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DTM, 15. + 16. Rennen Hockenheimring 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Preining conclude un weekend perfetto da campione

Due pole, due vittorie e titolo per Thomas Preining, padrone assoluto dell’ultimo appuntamento del DTM 2023 ad Hockenheim. L’austriaco precede sotto la bandiera a scacchi Mirko Bortolotti e René Rast. Porsche firma il titolo costruttori dopo il sigillo di Manthey EMA nella graduatoria riservata alle squadre.

Il recap della gara

Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91), campione eletto anticipatamente grazie alla strepitosa pole ottenuta in mattinata, ha tenuto la posizione in partenza su Mirko Bortolotti (SSR Performance Lamborghini #92) e Sheldon van der Linde (Schubert Motorsport BMW #1).

I tre hanno iniziato a battagliare per la leadership, ma la lotta è stata interrotta nel corso del terzo giro a seguito di un incidente in curva 6 da parte di Christian Engelhart (GRT Grasser-Racing-Team Lamborghini #19) ,dopo una toccata da parte di Marco Wittmann (Project 1 BMW #11).

Molti piloti ne hanno approfittato per fermarsi ai box: Maro Engel (Mercedes-AMG Team MANN-FILTER #48), provvisoriamente quinto, in testa. La scelta di Mercedes ha premiato perchè la Mercedes #48 ha guadagnato due posizioni.

Il finale ha visto Mirko Bortolotti provare in ogni modo a riprendere Preining senza riuscirci. Dietro ai due si piazza René Rast, il quale è riuscito a riprendersi la terza piazza nei confronti di Engel, che ha chiuso in P5  dopo aver ceduto il passo anche a Sheldon van der Linde. A seguire Heinrich, Luca Stolz ( Mercedes-AMG Team HRT #4), Lucas Auer (Mercedes-AMG Team WINWARD #22), Ricardo Feller (ABT Audi #7) e Marco Wittmann #11.

Preining diventa il primo austriaco a vincere il Deutsche Tourenwagen Masters ed esulta con Porsche che prima d’oggi non si era mai imposta nel noto campionato tedesco. L’appuntamento con la serie gestita da ADAC è per il 26-28 Aprile 2024 ad Oschersleben.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

L’ordine di arrivo della race-2

Manthey

DTM – Hockenheim race-1: Preining, vittoria e titolo ormai in tasca

Doppietta Manthey EMA con Thomas Preining e Dennis Olsen nella Race-1 di Hockenheim del DTM.  L’austriaco, ormai ad un passo dal titolo 2023,  regala al team il successo nella classifica a squadre con una gara di anticipo. Solo P5 per Mirko Bortolotti, cui solo un miracolo potrebbe regalare il successo finale.

Il recap della gara

Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91) ha tenuto la prima posizione alla partenza sul compagno di squadra Dennis Olsen  #90 e su Christian Engelhart (GRT Grasser-Racing-Team #19). Leggermente rallentato nel gruppone, invece, Mirko Bortolotti  (SSR Performance Lamborghini #92), in lotta per la Top5 con Ricardo Feller  (ABT Audi #7).

Feller ha anticipato la sosta per cercare di superare Jack Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14), mentre Bortolotti si è fermato nel giro seguente con il medesimo intento nei confronti di Kelvin van der Linde. Il trentino ha sorpassato in corsia box l’Audi #3, ma Aitken ha mantenuto la quarta piazza.

Solamente in un secondo momento Feller è stato in grado di avere la meglio sul vincitore della 12h Sebring 2023, mentre Preining ha continuato a controllare la classifica assoluta con un margine considerevole su Olsen, Engelhart ed il resto dello schieramento.

Il finale ha visto un Bortolotti obbligato all’attacco, obbligato a scavalcare van der Linde ed Aitken per restare in gioco per il titolo. Il pilota di Lamborghini ha dato tutto ed è riuscito a scavalcare i rivali nei minuti conclusivi, ma rimane in lizza per il titolo solo matematicamente, per  un singolo punto.

Domani mattina le qualifiche potrebbero essere decisive per l’assegnazione anticipata del DTM 2023, grazie ai tre punti teoricamente a disposizione.

Domani le Q2 alle 9.30 e successivamente la gara conclusiva della serie alle 13.30.

Luca Pellegrini

Foto: Manthey EMA

L’ordine di arrivo della Race 1

DTM, 15. + 16. Rennen Hockenheimring 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Hockenheim Q1: Preining in pole, Bortolotti P8

Thomas Preining firma la pole position della race-1 del DTM ad Hockenheim. L’austriaco di Manthey EMA Porsche #91 svetta nella graduatoria col tempo di 1.37.148 e conquista tre importantissimi punti sulla concorrenza, allungando a +13 su Mirko Bortolotti alla vigilia della prima sfida della finale 2023.

Il pilota di SSR Performance, in lotta costante con i limiti della pista, ha dovuto accontentarsi dell’ottava posizione a quasi mezzo secondo dal leader. Il trentino partirà alle spalle anche di Ricardo Feller (ABT Audi #7), terzo ed ultimo contendente per la corona del DTM targato ADAC, settimo.

Sarà l’altra Lamborghini di Christian Engelhart (GRT Grasser Racing Team #19) ad affiancare Preining  in prima fila. Seconda per Dennis Olsen (Manthey EMA Porsche #91) e Franck Perera (SSR Performance Lamborghini #94) e terza per Jack Aitken (Emil Frey Racing Ferrari #14) e Kelvin van der Linde (ABT Audi #3), dominatore delle libere del venerdì.

Appuntamento oggi alle 13.30 per la race-1

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

I risultati delle Qualifiche 1

DTM, 15. + 16. Rennen Hockenheimring 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Kelvin van der Linde al top nelle libere di Hockenheim

Kelvin van der Linde al top nelle libere di Hockenheim, ultimo appuntamento del DTM 2023. Il sudafricano di Audi ABT, team che ha confermato il proprio impegno col marchio dei quattro anelli anche per il 2024 proprio con van der Linde e col fresco campione GTWC Europe Sprint, Ricardo Feller, ha chiuso davanti a tutti entrambi i turni del venerdì, caratterizzati da un meteo non favorevole, specie le FP1. La pioggia però non dovrebbe essere un fattore per il resto del weekend.

A seguire le Porsche del Manthey EMA col leader Thomas Preining e Dennis Olsen. Il major contender per il titolo, Mirko Bortolotti, ha terminato tra i primi 6 in entrambe le sessioni, mentre l’altro  protagonista della classifica, Feller, ha completato appena cinque tornate nelle FP2 dopo aver terminato in P8 nel primo turno.

Sabato alle 9.30 le Q1, mentre dovremo attendere le 13.30 per assistere alla race-1. Il medesimo programma verrà replicato nella giornata seguente.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography – ADAC Motorsport

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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USCC – Ben Hanley ultimo tassello di United Autosports

Ben Hanley va a completare la line-up di United Autosports: il 38enne pilota britannico nel 2024 sarà al volante di una delle due Oreca LM P2 del team insieme a Ben Keating e ad Alex Quinn.

Ricordiamo che sull’altra vettura, per la prima stagione completa nel WeatherTech SportsCar Championship, si alterneranno Dan Goldburg, Paul di Resta e Marino Sato.

Hanley, a lungo portacolori nella categoria cadetta di DragonSpeed in WEC, ELMS, IMSA e persino in IndyCar, quest’anno ha chiuso in seconda posizione, sempre tra le LM P2 col Crowdstrike by APR, totalizzando due vittorie, al Glen e lo scorso weekend alla Petit Le Mans, terminando in classifica proprio dietro a Keating, suo nuovo teammate.

Con United Autosports invece quest’anno ha già disputato tre round nella serie mondiale, giungendo secondo a Portimao.

Piero Lonardo

Foto: United Autosports

DTM, 3. + 4. Rennen Zandvoort 2023 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Grasser con , Engelhart con Grasser al posto di Caldarelli

Christian Engelhart torna nel DTM per l’ultima tappa della stagione ad Hockenheim. Il tedesco rientra con Lamborghini e GRT Grasser Racing Team per la finale del campionato 2023 al posto di Andrea Caldarelli.

La compagine austriaca è stata costretta a modificare i propri programmi originali visto il programma di test previsto nei prossimi giorni per l’ex vincitore del GT World Challenge Europe sull’inedita LMDh della casa di Sant’Agata, portando a bordo il vincitore di Daytona 2019 nelle GTD.

Ricordiamo che quest’anno il 36enne tedesco ha già corso nel DTM in occasione dei primi round del 2023 con la Porsche di Toksport WRT, vincendo la race-2 di Oschersleben.

Ricordiamo che la classifica del DTM vede Thomas Preining in vantaggio di 10 punti su Mirko Bortolotti e di 31 su Ricardo Feller con 56 punti totali in palio fra le due gare e le qualifiche.

Luca Pellegrini

Foto: DTM

MSR_podio

USCC – Tra i tanti litiganti, l’MSR si aggiudica la Petit Le Mans. Titolo ad Action Express

Finisce in regime di Full Course Yellow una delle edizioni più caotiche della Petit Le Mans, e premia l’Acura del Meyer Shank Racing di Colin Braun, Tom Blomqvist ed Helio Castroneves.

Il sorpasso che vale la vittoria a mezz’ora dal termine, dopo il lungo periodo di neutralizzazione derivante dal contatto – non sanzionato dalla direzione gara – che ha deciso il campionato fra Filipe Albuquerque e Pipo Derani a favore di Action Express/Whelen Racing, con Braun a prendere la leadership sulla Cadillac di Renger van der Zande.

Entrambe le vetture erano in regime di fuel saving, anche se la V-Series.R #01 ha forse stabilito un nuovo record, ovviamente grazie alle tante neutralizzazioni dell’ultima parte di gara, con 1h32 di autonomia. L’olandese ha cercato un ultimo spunto nello shootout finale, a 5’ dallo scadere delle 10 ore, all’ennesimo restart, questa volta per il contatto a muro dell’Oreca LM P2 di Christian Rasmussen, senza riuscirvi.

Una ulteriore Full Course Yellow, la 13ma della giornata, per soccorrere la Porsche #16 del Wright Motorsport, vittima di una carambola con l’altra 911 di AO Racing e con la Lamborghini Pro di Iron Lynx, farà chiudere la gara dietro la Safety Car.

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Il secondo posto basta comunque a Cadillac per vincere la classifica costruttori, cosí come la P6 basta e avanza per il titolo piloti a favore di Derani ed Alexander Sims, che arriva dopo il successo nella Michelin Endurance Cup decretato già a gara in corso. Va evidenziato che senza la penalizzazione di Daytona, l’MSR avrebbe invece conquistato il titolo a mani basse.

Le soddisfazioni per Porsche arrivano con Proton Competition, che chiude a podio con Harry Tincknell, Neel Jani ed il nostro Gianmaria Bruni dopo una gara caparbia, davanti alle vetture ufficiali e all’altra 963 privata del JDC-Miller che tra le altre cose ha visto il debutto in IMSA del campione F1 2009 Jenson Button.

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Tra le LM P2, è successo per il Crowdstrike by APR, che premia soprattutto George Kurtz, pronto ad un’altra Le Mans dopo la vittoria in Pro/Am dello scorso giugno, mentre il titolo va al PR1 Mathiasen, P3 al traguardo dietro la vettura #35 del TDS.

JRIII_day

Finale ai ferri corti invece in LM P3, col trionfo del JR III Racing, peraltro prossima casa di United Autosports negli States. Decisivo il contatto fra Felipe Fraga e Garett Grist nelle fasi finali a favore di quest’ultimo a causa di una foratura del team neocampione, che chiude al terzo posto dietro anche alla Duqueine #13 di AWA.

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Arrivo in volata anche in GTD Pro, dove Dani Juncadella ed il WeatherTech Racing riescono a superare le penalità di inizio gara (ma chi non ne ha avute in questa classe) e, grazie anche ai ritiri “pesanti” di Corvette e dei neocampioni del Vasser Sullivan, porta a casa un’insperata vittoria sulla Porsche dello Pfaff Motorsports. Ferrari può consolarsi solo con il terzo posto della 296 GT3 di Risi Competizione.

Forte

Cavallino assente invece dal podio delle GTD, dove a trionfare è la Lamborghini del Forte Racing by US RaceTronics di Loris Spinelli, Misha Goikhberg e Patrick Liddy. La carambola finale finisce per portare a podio dietro la Huracan #78 la BMW #96 del Turner Motorsport e la Porsche #77 del Wright Motorsports, a titolo ricordiamo già acquisito con una gara di vantaggio dal Paul Miller Racing.

E’ tutto per il WeatherTech SportsCar Championship 2023. Si ripartirà a fine gennaio con la 62ma Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA, Whelen Racing, Algarve Pro Racing, JR III Racing, Mercedes-AMG, Loris Spinelli FB page

L’ordine di arrivo della 26ma Petit Le Mans

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USCC – Petit Le Mans: a meno di 2 ore dal termine, Cadillac davanti e WTR ko. Ad Action Express l’Endurance Cup

L’equipaggio della Cadillac #01 sembra avere in mano le sorti della 26ma Petit Le Mans. Renger van der Zande, Scott Dixon e Sebastien Bourdais hanno portato con successo la GTP del Team Ganassi oltre il tramonto, guadagnando la leadership dopo il pit collettivo con l’olandese alla metà della quinta ora su Josef Newgarden.

Il due volte campione IndyCar si è rivelato l’anello debole di casa Porsche, cedendo presto anche alla BMW di Nick Yelloly che alla Porsche Proton di Harry Tincknell, mentre la successiva neutralizzazione, la settima del giorno, permetteva anche ad Action Express ed al WTR di riallinearsi alle strategie altrui rientrare dietro la V-Series.R #01, ora con Dixon al volante, con Jack Aitken e Ricky Taylor. La situazione era stata generata dal ritiro della Corvette, fino a quel momento al comando delle GTD Pro, leadership in seguito ereditata dalla Lamborghini di Franck Perera sulla Mercedes di Dani Juncadella.

Una nuova neutralizzazione sarebbe arrivata per riprendere la Ligier LM P3 del Performance Tech, ed il successivo giro di pit lasciava Louis Deletraz, nuovamente al volante dell’Acura #10, al comando su Dixon ed Aitken.

Frattanto le ombre iniziavano ad allungarsi, e le nuove vittime del tramonto sono state la Porsche di Laurens Vanthoor, definitivamente ko dopo il big crash delle prime fasi, e soprattutto l’Oreca LM P2 #11 di Mikkel Jensen, fino a ieri leader della classifica di categoria. Fortunatamente i due incidenti non richiedevano l’ennesimo intervento della vettura di servizio. Un altro protagonista a perdere terreno è stata l’Aston Martin do Roman deAngelis, che perde la seconda piazza fra le GTD a causa di un contatto con la Lamborghini del Forte Racing.

Davanti Sebastien Bourdais poteva gestire un comodo cuscino su Deletraz ed Aitken, al momento i major contender per il titolo, anche se Matt Campbell riprendeva il ritmo della gara per la Porsche #7, avanzando pericolosamente, salvo incredibilmente non sfruttare, al contrario della concorrenza, la possibilità di un pit in regime di Full Course Yellow regalato dal contatto fra l’Aston Martin del Magnus Racing e la Ferrari #61.

Whelen_Champ

La leadership della 963 svaniva di lí a poco, lasciando la Cadillac dorata davanti su Jack Aitken, che nel frattempo poteva festeggiare in anticipo il titolo della Michelin Endurance Cup, e a Filipe Albuquerque, il quale era costretto a cedere momentaneamente la terza piazza per un lungo.

Nessuno però avrebbe immaginato quanto sarebbe accaduto dopo 8h30’ di gara, con Filipe Albuquerque sbattuto fuori all’esterno di curva 1 da Pipo Derani, similmente a quanto accaduto qualche anno prima tra Ricky Taylor e Felipe Nasr. Gara e titolo rimangono ora saldamente nelle mani delle due Cadillac rispettivamente, col solo Matt Campbell a rappresentare una minaccia potenziale.

WTR_N

Tra le LM P2, attimi di suspense in casa PR1 Mathiasen a seguito del testacoda da parte di Alex Quinn che poteva essere potenzialmente fatale per le ambizioni di titolo. Al momento la classifica di categoria è gestita da ERA Motosports, grazie soprattutto alla prestazione del neocampione Indy NXT Christian Rasmussen. In LM P3, il Riley Motorsports è invece tornato padrone delle operazioni.

PfaffN

La gara delle GTD Pro ha visto rientrare inaspettatamente in corsa la Porsche dello Pfaff Motorsports, vittima di una penalità e di un duro contatto nelle fasi iniziali, il team in tartan, all’ultima apparizione prima di passare alla McLaren, si sta ora giocando la gara ad armi pari con la Mercedes del WeatherTech Racing.

Corsa pazza anche in GTD, dove Loris Spinelli è ora al comando della categoria sulle Porsche di Wright Motorsport, protagonista della fase centrale di gara con la #16, e di AO Racing.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing, Whelen Racing, WTR w/Andretti, Pfaff Motorsports

Porsche7

USCC – Petit Le Mans: dopo 4 ore, Porsche al comando e tante penalità

Porsche, dopo il disastroso incidente che ha coinvolto all’inizio della seconda ora di gara la #6 di Nick Tandy, ha preso il comando delle operazioni con la vettura gemella. Matt Campbell, ripartito in terza posizione dopo la quarta Full Course Yellow, provocata dal contatto fra l’Acura di Tom Blomqvist e la BMW neocampione in GTD del Paul Miller Racing, ha avuto la meglio prima su Mike Rockenfeller, provvisorio secondo sull’altra 963 del JDC-Miller, e poi su Sebastien Bourdais.

Nel frattempo un’improvvida manovra da parte di Alexander Sims, accortosi all’ultimo momento del semaforo rosso all’uscita box, provocava un tamponamento da parte della BMW di Sheldon van der Linde. Penalità a seguire per entrambi, doppia per la Hybrid V8 #25.

La direzione gara fin qui ci è andata generalmente pesante, punendo ogni minimo comportamento anomalo, anche quelli più insoliti, come nel caso delle due Lamborghini di Jordan Pepper e Loris Spinelli per jump restart. Putroppo un problema alle sospensioni per l’altra Huracàn delle Iron Dames, protagonista delle prime fasi di gara con Doriane Pin, ha tolto la rosa #83 dalla lotta per le prime posizioni delle GTD.

Ad ogni modo, dopo 3 ore di gara, circa la metà si è svolta in regime di Full Course Yellow, con la quinta neutralizzazione per recuperare la Ligier LM P3 dell’Andretti Autosport, nella ghiaia con problemi alle sospensioni, proseguita poi per lo stop della Duqueine AWA di Wayne Boyd.

All’ennesimo restart, dietro Campbell emergeva Renger van der Zande, subentrato a Bourdais, il quale si faceva largo fino a installarsi dietro la Porsche di testa e su Ricky Taylor, protagonista del secondo turno di guida per il WTR. Fino a questo momento l’equipaggio della #7 era in cima alla classifica generale.

Nelle altre categorie, la lotta per il primato in LM P2 vede il Crodwstike by APR battagliare col TDS e col PR1 Mathiasen con le armi migliori: Ben Hanley, Mikkel Jensen e Paul-Loup Chatin.

Purtroppo la lotta per il primato deve essere momentaneamente accantonata per AF Corse, gravata da tre penalità (Wheelspin, troppo personale al pit, mancato rispetto della penalità precedente) fino al contatto tra Francois Perrodo e la Porsche di Davide Brule nel finale della quarta ora. Felipe Fraga dal canto suo prendeva il comando delle operazioni su Dakota Dickerson ed il JR III Racing.

Lexus14

Tra le GT, penalità anche per la Ferrari Risi, che però, sia a causa della penalità assegnata alla Mercedes del WeatherTech Racing per non aver rispettato il tempo minimo di rifornimento, ma soprattutto dell’incidente che ha tolto definitivamente dalla contention la Lexus neocampione (e che ha chiamato in causa la direzione gara per la sesta volta), si è installata in seconda posizione in GTD Pro dietro la Corvette. P3 per l’altra 296 GT3 di AF Corse.

Winward

In GTD infine, è la Mercedes del Winward Racing ad aver preso il comando delle operazioni davanti all’altra AMG GT3 del Korthoff Preston Motorsports e alla BMW #96 del Turner Motorsports, ma sono ben 13 le vetture ancora nel giro del leader.

Piero Lonardo

Foto: Porsche Motorsport, Vasser Sullivan, Winward Racing

La classifica dopo 4 ore di gara

Start (1)

USCC – Petit Le Mans, Start: Tante emozioni. Tandy big crash. Vasser Sullivan e Riley Motorsports campioni in GTD Pro e LM P3

Davanti a tutti allo start nella 26ma edizione della Petit Le Mans ci sono Sebastien Bourdais e la Cadillac #01. Il tetracampione Champ Car ha preso le misure al via a Louis Deletraz in pole ed ha subito allungato, vendicandosi cosí virtualmente dello “sgarro” nelle qualifiche di ieri. Col via Ben Barnicoat, Jack Hawksworth ed il Vasser Sullivan conquistano il titolo in GTD Pro, cosí come Gar Robinson ed il Riley Motorsports tra le LM P3.

Steven Thomas aveva frattanto la meglio su Ben Keating tra le LM P2, mentre Glenn van berlo manteneva la leadership derivante dalla pole in LM P3, cosí come Ian James e l’Aston Martin dello Heart of Racing in GTD davanti ad Hawksworth e a Doriane Pin con la Lamborghini delle Iron Dames.

Start_GT

I colpi di scena, iniziati già nei giri di ricognizione, con le uscite di strada da parte della Duqueine LM P3 di Rasmus Lindh e dell’Oreca LM P2 di Ari Balogh, sono immediatamente proseguiti a causa di un secondo out, ben più impattante, della vettura del Tower Motorsports, condivisa tra l’altra con l’asso IndyCar Scott McLaughlin, in curva 3, vicinissimo alla “sindone” lasciata a muro da Giedo van der Garde nelle libere-2.

Tower

Gara subito neutralizzata e prime penalità che colpiscono la BMW di Augusto Farfus, la Porsche di Nick Tandy e le GT di Katharine Legge, Antonio Fuoco e Miguel Molina, tutti rei si aver cambiato linea alla green flag.

Purtroppo per il pilota calabrese del Cetilar Racing, un contatto ripetuto con la Mercedes del Korthoff Preston provocava una foratura alla posteriore sinistra, che rimaneva sulla porzione finale del circuito, facendo richiamare immediatamente la vettura di servizio.

In tanti ne approfittano per la prima sosta; facevano eccezione le due GTP capolista, l’Oreca LM P2 dell’High Class Racing e Cameron Shields del Performance Tech. Anche la Pin decideva di rimanere fuori e prendeva il comando delle GTD davanti ad Hawksworth e Garcia con la Corvette.

Pin

Il nuovo regime di gara libera vedeva la lotta per il terzo posto fra Connor de Philippi e Tom Blomqvist per la terza piazza, ma la BMW andava lunga in T10 e Felipe Nasr ne approfittava per conquistare la quarta piazza. Un insolito testacoda di Ben Keating in T6 regalava emozioni ma non modificava la classifica generale, che vedeva nuovamente al comando il neocampione WEC GTE-Am.

Tra le GTP era però Pipo Derani l’uomo del momento, e l’alfiere di Action Express, uscito forte dalla prima sosta, rompeva gli indugi e chiudeva la P5 sulla BMW #25, che cedeva anche all’altra Porsche Penske di Nick Tandy.

Allo scadere della prima ora Deletraz riusciva a prendere momentaneamente la testa della gara, mentre Bourdais, pure in strategia al risparmio, non cedeva a Bloqmvist. Dietro l’imprendibile Pin invece Garcia aveva la meglio sulla Lexus campione in GTD Pro.

Posche6

Dopo circa 70’ Deletraz era atteso alla prima sosta, ma un attimo dopo la direzione gara era costretta a chiamare la terza neutralizzazione della giornata per un big crash che vedeva l’Oreca di Dennis Anderson toccare la Ferrari Triarsi di Charles Scardina e rimbalzare sulla McLaren di Inception e Racing e soprattutto sulla Porsche di Nick Tandy. La 963 #6, in lizza per il titolo, era costretta ai box per una estesa riparazione.

Si ripartirà 20’ dopo con Deletraz nuovamente al comando dopo l’indispensabile pit della Cadillac #01 davanti a Blomqvist e Nasr. La prima sosta delle Iron Dames lasciava al comando delle GTD la Mercedes del Winward Racing, dietro Antonio Garcia ancora leader fra le Pro.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Tower Motorsports, Iron Lynx, Porsche Motorsports