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GTWC Europe – Facciamo il punto

In vista del Prologue del prossimo 10-11 marzo al Circuit Paul Ricard, sede anche della prima sfida del 2025, facciamo il punto su scuderie ed equipaggi del GT World Challenge Europe. La serie SRO continuerà ad essere sponsorizzata da Amazon Web Services (AWS) grazie a un nuovo contratto pluriennale.

Rutronik

Rutronik Racing resta con Porsche

Tempesta Racing cambia la propria livrea e main sponsor. Una Ferrari 296 GT3 verrà impiegata in tutte le prove del GTWC Europe Endurance Cup sotto la denominazione Ziggo Sport Tempesta con al volante Eddie Cheever III, Chris Froggatt e Jonathan Hui. Il tridente cambierà per le 3h di Le Castellet, Nürburgring e Barcellona, dove Hui verrà sostituito da Marco Pulcini.

Quest’ultimo si appresta per una nuova esperienza dopo aver corso e vinto le ultime edizioni dell’International GT Open in categoria PRO Am. Ziggo Sport Tempesta Racing resterà in ogni caso protagonista dell’avvincente Bronze Cup.

DinamicGT

Dinamic GT ancora in Silver Cup

Conferma anche per Dinamic GT: la compagine italiana sarà al via con almeno una 992 GT3-R, pronta per dare battaglia in classe Silver.

Il giovane olandese Jop Rappange condividerà il volante con l’ex volto di Grasser Racing Team Mateo Llarena e con il rookie Federico Al Rifai. L’italiano che corre con licenza degli Emirati Arabi Uniti ha vinto nel 2024 campionato saudita F4 ed ha avuto negli ultimi mesi alcune esperienze tra Ferrari Challenge Europe e GT Open Cup.

Barwell

Barwell Motorsport presente in PRO in Sprint Cup

Chiudiamo con Barwell Motorsport, che per la prima volta  sarà in azione nella classe PRO. La compagine britannica legata a Lamborghini ha confermato la presenza in pista di Hugo Cook e Sandy Mitchell. I due con compagni differenti sarà in pista anche nel British GT Championship.

Barwell Motorsport sarà inoltre in azione full-time anche in Silver Cup con un un trio di giovani composto da Bijoy Garg e Christian Bogle ed Adam Ali, quest’ultimo nelle gare della Endurance Cup.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC Europe

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IMSA – Campbell chiude in bellezza i test di Sebring. La Valkyrie delude, Lamborghini out anticipato

Matt Campbell chiude al comando i test di Sebring in vista della 12 Ore IMSA. col tempo di 1.48.215 ottenuto nella sessione del mattino della terza ed ultima giornata.

L’alfiere di Porsche Penske ha superato di un quarto di secondo il best lap ottenuto mercoledí da Mathieu Jaminet, lasciando a oltre 3 decimi Louis Deletraz e Felipe Nasr, che lo inseguono nella graduatoria dei tempi di ieri rispettivamente con la Cadillac #10 del WTR e l’altra Porsche ufficiale.

Come da copione il Team Penske ha approfittato dell’ultima giornata, ricordiamo riservata ai soli prototipi, per fare girare gli assi dell’IndyCar, Josef Newgarden e Scott McLaughlin, sulle sue 963.

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Parziale delusione per l’Aston Martin Valkyrie, che si è fatta notare più per il sound del motore V12 che per le prestazioni in pista, accreditata della decima e peggiore prestazione assoluta tra le GTP, a 1”8 dal leader.

La precede la Lamborghini SC63, che ha fattole valigie anticipatamente per un non meglio precisato nuovo problema tecnico.

Tra le LM P2 Paul di Resta con l’Oreca #22 di United Autosports ha scalzato il primato della categoria con 1.49.957, precedendo di soli 42 millesimi Bijoy Garg di Inter-Europol. P3 per Hunter McElrea del TDS,. Quasi mezzo secondo.

Ufficializzati nel frattempo i piloti full-season dell’effort di heart of Racing in GTD in Casper Stevenson e Tom Gamble. Da definire chi sostituirà quest’ultimo negli impegni di Laguna Seca e del CTMP contestuali ad altrettante gare del WEC, atteso che Zach Robichon si unirà al duo per le restanti gare della Michelin Endurance Cup.

L’appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship è per le prime libere della 73ma edizione della 12 Ore di Sebring, in programma alle 10.05 AM ET di giovedí 13 marzo.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, IMSA

I risultati combinati al termine del Day 3

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IMSA – Jaminet fa volare la Porsche nel Day 2 dei test di Sebring

Porsche subito padrona al Sebring International Raceway nella seconda giornata di test, con Mathieu Jaminet a fissare il limite (ricordiamo che martedí la pista era riservata alle sole GT) con 1.48.465 al termine della prima delle tre sessioni in programma, migliorando il proprio stesso limite, stabilito ad inizio turno, di ulteriori 4 decimi.

La lunga sessione pomeridiana è stata invece appannaggio di Scott Dixon, che nelle fasi finali delle ben 4h30’ previste ha scalzato con l’Acura #60 dalla cima della lista dei tempi Scott Campbell per appena 3 millesimi con la seconda migliore prestazione della giornata di 1.49.057.

Sempre nel medesimo turno, Jack Aitken ha portato la Cadillac del Whelen Racing a 7 decimi dal leader, che si è infine ripetuto nelle due ultime ore in notturna, unico a scendere sotto l’1’49”.

Occhi puntati ovviamente sull’Aston Martin Valkyrie, che dopo alcuni problemi al mattino, ha potuto poi girare con continuità nelle mani dei soli Alex Riberas e Roman de Angelis, pur chiudendo con tempi ben lontani dal limite assoluto.

Da segnalare che, oltre a Ross Gunn del THOR team, anche le due stelle dell’IndyCar, Josef Newgarden e Scott McLaughlin non hanno preso la pista (presumibilmente entreranno in azione oggi, dati anche i test IndyCar in programma per il 17-18 febbraio), cosí come la Lamborghini SC63 fin qui è stata gestita dal solo Romain Grosjean. Antonio Serravalle, al contrario, si è aggiunto alla pattuglia del JDC-Miller.

Tra le LM P2, dominio assoluto di Inter-Europol, con i suoi tre piloti, Bijoy Garg, Tom Dillmann e Jon Field, al top col primo autore di 1.50.065 nel turno pomeridiano. A oltre 7 decimi i migliori degli “altri”, Mathias Beche del PR1 Mathiasen, e Hunter McElrea del TDS.

Da segnalare due red flag, una al mattino generata da David Heinemeier Hansson al volante della vettura di ERA Motorsport, e quella, propiziata da Felipe Fraga e dall’Oreca del Riley Motorsport che ha chiuso con leggero anticipo il turno serale.

Nell’ultima giornata riservata alle GT è salita in cattedra la Mercedes del Korthoff Competition, grazie a Maxi Goetz, che in notturna ha notevolmente alzato l’asticella rispetto al miglior tempo di martedí della Ferrari di Jan Heylen con 2.00.867. Segue comunque una 296 GT3, la #021 di Triarsi Competizione di Mike Skeen, a raccogliere il testimone nel pomeriggio dal veterano belga.

Tempi di minor rilievo in GTD Pro, dove è BMW del Paul Miller Racing con Jesse Krohn a chiudere al comando con 2.02.237 sulla Ford Multimatic di Seb Priaulx e sull’altra M4 GT3 di Connor De Philippi.

I test di Sebring si chiuderanno oggi con due sessioni riservate alle sole GTP ed LM P2 dalle 8:00 AM alle 12:00 PM e dalle 1:00 alle 4:00 PM locali.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport

I risultati combinati del Day 2

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IMSA – La Ferrari Conquest al top nella prima giornata dei test di Sebring

Iniziati ieri i test collettivi propedeutici alla 73ma edizione della 12 Ore di Sebring, secondo atto del WeatherTech SportsCar Championship 2025.

Come da programma, la prima giornata è stata riservata alle GT: due le addizioni rispetto all’entry list provvisoria diffusa nei giorni scorsi, la prima riguarda la Lexus #12 per Parker Thompson, Jack Hawksworth, Frankie Montecalvo, insieme a Ben Barnicoat. Quest’ultimo, già listato sulla RC F GT3 #14 iscritta in GTD Pro, è reduce dal successo di domenica a Dubai nell’Asian Le Mans Series. La vettura citata non ha però preso la pista nelle prime due sessioni.

La seconda macchina originariamente non prevista è la Ferrari del Conquest Racing, e proprio questa, nelle mani di Jan Heylen, è risultata la più veloce al termine delle due sessioni a disposizione col tempo di 2.01.737, dopo aver primeggiato anche nel primo turno.

La 296 GT3 #34 è stata iscritta a questi test anche per Jaden Conwright, noto per essere stato il primo pilota a far parte del programma IMSA Diverse Driver Scholarship, ma dovrebbe vedere al volante per tutta la stagione Manny Franco e Daniel Serra, indisponibili per queste date, con Cedric Sbirrazzuoli e Giacomo Altoè a completare la line-up della squadra diretta da Eric Bachelart alla Rolex24.

A seguire le tre Mercedes di Korthoff Competition Motors, Lone Star Racing e Winward Racing, con distacchi all’interno di 4 decimi per Maxi Goetz, Scott Andrews e Phil Ellis rispettivamente.

Al top nelle GTD Pro, classe gravata più di altre dalle tante assenze, la Lexus con Aaron Telitz, autore di 2.02.829, appena l’ottava prestazione assoluta di questo day 1, a precedere le due Ford Multimatic di Ben Barker, al ritorno dopo l’incidente alla clavicola, e Christopher Mies.

La sessione del mattino ha visto due interruzioni propiziate dalla Porsche di AO Racing e dalla Lamborghini del Forte Racing. Entrambe le vetture hanno in seguito ripreso la pista.

Da oggi si riparte a capacità completa. Iscritta all’ultimo momento anche la Lamborghini SC63, di cui inizialmente non si aveva traccia, per Romain Grosjean ed Andrea Caldarelli. I nomi di Philipp Eng e Robin Frijns sono stati invece eliminati dagli equipaggi delle due BMW M Hybrid V8.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

I risultati combinati del Day 1

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IMSA – In 37 per i test di Sebring con tante assenze

La prossima settimana il Sebring International Raceway sarà la sede di una tre giorni di test che vedrà impegnati i protagonisti del WeatherTech SportsCar Championship.

Ben 37 le vetture previste, col ritorno sulle piste americane dell’Aston Martin Valkyrie, già vista a novembre a Daytona, in vista del debutto in gara nella 12 ore di metà marzo, nelle mani dell’equipaggio designato formato da Ross Gunn, Roman de Angelis, che per l’occasione verranno affiancati dal neotitolare WEC Alex Riberas.

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In casa Porsche, dopo il successo alla Rolex24, ritorno sulle 963 dopo il successo di Daytona 2024 per il due volte vincitore della Indy 500, Josef Newgarden, e debutto per un altro alfiere del team Penske in IndyCar, Scott McLaughlin, già vincitore qui nel 2023 tra le LM P2 con l’Oreca del Tower Motorsports. Da escludere l’eventuale partecipazione a Le Mans dei due assi IndyCar, stante la concomitanza con la gara al WWTR.

Solo una la Cadillac presente per il WTR, stante i danni sostenuti a Daytona dalla V-Series. R #40, per i soli quattro piloti full-season, e novità Sennang Fielding quale terza forza sulla Porsche del JDC-Miller; non risultano infine listate la Lamborghini SC63, nè tantomeno la Porsche Proton.

Nove le LM P2, con la novità Kaku Ohta sull’Oreca di Era Motorsport dopo il debutto sull’Acura GTP del Meyer Shank Racing, e Matias Perez Companc al fianco del padre Luis sulla vettura di AF Corse. Casella bianca infine sulla entry di Inter-Europol che dovrebbe proporre in gara il campione in carica della categoria, Tom Dillmann, Jon Field e Bijoy Garg.

Solo sei le GTD Pro iscritte, le due Ford Multimatic, le due BMW del Paul Miller Racing, la Lexus del Vasser Sullivan e la Porsche di AO Racing; quest’ultima riporta anche il campione ELMS 2024 Jonny Edgar, listato anche sull’Oreca del team statunitense. Assenti rispetto alle aspettative le due Corvette, la Lamborghini di Pfaff Motorsports e la Ferrari di DragonSpeed, che dovrebbero comunque tutte essere della partita di qui a un mese.

Il contingente delle Rosse sarà rappresentato dalle due sole 296 GT3 di Triarsi Competizione iscritte in GTD. Appena dodici le entry confermate in rappresentanza anche di Corvette, compresa la Z06 GT3.R trionfatrice con merito a Daytona di AWA Racing, Mercedes Lamborghini, Porsche, BMW e Aston Martin. Sulla Vantage GT3 #27 vengono riportati i soli Tom Gamble, neopromosso sulla Valkyrie WEC, e Casper Stevenson.

A Sebring l’azione inizierà martedí 11 febbraio con le sole GT; il giorno successivo entreranno in pista anche i prototipi, che andranno a chiudere la tre giorni di test giovedí 13.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, IMSA

L’entry list dei test di Sebring

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WEC – Drudi e Robichon sull’Aston Martin di Heart of Racing. I colori delle Corvette di TF Sport

Niente Valkyrie, almeno per il momento, per Mattia Drudi. Il pilota riminese è stato appena annunciato alla guida dell’Aston Martin Vantage GT3 schierata dallo Heart of Racing per la prossima stagione del World Endurance Championship.

Insieme a Drudi ovviamente il patron Ian James e Zach Robichon; quest’ultimo, campione IMSA GTD con Pfaff Motorsports nel 2021, è reduce da una stagione completa con la Ford Mustang di Proton, mentre non più tardi di una settimana fa ha conquistato il podio alla Rolex24 at Daytona insieme a Drudi, Tom Gamble e Casper Stevenson per il team statunitense.

Attendiamo a questo punto di conoscere chi saranno i protagonisti dell’effort nella classe regina per il marchio britannico coi già noti Harry Tincknell ed Alex Riberas. La presentazione è prevista per mercoledí 5 febbraio.

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Presentati inoltre in questi giorni i rinnovati colori delle Corvette schierate da TF Sport per Jonny Edgar, Dani Juncadella e Ben Keating (#33) e per Rui Andrade, Charlie Eastwood e Tom van Rompuy (#81)

Piero Lonardo

Foto: Heart of Racing, TF Sport

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GTWC – Corvette entra in lotta per il titolo globale del GT World Challenge

Corvette si unisce ad Aston Martin, Audi Sport, BMW, Ferrari, Ford, Lamborghini, McLaren, Porsche e Mercedes per competere nel GT World Challenge Powered by AWS, la classifica che prende in considerazione i risultati ottenuti nei vari GTWC (Europe, America, Asia ed Australia) oltre alla Meguiar’s Bathurst 12 Hour di questo weekend.

Da rimarcare alcune novità nell’assegnazione del punteggio: un massimo di due auto per produttore registrato otterrà punti che verranno assegnati in base alla classifica generale di ogni gara. Le auto extra dei costruttori idonei che finiscono tra le prime dieci saranno invisibili ed i loro punti saranno ridistribuiti alla successiva auto idonea. Da rimarcare che le auto di brand non iscritti alla GT World Challenge 2025 saranno considerate invisibili ai fini del punteggio di ogni round.

Ricordiamo inoltre che i risultati di classe non contribuiscono più a questo totale di punti e che la classifica globale del GTWC non influisce sul singolo campionato regionale.

Tre gare su cinque dell’Intercontinental GT Challenge avranno valenza per il GTWC. La 24h di Spa e la 8h di Indianapolis sono infatti parte integrante del GTWC Europe e del GTWC America, mentre come già detto la 12h di Mt. Panorama rientra nella classifica complessiva visto che nel 2024 è stata considerata come opening round del GTWC Australia.

Il calendario si sviluppa su sette gare di durata e 46 gare sprint organizzate tra febbraio e novembre. Ovviamente la durata di ogni gara determina il numero di punti disponibili: 90′  (25 – 18 – 15 – 12 – 10 – 8 – 6 – 4 – 2 – 1), da 3 a 12h (50 – 36 – 30 – 24 – 20 – 16 – 12 – 8 – 4 – 2) e la 24h di Spa (100 – 72 – 60 – 48 – 40 – 32 – 24 – 16 – 8 – 4).

Corvette si aggiunge quindi con la Z06 GT3.R che nel 2024 ha ottenuto otto affermazioni su nove eventi disputati nella classe PRO del GTWC America. Mercedes, invece, tenterà di confermarsi regina dopo aver monopolizzato la scena nelle ultime stagioni.

Luca Pellegrini

Foto: GTWC

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IMSA – Clamoroso: tolto il successo di Daytona tra le LM P2 a Tower Motorsports, vince United Autosports

Revocata la vittoria di Tower Motorsports a Daytona fra le LM P2. Malauguratamente, durante le verifiche post-gara, il pattino posto sotto la carrozzeria è risultato essere più consumato dei 5 mm previsti dal regolamento, ed è pertanto scattata la penalizzazione che piazza John Farano, Sebastien Bourdais, Job Van Uitert e Sebastian Alvarez in fondo alla classifica di categoria.

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Il problema sarebbe stato causato da un ammortizzatore posteriore mal funzionante. Il successivo reclamo del team è stato ricusato dall’IMSA.

La vittoria è stata quindi assegnata all’equipaggio di United Autosports, composto da Dan Goldburg, Paul di Resta, Rasmus Lindh e James Allen, elevando al secondo posto la vettura del Riley Motosports e al terzo quella del PR1 Mathiasen.

Ulteriore penalizzazione, meno impattante ai termini della classifica, per la Ferrari #021 di Triarsi Competizione. Stevan McAleer avrebbe guidato durante la notte per più delle quattro ore consentite – precisamente 4h15’- su un periodo di sei ore. La vettura, che aveva concluso all’undicesimo posto tra le GTD, è stata classificata al 22mo ed ultimo posto di classe.

Piero Lonardo

Foto: United Autosports, Tower Motorsports

Il nuovo ordine di arrivo della 63ma Rolex 24 at Daytona

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IMSA – Porsche trionfa nuovamente a Daytona. Bourdais porta al successo Tower Motorsports in LM P2. A Ford Multimatic e alla Corvette AWA gli allori in GT

Porsche bissa il successo dello scorso anno a Daytona con la 963 Penske #7 di Felipe Nasr, Laurens Vanthoor e Nick Tandy; quest’ultimo diventa il primo pilota ad avere trionfato in tutte e quattro le maggiori corse di 24 ore.

Una vittoria contestata soprattutto dalla BMW #24 partita dalla pole con Dries Vanthoor che ha resistito fino all’ultimo alle due 963, e che alla fine si deve accontentare della quarta piazza ad un giro a causa dei danni sostenuti negli ultimi minuti di gara.

A Porsche sfugge peró la doppietta, con Tom Blomqvist, già vincitore qui un paio di volte, ad avere la meglio con la sua Acura ad appena 4’ dalla bandiera a scacchi, su Matt Campbell. Nove le GTP al traguardo sulle dodici iscritte, anche se, oltre alla comparsa Lamborghini, alla Cadillac distrutta da Luis Deletraz e alla Porsche Proton fermata da un problema alle sospensioni, solo i primi quattro sono stati effettivamente in grado di lottare fino alla fine per il primato. Riguardo i nostri colori, ottimo debutto per Gianmaria Bruni con JDC-Miller, sesto al traguardo.

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Sfugge invece l’ennesima impresa in LM P2 ad ERA Motorsport, buttata fuori da Mathias Beche con la entry del PR1 Mathiasen a 20’ dalla fine. L’inevitabile penalità lascia Sebastien Bourdais davanti dopo aver condotto a lungo nelle fasi finali, grazie anche ai problemi tecnici sostenuti da “Spike”, comodamente al comando con meno di 70’ sul cronometro. Da ricordare che l’Oreca #8 era sfuggita miracolosamente alla massiva melèe dell’ottava ora con danni marginali. Completano il podio nella consueta corsa ad eliminazione della categoria la #22 United Autosports nonostante le tante penalità e la vettura di Riley Motorsports impreziosita dalla presenza di Felipe Massa.

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Finale al coltello in GTD Pro, con le Corvette decise a fare pagare il precedente sgarbo alla BMW #1 del Paul Miller Racing. Tra le due Ford Multimatic, cui va riconosciuto il merito di una gara assolutamente corretta, con il successo della #64 di Christopher Mies, Fred Vervisch e Dennis Olsen, si piazza la Z06 GT3 R #3. A Nico Varrone, al volante della gemella nell’ultimo stint, è stato fatto scontare un contatto “di troppo” nei confronti di Kelvin Van der Linde, il quale comunque – va detto – non si era assolutamente risparmiato nei confronti delle GT gestite da Pratt Miller nemmeno nelle fasi finali, e che chiude comunque al quarto posto.

Gravate da contatti e danni nel finale anche “Rexy”, la Porsche di AO Racing che la Corvette del Trackhouse by TF. Solo P6 per la Ferrari del DragonSpeed, protagonista di una gara senza particolari acuti nonostante una line-up top e l’expertise al box di Risi Competizione.

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Corvette riesce infine a portare al successo nella gara più prestigiosa una sua vettura in GTD. AWA Racing, soprattutto grazie agli innesti di Marvin Kirchofer e Lars Kern, ha tenuto a bada dalla mattinata il resto del lotto. Nel finale è stato però Matt Bell a piazzare il sorpasso decisivo nei confronti di Mattia Drudi e della sua Aston Martin. Il riminese chiude comunque a podio dietro la Porsche del Wright Motorsports.

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Poca fortuna oggi per le tante Ferrari schierate; alla fine la migliore rimane la #50 AF Corse trascinata da Riccardo Agostini ed Arthur Leclerc, settima. Menzione d’onore per la 296 GT3 di Cetilar Racing, in zona podio nonostante un equipaggio giovanissimo fino al ritiro per un problema di elettronica, e per le Lamborghini di Forte Racing, assoluta protagonista delle fasi iniziali, e del WTR, causa scatenante dell’ultima Full Course Yellow con le sospensioni ko.

E’ tutto per questo season opener dell’endurance internazionale. Il WeatherTech SportsCar Championshio tornerà a metà marzo con la 73ma edizione della 12 Ore di Sebring; nel frattempo occhi puntati sull’apertura del WEC in Qatar a fine febbraio.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Tower Motorsports, Multimatic Motorsport, AWA Racing, Roberto Viva

L’ordine di arrivo della 63ma Rolex 24 at Daytona

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IMSA – Daytona, una serie di colpi di scena a due sole ore dalla fine

Il finale di questa Rolex 24 at Daytona si annuncia come sempre caliente, e diversi colpi di scena stanno aiutando a prepararne la trama. Per prima la Corvette #4, che nel corso della 21ma ora prende il comando della GTD Pro con Tommy Milner. La BMW #1 in seguito si riporta alle spalle del battistrada anche perchè a “dare una mano” davanti c’è l’altra M4 GT3 Evo di Augusto Farfus.

Dopo alcuni minuti, la direzione gara decideva per un drive through per la BMW #48, in forte ritardo a seguito del crash multiplo occorso nel primo terzo di gara. Nel frattempo però De Philippi andava a scontrarsi col posteriore della Z06 GT3.R, rovinando la carrozzeria.

Le riparazioni minime nel successivo pit di Milner, nel frattempo scavalcata dalla BMW, non sortivano effetto ed il box Pratt Miller era invitato a ripetere l’intervento a pochi minuti dallo scadere della 22ma ora. Nico Varrone usciva dietro alla concorrenza ma grazie alla successiva Full Course Yellow lo svantaggio veniva minimizzato, trovandosi alle spalle di Christopher Mies con la Ford #65 e davanti a Kelvin Van der Linde, subentrato a De Philippi.

Una nuova neutralizzazione dicevamo, la 13ma della giornata, causata dall’Oreca LM P2 di AF Corse, leader della categoria, ferma lungo la pista. Via libera quindi ancora una volta a “Spike” di AO Racing, con Oliver Rasmussen a superare al restart nientemeno Sebastien Bourdais con l’entry di Tower Motorsports.

La neutralizzazione ricompattava nuovamente anche il gruppo di testa, e al box Penske per sicurezza provvedevano a stringere il più possibile il cofano posteriore della Porsche #6, che al restart resisteva all’Acura di Tom Blomqvist, unica altra GTP a pieni giri, mentre davanti infuriava la battaglia tra Dries Vanthoor e Felipe Nasr, al momento a vantaggio del campione in carica IMSA, in vista degli ultimi 120’ di gara.

Concludiamo con la GTD, dove Mattia Drudi veniva mandato in testacoda alla Mercedes di Daniel Morad.  Dietro la Corvette AWA, a lungo al comando della categoria, al restart cedeva alla Porsche del Wright Motorsports di Ayancan Guven, mentre Drudi, risalito in P4, cedeva il passo a Lucas Auer con la Mercedes Winward. Dal cnetro gruppo però emergeva anche la Lamborghini del WTR che con Danny Formal si insediava alle spalle della 911 GT3 R #120.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

La classifica dopo la 22ma ora di gara