hanley, Mikkel Jensen e Paul-Loup Chatin.

Purtroppo la lotta per il primato deve essere momentaneamente accantonata per AF Corse, gravata da tre penalità (Wheelspin, troppo personale al pit, mancato rispetto della penalità precedente) fino al contatto tra Francois Perrodo e la Porsche di Davide Brule nel finale della quarta ora. Felipe Fraga dal canto suo prendeva il comando delle operazioni su Dakota Dickerson ed il JR III Racing.

Lexus14

Tra le GT, penalità anche per la Ferrari Risi, che però, sia a causa della penalità assegnata alla Mercedes del WeatherTech Racing per non aver rispettato il tempo minimo di rifornimento, ma soprattutto dell’incidente che ha tolto definitivamente dalla contention la Lexus neocampione (e che ha chiamato in causa la direzione gara per la sesta volta), si è installata in seconda posizione in GTD Pro dietro la Corvette. P3 per l’altra 296 GT3 di AF Corse.

Winward

In GTD infine, è la Mercedes del Winward Racing ad aver preso il comando delle operazioni davanti all’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e alla BMW #96 del Turner Motorsports, ma sono ben 13 le vetture ancora nel giro del leader.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Vasser Sullivan, Winward Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

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USCC – Petit Le Mans, Start: Tante emozioni. Tandy big crash. Vasser Sullivan e Riley Motorsports campioni in GTD Pro e LM P3

Davanti a tutti allo start nella 26ma edizione della Petit Le Mans ci sono Sebastien Bourdais e la Cadillac #01. Il tetracampione Champ Car ha preso le misure al via a Louis Deletraz in pole ed ha subito allungato, vendicandosi cosí virtualmente dello “sgarro” nelle qualifiche di ieri. Col via Ben Barnicoat, Jack Hawksworth ed il Vasser Sullivan conquistano il titolo in GTD Pro, cosí come Gar Robinson ed il Riley Motorsports tra le LM P3.

Steven Thomas aveva frattanto la meglio su Ben Keating tra le LM P2, mentre Glenn van berlo manteneva la leadership derivante dalla pole in LM P3, cosí come Ian James e l’Aston Martin dello Heart of Racing in GTD davanti ad Hawksworth e a Doriane Pin con la Lamborghini delle Iron Dames.

Start_GT

I colpi di scena, iniziati già nei giri di ricognizione, con le uscite di strada da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh e dell’Oreca LM P2 di Ari Balogh, sono immediatamente proseguiti a causa di un secondo out, ben più impattante, della vettura del Tower Motorsports, condivisa tra l’altra con l’asso IndyCar Scott McLaughlin, in curva 3, vicinissimo alla “sindone” lasciata a muro da Giedo van der Garde nelle libere-2.

Tower

Gara subito neutralizzata e prime penalità che colpiscono la BMW di Augusto Farfus, la Porsche di Nick Tandy e le GT di Katharine Legge, Antonio Fuoco e Miguel Molina, tutti rei si aver cambiato linea alla green flag.

Purtroppo per il pilota calabrese del Cetilar Racing, un contatto ripetuto con la Mercedes del Korthoff Preston provocava una foratura alla posteriore sinistra, che rimaneva sulla porzione finale del circuito, facendo richiamare immediatamente la vettura di servizio.

In tanti ne approfittano per la prima sosta; facevano eccezione le due GTP capolista, l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing e Cameron Shields del Performance Tech. Anche la Pin decideva di rimanere fuori e prendeva il comando delle GTD davanti ad Hawksworth e Garcia con la Corvette.

Pin

Il nuovo regime di gara libera vedeva la lotta per il terzo posto fra Connor de Philippi e Tom Blomqvist per la terza piazza, ma la BMW andava lunga in T10 e Felipe Nasr ne approfittava per conquistare la quarta piazza. Un insolito testacoda di Ben Keating in T6 regalava emozioni ma non modificava la classifica generale, che vedeva nuovamente al comando il neocampione WEC GTE-Am.

Tra le GTP era però Pipo Derani l’uomo del momento, e l’alfiere di Action Express, uscito forte dalla prima sosta, rompeva gli indugi e chiudeva la P5 sulla BMW #25, che cedeva anche all’altra Porsche Penske di Nick Tandy.

Allo scadere della prima ora Deletraz riusciva a prendere momentaneamente la testa della gara, mentre Bourdais, pure in strategia al risparmio, non cedeva a Bloqmvist. Dietro l’imprendibile Pin invece Garcia aveva la meglio sulla Lexus campione in GTD Pro.

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Dopo circa 70’ Deletraz era atteso alla prima sosta, ma un attimo dopo la direzione gara era costretta a chiamare la terza neutralizzazione della giornata per un big crash che vedeva l’Oreca di Dennis Anderson toccare la Ferrari Triarsi di Charles Scardina e rimbalzare sulla McLaren di Inception e Racing e soprattutto sulla Porsche di Nick Tandy. La 963 #6, in lizza per il titolo, era costretta ai box per una estesa riparazione.

Si ripartirà 20’ dopo con Deletraz nuovamente al comando dopo l’indispensabile pit della Cadillac #01 davanti a Blomqvist e Nasr. La prima sosta delle Iron Dames lasciava al comando delle GTD la Mercedes del Winward Racing, dietro Antonio Garcia ancora leader fra le Pro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Tower Motorsports, Iron Lynx, Porsche Motorsports