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USCC – AWA con Corvette in GTD nel 2024 ed oltre

Ci saranno altre due Corvette impegnate il prossimo anno nel WeatherTech SportsCar Championship. E’ di poco fa l’annuncio che AWA schiererà a partire dalla prossima stagione ed almeno fino al 2025 due nuove Z06.GT3 R in GTD.

La squadra canadese, attiva da un paio di stagioni tra le LM P3, sarà la sola ad utilizzate le GT del Kentucky nella classe Pro/AM, mentre é già noto l’impegno di Pratt & Miller in GTD Pro con due vetture. Gli equipaggi di AWA verranno annunciati a tempo debito.

Piero Lonardo

Foto: AWA

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WEC – Alpine hypercar presto in pista. Isotta Fraschini prosegue i test

Con un comunicato “urbi et orbi”, Alpine ieri ci ha reso edotti che presto calcherà la pista con la nuova A424 Hypercar, presentata in forma statica nell’ambito della 24 Ore di Le Mans ad un manipolo di fedelissimi.

L’estate in realtà, come cita lo stesso comunicato, verrà totalmente dedicata allo sviluppo del propulsore Mecachrome turbo V6 di 3,4 litri capace di erogare i 500 kW (o 675 HP) massimi richiesti dal regolamento, accoppiato al cambio Xtrac recentemente pervenuto alla factory Oreca per essere integrato sul telaio.

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Il motore ha espresso i suoi primi vagiti – cita sempre il comunicato – mercoledì 5 luglio alle 12.15 e sono partite le prime sessioni al simulatore per iniziare a valutare le caratteristiche preliminari del progetto prima di scendere in pista. Il collaudo in pista è infatti definito imminente.

Sono previste due sessioni di shakedown durante il mese di agosto, e a seguire la A424 proseguirà i collaudi nella restante parte dell’anno, oltre ovviamente al Paul Ricard, al Motorland Aragón, Jerez e Portimão, con il contributo di Oreca, Mecachrome e la Signatech di Philippe Sinault, quest’ultima deputata alla gestione in pista delle vetture, al fianco degli ingegneri di Alpine, obiettivo finale l’omologazione in tempo utile per disputare già la prima gara del 2024 a marzo in Qatar.

Il significato reale di questo comunicato, pervenuto nell’immediato indomani dei noti sconvolgimenti in seno al team Alpine di F1, consiste, qualora non si fosse intuito, nel tranquillizzare tutti sulla regolare prosecuzione del programma hypercar.

Altre notizie ci giungono anche da Isotta Fraschini. Nell’ultimo aggiornamento ci viene reso noto che “il Portafoglio ordini è quasi esaurito per la Tipo 6 LMH Pista”, la versione per track-day della Tipo 6 LMH Competizione, relativamente alla produzione prevista nel 2024, mentre la Tipo 6 LMH Strada, presentata come manichino nel paddock brianzolo, sarà disponibile a partire del prossimo anno.

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E’ evidente la differente attenzione posta – anche e soprattutto nei confronti dei vertici ACO, che la devono valutare quale costruttore omologato – dalla compagine italiana, che attendiamo con ansia in gara, a questo punto giocoforza nel 2024, come confermatoci a suo tempo dagli stessi esponenti del team, dopo i giri dimostrativi a Monza.

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Frattanto Isotta Fraschini ci ricorda anche che proseguono i collaudi in pista della Tipo 6 LMH Competizione a Vallelunga, con il nostro Marco Bonanomi e Jean-Karl Vernay ad alternarsi al volante gli scorsi 26 e 27 luglio.

Il test - cita integralmente il comunicato pervenutoci – si è concentrato sull’ottimizzazione del set-up della vettura e sulla gestione delle gomme, inoltre sono state fatte prove aerodinamiche ed è stata deliberata una nuova conformazione del cofano posteriore per migliorare l’estrazione dell’aria calda dal motore e che porta la carrozzeria molto più vicina alla sua versione finale. Nel secondo giorno una lunga sosta ai box a fine mattinata per rimediare al prima problema meccanico di gioventù della macchina, poi sistemato dai tecnici della Casa milanese per permettere alla macchina di tornare in azione nel pomeriggio.”

“A breve altri test. Dopo questa due giorni di Vallelunga la squadra sviluppo della Isotta Fraschini, dato che la prossima settimana sarà ancora al lavoro a Monza nel fine settimana del 5 e 6 agosto e quella successiva sarà per la prima volta il circuito del Mugello ad accogliere la Tipo 6 LMH Competizione l’8 e 9 agosto.”

Piero Lonardo

Foto: Alpine, Isotta Fraschini

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USCC – A Road America passando per Indianapolis

Torna l’endurance a stelle e strisce nel weekend con il tradizionale appuntamento del WeatherTech SportsCar Championship a Road America. Sull’impegnativo tracciato del Wisconsin si ritorna a ranghi completi con la bellezza di 46 vetture.

Salgono a 10 le GTP con il debutto della Porsche Proton per Gianmaria Bruni ed Harry Tincknell. In classifica è sempre l’equipaggio di Action Express a condurre con 10 lunghezze sui vincitori del Glen, Connor de Philippi e Nick Yelloly, sulla BMW #25, e 29 su Filipe Albuquerque e Ricky Taylor, vincitori qui lo scorso anno ma ancora a secco di vittorie nel 2023.

Emesso ieri il BoP della categoria, che vede aggiustamenti minimi in termini di peso rispetto a Mosport: -2kg per le Acura, -1kg per le BMW e le Porsche. Leggere variazioni anche all’energia massima per stint, con +2MJ per le BMW e +1 MJ per gli altri competitor.

E’ testa a testa invece tra le LM P2, che ritornano in azione dopo il Glen, con Ben Hanley e George Kurtz in testa alla graduatoria per soli 3 e 6 lunghezze sugli equipaggi di TDS Racing #11 e PR1 Mathiasen. Tra le sette sole entry destinate, comunque a crescere nel 2024, manca ancora il sostituto di John Farano alla guida della vettura di Tower Motorsports; vedremo se sarà Salih Yoluc come al Glen a completare l’effort con Louis Deletraz.

Felipe Fraga e Gar Robinson dal canto loro viaggiano a punteggio pressochè pieno tra le LM P3, avendo lasciato per strada solo la pole di Sebring, con ben 1115 punti contro i 934 di Anthony Mantella e Wayne Boyd ed i 928 di Garett Grist. Tra le 8 vetture iscritte era previsto il debutto di Linus Lundqvist sulla seconda entry del JR III Racing; lo svedese è stato però chiamato in azione nel concomitante appuntamento IndyCar di Nashville nelle fila del Meyer Shank Racing.

La lotta fra le 5 GTD-Pro full season vede primeggiare Ben Barnicoat e Jack Hawksworth, cui è sfuggito il podio solo a Mosport, con ben 151 punti di vantaggio sull’equipaggio di Corvette e 160 su Dani Juncadella e Jules Gounon del WeatherTech Racing. Considerate le quattro sole gare da qui al termine della stagione e la scarsa partecipazione alla categoria, Petit Le Mans esclusa, si tratta di un gap ragguardevole da recuperare.

16 infine le GTD con l’unica novità del ritorno di Alec Brule al volante della Porsche #92 del Kellymoss with Riley. Per il resto tutti alla caccia di Madison Snow e Bryan Sellers e della BMW del Paul Miller Racing, in primis i trionfatori di Lime Rock, Marco Sorensen e Roman de Angelis, con l’Aston Martin dello Heart of Racing, separati al momento da 86 lunghezze. Assai più lontano il duo Lexus formato da Aaron Telitz e Frankie Montecalvo, a -255.

Nonostante il BoP delle GT fissato prima di Lime Rock avrebbe dovuto essere valido anche per l’appuntamento di Road America, l’IMSA ha deciso di ridurre il peso minimo delle Mercedes di 10 kg ed aumentare di 3 litri la capacità del serbatoio delle Acura NSX GT3.

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Venerdì e sabato scorso parte del parco partenti si è ritrovato ad Indianapolis per dei test collettivi in vista del ritorno all’IMS della serie previsto a metà settembre, la Battle on the Bricks. Tra le 9 GTP presenti il best lap è stato ottenuto da Connor de Philippi sulla BMW con 1.14.655, un decimo meglio del compagno di squadra Jesse Krohn.

A Seguire Sebastien Bourdais con la Cadillac #01, mentre più staccati, ad oltre 3 decimi, l’Acura del Meyer Shank Racing di Colin Braun e la migliore delle Porsche con Matt Campbell.

Presenti anche un manipolo di prototipi appartenenti alle altre classi, fra cui l’Oreca LM P2 capolista del TDS, le due Duqueine LM P3 dell’AWA, così come sei equipaggi GTD, a fronte della Lexus #14 del Vasser Sullivan, quale unica GTD Pro.

Tornando al weekend di gara, le ostilità si apriranno venerdì 4 agosto con le due sessioni di libere. Qualifiche sabato 5 alle 2.15 PM ET e start della gara, della durata standard di 2h40, alle 11.10 AM di domenica, pari alle 17.10 italiane. Diretta streaming gratuita di qualifiche e gara come sempre sul sito IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Road America, BMW

L’entry list di Road America

I risultati dei test di Indianapolis

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WEC – Porsche al via in LM GT3 nel 2024 con Manthey. Il punto sulla categoria

La notizia era già nell’aria da tempo, ma oggi Porsche ha ufficializzato che sarà Manthey a schierare due 911 GT3 R nel WEC 2024.

Come sappiamo dalla prossima stagione i posti nella nuova categoria GT saranno limitati a due sole entry per costruttore e la scelta della casa di Stoccarda ha ragioni “sportive, strategiche e storiche” cita il comunicato ufficiale.

“Avevamo enormi interessi da forti squadre potenzialmente interessate, e la decisione non è stata facile” cita Thomas Laudenbach, Vice Presidente di Porsche Motorsport. “Ad ogni modo, dato che i posti in griglia saranno limitati, dovevamo prendere questa decisione, e la nostra scelta è ricaduta su Manthey per una serie di ragioni. Oltre al fatto che si tratta di una compagnia sussidiaria, diversi altri fattori hanno giocato in favore di Manthey: Il team ha molta familiarità con le Porsche 911 GT3 R nel DTM ed in altre classiche dell’endurance. In più, Manthey è ben abituata agli aspetti del FIA WEC grazie ai tanti anni nei quali ha svolto il compito di team “casa” con le 911 RSR. Non ultimo, anche la storia di successi di Porsche col team è risultato un fattore importante. Insieme a Manthey, abbiamo vinto il campionato ed agguantato tre vittori di classe a Le Mans, e siamo confidenti che saremo degnamente rappresentati nella nuova classe LMGT3 il prossimo anno.”

“Lo scarso numero di posizioni in griglia per le nuove LMGT3 nel WEC, sfortunatamente non rende abbastanza giustizia all’approccio di larghe vedute di Porsche Motorsport al customer racing” ha invece spiegato Michael Dreiser, Direttore Vendite di Porsche Motorsport. “Quest’anno abbiamo dalle cinque alle otto Porsche nella categoria GT; in più, ci sono due 963 tra le Hypercar. Speriamo che la LMGT3 evolverà bene a partire dal 2024 e che saremo in grado di competere con più squadre clienti nel futuro.”

Porsche, i cui piloti verranno annunciati a tempo debito, si aggiunge a TF Sport, che schiererà due nuove Corvette GT3.R e a Proton Competition, che porterà al debutto le altrettanto nuove Ford Mustang GT3. Assunto che le Hypercar nella prossima stagione saranno nell’ordine di una ventina abbondante, i posti riservati alle GT3 (ricordiamo che nel WEC non ci saranno più le LM P2) saranno al massimo 16. Oltre ai 6 già definiti, dobbiamo attenderci sicuramente Ferrari con AF Corse, Lamborghini con Iron Lynx e BMW con WRT, il che lascia spazio al massimo per altri due binomi team/costruttore.

Nel ricordare la prelazione affidata ai costruttori impegnati nella categoria regina, sappiamo dell’interesse certo di Lexus (per Toyota) più che di Honda (qualora Acura optasse per una partecipazione col suo marchio globale per una o più ARX-06), anche se non possiamo pensare che Aston Martin venga lasciata da parte dopo la sua lunga militanza nella serie mondiale e nelle altre serie continentali ACO, nonostante il mancato sviluppo del progetto Valkyrie, di cui peraltro non crediamo nemmeno ad una possibile resurrezione accennata da altri media per motivi patriottici.

Degli altri costruttori impegnati il prossimo anno nella LMH, Alpine non possiede una vettura omologata GT3, cosí come il gruppo Stellantis (Peugeot).

Non considerando ovviamente Vanwall e atteso infine che Glickenhaus non ha ancora i numeri per potersi presentare con la sua SCG 004, ulteriori alternative quali Mercedes e McLaren, per quanto possano al contrario schierare delle GT3 già competitive, oltre al doversi presentare con un partner di rilievo, dovranno anche passare attraverso queste forche caudine…

Piero Lonardo

Foto: Porsche

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USCC – Aston Martin, doppio successo a Lime Rock

Le due Aston Martin dello Heart of Racing conquistano una doppia vittoria in entrambe le categorie GT a Lime Rock Park.

Ross Gunn ed Alex Riberas hanno dominato la gara, riservata ricordiamo alle sole GT, sin dalla pole position conquistata ieri, e anche se un paio di interruzioni per altrettanti incidenti hanno permesso il riavvicinamento degli inseguitori, hanno tenuto facilmente a bada nell’ordine la Lexus del Vasser Sullivan, la Porsche dello Pfaff Motorsports e la Corvette, che proprio nel finale ha dovuto cedere a Klaus Bachler e Patrick Pilet.

La Mercedes del WeatherTech Racing dal canto suo invece non è mai stata in contention, dopo aver sostenuto un drive-through per essere ripartita dalla prima sosta con l’equipaggiamento attaccato.

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Nelle GTD invece, Roman de Angelis e Marco Sorensen, dopo aver lasciato i primi fuochi alla Mercedes di Mike Skeen, hanno poi approfittato della penalità assegnata per il contatto al secondo restart della BMW capolista del Paul Miller Racing proprio con la AMG GT3 in pole, che chiuderà ottava di categoria.

Leader intermedio il veteranissimo Bill Auberlen, con il Turner Motorsport che ha optato per una differente strategia che peró ha portato solo l’undicesimo posto finale, dopodichè Sorensen ha dovuto tenere a bada il rientro di Julien Andlauer con la Porsche #92 del Kelllymoss w/Riley, che a propria volta ha preceduto sempre di pochi decimi l’altra 992 del Wright Motorsports di Trent Hindman.

Sfortuna invece ancora una volta per la Vantage dell’Andretti Autosport, messa ko in curva 1 dall’altra Porsche del Kellymoss, e per la McLaren di Inception Racing, forse spinta dalla seconda Lexus, penalizzata a propria volta per velocità eccessiva ai box, che va a chiudere il novero dei piloti arrivati a traguardo.

Da segnalare la bella gara da parte della Lamborghini del Forte Racing/USRT, che riesce a chiudere nella top five nonostante una penalità al pit ed il contatto con la Mercedes del Korthoff nel finale non sanzionato dalla direzione gara. Il successo congiunto delle due Aston fa il bis con il risultato della contestatissima 6 Ore del Glen 2022.

Prossimo appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship fra due settimane a Road America, presenti tutte le classi con l’atteso debutto della Porsche 963 GTP di Proton con il nostri Gianmaria Bruni ed Harry Tincknell.

Piero Lonardo

Foto: Aston Martin Racing

L’ordine di arrivo

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USCC – Gunn riporta in pole l’Aston Martin a Lime Rock

Ross Gunn è stato l’artefice della prima pole position stagionale nella classe GTD Pro del WeatherTech SportsCar Championship a Lime Rock Park.

Nel qualifiche del primo dei due appuntamenti tradizionalmente riservati alle GT, l’alfiere dello Heart of Racing ha segnato il miglior tempo di 50.593, precedendo di 2 decimi Jack Hawksworth con la Lexus capolista del Vasser Sullivan e di 3 Antonio Garcia con la Corvette proveniente dal recente successo di Mosport.

Queste due ultime vetture sono state protagoniste delle due sessioni di libere, anche se nel primo turno è stata la RC F GT3 iscritta in GTD di Aaron Telitz a primeggiare. A seguire in griglia le altre due macchine della GTD Pro, la Mercedes del WeatherTech Racing e la Porsche di Pfaff Motorsports.

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Tra le GTD invece, prima qualifica al palo del 2023 anche per la Mercedes del Korthoff Motorsport di Mike Skeen, che ha preceduto sul filo di lana per appena 7 millesimi la McLaren di Inception Racing di Frederik Schandorff. Seconda fila per la Lamborghini del Forte Racing e l’altra Vantage dello Heart of Racing.

A fra poco per lo start della gara, della durata standard di 2h40, previsto per le 12.10 PM ET, le 18.10 nostrane. Diretta streaming gratuita come al solito sul sito IMSA. https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: Aston Martin AMR, Mercedes AMG

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Omologato il risultato di Le Mans. Glickenhaus salta il Fuji, Vanwall no

Stamane un laconico comunicato emesso da FIA ed ACO, datato ore 8.30 e disponibile sulla Noticeboard WEC della 24 Ore di Le Mans riportava quanto segue: “Sono stati effettuati ulteriori controlli sulle parti raccolte all’evento sulle macchine 2, 5, 8, 51, 93 e 34. Dopo profonde analisi, tutte le vetture sono risultate conformi ai rispettivi regolamenti.” A seguire è stata pubblicata la classifica finale della 24 Ore.

Nelle scorse settimane abbiamo volutamente omesso di affrontare l’argomento, per vari motivi. Un po’ perché non sempre i rumors del paddock corrispondono al vero; un po’ perché ci sembrava incredibile che a distanza di oltre un mese non fosse stato pubblicato l’ordine di arrivo della Le Mans del Centenario, la Le Mans dei record, soprattutto di pubblico con le sue 350.000 anime, delle celebrità, dove persino la presenza di una stella indiscussa come Tom Brady é passata in secondo piano, e perlopiù impreziosita dalla vittoria della Ferrari.

A cosa ci riferiamo ? Alle indiscrezioni che hanno legato il successo tra le LM P2 di Inter-Europol nei confronti degli squadroni WRT, Alpine, United Autosports, Prema. La squadra polacca ha chiuso con 21” di vantaggio sull’inseguitore più prossimo nonostante l’assenza di comunicazioni radio ed un Fabio Scherer stratosferico seppure a mezzo servizio dopo un incidente ai box (scenderà dal podio zoppicando), insieme ad Albert Costa e Kuba Smiechowski.

Incriminate le soste ai box, ma soprattutto la velocità evidenziata dell’Oreca #34, che però nei dati statistici non risulta nemmeno la più veloce delle LM P2, categoria i cui partecipanti ricordiamo guidano tutti un’Oreca 07-Gibson. Va detto che i controlli, nonostante i sospetti indirizzati soprattutto tramite un noto media statunitense, sono stati effettuati di concerto col costruttore francese e peraltro la vettura era già stata recapitata da tempo al team.

Quindi, tutto è bene ciò che finisce bene, e nessuna macchia su questa fantastica edizione, al contrario di quanto accadde nel 2018, quando G-Drive e TDS vennero squalificate per un sistema irregolare di rifornimento, regalando la vittoria di classe all’Alpine.

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Frattanto è stata divulgata l’entry list della 6 Ore del Fuji, in programma fra un mese e mezzo. La novità più eclatante è l’assenza della Glickenhaus, esattamente come lo scorso anno. Le vetture dovevano essere approntate entro il 18 luglio per la spedizione via nave e di questo contingente fa invece parte la Vanwall, che dovrebbe riproporre lo stesso equipaggio di Monza.

Di ritorno invece l’Aston Martin AMR dello Heart of Racing, con Alex Riberas, Daniel Mancinelli e Ian James, così come tutti I piloti che hanno dovuto saltare la 6 Ore dell’Autodromo Nazionale per concomitanze con altre serie.

L’azione al Fuji inizierà venerdì 8 settembre alle ore 11.00 locali con le prime libere. Qualifiche sabato 9 alle 14.40 e start della gara domenica 10 settembre alle 11.00, pari alle 2.00 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo definitivo della 24 Ore di Le Mans 2023

L’entry list provvisoria della 6 ore del Fuji

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LMC – Il Team Virage raddoppia a Le Castellet. Primo successo Lambo in GT3 con Leipert Motorsport

Il Team Virage torna alla vittoria a Le Castellet nel quarto round della Michelin Le Mans Cup. Julien Gerbi e Gillian Henrion, dopo una qualifica che li ha visti partire dalla quinta piazzola hanno scalato la classifica e preso il comando nella seconda parte di gara sulla Ligier #87 del Cool Racing di Adrien Chila e Cedric Oltramare, partita dalla pole conquistata in mattinata.

Come al solito la gara della serie cadetta è stata tempestata da incidenti ed interruzioni, che però sono state mitigate dalla conformazione del circuito e dall’abilità dei commissari, i quali hanno ridotto al minimo i tempi morti di gara. A partire dallo start, che ha visto due separati incidenti coinvolgere le vetture di M Racing ed Inter Europol e la Ferrari AF Corse #83 contro la Porsche del Parker Racing.

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In GT3, la Lamborghini Iron Lynx di Hiroshi Hamaguchi, autore della pole, ha subito perso il comando a favore dell’Aston Martin del Racing Spirit of Leman con Arnold Robin al volante, seguita dall’altra Huracàn del Leipert Motorsport di Gabriel Rindone.

Una seconda Full Course Yellow chiamata in causa per i detriti in pista generati dalla foratura di un’altra Ligier, la #13, di Inter-Europol, ha permesso al gruppo di riprendere fiato e a trarne vantaggio è stato Gerbi, li quale si portava alle spalle del leader. Ma è stato dopo il pitstop obbligatorio che Henrion, subentrato al volante della Ligier #16, si incollava alla vettura di testa, ora nelle mani di Oltramare, e la superava.

Frattanto poco dietro lo specialista Colin Noble ingaggiava una battaglia con la vettura #2 del CD Sport, ma il duello terminava in un contatto con la Ligier del team Thor ad avere la peggio, ma lo scozzese non si è perso d’animo e presto si portava addirittura in P4 dietro ai due battistrada e a Tommy Foster con la vettura del 360 Racing.

L’ultimo colpo di scena a 15’ dalla bandiera a scacchi, complice la vettura di Louis-Hamilton Smith ferma in pista, l’Aston Martin leader indiscussa delle GT3 si fermava e riusciva a ripartire solo dopo un riavvio dei sistemi, perdendo il comando a favore della Lamborghini del Leipert di Patrick Kujala, che regalava il primo successo di sempre alla casa di Sant’Agata nella Le Mans Cup.

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Una penalità post-gara di 10” per la Ligier del 360 Racing per aver accelerato prima del dovuto all’ultima FCY regalava il terzo posto finale al Team Thor dietro a Team Virage e Cool Racing. Il risultato finale permette alla squadra polacca di mantenere la vetta della classifica con 54 punti contro i 36 dell’equipe islandese.

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Tra le GT3, Arnold Robin e Valentin Hasse-Clot riescono col secondo posto a sopravanzare in classifica generale di 10 lunghezze l’equipaggio dell’HCR with Caffeine Six, trionfatori nei due round di Le Mans, ma sabato solo noni a seguito di un drive-through per track limits nelle fasi finali di gara, quando occupava la quarta piazza.

L’appuntamento con la Michelin Le Mans Cup è per il 26 agosto a Motorland Aragon

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

I risultati delle Qualifiche

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USCC – Le GT ritornano nel weekend a Lime Rock. Sean Creech nel 2024 con Ligier in LM P2

Nel weekend torna in azione anche il WeatherTech SportsCar Championship con il primo dei due appuntamenti tradizionalmente riservati alle sole GT a Lime Rock Park.

20 le vetture presenti; rispetto alla gara di Mosport, al parco partenti si aggiunge l’Aston Martin dell’Andretti Autosport per Jarett Andretti e Gabby Chaves. Per il resto, caccia aperta alla Lexus del Vasser Sullivan, leader in GTD Pro, e all’equipaggio del Paul Miller Racing, trionfatori al CTMP e vincitori in Connecticut nel 2022.

Diramato anche il Balance of Performance della categoria, valido per i prossimi tre appuntamenti, compresa quindi Road America ed i test collettivi che si terranno il 28-29 luglio in vista del ritorno dell’IMSA ad Indianapolis. Le uniche variazioni riguardano le Mercedes, che guadagneranno 10 kg ma godranno di una maggiore apertura dei restrittori d’aria (+4,4 mm X2) e di un litro extra di carburante, e le Porsche, che al contrario gareggeranno più leggere di ben 20 kg.

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La notizia più importante riguarda invece la prossima stagione, con l’ingresso del Sean Creech Motorsport nelle fila delle LM P2 con una Ligier JS P217, che porterà quindi nuovamente varietà nel parco partenti della categoria cadetta, categoria che il prossimo anno si arricchirà, oltre alla già annunciata United Autosports, anche di altre new entry fra le quali potrebbe esserci anche Inter-Europol.

Tornando alla gara del tracciato del Connecticut, questa si dipanerà sulle sole giornate di venerdì 21 e sabato 22 luglio. La prima giornata sarà dedicata a libere e qualifiche, rispettivamente alle 11.45 AM ET, 2.45 PM ET e 5.40 PM ET. Il Northeast Grand Prix, della durata standard di 2 ore e 40’ partirà alle 12.10 PM ET di sabato, pari alle 18.10 nostrane. Diretta streaming gratuita di qualifiche e gara sul sito IMSA.

Piero Lonardo

Foto: Lime Rock Park, Sean Creech Motorsport

L’entry list di Lime Rock

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ELMS – A Le castellet, Algarve Pro Racing beffa nel finale il Racing Team Turkey. Successi di classe per Racing Spirit of Leman e Proton Competition

Come al solito l’European Le Mans Series non lesina emozioni: reduci dalla doppia scorpacciata ravvicinata di endurance mondiale con Le Mans e Monza, la 4 Ore di Le Castellet ci ha ricordato, come se ce ne fosse stato bisogno, che non c’è necessariamente bisogno di avere costose quanto bellissime Hypercar per assistere ad una gara di durata avvincente e tirata fino alla bandiera a scacchi.

Sono stati infatti i 10’ finali a decidere, nel risultato, la classifica assoluta, ed il consumo esagerato delle gomme anteriori sinistre Goodyear dei major contender e premiare Algarve Pro Racing, che conquista il primo successo assoluto della sua breve storia in LM P2. Ma andiamo per gradi…

Al via le vetture di testa optano quasi tutti per i giovani leoni: Vlad Lomko per Cool Racing, Paul Lafargue per IDEC, Manuel Maldonado per Panis Racing, Kyffin Simpson per Algarve Pro Racing e Nico Pino per Duqueine.

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Il talentino russo del team di Nico Lapierre esegue un robusto elastico al via che spiazza la concorrenza e permette all’Oreca #47 di prendere subito secondi preziosi di vantaggio su Simpson e compagnia. Salih Yoluc ovviamente non ha problemi a comandare il gruppo delle Pro/Am, mentre Henrik Hedman si gira alla prima piega. Tra le LM P3, Torsten Kratz presto si ritrova alle spalle Glenn van Berlo, partito dal fondo dopo la penalità post-qualifica, mentre Michael Fassbender si accoda all’altra Porsche Proton del patron Christian Ried.

Oliver Jarvis dal canto suo ci mette poco a riaccodarsi al gruppo delle LM P2 dopo la disavventura di ieri che lo ha relegato in ultima fila, mentre Nico Pino si accoda ai due battistrada. In GTE, Davide Perel, al volante della Ferrari Spirit of Race, interrompe brevemente l’egemonia Proton in GTE mentre dietro si danno botte da orbi; a farne maggiormente le spese l’attore-pilota, centrato prima dall’altra Porsche Proton di Ryan Hardwick e poi dalla Ferrari di Formula Racing di Johnny Laursen.

Quest’ultimo contatto chiama in causa la Safety Car, ed Alex Lynn, che nel frattempo aveva preso il volante da Simpson ed il comando dell’assoluta su Rashad de Gerus, a propria volta subentrato a Lomko, cede la leadership a Tijmen van der Helm sulla vettura del Panis Racing.

Impazza intanto la battaglia in chiave tedesca fra le LM P3 fra WTM by Rinaldi ed Eurointernational. Leo Weiss e Matthias Luethen si ripassano un paio di volte ma un contatto fra la Ligier #10 e l’altra JS P320 #5 dell’RLR lascia il team battente bandiera italiana con danni al posteriore che la tolgono dalla lotta per il successo di categoria. Questo contatto, non sanzionato dalla direzione gara, genera una Full Course Yellow per rimuovere i detriti.

D questa neutralizzazione ne approfittano Laurents Horr, subentrato per IDEC, che si installa alle spalle di Lynn, e Antoine Doquin tra le LM P3 che inizia ad insidiare la testa della categoria sulla Ligier del Racing Spirit of Leman e a poco più di 80’ dal termine passa al comando. La vettura del Panis Racing, al contrario, scivola nelle retrovie.

Dopo la quarta e teoricamente penultima sosta è il momento dei grossi calibri, ed è la vettura del Duqueine con Neel Jani ad ereditare il comando davanti a Paul-Loup Chatin di IDEC e Josè Maria Lopez per Cool Racing, tutti racchiusi in circa 12” insieme a Louis Deletraz, che sornione si è portato in P4 con la vettura del Racing Team Turkey.

Lo svizzero completa il forcing per la squadra in rosso e si sbarazza prima facilmente di Lopez, fumato anche da James Allen, incaricato dell’ultimo stint per Algarve Pro Racing, e poi va ad attaccare Chatin per la seconda piazza.

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Lo stint finale vede uscire di scena la macchina di IDEC per problemi all’anteriore sinistra, mentre Allen inizia una furiosa rimonta che lo vede prima passare Jani e poi attaccare e superare Deletraz a 7’ dal termine. Quest’ultimo cederà anche al connazionale Jani a tre tornate dal termine per classificarsi al terzo posto assoluto, migliore ancora una volta tra i Pro/Am davanti a Cool Racing e ad AF Corse. Ad Inter-Europol il gradino basso del podio delle LM P2.

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Festeggia il Racing Spirit of Leman che si riappropria del successo negato a Barcelona davanti al WTM by Rinaldi ed al Cool Racing, grandi sconfitti di questa trasferta transalpina.

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In GTE, alle spalle dell’imprendibile Porsche Proton #77 condotta anche da Giammarco Levorato e Julien Andlauer, si fa largo l’altra 911 di Iron Lynx grazie agli effort finale di Matteo Cressoni e Matteo Cairoli. Nonostante le tante peripezie sostenute durante le quattro ore di gara, Kessel Racing chiude al terzo posto, migliore delle Ferrari.

UPDATE: Nel post-gara la direzione corsa ha comminato, fra le varie penalità, l’aggiunta di 35″ al tempo totale ottenuto dalla Ferrari Kessel in sostituzione di un drive-through per il contatto avvenuto nelle fasi finali tra Gregory Huffaker II e la Porsche Proton #16. In virtù di questa penalità, la Ferrari #57 perde il terzo posto, che va all’Aston Martin #95 del TF Sport.

In classifica generale, col secondo posto odierno, Duqueine balza al comando con 43 punti contro i 35 di Algarve Pro Racing. Ovviamente nell’overall è il Racing Team Turkey a primeggiare con 40 punti contro i 36 di Duqueine ed i 27 di Algarve Pro Racing. Tra le LM P3, il Cool Racing col terzo posto odierno mantiene la leadership per una sola lunghezza sul Racing Spirit of Leman. In GTE infine, Iron Lynx capitalizza al meglio i due piazzamenti e balza in testa con 40 punti contro i 27 e 26 delle due vetture di Proton Competition (la #16, che oggi ne ha fatte una più di Bertoldo, e la vincitrice odierna #77)

L’appuntamento con l’ELMS è per il 26 agosto nella nuova (per la serie) venue di Motorland Aragon.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Le Castellet