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IMSA – In 34 a Laguna Seca ancora con l’incognita Proton

Il prossimo weekend tra le tante gare in programma torna anche il Weathertech SportsCar Championship con il quarto round di Laguna Seca. Tre la categorie protagoniste fra i saliscendi californiani: GTP, GTD Pro e GTD, per un totale di 34 vetture.

Unica incognita fra le 10 GTP, ancora una volta il compagno di Gianmaria Bruni sulla Porsche di Mustang Sampling/Proton. Mike Rockenfeller, sub di lusso a Long Beach, sarà infatti impegnato con la Ford Mustang Multimatic.

FordsIl marchio statunitense il prossimo weekend e a Detroit si presenterà in una versione celebrativa denominata Champion Spirit, che va a festeggiare i 60 anni di attività sportiva delle Mustang proponendo un pot-pourri di varie livree significative, dal quella del Tour de France 1964 alla Roush Mustang GTO 1985.

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Renger van der Zande e Sebastien Bourdais, attualmente alle spalle dei leader in classifica Felipe Nasr e Dane Cameron cercheranno il bis del successo 2023.

9 le GTD Pro, che ritorna dopo i primi due round di Daytona e Sebring. Con gli attuali leader della categoria, Davide Rigon e Daniel Serra e James Calado, impegnati solo nella Endurance Cup, saranno ovviamente impegnati altrove, i full-season hanno l’occasione di avanzare in classifica, in particolare Bryan Sellers e Madison Snow con la BMW del Paul Miller Racing e l’accoppiata Lexus formata da Jack Hawksworth e Ben Barnicoat.

Le due RC F GT3 del Vasser Sullivan tornano alle line-up originali dopo il mix-up di Long Beach che ha visto avvantaggiarsi Parker Thompson, primo al traguardo tra le GTD, categoria ancora guidata dall’equipaggio di Winward Racing formato da Philipi Ellis e Russel Ward. Gli inseguitori del Turner Motorsport, Patrick Gallagher e Robby Foley, sfoggeranno un insolito numero 557 per festeggiare la 557 gara del team con BMW.

Dal punto di vista delle line-up, la concomitanza col WEC fa si che sull’Aston Martin dello Heart of Racing ci sia ancora come a Long Beach ci sia ancora Spencer Pumpelly al fianco di Roman de Angelis.

L’azione in pista presso il WeatherTech Raceway inizierà venerdí 10 maggio alle 4.15 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 11 alle 7.35 PM ET, vale a dire le 1.35 italiane di domenica e start della gara alle 3.10 PM ET di domenica 12 maggio, le 21.30 nostrane. Sia le qualifiche che la gara saranno fruibili in streaming sia dal sito IMSA che dai relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, Ford Media

L’entry list di Laguna Seca

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WEC – Il programma dettagliato di Le Mans

L’Automobile Club de l’Ouest ha reso noto nel pomeriggio il programma dettagliato della 92ma edizione della 24 Ore di Le Mans. Per quanto difficile, l’organizzazione non nasconde l’intenzione di competere con l’enorme successo dell’edizione del Centenario.

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Nuove aree saranno destinate a fan zone, ben cinque, con particolare attenzione al pubblico più giovane. Lo show multimediale con droni e fuochi artificiali sarà riproposto alle 23.15 di sabato 15 giugno, a gara in corso, appena terminato il concerto dei Simple Minds, ospiti d’onore del palco dedicato alla musica. Inoltre, lo show di luci darà accompagnato dal duo electro Synapson.

Dopo il tradizionale Pesage di venerdí 7 e sabato 8 giugno, preludio alla Journèe Test di domenica 9, le cui sessioni saranno intervallate dalla Ligier European Series, la pitlane si animerà martedi 11 per la sessione autografi, la pit walk e la Pit Stop Challenge.

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L’azione in pista tornerà mercoledí 12, prima con le serie di supporto, che quest’anno comprenderanno  la Fun Cup, la Le Mans Cup con la Road To Le Mans, e per la prima volta sulla Sarthe le Lamborghini Super Trofeo, oltre a due sessioni di libere e le qualifiche.

Giovedí sarà invece la volta della Hyperpole, riservata alle migliori 8 tra LMH, LM P2 e GT3, più altre due sessioni di libere. Il turno che assegnerà la pole position sarà preceduto dalla prima gara della Road To Le Mans. Venerdi spazio al pubblico ed alle attività promozionali e soprattutto alla Parade des Pilotes nel centro cittadino.

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Sabato 16 infine, come lo scorso anno il warm-up si terrà dopo la seconda gara della Road To Le Mans, per lasciare spazio in seguito alla procedura di partenza della 24 Ore, alle ore 16.00 ai comandi dello Starter Ufficiale, il cui nome sarà reso noto a giorni.

Relativamente ai biglietti, l’ACO ha reso noto che i biglietti Race Week e Race Weekend sono già esauriti; a poco più di un mese dalla gara rimangono in vendita biglietti solo per libere, qualifiche e Hyperpole.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Tutti presenti al Paul Ricard con la novità Varrone. Pino entra in orbita Stellantis. Formula Racing a Le Mans

Nel weekend torna l’European Le Mans Series con il secondo round a Le Castellet. Presenti tutte e 43 le vetture full-season, con qualche novità tra gli equipaggi rispetto a Barcelona.

Innanzi tutto Paul-Loup Chatin tornerà alla guida dell’Oreca LM P2 #47 di Cool Racing in sostituzione di Ferdinand Habsburg. Il pilota austriaco sarebbe atteso la settimana successiva sull’Alpine hypercar per la 6 Ore di Spa del WEC.

Frattanto Nico Pino, uno dei giovani più interessanti della serie europea, quest’anno in forza al Nielsen Racing, si è unito al programma di sviluppo Stellantis e farà compagnia a Malthe Jakobsen per un futuro impiego sulle Peugeot hypercar.

Per il resto line-up invariate nella classe regina, mentre Eric Trouillet si ricongiunge all’equipaggio di Ultimate sulla Ligier LM P3 insieme a Mathieu e Jean-Baptiste Lahaye al posto di Alexandre Yvon.

La novità più succosa in GT3, dove Nico Varrone è stato chiamato sulla Ferrari #51 di AF Corse al fianco di Charles-Henri Samani ed Emmanuel Collard. Il pilota italo-argentino, ultimo campione GTE-Am WEC e già vincitore sul circuito transalpino nel 2022 col Rinaldi Racing, sarà atteso presto alla riconferma nella 24 ore del Nürburgring sulla vettura del Frikadelli Racing Team.

L’equipaggio di Formula Racing infine, protagonista della serie e primo vincitore stagionale della categoria nel season opener catalano, ha staccato il biglietto per Le Mans andando a subentrare a Duncan Cameron, originariamente listato sulla Ferrari #155 iscritta come Spirit of Race. Formula Racing era già presente quale riserva con Johnny e Conrad Laursen. La line-up completa verrà resa nota a seguire.

L’azione in pista a Le Castellet inizierà giovedì 2 maggio con i consueti test collettivi. Venerdì sarà dedicato alle Libere 1 e al Bronze test, mentre sabato si svolgeranno le libere 2 e le qualifiche, queste ultime alle 14.40. Lo start della 4 Ore di Le Castellet alle 11.30 di domenica 5 maggio. Entrambe godibili gratuitamente sul sito ELMS e sui canali social e YouTube.

Piero Lonardo

Foto: ELMS

L’entry list della 4 Ore di Le Castellet

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Asian LMS – Sei gare per la prossima stagione della serie

Diffuso il calendario dell’Asian Le Mans Series 2024-2025. La serie cresce a sei appuntamenti ma mantiene le medesime location dell’ultima edizione con tre doubleheader.

Si inizierà di nuovo a Sepang, in Malesia, dal 6 all’8 dicembre 2024 per poi passare a Dubai dal 7 al 9 febbraio e chiudere ancora una volta ad Abu Dhabi la settimana successiva, dal 14 al 16 febbraio 2025.

Pierre Fillon, Presidente dell’Automobile Club de l’Ouest ha cosí commentato: “L’Asian Le Mans Series continua a svilupparsi, attirando ogni anno un numero sempre maggiore di concorrenti. La diversità ed il livello alto delle entry rendono questa serie un evento imperdibile. Per sostenere il suo sviluppo, ed in pieno accordo con i competitor, siamo lieti di annunciare un calendario più fitto ed attraente. Questo formato, che prevede due gare per weekend, è stato apprezzato sia dai fan che dai concorrenti. Non vediamo l’ora di vedervi a Sepang a dicembre per un’altra stagione della serie ricca di azione!”

Frédéric Lequien, CEO di ALMEM e LMEM: “L’Asian Le Mans Series continua a crescere, con oltre 40 vetture partecipanti la scorsa stagione. Dopo esserci consultati con i team, è stata aggiunta una sesta gara mantenendo il formato a tre eventi che si è rivelato popolare sia tra i team che tra i fan. Il calendario riflette anche il desiderio di garantire che non vi sia alcun conflitto con la Rolex 24 at Daytona, consentendo ai team che desiderano competere in entrambe le serie di poterlo fare. Non vediamo davvero l’ora di vivere un’altra grande stagione di gare ricche di azione nell’Asian Le Mans Series”.

Infine Stéphane Ratel, Fondatore e CEO di SRO Motorsports Group, co-organizzatore della serie asiatica: “L’impressionante stagione 2023/24 dell’Asian Le Mans Series ed il Fanatec GT World Challenge Asia Powered by AWS sono entrambi la prova del periodo di boom degli sport motoristici in tutto il continente. La stabilità e una piattaforma attraente sono state entrambe fondamentali per il successo del campionato ACO. Non ho dubbi che molti dei team e dei piloti GT che trascorrono l’estate con noi incrementeranno i loro programmi includendo un inverno a Sepang, Abu Dhabi e Dubai, proprio come molti già fanno. SRO continuerà a sostenere questi sforzi fornendo assistenza dietro le quinte ed evitando anche concomitanze tra gli eventi”.

Ricordiamo che l’Asian Le Mans Series metterà in palio ancora una volta due inviti per la 24 Ore di Le Mans ai vincitori di LM P2 e GT3.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro

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WEC – A Spa con tante assenze

Con ancora il sapore delle piadine di Imola in bocca, ecco già l’entry list del prossimo round del FIA WEC di Spa-Francorchamps dell’11 maggio.

Fra due settimane saranno sempre 37 le vetture in gara e, stante la concomitanza con vari appuntamenti, tra cui la Formula E a Berlino e l’IMSA a Laguna Seca, sono diverse le defezioni tra i piloti delle hypercar.

Peugeot, per esempio, ha scelto di correre con equipaggi di due soli piloti, lasciando Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne agli impegni con la serie elettrica e la DS Penske (stesso gruppo Stellantis). Peccato perchè avremmo gradito vedere il reserve driver, Malthe Jakobsen, in azione sulla 9X8. Nico Müller invece sarà della partita, sostituito da Kelvin van der Linde sulla Mahindra dell’ABT Cupra.

Anche Cadillac Racing si ripete con i soli Alex Lynn ed Earl Bamber a difendere i colori del marchio statunitense come a Imola. Anche Jota dovrà fare a meno sulla Porsche #12 di Norman Nato, pur’egli schierato a Berlino con Andretti Formula e la 99X Electric della casa di Stoccarda.

Al contrario, Nyck de Vries e Sebastien Buemi e saranno regolarmente presenti per Toyota Gazoo Racing, costringendo Mahindra Racing ed Envision Racing ad arruolare le riserve. Il team britannico, ricordiamo campione in carica della serie elettrica, dovrà fare a meno anche di Robin Frijns, impegnato con la BMW. In casa Lamborghini infine, Edoardo Mortara sarà sostituito da Andrea Caldarelli sulla SC63.

Nell’entry list figura sempre Ferdinand Habsburg, che peró sappiamo già dare nuovamente forfait in ELMS nel secondo round del Paul Ricard in programma la settimana precedente, evidentemente non ancora completamente ristabilito dall’infortunio. La riserva Jules Gounon, già vista sul Circuito del Santerno, dovrebbe però essere impegnata nel GTWC Asia, sempre che come nello scorso weekend non venga sostituito da Ralf Aron nella serie asiatica.

Due le novità anche fra le GT3, con Kelvin van der Linde, come riportato poco sopra, a sostituire Nico Müller e a sua volta sostituito sulla Lexus #78 di Akkodis_ASP dal reserve driver Toyota, Ritomo Miyata. Infine sulla Lamborghini #8, al posto di Doriane Pin, impegnata nel programma in Formula Regional European Championship by Alpine, tornerà per le Iron Dames la svizzera Rahel Frey, che riforma il terzetto delle ultime stagioni assieme a Sarah Bovy e Michelle Gatting. La Pin salterà anche tutti i restanti round a parte Le Mans.

Le ostilità della 6 ore di Spa-Francorchamps partiranno giovedí 9 maggio alle 11.30 con le prime libere. Qualifiche venerdí 10 a partire dalle 14.45 e start della 6 Ore sabato 11 maggio alle 13.00.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’entry list della 6 Ore di Spa-Francorchamps

 

 

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WEC – Cos’ha sbagliato la Ferrari a Imola?

Il risultato finale delle Ferrari hypercar a Imola non è stato alla fine quello sperato, specie dopo la tripletta in qualifica, e la tifoseria si è scatenata nei commenti sui social, anche con irriguardosi paragoni alla F1 riguardo la gestione delle strategie, nemmeno si trattasse della stessa disciplina.

Il quarto posto della 499P #50 agguantato con le unghie e i denti da Antonio Fuoco nel finale di gara, più l’ottavo della #83 gestita da AF Corse che vale il successo tra i privati non possono soddisfare gli appetiti, fattisi sempre più esigenti dopo la vittoria a Le Mans, dei tifosi della Rossa, ma proviamo però ad analizzare i fatti, anche avvalendoci delle parole dei diretti interessati.

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Partiamo dal BoP, massimo imputato per il dominio Porsche nell’apertura in Qatar. I 34 kg in meno concessi alle vetture di Maranello a Imola potevano sembrare uno sproposito, quasi un’ammissione di colpa da parte dell’Endurance Committee della FIA, ma vanno commisurati anche alle potenze massime a per stint, dove Toyota, che pure ha avuto un notevole break (-29 kg), continua ad essere al top di questi valori, con 516 kW di potenza massima e 916 MJ di energia per stint.

Ciò si è tradotto all’atto pratico in una maggiore performance velocistica da parte delle Ferrari, ma in un passo gara più gestibile, soprattutto a livello di consumi, da parte delle GR010-Hybrid, migliore anche delle Porsche, anche se senza la penalità di 5” assegnata nel finale a Kevin Estre avremmo visto ancora l’equipaggio della 963 #6 sul gradino più alto del podio.

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Poi ovviamente c’è stata l’incognita pioggia, e qui c’è stato il mea culpa da parte di Ferrari, che per bocca di Giuliano Salvi, race and test team manager del Cavallino, ha cosí commentato ai nostri microfoni: “Le informazioni che avevamo si sono rivelate ovviamente sbagliate, avrebbe dovuto piovere molto prima rispetto a quanto realmente è successo. Quando la pioggia è arrivata non pensavamo che potesse intensificarsi, credevamo che il problema fosse relegato al terzo settore e di poter utilizzare tranquillamente le slick nel primo e nel secondo tratto.”

E ancora “Ci siamo fidati troppo delle previsioni, senza guardare bene cosa accadeva intorno a noi. Purtroppo non è andata bene, bisognerà rivedere la nostra catena di comunicazioni in vista dei prossimi impegni. E’ stato chiaramente un errore, non c’è molto da aggiungere. Sin dalla partenza abbiamo detto ai piloti di prendersi cura delle gomme nella prima parte di gara in previsione di una eventuale pioggia. Solo facendo così siamo riusciti a fare tre stint con gli stessi pneumatici.”

Riguardo la concorrenza: “Sinceramente le Toyota ci hanno un po’ sorpreso, pensavamo che davanti a loro ci fossero le Porsche in termini di prestazioni. Sapevamo che sarebbero rientrati in partita dopo Imola, la GR-010 è la stessa che avevano lo scorso anno. La cosa peggiore per me è il dispiacere di non essere riusciti a fare felici i tantissimi tifosi che sono venuti in autodromo. Ho visto gente triste a fine gara e questo davvero fa male. Dobbiamo fare un lavoro migliore e sono sicuro che ne saremo capaci.”

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Proseguendo, da comunicato Ferrari “Quella che sembrava una perturbazione leggera e di passaggio, si è rivelata persistente e il vantaggio derivante dal poter contare su una vettura competitiva in situazioni miste che aveva permesso di posticipare la sosta, è stato annullato, a vantaggio delle squadre che avevano scelto le gomme da pioggia con qualche giro di anticipo.”

Ricordiamo che è stata una situazione simile a porre le basi per la vittoria di Le Mans, ma in questo caso la decisione, con meno di tre ore mancanti sul cronometro e nonostante un circuito ben più corto di quello della Sarthe, alla fine non ha pagato.

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Una soluzione poteva però essere quella di differenziare le strategie tra le tre vetture, e qui ci risponde nientemeno che Antonello Coletta, grande capo di Endurance e Corse Clienti: “La gara, quando è arrivata la pioggia, è stata condizionata dall’errore di non aver differenziato le strategie tra le tre vetture che fino a quel momento erano state protagoniste.”

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Anche l’Ing.Ferdinando Cannizzo, papà della 499P è sulla medesima lunghezza d’onda “Avevamo il potenziale per portare le vetture sul podio assoluto, avendo dominato la gara per quasi quattro ore. Sappiamo che le prestazioni delle Ferrari 499P con le gomme slick sono ottime in condizioni di pista umida, e anche sul bagnato all’inizio erano abbastanza buone, quindi abbiamo sfruttato l’occasione per cercare di allungare il vantaggio sui concorrenti. Alla fine, però, per un errore di valutazione sulle previsioni meteo abbiamo fatto una chiamata tardiva compromettendo il risultato assoluto.”

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Non c’è molto altro da dire, se non che prendere positivamente atto che questa gestione sportiva non si nasconde dietro un dito, e che siamo sicuri sfrutteranno questo episodio per migliorarsi ulteriormente.

Tornando alle risultanze della gara, al comando della classifica generale continua ad esserci l’equipaggio della Porsche #6 con 56 punti contro i 40 dei vincitori di Imola ed i 39 dell’altra 963 ufficiale. Con ancora sei gare da disputare, col punteggio doppio di Le Mans, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. possono ancora sperare tranquillamente nonostante i 31 punti di gap, mentre tra i costruttori Porsche conduce con 57 punti contro i 48 di Toyota ed i 31 di Ferrari.

Tra le GT3, è l’equipaggio di Manthey Pure Rxcing a menare le danze con 54 punti contro i 37 dei vincitori di Imola del WRT e dell’Aston Martin dello Heart of Racing, inseguiti a loro volta ad una lunghezza dalla BMW #46 di Valentino Rossi e c.

Da segnalare infine l’ennesima serie di penalità nel post-gara, con la figuraccia da parte degli stewards, che comminano 2 e 9 giri di penalità rispettivamente alle due Alpine per non aver rispettato il tempo minimo di guida di Jules Gounon e Nicolas Lapierre; peccato che il tempo minimo di guida, ai sensi del nuovo regolamento sportivo, non esiste per la classe LMH…..

Piero Lonardo – intervista raccolta da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ad Imola, vince Toyota davanti a un pubblico record. Doppietta BMW in GT, Rossi a podio

Sembrava potesse essere una grande festa Ferrari, invece la 6 Ore di Imola ha premiato Toyota e Porsche tra le LMH e BMW in GT3, addirittura con una doppietta del WRT con Valentino Rossi sul podio.

Aldilà di tutto, è stato il meteo l’x-factor che ha deciso la gara. A partire dalla quarta ora di gara, la pioggia ha cominciato a cadere sul circuito del Santerno e, ancorchè non copiosa, ha determinato le scelte dei box. Le Ferrari, che dopo un inizio altalenante sembravano avere preso il ritmo giusto, si sono trovate dalla parte sbagliata delle scelte strategiche, lasciando spazio alla Toyota #7, e a seguire le Porsche ufficiali.

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La penalità di 5” per sorpasso in regime di Full Course Yellow comminata a Kevin Estre durante il feroce inseguimento nelle fasi finali a Kamui Kobayashi ha poi chiuso definitivamente i giochi a favore della GR010-Hybrid #7.

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Vano il miglior giro di un indemoniato Antonio Fuoco, a riprova delle potenzialità velocistiche della 499P, autore di un sorpasso all’ultimo giro su Brendon Hartley che vale il quarto posto. P7 invece per i trionfatori di Le Mans.

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Ottima ancora una volta la prestazione della #83 di AF Corse, che ci ha permesso di ascoltare l’inno di Mameli sul podio dei privati davanti alle due Porsche Jota, entrambe al traguardo al termine di una gara piena di errori.

Sempre relativamente alle hypercar italiane, al traguardo sia la Lamborghini, 12ma a 2 giri dal leader, che l’Isotta Fraschini, 17ma a 14 giri dal leader, nonostante varie disavventure per i giovani piloti della Tipo 6-C.

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In GT3, sembrava dominio Porsche con la #92 di Manthey Pure Rxcing, invece le due BMW del WRT si sono impossessate della gara nella fase centrale. L’ordine di arrivo fra le due M4 è stato determinato da un errore da parte di Maxime Martin, più un drive-through per non aver rispettato le procedure della Virtual Safety Car. Alle spalle delle tre tedesche, con la Porsche ad un giro dai vincitori, si piazza la Ferrari #55 di Heriau, Mann e Rovera.

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L’appuntamento con il World Endurance Championship è fra tre settimane a Spa-Francorchamps. Da segnalare che l’Enzo e Dino Ferrari ha superato il primato di spettatori al di fuori della 24 Ore di Le Mans, stabilito lo scorso anno proprio sul tracciato delle Ardenne.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Imola

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WEC – Ferrari in contention nella 6 Ore di Imola. La Porsche superstite leader in GT

Una giornata fresca ma con un limpido sole primaverile ha accolto un folto pubblico accorso all’Enzo e Dino Ferrari per il ritorno dell’endurance mondiale. Davanti ben tre 499P, che allo start invertono le posizioni, con Antonio Giovinazzi subito alle spalle di Nicklas Nielsen sulla gialla #83 di AF Corse e Robert Kubica.

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Nelle retrovie delle LMH però si scatena il caos, innescato forse dall’Isotta Fraschini, forse dall’Alpine di Mathieu Vaxivière, poi vittima della relativa penalità. L’Alpine #35 si gira e centra la Peugeot di Paul di Resta, mentre la BMW di Marco Wittmann non puó evitarli e registra i danni maggiori. Tra le GT3, dietro il polesitter Alex Malykhin, l’altra Porsche Manthey di Yasser Shahin andava a tamponare la Lamborghini delle Iron Dames.

Entrambe le GT riportavano danni notevoli, la Porsche #91 veniva giudicata colpevole ma era la Huracàn a dover spendere più tempo ai box per cambiare il sensore di coppia, indispensabile ai fini regolamentari. Problemi anche per la Mustang di Giorgio Roda, costretta ai box per riparazioni all’aerodinamica.

La gara, dopo una breve Full Course Yellow per permettere a Thomas Flohr di uscire dalla ghiaia del tamburello, si movimentava all’inizio della seconda ora, con la Ferrari #51 che con undercut riusciva a prendere il comando sulla Porsche di Laurens Vanthoor e sulla Toyota di Mike Conway, risalito dalla sesta piazzola. La gialla Ferrari AF Corse perderà la posizione a causa di un drive through per non aver rispettato le procedure di Full Course Yellow.

Tra le GT, dietro la Porsche di testa, sono le due BMW ad inseguire a distanza, insieme alla Ferrari Vista AF Corse di Francois Heriau, il quale riuscirà più tardi anche ad installarsi brevemente al comando, prima di cedere nuovamente alla entry di Manthey Pure Rxcing, ora con Joel Sturm.

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La terza sosta e le relative strategie risultano invece favorevoli alle Rosse, che riformano l’uno-due dopo il late pitstop della Porsche di Will Stevens. Dopo due ore la Toyota #7 ha superato la Porsche #6 per il terzo posto, cosí come l’altra GR010-Hybrid ha avuto la meglio sull’altra LMDh del patron Roger Penske, presente in circuito.

Piero Lonardo

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

La classifica dopo la seconda ora di gara

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IMSA – Doppietta Cadillac a Long Beach. Lexus non fallisce in GTD

A Long Beach è finita come un po’ tutti si aspettavano, vale a dire con il successo delle Cadillac. Si è trattato addirittura di una doppietta, con Sebastien Bourdais e Renger van der Zande che tornano finalmente sul gradino più alto del podio dopo quasi un anno sull’altra V-Series.R di Pipo Derani e Jack Aitken. In GTD si ripete Lexus con Parker Thompson e Ben Barnicoat.

Al via, Derani mantiene la leadership conquistata in qualifica mentre Bourdais scavalca subito la BMW di Nick Yelloly per la seconda piazza. In GTD, l’unica altra classe presente nella showcase californiana, le due Lexus in prima fila mantengono inizialmente le posizioni davanti alla Ferrari del Conquest Racing di Albert Costa, che però si infila fra le due RC F GT3, portandosi dietro anche la Lamborghini del WTR w/Andretti e l’Aston Martin dello Heart of Racing.

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Bourdais resisteva agli attacchi della BMW #25 e della Porsche di Nick Tandy, i quali si scambiavano le posizioni un attimo prima della prima neutralizzazione, dopo appena 11’, per il contatto fra la McLaren di Inception Racing e la Porsche di Wright Motorsports.

La Porsche #6 tentava un robusto undercut, cercando di replicare la strategia vincente dello scorso anno, ma era il team Ganassi ad operare il miglior pit, facendo uscire van der Zande davanti a Jack Aitken evitando il cambio gomme, davanti alle due Porsche, braccate a loro volta dalle BMW. Tra le GTD, Barnicoat manteneva la leadership, ora sulla BMW di Robbie Foley e su Spencer Pumpelly, sub di lusso sull’Aston Martin dell’HoR.

Poco dopo l’Acura #40 trionfatrice a Sebring sbatteva in curva 1, cristallizzando le posizioni per circa 15’, e al restart l’altra ARX-06 colpiva la Porsche del JDC-Miller, ma era la melèe all’hairpin ad appena 20’ dal termine che determinava il resto della classifica dietro il trio di testa, coinvolte, oltre a varie GT, anche la Porsche #6 e soprattutto la BMW #25, costretta a cambiare il muso.

Il contatto con la Porsche di Anders Fjordbach toglie dalla lotta per le posizioni di rincalzo delle GTD, con la Lexus #89 ormai involata verso il successo, l’Aston Martin dello Heart of Racing.

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Sarà proprio la BMW incidentata poco prima a portare di nuovo in pista la vettura di servizio per uno shootout finale di 8’. Le posizioni di testa non cambieranno, con le due Cadillac in volata sulle due Porsche Penske e l’altra 963 di Proton di Gianmaria Bruni e Mike Rockenfeller.

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Dietro la Lexus, al secondo successo consecutivo fra i muretti californiani, la BMW del Turner Motorsport e la Mercedes del Korthoff/Preston Motorsports.

In classifica generale, Dane Cameron e Felipe Nasr continuano a condurre con 1.032 punti contro i 974 dei vincitori odierni ed i 955 di Derani ed Aitken, In GTD, il risultato di Long Beach, P7, non scalza minimamente l’equipaggio del Winward Racing, vincitori dei due primi round, dal primo posto in graduatoria, seguiti da Patrick Gallagher e Robbie Foley e dal solo Parker Thompson.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà il 12 maggio a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Motorsport, Chip Ganassi Racing

L’ordine di arrivo

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WEC – E’ tris Ferrari nelle qualifiche di Imola. A Porsche l’Hyperpole in GT3

Un Antonio Fuoco in spolvero ha riportato la prima pole position del 2024 per la Ferrari sull’Autodromo intitolato al Drake ed al figlio Dino. Il driver calabrese ha dominato sia il primo segmento delle qualifiche, col tempo di 1.30.196, per poi scendere nella Hyperpole ad un fantasmagorico 1.29.466.

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Il successo delle 499P si completa addirittura con una tripletta, con Robert Shwartzman ed Alessandro Pier Guidi dietro il polesitter di Le Mans. A seguire le due Porsche Penske di Kevin Estre – qualificatasi peraltro per il rotto della cuffia –  e Matt Campbell, che insieme a Kamui Kobayashi con la migliore delle Toyota sono gli unici ad essere rimasti sotto il secondo.

Alla hyperpole hanno partecipato anche la BMW di Renè Rast, l’altra Toyota di Brendon Hartley e le due Porsche private di Jota con Callum Ilott e Proton con Julien Andlauer. Problemi per le Peugeot, entrambe out, cosí come la BMW #15, protagonista di una red flag a 1’57”. Il minimo timing residuo ha comunque permesso all’altra M Hybrid V8 di partecipare allo stint finale.

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Combattutissime invece le qualifiche delle GT3, con una lotta al coltello tra le Porsche Manthey, l’Aston Martin dello Heart of Racing e la Lamborghini delle Iron Dames. Sarah Bovy, a lungo in testa nella sessione, si è infilata tra le due 911, con Alex Malykhin al top con 1.42.734.

Passano alla Hyperpole, oltre all’Aston Martin #27, anche le due Ferrari di Vista AF Corse, le due BMW, la Ford Proton di Giorgio Roda e la McLaren di James Cottingham, ma non le due Corvette mattatrici dei primi due turni di libere con i piloti Pro, cosí come entrambe le Lexus, cui nemmeno il nuovo BoP ha dato competitività nella serie mondiale.

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Nella hyperpole però non c’è stato niente da fare contro Malykhin, che ha lasciato tutta la concorrenza – capitanata da Ian James con l’Aston Martin HoR – ad almeno 7 decimi. A seguire le due BMW del WRT, la Lamborghini delle Iron Dames e la Mustang di Roda.

Lo start della 6 ore di Imola, che riporta l’endurance che conta sul Santerno dopo 13 anni, domani alle 13.00. Diretta streaming a pagamento su WEC TV e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche