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USCC – Le GTP arrivano a Daytona. Tower cala gli assi. Nuove line-up anche per Pfaff e Wright Motorsports

Le vetture protagoniste della 61ma edizione della Rolex 24 sono giunte a Daytona per i test collettivi IMSA di martedí 6 e mercoledí 7 dicembre. L’attenzione è sicuramente catturata innanzi tutto dalle nuove GTP, Porsche in primis, con due esemplari della nuova 963 LMDH.

Porsches

Mentre le due Cadillac mostrano ancora le livree provvisorie e la BMW sfoggia colori già noti, una della due nuove Acura, quella del Meyer Shank Racing campione in carica del WeatherTech SportsCar Championship mostra invece la livrea definitiva, al contrario della gemella del WTR, qui ancora in all black.

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Ma le novità 2023 comprendono anche le nuove GT: Ferrari 296 GT3, Lamborghini Huracàn GT3 Evo2 e Porsche 911 GT3 R (Type 992).

Pfaff_2023Proprio l’equipaggio campione in carica della GTD Pro con Porsche è tra le notizie del giorno, con la nuova coppia formata da Patrick Pilet e Klaus Bachler alla difesa del titolo, aiutati da Laurens Vanthoor, già campione GTD nel 2021 proprio con la compagine canadese.

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Nuovo equipaggio anche per Wright Motorsports, che proporrà i colori del Volt Racing, freschi campioni della Michelin Pilot Challenge, per il neocampione Alan Brynjolfsson e l’ex-titolato IMSA GTD Trent Hindman. La terza guida per le gare lunghe verrà annunciata in seguito.

Ma il colpo del giorno lo firma Tower Motorsports, presente a Daytona con le altre due LM P2 di PR1 Mathiasen e TDS Racing, che piazza al fianco del campione in carica della categoria P2 John Farano ed all’astro nascente del motorsport USA, Kyffin Simpson, nientemeno che Scott McLaughlin e Josef Newgarden.

I due assi dell’IndyCar sono al debutto assoluto nei prototipi e chi volesse vedere nell’impiego dei due campioni del Team Penske l’anticipazione di un futuro impegno sulle Porsche LMDh, probabilmente non sbaglia.

Piero Lonardo

Foto: Tower Motorsports, Porsche, MSR, Pfaff Motorsports, Wright Motorsports

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USCC – Dixon e Aitken rinforzi Cadillac. JDC-Miller, niente Porsche? Stop alla Qualifying Race a Daytona

Saranno Scott Dixon e Jack Aitken a completare gli equipaggi delle due Cadillac per le gare lunghe della Michelin Endurance Cup che inizieranno con la prossima Rolex 24 at Daytona. Il sei volte campione IndyCar si unirà alla line-up della V-LMDh ufficiale insieme a Sebastien Bourdais e Renger van der Zande, mentre il giovane pilota di riserva Williams F1 affiancherà il neo papà Pipo Derani ed Alexander Sims sulla vettura gemella di Action Express Racing.

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Dixon ha già vinto per ben quattro volte il season opener americano, l’ultima nel 2020 col WTR, anno in cui trionfó anche alla Petit Le Mans e nell’ultima stagione ha già affiancato i due suoi compagni a Daytona e a Road Atlanta, per Aitken invece si tratta invece del debutto nella serie americana dopo le esperienze 2022 col Racing Team Turkey in ELMS.

La seconda GTP schierata dal Team Ganassi a Daytona sarà invece appannaggio di Earl Bamber, Alex Lynn e Richard Westbrook, già annunciati per la campagna parallela del World Endurance Championship. Tutti e nove i piloti parteciperanno ai test IMSA previsti sul circuito della Florida il 6 ed il 7 dicembre prossimi sulle V-LMDh che nel frattempo hanno fin qui raggiunto l’invidiabile traguardo di 19.000 km percorsi nelle varie sessioni di test.

JDC-Miller invece dal canto suo assai probabilmente non potrà schierare a Daytona la sua nuova Porsche 963. Come ampiamente annunciato in precedenza dai vertici della casa di Stoccarda, difficilmente sarà possibile avere le due Porsche clienti (l’altra è destinata a Proton) pronte per il season opener, e darà ovviamente priorità ai due esemplari iscritti dal Team Penske.

Nel frattempo la squadra diretta da John Church e Gerry Kraut ha iscritto una Duqueine LM P3, che potrebbe fungere nel caso da “contentino” a Daytona in assenza della nuova GTP. Proton sappiamo invece avere già iscritto una Mercedes AMG GT3 per WeatherTech Racing.

E a Daytona non vedremo la Qualifying Race che negli ultimi due anni ha chiuso le attività dei test collettivi, la Roar Before the 24. L’IMSA non ha dato spiegazioni in merito alla scelta, che potrebbe facilmente essere stata generata dalla volontà di non volere stressare più del dovuto le nuove vetture della categoria top (ovvero a limitare la necessità di pezzi di ricambio) e che potrebbe, alla luce di ciò, anche essere limitata a questa edizione.

Il punteggio assegnato alle qualifiche, che si svolgeranno al termine delle attività della Roar il 22 gennaio, rimarrà invece immutato. La 61ma Rolex 24 ricordiamo prenderà il via il 28 dello stesso mese.

TDS_2023A Daytona infine ci sarà anche il TDS Racing, che dopo il programma 2022 con il Racing Team Nederland, proporrà, dopo la già annunciata entry per Scott Huffaker, Mikkel Jensen e Steven Thomas, una line-up di tutto rispetto per la sua seconda Oreca LM P2 formata da François Heriau, Giedo Van Der Garde e dall’ormai immancabile “prezzemolino” Josh Pierson, appena nominato development driver IndyCar per l’Ed Carpenter Racing. L’impegno del team francese proseguirà per tutto il WeatherTech SportsCar Championship 2022.

Piero Lonardo

Foto: Cadillac, Team Ganassi, TDS

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WEC – BHK verso Isotta Fraschini ?

Il programma Isotta Fraschini continua a dare notizie di se, e nei giorni scorsi ha reso nota una immagine di dettaglio della Tipo 6 LMH-C (cosí è stata battezzata la nuova Hypercar ibrida), che riporta – oltre alla disposizione meccanica della vettura in corso di realizzazione presso l’atelier Michelotto – anche tutti i fornitori coinvolti nella componentistica.

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Si va da Multimatic (sospensioni), Brembo (freni), XTrac (cambio), Williams (Batterie), PWR (raffreddamento), Pankl (trasmissione) fino alla Bosch, responsabile dell’elettronica.

Diffusa anche una nota bilingue italiano/inglese che riepiloga le principali caratteristiche della vettura ibrida a quattro ruote motrici, che dovrebbe essere spinta, oltre che da un sistema ibrido di pure fabbricazione Bosch, da un motore termico V6 3 litri di 90°.

IF_DettagliIl grosso punto interrogativo di questo ambizioso programma, come da noi sottolineato anche all’atto della presentazione, consiste però nel reperimento del team incaricato di portare in pista la Tipo 6 LMH-C, che ipotizza di essere operativa già alla 6 ore di Spa-Francorchamps, prima del debutto alla 24 Ore di Le Mans in giugno.

Da nostre fonti infatti è un team ben conosciuto ai nostri colori ad essersi fatto avanti: si tratta di BHK Racing, protagonista da anni nell’European Le Mans Series con un’Oreca LM P2.

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Inutile dire che per i tifosi italiani sarebbe ottimale che l’effort gestito da Claudio Berro ed Alessandro Fassina si potesse associare alla squadra di Francesco Dracone. Dato comunque che il tempo stringe, siamo certi che già nelle prossime settimane potremo vedere se questa indiscrezione si concretizzerà in qualcosa di più.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Isotta Fraschini

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WEC – Toyota prosegue nella continuità. Richard Mille abbandona

Con un comunicato stampa il Toyota Gazoo Racing ha confermato oggi il proprio impegno, ce ne fosse stato bisogno, nella prossima stagione del World Endurance Championship con due GR010-Hybrid.

Con l’obiettivo di centrare il quinto titolo consecutivo piloti e costruttori, il costruttore nipponico ha confermato entrambi gli equipaggi, che saranno ancora formati dai neocampioni e vincitori a Le Mans Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa sulla #8 e da Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway sulla #7.

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Le parole del Team Principal, Kamui Kobayashi: “Quest’anno abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi, vincendo a Le Mans, al Fuji ed il titolo mondiale, grazie all’enorme supporto di Toyota e dei nostri partners. Ricominceremo nel 2023 con una concorrenza ancora più competitiva, cosí dovremo migliorarci, rendendo la nostra squadra e la macchina ancora più forte. I piloti sono una parte importante del nostro team e sono felice di correre ancora al fianco di Mike, José, Séb, Brendon e Ryo nel 2023. Possiamo vantare un grande spirito di squadra, specialmente tra i piloti, e corriamo assieme come una famiglia. Questa è una grande forza per la nostra squadra ed avremo bisogno di fidarci e darci supporto l’un l’altro nella prossima stagione, per essere più forti possibile nei confronti della grande competizione in Hypercar. Non vediamo l’ora di correre contro cosí tanti costruttori che hanno vinto Le Mans in passato. Vincere Le Mans in occasione del suo centenario è un grande obiettivo per tutti; sarà ovviamente difficile e dovremo spingere al limite. Questo tipo di lotta è ció che tutti desideriamo nel motorsport e penso sarà veramente eccitante per i fans.”

Nel frattempo un altro team chiude i battenti dopo tre anni di operazioni: si tratta del Richard Mille Racing Team. Dopo tre anni di competizioni, il primo in ELMS ed i due successivi nel WEC, l’organizzazione voluta da Richard e Amanda Mille, gestita in pista da Signatech ha dichiarato di aver corso l’ultima gara in Bahrain.

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“Il nostro scopo iniziale – ha dichiarato Amanda Mille, a capo del progetto – era di creare un forte impatto ed evidenziare la mancanza di opportunità per le pilotesse. Con una line-up tutta al femminile, l’obiettivo era di portarle al massimo livello delle corse. Il nostro approccio e la nostra performance, in nessun modo inferiore a quello delle controparti maschili, ha sfidato i pregiudizi. Gradualmente abbiamo sviluppato il progetto ascoltando i nostri piloti, e tutti ci hanno detto che saremmo riusciti ad anticipare il momento in cui gli uomini avrebbero chiesto di lavorare con loro. Quest’anno ci siamo riusciti con gli eccellenti ed entusiasti piloti coinvolti nel progetto: Lilou Wadoux, cui si sono uniti by Charles Milesi e Sébastien Ogier, e più avanti Paul-Loup Chatin.”

Il Richard Mille Racing Team esce di scena con un miglior risultato del quinto posto in ELMS nel 2020 nella gara iniziale di Le Castellet e tre sesti posti nelle edizioni 2021 e 2022 del WEC, tutti ottenuti con un’Oreca 07 LM P2.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – E’ Hypercar mania: ecco la 777 (e la De Tomaso V12)

Ormai è Hypercar mania. Il format lanciato timidamente dall’ACO a Le Mans nel lontano giugno 2019, dopo un paio di anni di rodaggio, è diventato un vero e proprio trademark della moderna endurance.

In attesa della Season 11 del WEC, che dovrebbe portare in pista, oltre a Toyota, Peugeot e (speriamo) Glickenhaus Ferrari, Porsche e Cadillac (oltre che Acura e BMW negli States) e in attesa delle già annunciate Alpine e Lamborghini per il 2024, spuntano come funghi nuovi progetti che si vantano, a torto o a ragione, di questo nome.

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Ultima la 777, presentata stamane a Monza, e che in quella sede svolgerà la propria vita, in quanto non si tratta di una nuova contender della serie mondiale, bensí una lussuosa vettura per track days. Prodotta in soli 7 esemplari e del costo, non propriamente abbordabile di 7 milioni di Euro, la 777 Hypercar è frutto di un’idea dell’imprenditore e collezionista Andrea Levy e dell’ingegno della Dallara Engineering.

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Tecnicamente, la 777 Hypercar avrà un peso di 900 kg grazie ad una monoscocca in carbonio e sarà spinta dal ben noto V8 Gibson da 4,5 litri aspirato (lo stesso che equipaggiava la Rebellion R13 e poi l’Alpine) che garantirà una velocità massima di 370 kmh.

La consegna delle 7 vetture disegnate da Umberto Palermo, e che verranno custodite a Monza, avverrà solamente nel 2025, e nel frattempo verranno inviati ai fortunati acquirenti – che per un milione di euro in più avrebbero potuto prelazionare una delle nuove Ferrari 499P – due equipaggiamenti speciali: un simulatore ed un macchinario per rinforzare la zona del collo dei futuri piloti.

Detomaso

Annunciato in forma assolutamente non ufficiale invece la possibile entrata di un altro nome storico del motorsport: si tratta di De Tomaso, che avrebbe in cantiere una Hypercar basata sulla P72 stradale presentata a Goodwood nel 2019 e che andrà in produzione quest’estate. Anche qui il numero indica il numero di modelli prodotti, appunto 72.

Il marchio argentino tenderebbe a portare a Le Mans 2024 in forma ufficiale due esemplari della nuova LMH, denominata P900 LM, che sarebbe spinta nientemeno che da un V12.

Il programma De Tomaso si affianca a quello già annunciato, pure futuribile, di Isotta Fraschini, che dalla sua può vantare peró l’expertise dell’officina di Giuliano Michelotto e di Claudio Berro, manager tra l’altro dell’epopea Maserati nel FIA GT.

Vanw1

All’appello manca però ancora una Hypercar, l’unica peraltro già esistente, non solo sulla carta, tra le ultime citate: la Vanwall. La vettura è reduce da una doppia estensiva sessione di test al Mugello e a Le Castellet con i suoi tester Esteban Guerrieri e Tom Dillmann.

Sul circuito provenzale la settimana scorsa Dillmann ha compiuto in due giorni oltre 1.300 km di test, compresi stint completi e prove di differenti setup. Chissà se l’ACO troverà posto per questa creatura nell’entry list 2023…

Piero Lonardo

Foto: 777, Roberto Beretta, De Tomaso, Vanwall

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USCC – Debutto a Daytona per Racing Team Turkey

Racing Team Turkey sbarca alla Rolex 24 at Daytona con un’Oreca LM P2. I campioni in carica ELMS Pro/Am della categoria debutteranno nel season opener della Florida, ancora una volta assistiti tecnicamente da TF Sport.

L’equipaggio sarà di prim’ordine, con due dei protagonisti della serie europea, Salih Yoluc e Charlie Eastwood, affiancati dall’ex-campione ELMS e WEC della categoria, Phil Hanson, e dal portacolori Prema Juan Manuel Correa.

Se per l’ex-F2 si tratta di un debutto assoluto a Daytona e nel WeatherTech SportsCar Championship, per il pilota turco non si tratta di una première, in quanto Yoluc ha già contestato la gara nel 2019, al volante della Ligier dell’RWR-Eurasia, terminando decimo assoluto e quarto di categoria.

TF Sport, che ricordiamo non più tardi del penultimo fine settimana ha conquistato il titolo WEC GTE-Am, curerà inoltre anche l’Aston Martin del TGM, iscritta in GTD per Ted Giovanis, Owen Trinkler, Hugh e Matt Plumb.

Le attività a Daytona inizieranno con la Roar Before the 24, il 20-22 gennaio 2023, seguita dalla 61ma edizione della Rolex 24, il 28-29 dello stesso mese.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – La Camaro del Garage 56 entra in una nuova fase di test al VIR

Proseguono senza soste le attività di test per portare la Chevrolet Camaro NASCAR alla 24 Ore di Le Mans.

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Dopo una fase preliminare svoltasi a Road Atlanta con una ZL1 standard e la partecipazione di Action Express, un secondo esemplare della vettura, gestita questa volta direttamente dalla crew dell’Hendrick Motorsports, è stata di scena un paio di giorni fa al Virginia International Raceway.

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Al volante il già vincitore di Le Mans Mike Rockefeller, che ha proseguito il lavoro di svezzamento della vettura, iscritta quale Garage 56, vale a dire quale “vettura innovativa”, all’edizione del centenario della classica della Sarthe.

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La vettura è stata costruita sulla base “Next Gen” e al momento non incorpora la tecnologia ibrida che dovrebbe debuttare a Le Mans in vista dell’adozione full-scale nel 2024; certo è che la Camaro per il Garage 56 può già disporre di un’aerodinamica più spinta, condita da splitter e diffusori da più robusti, oltre che, banalmente, degli specchietti retrovisori laterali, non adottati in NASCAR.

 

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Piero Lonardo

Foto: NASCAR Studios

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WEC/USCC – Le novità Porsche: Yifei Ye, Proton, Tandy e Makowiecki

Alla vigilia dell’ultimo impegno GTE-Pro in Bahrain, Porsche ha ufficializzato l’impegno 2023 di uno dei suoi development driver, il cinese Yifei Ye.

Il 22enne ex-campione ELMS 2021 con WRT sarà infatti il primo punto fermo dell’equipaggio schierato da Jota sulla sua 963 nella season 11 del WEC; ad affiancarlo sicuramente Antonio Felix da Costa, appena laureatosi campione LM P2 con la squadra britannica, mentre per il terzo pilota sono in ballo diversi nomi, tra cui i più gettonati sono proprio due driver già in organico: Will Stevens e Ed Jones.

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Jota peraltro continuerà nella prossima stagione anche nella categoria cadetta, proseguendo l’impegno con l’altro neocampione, Roberto Gonzalez.

Resi noti a ridosso della 8 Ore del Bahrain anche gli ultimi due nomi del team “casa” gestito da Penske in Fred Makowiecki e Nick Tandy. I due si uniscono alla line-up che già prevede Dane Cameron, Felipe Nasr, Kevin Estre, Michael Christensen, Laurens Vanthoor, Mathieu Jaminet, Matt Campbell ed Andre Lotterer.

Le combinazioni dei piloti per i due programmi WEC ed IMSA saranno annunciate nel corso della tradizionale “Night of Champions” Porsche in dicembre.

Rivelato ufficialmente poco fa infine, mediante un comunicato social, anche l’ultimo fortunato acquirente del primo batch di 963 LMDh: senza particolari sorprese si tratta di Proton Competition, che schiererà una vettura nella serie mondiale e un’altra nel WeatherTech SportsCar Championship.

La line-up dovrebbe sicuramente fare riferimento – come già accennato su queste pagine – sul nostro Gianmaria Bruni, che dopo i tanti successi tra le GT, fra cui si contano ben quattro vittorie a Le Mans, coronerà finalmente il sogno di potersi battere per la classifica assoluta, probabilmente anche nella serie IMSA, cosí come su Harry Tincknell, già vincitore a Le Mans sia fra le LM P2 che in GTE-Pro.

La 963 di Proton però difficilmente sarà disponibile per il debutto a Daytona in gennaio, come peraltro anche l’altra vettura ordinata del JDC-Miller; entrambe le squadre potrebbero impegnarsi nel season opener della Florida in un’altra categoria (GTD ed LM P2 rispettivamente).

Piero Lonardo

Foto: Porsche

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WEC – I giovani Peugeot in evidenza nel Rookie Test

Sono stati i giovani Leoni portati da Peugeot i protagonisti del Rookie Test che qui in Bahrain ha chiuso le attività del World Endurance Championship.

Aldilà del best lap ottenuto da Josè Maria Lopez di 1.48.812, i driver impegnati sulle due 9X8 hanno impressionato soprattutto al mattino, dove, dopo qualche giro di shakedown a cura di Nico Müller e Mikkel Jensen hanno segnato le migliori prestazioni delle 9X8, a 8 decimi ed 1” dal vincitore di ieri.

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Nelle successive tre ore pomeridiane anche Malthe Jakobsen, Maxi Günther e Yann Erlacher (dell’atteso Stoffel Vandoorne non si è vista ombra) hanno ottenuto tempi di rilievo, cosí come anche Lilou Wadoux, invitata ufficiale WEC, che ha monopolizzato l’attenzione dei media al volante della Toyota campione, terminando a 2” da Lopez, una prestazione ben accettabile considerato che si trattava della prima esperienza su di una Hypercar.

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La pilotessa francese nel pomeriggio ha saggiato anche la Ferrari #21 (il cambio della #51 campione ha definitivamente reso l’anima, fortunatamente qualche ora dopo l’arrivo..), forse in vista di un impegno concreto in GTE-Am col Cavallino.

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Sorpresa invece per Nelsinho Piquet al top delle LM P2 per United Autosports ed il tempo di 1.51.922 davanti a Bent Viscaal con l’entry di Prema. Poche tornate al mattino per la scelta WEC Doriane Pin sulla vettura di Jota, che alla fine ha concluso col tempo di 1.53.213.

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Lorenzo Colombo dal canto suo non ha demeritato al volante della Ferrari campione GTE-Pro, segnando il miglior tempo della categoria con 1.58.621, appena un millesimo meglio di Axcil Jefferies con la Corvette che la prossima stagione potrebbe dividere con Ben Keating, Nico Varrone e Nick Tandy.

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Ha seguito infine le orme del vincitore di ieri Mikkel Pedersen l’olandese Maxime Oosten sulla Porsche GTE-Am del Project 1. Terza prestazione per Francois Heriau, mentre Finn Gehsritz è stato dirottato sulla Aston #777 al posto della vincente #33, che abbiamo visto trasportata sul flatbed ad inizio sessione, ed ha terminato con la quinta prestazione della categoria.

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Tra gli altri assenti, oltre al già citato Vandoorne, l’Oreca LM P2 di ARC Bratislava e la Porsche #92; questi ultimi, non dovendo sottostare all’obbligo di ospitare la nominèe WEC, hanno optato per smobilitare in anticipo.

La giornata odierna chiude le attività ufficiali del World Endurance Championship, che si ritroverà stasera per la celebrazione dei vincitori.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati del Rookie Test – Morning Session

I risultati del Rookie Test – Afternoon Session

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WEC – Toyota e Ferrari: missione compiuta. AF Corse bissa anche tra le LM P2 Pro/Am

Poteva sembrare a prima vista un weekend favorevole alle avversarie, nella fattispecie Alpine e Porsche, invece la 8 Ore del Bahrain si è trasformata in un trionfo per Toyota, che porta al titolo la GR010-Hybrid di Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa al titolo Hypercar, e per Ferrari, che fa il bis del 2021 con Alessandro Pier Guidi e James Calado in GTE-Pro.

I due titoli sono inoltre impreziositi dai due successi di tappa per le vetture gemelle di Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway e di Miguel Molina ed Antonio Fuoco, che regalano anche il titolo costruttori al Cavallino.

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Qualche problema di troppo, soprattutto per la Ferrari #51, che ha perso la quarta marcia a 90’ dal termine, hanno fatto sussultare i rispettivi box, ma il quinto posto finale basta e avanza a fronte di una giornata no per le due 911 ufficiali.

_PL54708Al via Kevin Estre ha preso il comando dalla terza piazza, ma, anche grazie ad un paio di pitstop effettuati al meglio in regime di Full Course Yellow, era James Calado a prendere le redini della gara, imitato da un Antonio Fuoco super, in questa forma assolutamente meritevole di un posto sulla nuova Hypercar.

Anche la Corvette – fanalino di coda durante le libere e le qualifiche – si accodava alle due 488 e, dopo che la #52 assumeva il comando, riusciva a terminare davanti alle due Porsche.

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Tornando alle LMH, l’Alpine, nonostante il BoP, non è mai stata un fattore soprattutto, come visto anche lo scorso anno, a causa dei consumi. Le Peugeot, che si erano inserite, anche grazie ad un BoP favorevole, nella lotta per il podio, hanno sofferto, similmente a quanto visto nei due appuntamenti precedenti, di noie all’elettronica, terminali per la #93, mentre l’altra 9X8 ha concluso a 6 giri dai vincitori.

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Nelle LM P2 è vittoria per il WRT, la terza in sei gare, che non basta però a togliere la corona a Jota, cui basta la terza piazza dietro anche a United Autosports. Dopo una sfuriata iniziale delle due Oreca angloamericane, sono state il team belga e Prema a menare le danze, con la major contender a cercare di riprendere il contatto con il leader, ma alla fine gli termineranno alle spalle di 49”.

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Tra le LM P2 Pro/Am, il quarto successo stagionale di Alessio Rovera, Nicklas Nielsen e Francois Perrodo giustifica il titolo di categoria. Algarve Pro Racing, l’unica squadra in grado di impensierire potenzialmente l’Oreca argentata, è stata vittima incolpevole al termine della sesta ora di un contatto – nono sanzionato dalla direzione gara – fra Renè Rast ed Alex Brundle ed è riuscita a giungere a podio dietro all’equipaggio di Ultimate.

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Infine la GTE-Am, dove Porsche ha trionfato con una doppietta da parte di Project 1. E’ ancora tricolore sul podio grazie a Matteo Cairoli il quale ha trascinato Nicolas Leutweiler e Mikkel Pedersen al primo successo davanti all’altra 911 del team. Alla fine, nonostante aver condotto gran parte della gara, è solo P3 per le Iron Dames, mentre il titolo va a TF Sport, che chiude fuori dal podio davanti all’altra Vantage dei contender del Northwest AMR.

E’ tutto per il decennale del World Endurance Championship. Ci si ritroverà a metà marzo a Sebring per una stagione sicuramente memorabile per la qualità delle partecipazioni; domani però qui a Sakhir ci sarà la consueta appendice del Rookie Test.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain