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WEC – In Bahrain, è doppietta Toyota. Vittoria e titolo LM P2 a WRT. Primo successo delle Iron Dames all’ultima delle GTE

Purtroppo il miracolo non c’è stato per Ferrari, e le due Toyota hanno dominato la 8 Ore del Bahrain, ultimo appuntamento del World Endurance Championship 2023.

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A dire il vero la gara aveva preso una piega non malvagia, con la Cadillac di Earl Bamber a tamponare al via la GR010-Hybrid di Mike Conway, che si girava. Dietro un’azione confusa vedeva coinvolte anche le due Oreca LM P2 di United Autosports e la Vanwall. Tutti questi protagonisti perdevano terreno, e la Cadillac veniva penalizzata con 1’ di Stop&Go. Una sanzione forse eccessiva per il team statunitense, che verrà in questo modo tolta dalla lotta per il primato.

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Davanti Sebastien Buemi controllava indisturbato, seguito dalle due 499P di Miguel Molina ed Alessandro PierGuidi. La vettura di Vector Sport conduceva tra le LM P2 e preso Sarah Bovy cedeva la leadership delle GTE-Am a Matteo Cressoni, al via per l’altra Porsche di Iron Lynx.

La Toyota #7 non faceva fatica a riprendere il ritmo, e già al termine della prima ora era alle spalle di PierGuidi, che nel frattempo aveva scavalcato il compagno di squadra. In evidenza anche la Porsche Jota grazie a Will Stevens, pure davanti alla 499P #50.

L’accoppiata nipponica si riconsoliderà solo nel corso della quinta ora, al termine del doppio stint di James Calado, con Antonio Felix Da Costa a portarsi alle spalle dei leader, davanti alle due Ferrari, con la #50 che nel frattempo si era riportata davanti alla vettura gemella. Un rientro in pista dopo un largo dell’ex-campione della Formula E, serie alla quale Da Costa si dedicherà full-time nel 2024 costava alla Porsche #38 un drive-through che la ributtava temporaneamente dietro entrambe le Ferrari, anche se Antonio Giovinazzi offrirà poca resistenza alla 963 bianco-oro, al contrario di Nicklas Nielsen.

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Tra le LM P2, Vector Sport cadeva vittima della direzione gara per la pressione delle gomme non conforme, cosí come anche l’Oreca #23 che, sospinta da Tom Blomqvist, terminava nuovamente in fondo al gruppo dopo una penalità di 90”. Era quindi la volta di Prema e WRT, che iniziavano una battaglia senza esclusione di colpi con tutte e quattro le vetture. Purtroppo per il team italiano, Daniel Mancinelli tamponava Bent Viscaal, in quel momento al comando della categoria.

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Dopo quasi 6 ore di gara invece, terminava l’avventura della Porsche di Iron Lynx, con Claudio Schiavoni inabile a prendere il volante per un problema fisico. Largo quindi alle Iron Dames, le quali dovevano vedersela soprattutto con le Aston Martin, in primis quella del D’Station, grazie al contributo di Casper Stevenson e del deb Liam Talbot.

Durante la sesta ora uno degli altri pochi brividi della gara, con Alessandro Pier Guidi alla carica nei confronti di Will Stevens ma soprattutto nei confronti di Antonio Fuoco, subentrato nell’abitacolo della 499P #50. I due battaglieranno senza esclusione di colpi per diversi giri senza però mutare i valori in campo.

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L’inseguimento che vale il gradino basso del podio durerà per le successive due ore, ma alla fine saranno Fuoco, Nielsen e Molina ad appropriarsi del terzo posto dietro le imprendibili Toyota, con Brendo Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa a festeggiare il titolo piloti.

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Solo tra le LM P2 si assisteva ad una battaglia in pista ad armi pari, e alla fine sarà doppietta WRT con la #41 di Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade a festeggiare anche il titolo di categoria. Al terzo posto emergeva la vettura di Jota mentre la strategia delle macchine di Prema valeva solo per la quarta e quinta piazza finale.

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Dietro alle Iron Dames, al primo successo nel WEC nell’ultima gara di sempre delle GTE, si piazzavano le due Aston del D’Station e dello Heart of Racing. Migliore fra le Ferrari la #54 AF Corse trionfatrice in Giappone. Da segnalare anche il ritiro dall’attività agonistica da parte di Christian Ried, l’unico pilota a disputare tutte le gare della serie mondiale dal 2012.

La Season 11 del FIA WEC offrirà domani come al solito il Rookie Test: occhi puntati su Valentino Rossi, al volante dell’Oreca LM P2 del WRT, anche se il campione di Tavullia dovrebbe dedicarsi alle BMW M4 GT3, ma anche ai giovani leoni Thomas Preining e Lilou Wadoux, i quali si cimenteranno al volante di Porsche e Ferrari hypercar.

La serie mondiale endurance tornerà poi in azione nella nuova conformazione composta solamente da LMH e GT3 nonchè col nuovo sistema di qualifiche, a partire dal 2 marzo prossimo con la Qatar 1812 km, preceduta dal consueto Prologo, il 24/25 febbraio 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

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WEC – Toyota prima fila: Ferrari inseguono in P5 e P6. Blomqvist svetta in LM P2. Alla Bovy l’ultima pole delle GTE

Toyota conquista l’intera prima fila del season finale in Bahrain. Brendon Hartley firma la seconda pole stagionale dopo Portimao col tempo di 1.46.564, aggiungendo un ulteriore punto alla classifica generale per l’equipaggio della GR010-Hybrid #8. A seguire Kamui Kobayashi, a circa mezzo secondo, non migliorando peraltro il best lap ottenuto ieri sera durante le libere 2.

La sorpresa, ma poi non più di tanto, è rappresentata dalla Cadillac, che Alex Lynn ha piazzato in P3 a 7 decimi; la seconda fila è completata da Kevin Estre, che ha scalzato Antonio Fuoco ed Alessandro Pier Guidi, quinti e sesti con le due Ferrari 499P. Tutti e tre scontano un distacco di 1”, con i due Cavallini a migliorare comunque sensibilmente le prestazioni delle libere.

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Tra le LM P2, all’ultima sessione di qualifica nella serie mondiale, Tom Blomqvist ha migliorato la già buona prestazione del mattino, stracciando la concorrenza col tempo di 1.52.290. Charles Milesi con la migliore delle Alpine è stato l’unico ad avvicinarsi al neoacquisto IndyCar, mentre il resto della concorrenza è terminato ad oltre 6 decimi, capitanato da Robin Frjins con la seconda vettura del WRT. Solo P10 per Louis Deletraz con l’altra Oreca del team belga in testa alla classifica.

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Per l’ultima qualifica, questa volta di sempre, delle GTE infine, è stata Sarah Bovy a primeggiare con la Porsche delle Iron Dames ed il tempo di 1.58.692 davanti al debuttante Liam Talbot con l’Aston Martin del D’Station, a 3 decimi. Si tratta della terza partenza al palo per l’equipaggio al femminile, che mira al secondo posto finale in classifica generale, dopo gli exploit di Sebring e Monza.

L’appuntamento è per domani, alle 14.00 locali (le 12.00 italiane) per la partenza della 8 Ore del Bahrain. Diretta streaming a pagamento come sempre sul sito FIA WEC e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Cadillac al top nelle libere 3 in Bahrain davanti a Ferrari e Porsche

A sorpresa c’è una Cadillac davanti a tutti nelle ultime libere della 8 Ore del Bahrain. Alex Lynn a metà di una sessione svolta senza alcuna interruzione ha fissato i cronometri sull’1.49.512. Si tratta comunque di un tempo ben lontano, quasi 3” dal best crono di ieri sera a cura di Kamui Kobayashi, con Toyota, protagonista proprio con la #7 e Josè Maria Lopez di un clamoroso lungo in curva 7, ad occupare le posizioni di rincalzo, con tempi non di rilievo.

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Dietro l’unica V-Series. R si piazza la Ferrari #50. Le hypercar del Cavallino hanno sensibilmente migliorato rispetto a ieri – anche se il miglior tempo della 499P rimane quello cancellato nelle libere 2 ad Antonio Fuoco – portandosi a mezzo secondo dal leader proprio col calabrese. Tra le due Ferrari si piazza in P3 Gianmaria Bruni con la migliore delle Porsche, quella di Proton Competition.

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C’è ancora United Autosports al comando delle LM P2, ma questa volta con Tom Blomqvist, autore di 1.53.661. Dietro il sub di lusso, che comunque non supera la migliore prestazione ottenuta ieri dal compagno di squadra Filipe Albuquerque, che si piazza in P4 dietro Bent Viscaal di Prema e Pietro Fittipaldi per Inter-Europol.

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Matteo Cairoli infine ha portato al top in GTE-Am la rediviva Porsche di AO Racing col tempo di 1.58.214, lasciando a tre decimi Lilou Wadoux e la Ferrari del Richard Mille AF Corse e a mezzo secondo l’altra 488 GTE di Davide Rigon.

Tutto pronto per le ultime qualifiche della stagione, in programma a partire dalle 16,15 locali, le 14.15 nostrane, che potrete godere sul sito FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – In Bahrain, Toyota si ripete nelle seconde libere. Ferrari si nasconde?

Fortunatamente nessun cataclisma ha inficiato il secondo turno di libere della 8 Ore del Bahrain. I 90’ previsti hanno visto solamente un paio di interruzioni, una Full Course Yellow ed una breve Red Flag, quest’ultima causata da un testacoda di Gunnar Jeanette alla guida di “Rexy”, la Porsche di AO Racing, terminato sulle protezioni di curva 15.

La lotta per il primato si è risolta presto, con Kamui Kobayashi ancora al top con 1.46.851, a superare il compagno di squadra Brendon Hartley di 4 decimi. Alle spalle delle due GR010-Hybrid, apparentemente imprendibili qui a Sakhir, questa volta si è piazzata la Cadillac, grazie all’effort di Alex Lynn, sempre nelle prime fasi della sessione, a 8 decimi.

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Più lontane, con distacchi a partire dal secondo, Porsche e Peugeot, mentre le Ferrari hanno chiuso in P10 e P11 a quasi 4” dal leader, terminando, tra le LMH, davanti solo alla Vanwall. E’ evidente che distacchi di quest’ordine non sono imputabili alla normale gestione delle vetture e aspettiamo le qualifiche per verificare il vero potenziale qui delle due 499P.

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Anche Filipe Albuquerque ha ripetuto la bella prestazione del primo pomeriggio, primeggiando nuovamente tra le LM P2 col tempo di 1.52.850. A seguire Mirko Bortolotti con l’Oreca Prema #63 e Charles Milesi sull’Alpine #36, staccate di 3 decimi.

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E’ Daniel Serra infine a precedere tutti in GTE-Am. La Ferrari Kessel, ancora in contention per il secondo posto finale, ha subito preso la testa della categoria col tempo di 1.58.246, e precede una schiera di Porsche capitanata dal GR Racing e Riccardo Pera, il quale precede a propria volta Matteo Cairoli ed Alessio Picariello.

Domani in programma l’ultima ora di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 e alle 16.15. Queste ultime potranno essere fruibili a pagamento sul sito FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Toyota davanti nelle prime libere in Bah..RAIN. Rossi presente al rookie test

Un meteo inusuale quello ha accolto la carovana del WEC per l’ultimo appuntamento stagionale, la 8 Ore del Bahrain. Una tempesta di sabbia si è sviluppata dopo appena 9’ ed ha divelto diversi cartelloni pubblicitari, costringendo la direzione gara ad interrompere la sessione con bandiera rossa.

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Ma non era finita, perchè dopo la ripresa, avvenuta dopo 45’, è stata la volta della pioggia, che a varie intensità ha reso la pista ulteriormente insidiosa. Ciononostante, tutte le vetture si sono ripresentate in pista, e la sessione, prorogata sino alle 14.30 locali, è proseguita senza particolari problemi – unica eccezione una breve Full Course Yellow provocata da Franck Dezoteux, convocato all’ultimo momento sulla Ferrari GTE #21, fermo in curva 11 – sino al termine prestabilito.

Il miglior tempo è stato segnato ad inizio turno da Kamui Kobayashi, autore di 1.49.856, davanti a Sebastien Buemi, che alla ripresa delle ostilità si è portato ad un decimo dal compagno di squadra. P3 a 4 decimi per Gianmaria Bruni sulla Porsche Proton davanti alle due 963 ufficiali di Laurens Vanthoor e Michael Christensen.

Non in particolare evidenza le due Ferrari, che hanno chiuso con l’ottavo e nono tempo, ma l’obiettivo del Cavallino è di ben più ampio respiro, considerato anche che la pioggia non dovrebbe più capolino sul circuito.

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Filipe Albuquerque conduce invece la schiera delle LM P2, all’ultima gara, almeno per ora, nella serie mondiale, con 1.54.100. Ad oltre mezzo secondo dall’alfiere di United Autosports, che si dovrà impegnare per far vincere il titolo ai compagni Phil Hanson e Frederick Lubin, si piazzano Gabriel Aubry di Vector Sport e Ferdinand Habsburg del WRT.

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Ultima gara, ma in questo caso di sempre, per le GTE, dove la migliore prestazione è stata appannaggio di Tomonobu Fuji con l’Aston Martin del D’Station, il quale ha svettato sul filo di lana sulla Ferrari Kessel di Daniel Serra e sulla Porsche GR Racing di Ben Barker. I tre sono separati da appena 34 millesimi.

Infine, di stamane la conferma che tutti aspettavamo, sulla presenza di Valentino Rossi al rookie test di domenica. La leggenda della MotoGP è attesa in pista su di una delle Oreca LM P2 del WRT.

A seguire in giornata le libere 2, a partire dalle 17.30 locali, le 15,30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

 

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WEC – Toh, modifiche al BoP per il Bahrain!

Rese note le modifiche al Balance of Performance delle Hypercar per la 8 Ore del Bahrain. Come ricorderete, il meccanismo di equivalenza per le gare successive a Le Mans era stato distribuito in luglio, prima del round di Monza ed era stato definito tenendo conto sia dei dati ottenuti a Le Mans che delle caratteristiche specifiche dei tre circuiti, Monza appunto, Fuji e Sakhir.

Atteso che, come da regolamento, il BoP rimane comunque sempre passibile di modifiche, i dati raccolti nelle gare di Monza e del Fuji avrebbero indotto il WEC Committee a modificare alcuni valori, nella fattispecie togliendo 7 kg a Porsche e Cadillac, togliendo nel contempo ad entrambe le vetture anche 1 MJ di energia massima per stint. Fermo il resto.

Ricordiamo che rispetto al peso di Le Mans, le Ferrari in Bahrain verranno gravate di ulteriori 11 kg, mentre al contrario Porsche di fatto guadagna solo 2 kg rispetto ai 5 assegnati preventivamente. Cadillac dal canto suo peserà invece ben 16 kg in meno rispetto alla classica della Sarthe, anche se sconterà 11 MJ in meno per stint.

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All’atto pratico l’ipotetico duello Toyota-Ferrari per il titolo piloti, già difficile di per sè, (ricordiamo che la classifica costruttori è già stata vinta dal Gazoo Racing) metterà in confronto i 1.080 kg della GR010-Hybrid contro i 1.075 delle 499P, anche se le prime disporranno di 912 MJ per stint contro i 901 delle LMH del Cavallino; non solo, le Toyota potranno disporre di 512 kW di potenza massima contro i 505 delle Ferrari. In più, gli aggiustamenti a Porsche e Cadillac potrebbero agevolare nuovi contender nella lotta per il primato di tappa.

Sappiamo bene quanto sia articolato e complesso il tema BoP, sul quale, ricordiamo, i costruttori non possono più esprimersi direttamente. Al riguardo, credo sia doveroso chiudere con la dichiarazione pre-gara dell’Ing.Ferdinando Cannizzo, il “papà” della 499P, che crediamo riassuma bene il contesto: “..Siamo altresì consapevoli che sarà una gara molto combattuta, visto le prestazioni degli altri concorrenti, e che salire sul podio sarà molto difficile. Come sempre non ci daremo per vinti e, nonostante sarà un’impresa quasi impossibile, cercheremo di mettere i nostri piloti in condizione di lottare per il campionato Piloti che è ancora matematicamente aperto.”

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Modificato infine anche il BoP delle GTE-Am, all’ultima apparizione di sempre. Alla Corvette già campione verrà ridotta la potenza mediante 0,6 mm in meno al restrittore d’aria, cui si aggiungono 2 litri in meno di carburante. Alle Aston Martin invece verrà concesso un leggero innalzamento di potenza e 2 litri extra. Nessuna modifica alle equivalenze di Ferrari e Porsche.

La lotta per il secondo posto in classifica generale della categoria ricordiamo vede una potenziale lotta a sette: favorite le Iron Dames a quota 79, nonostante i 10 kg di Success Ballast, contro i 73 della Ferrari #54 di AF Corse trionfatrice al Fuji, gravata di 20 kg, ed i 68 del Dempsey-Proton che sconterà 15 kg extra. Possibilità matematiche, stanti i 39 punti complessivamente in palio, anche per ORT by TF (65 punti) GR Racing (58), Richard Mille AF Corse (53) e Kessel Racing (43).

Per questi ultimi, un cambio di line-up dell’ultimo momento, con il giovane franco-canadese Esteban Masson, al debutto nelle ruote coperte dopo le esperienze in monoposto, a condividere il sedile con Daniel Serra e Takeshi Kimura al posto di Scott Huffaker.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

Aston Martin Valkyrie_Le Mans 2021_01

WEC – Domani arriva l’Aston Martin? Intanto alcuni costruttori provano il 2024

Da diverse fonti giunge la notizia che domani verrà presentata una nuova hypercar. E’ altamente probabile che non si tratterà propriamente di una nuova vettura, bensí della Aston Martin Valkyrie; la news sarebbe anche corroborata da un tweet di poche ore fa sull’account del costruttore britannico.

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Non sappiamo ancora se la vettura, che verrebbe schierata grazie all’effort dallo Heart of Racing, entità presente da qualche anno in IMSA e che ha preso le redini del programma AMR WEC a stagione inoltrata, farà parte della griglia di partenza già nella prossima edizione del World Endurance Championship.

Un altro noto media però già dopo Le Mans aveva riportato per certa la “rivitalizzazione” del programma, che prevedeva la sostituzione del propulsore 6,5 litri V12 aspirato di 1.000 HP montato sulla vettura di serie con una nuova unità capace di erogare i 670 HP previsti dal regolamento LMH.

E siccome tanti media hanno associato di recente l’ex-campione del mondo di F1 Sebastian Vettel ad un clamoroso ritorno alle corse con un programma Hypercar, chissà che invece di Jota, cui era stato associato un po’ dappertutto, non si tratti invece dell’ultimo costruttore col quale ha disputato un Gran Premio di F1!

Tutta da verificare comunque la competitività di una soluzione non ibrida, già portata in pista da Glickenhaus e Vanwall, nei confronti dei “mostri” (di tecnologia, s’intende) Ferrari e Toyota. E’ comunque sicuro che un programma Hypercar, anche in chiave futura, permetterà l’ammissione di un paio di Vantage GT3 nell’entry list del prossimo anno.

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Frattanto gli altri costruttori si stanno preparando alla prossima stagione, ed alcuni di questi contano di introdurre novità sostanziali; prima fra tutte Peugeot, con la 9X8 che nel 2024 adotterà la fatidica ala posteriore giubilata per un anno e mezzo di gare.

Ferrari, che nel frattempo ha girato in Bahrain, potrebbe proporre una versione aggiornata della sua 499P, sfruttando le possibilità regolamentari; Cadillac ha invece visitato di recente Imola, che ricordiamo ospiterà il secondo round 2024, utilizzando le soluzioni attuali. L’Autodromo del Santerno a metà agosto aveva già visto i test della Lamborghini SC63 dopo la prima uscita al Paul Ricard.

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Le new entry BMW ed Alpine hanno infine speso tempo di qualità a Spa e ad Aragon, pista quest’ultima dove in precedenza anche l’Isotta Fraschini aveva compiuto una nuova sessione di test a metà mese, con il debutto al volante della Tipo 6 Competizione di Matteo Malucelli insieme ai collaudatori Jean-Karl Vernay e Marco Bonanomi.

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Nel frattempo c’è comunque un’ultima gara del 2023 da disputare e che deve assegnare gli ultimi titoli ancora non conquistati.

Piero Lonardo

Foto: Aston Martin, Piero Lonardo, Alpine Racing, Isotta Fraschini

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WEC – Toyota stravince al Fuji ed è campione costruttori. A WRT ed AF Corse le altre categorie

Toyota infila la terza doppietta dell’anno sul circuito di casa, con Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez davanti a Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi.

Una vittoria, una volta tanto, apparentemente sofferta, ma questa volta non sono state le Ferrari ad impensierire le GR010-Hybrid, che portano anche a casa l’ennesimo titolo costruttori con una gara di anticipo, bensí una Porsche, la #6 di Kevin Estre, Andrè Lotterer e Laurens Vanthoor.

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E’ stato proprio quest’ultimo, con un’entrata decisa dalla seconda fila in partenza, a spaventare gli spalti pieni di bandiere biancorossonere, imitato dalla Cadillac di Alex Lynn. Entrambi hanno mandato larghi Conway e Buemi, incaricati della partenza, aprendo il varco alle Ferrari di Miguel Molina e James Calado.

Una breve neutralizzazione per recuperare la 488 di Luis Perez-Companc e si riparte con la 963 davanti a tutti, mentre la vettura gemella soffre una foratura e sostanzialmente chiude la gara lí, anche perchè la direzione gara le assegna, a termini di regolamento, 3’ di Stop&Go per il passaggio in pitlane durante la SC. Filipe Albuquerque frattanto manteneva la leadership tra le LM P2 e Satoshi Hoshino con l’Aston Martin del D’Station prendeva il comando tra le GTE-Am.

Al restart Conway iniziava la marcia di avvicinamento verso Vanthoor, ma ci metterà quasi un intero stint per recuperare le due 499P. Parentesi, i consumi delle LMH in questa 6 ore del Fuji sono stati quantomai parchi in casa Toyota, con frazioni che scavallavano tranquillamente l’ora, ma è la Corvette ad impressionare, sfiorando le due ore!

E proprio Keating, nonostante la zavorra, che inifiamma col duello al coltello con la Porsch4e delle Iron Dames, più volte a contatto ravvicinato, mentre le due vetture di United Autosports proseguono apparentemente indisturbate nella categoria cadetta. La gara della C8.R viene peró ostacolata da un sacrosanto Stop&Go+30” per il contatto con Francesco Castellacci.

Frattanto anche la gara delle due Porsche private ha subito delle battute d’arresto, con la toccata fratricida tra le due entry di Jota ed i problemi alle cinture di sicurezza della vettura di Proton.

Davanti il vantaggio della Porsche, ora con Kevin Estre al volante, diminuisce gradualmente, ma Lopez, ora sulla Toyota #7, ha problemi di gomme e lascia passare Hirakawa, che chiude la pratica prima di ritornare alle posizioni precedenti nel finale.

Tra le LM P2, è il WRT a menare le danze, grazie ad un stint monstre da parte di Louis Deletraz, che prima insidia e poi ha la meglio su entrambe le vetture di United Autosports, aiutato anche dal contatto innescato dalla Vanwall su Oliver Jarvis. In GTE-Am sembra il momento della Porsche del Dempsey-Proton, ma un drive-through per track limits rimette tutto di nuovo incredibilmente nelle mani della Corvette.

Le due ore finali sono una passeggiata per Kobayashi e Hartley, che lasciano Lotterer a 47”, mentre le due Ferrari provvedono a chiudere la top five, con la meglio piazzata in classifica #51, in leggera difficoltà, a cedere il posto alla vettura gemella.

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Il finale vive del duello di ritorno fra la seconda vettura del WRT e la #22 di United, che dopo aver ceduto inizialmente si riprendeva la piazza d’onore. I 10” extra comminati a Nicky Catsburg per la toccata sulle Iron Dames lascia il passo alla Ferrari #54, che con Davide Rigon prosegue il lavoro iniziato da Thomas Flohr e Francesco Castellacci e si installa meritatamente al comando delle GTE-Am e si aggiudica la prima vittoria del 2023, seguita dall’altra 488 di Kessel Racing e dall’inesorabile Corvette, già campione, che quest’anno ha fallito il podio solo a Monza.

UPDATE: La Ferrari Kessel è stata penalizzata nel post gara di 10″ per non aver rispettato la velocità massima di 80 kmh durante una breve Full Course Yellow chiamata nel finale per rimuovere dei detriti. In conseguenza di ció, la 488 #57 viene classificata al terzo posto, promuovendo di una posizione la Corvette.

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In classifica generale, ora Hartley e c. continuano a condurre con 133 punti contro i 188 dell’equipaggio vincente oggi, sul quale pesa il ritiro di Le Mans. Pier Guidi, Giovinazzi e Calado inseguono a -31, e con 39 punti in palio in Bahrain è evidente che servirebbe un mezzo miracolo per portare a Maranello il titolo piloti, ma attendiamo il 4 novembre per l’ultimo appuntamento stagionale.

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Anche tra le LM P2 grazie al successo odierno il WRT, allungando su Inter-Europol, che qui chiude solamente in P9, ha il titolo pressochè in tasca, con i polacchi a -33 e Frederick Lubin e Phil Hanson a -34.

In GTE-Am infine la lotta per il secondo posto alle spalle di Corvette vede le Iron Dames, oggi quarte, precedere di appena 6 lunghezze i trionfatori odierni e di 11 l’equipaggio del Dempsey-Proton, che ha chiuso in P6. E’ tutto dal Fuji, si riparlerà di WEC agli inizi di novembre.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 ore del Fuji

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WEC – Toyota stratosferiche: uno-due in qualifica nella gara di casa

Toyota conquista la quarta pole stagionale alla 6 Ore del Fuji. Kamui Kobayashi ha innalzato la sua GR010-Hybrid fino a 1.27.794, quasi 7 decimi meglio del compagno di squadra Brendon Hartley, con l’altra hypercar nipponica.

Tra il tripudio dei fan presenti (a dire il vero qui ne abbiamo visto assai di più in altre occasioni) Toyota non solo ha bloccato la prima fila per la gara di domani, ma soprattutto ha mostrato un passo incredibile, migliorando di quasi 2” il miglior tempo ottenuto ieri pomeriggio dallo stesso DS del Gazoo Racing, nonostante condizioni meteo ancora una volta non ottimali, con pista largamente umida nella prima parte.

In realtà hanno migliorato tutti i contender, solo Toyota ha migliorato di più. Le Porsche ufficiali “miracolosamente” occupano l’intera seconda fila, a precedere la Cadillac. Le Ferrari chiudono P6 e P7, a 1”2 dal leader.

A ruota le due Porsche private di Jota e Proton nonostante i talenti di Antonio Felix da Costa e Gianmaria Bruni, mentre deludono le due Peugeot, con la #93 a 2” e l’altra 9X8 addirittura a +4”. La Vanwall e Tristan Vautier chiudono addirittura dietro la migliore delle LM P2.

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Phil Hanson e United Autosports proseguono il loro momento positivo conquistando la seconda pole di fila dopo l’ELMS ad Aragon. Il team di Zak Brown e Richard Dean non riesce però a fare doppietta grazie a Louis Deletraz e la migliore delle WRT, la #41, a 91 millesimi dal polesitter.

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In GTE-Am infine, protagonisti i piloti bronze ranked, è ancora pole per Ben Keating e la Corvette già titolata. Nemmeno i 40 kg di zavorra extra hanno impedito al texano di aggiudicarsi la quarta pole stagionale, precedendo, col tempo di 1.38.338, di appena 35 millesimi Sarah Bovy con la Porsche delle Iron Dames.

Lontanissimi gli altri, con uno dei tanti idoli locali, Satoshi Hoshino, terzo ad oltre mezzo secondo con l’Aston Martin del D’Station.

La parola adesso alla gara, che partirà alle 11.00 locali, vale a dire le 4.00 nostrane. Gradito ritorno sui canali Sky della diretta integrale, fruibile a pagamento anche sul sito WEC e su Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Fuji, Libere 3: la pista umida premia Kobayashi su Peugeot e Jota

Il Fuji Speedway stamattina si è svegliato sotto una leggera pioggerellina, pressochè ininterrotta dalla serata di ieri, che ha eliminato la gommatura residua presente. Al comando della graduatoria delle ultime libere si sono alternate quasi tutte le LMH, e sembrava che ad approfittare di queste condizioni fosse la Porsche Jota con Yifei Ye, ma nei minuti finali Kamui Kobayashi ha lasciato il segno con un dignitoso 1.30.068 che ha rimesso tutti in riga.

La 963 color oro, che pure ha migliorato con Antonio Felix Da Costa, è stata scavalcata di appena 25 millesimi dalla Peugeot #94 di Loic Duval, entrambe distanziate di 4 decimi. A seguire l’altra 9X8 grazie a Mikkel Jensen e la Porsche Proton di Harry Tincknell. Le due Ferrari chiudono in P6 e P11.

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Tra le LM P2, United Autosports in evidenza con best lap di 1.34.258 per Oliver Jarvis e terzo per Phil Hanson. A sandwich la migliore delle Alpine con Mathieu Vaxivière.

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Davide Rigon padrone del Fuji, davanti a tutti anche nella terza sessione con la Ferrari AF Corse #54 ed il tempo di 1.39.074. Questa volta però non è stato dominio delle 488 GTE, perchè il podio virtuale si completa con l’enfant du pays Tomonobu Fuji e l’Aston Martin del D’Station e la Porsche Dempsey-Proton con Mikke Pedersen.

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Nessuna interruzione da segnalare nonostante il tracciato insidioso nell’ora a disposizione, che è stata preceduta dal Safari Bus: anche quest’anno le vetture in assetto da gara hanno sfrecciato a fianco di diversi bus di linea regalando emozioni forti ai fortunati invitati vip e a coloro che hanno vinto la riffa messa in piedi dal circuito nelle scorse settimane. A seguire la prima delle due sessioni autografi, come sempre con vasta partecipazione del pubblico.

Tutto pronto quindi per le qualifiche, a partire dalle 14.40 locali, vale a dire alle 7.40 italiane. Diretta gratuita sul sito WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3