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USCC – Pino rinforzo di lusso per United Autosports. Kurtz-Braun, nuova coppia per Crowdstrike by APR

L’ultimo tassello del programma LM P2 di United Autosports nel WeatherTech SportsCar Championship 2024 risponde al nome di Nico Pino. Il giovane cileno, già sul gradino più alto del podio a Barcelona in ELMS con Duqueine, andrà a completare l’equipaggio composto da Ben Keating e Ben Hanley nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup.

Inizialmente il sedile era stato annunciato per Alex Quinn, ma il passaggio del pilota britannico a Gold ha aperto questa nuova opportunità per il polesitter (tra le LM P3) dell’ultima Rolex 24 at Daytona.

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Sempre nella categoria cadetta, si ripete invece l’effort di Crowstrike by APR, che ha chiuso al secondo posto in classifica, trionfando nella MEC. George Kurtz, vincitore del Jim Trueman Award, punterà ad un nuovo invito a Le Mans in compagnia dell’ex-alfiere del Meyer Shank Racing, Colin Braun.

Il 35enne texano ha vinto proprio con Kurtz ed il team di Stewart Cox la 24 Ore di Le Mans quest’anno tra le LM P2 Pro/AM, mentre con l’Acura GTP si è classificato terzo nella serie americana nonostante la cancellazione dei punti della vittoria di Daytona, cui sono seguiti gli altri due successi di Mosport e della Petit Le Mans.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Hartley ed Herta con WTR w/Andretti

Annunciati poco fa i due piloti che integreranno il programma del WTR w/Andretti nel WeatherTech SportsCar Championship 2024.

Brendon Hartley, come già anticipato su queste pagine, sarà della partita. Il neocampione WEC affiancherà i Filipe Albuquerque e Ricky Taylor nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup. Per il 33enne kiwi si tratta di un ritorno nel team, con cui ha gareggiato alla Petit Le Mans 2022 e all’ultima Rolex 24 at Daytona. Oltre ai 4 titoli WEC e alle 3 vittorie assolute a Le Mans, Hartley si è già imposto nella serie a stelle e strisce trionfando alla Petit Le Mans 2017 con Extreme Speed.

Sarà invece Colton Herta a completare l’equipaggio dell’Acura #40 insieme a Louis Deletraz e Jordan Taylor. Oltre alle 7 vittorie e alle 11 pole position in IndyCar, il 23enne figlio d’arte ha riportato due vittorie di classe alla Rolex 24 at Daytona, nel 2019 con la BMW in GTLM e nel 2022 con DragonSpeed in LM P2.

Piero Lonardo

Foto: WTR w/Andretti

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WEC – La stagione si chiude nel segno di Valentino Rossi

Concluso da poco il rookie test del FIA WEC. Sull’autodromo di Sakhir, sede dell’ultimo appuntamento stagionale, le squadre hanno potuto verificare sul campo una serie di prospetti in chiave futura.

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La scena mediatica è stata sicuramente dominata dalla presenza di Valentino Rossi, il quale tra mattino e pomeriggio ha inanellato 67 giri sull’Oreca LM P2 del WRT riconoscibilissima dall’iconico numero #46. Anche Charles Weerts ha condiviso l’effort sulla seconda vettura del team belga, laureatosi campione della categoria, ma la migliore prestazione va a Clèment Novalak, convocato da Inter-Europol, autore al mattino di 1.54.283, davanti a Weerts e alla leggenda della MotoGP.

Rossi dovrebbe disputare il WEC sulla BMW M4 GT3, ma anche l’ELMS è nei programmi del “Dottore”, il quale potrebbe mettere a frutto l’esperienza odierna proprio su di una LM P2.

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Grande attenzione però anche per i giovani leoni catapultati per la prima volta sulle Hypercar. Proprio uno di questi è stato l’autore della migliore prestazione di giornata, Robert Shwartzman, che sulla Ferrari 499P nel pomeriggio ha fissato i cronometri sull’1.48.559, superando in graduatoria Will Stevens, che al mattino ha “sgrossato” la Porsche Jota per Norman Nato, terminato comunque a mezzo secondo dal russo-israeliano.

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Bene anche l’altra new entry Ferrari, Lilou Wadoux, terza nel pomeriggio dopo 30 giri, mentre Josh Pierson, invitato WEC sulla Toyota campione, dopo 32 giri tra mattina e pomeriggio è terminato alle spalle di uno dei campioni IMSA GTD, Ben Barnicoat, protagonista anche del successo ELMS Pro/Am di AF Corse.

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Ma il vero stakanovista di questa sessione è stato il neocampione DTM Thomas Preining, autore di ben 82 tornate sulla Porsche Penske.

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Lorenzo Patrese infine chiude davanti a tutti tra le GTE-Am di AF Corse. Alla presenza di papà Riccardo, la Ferrari nel pomeriggio ha segnato l’unico tempo di rilievo della categoria con 1.58.261. Presente anche il campione Fanatec Endurance Timur Boguslavskiy al volante della Corvette, probabile destinazione 2024 a livello di marchio con TF Sport.

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E’ veramente tutto per questa stagione del World Endurance Championship. Ora dovranno passare 4 mesi prima di rivedere le Hypercar, insieme alle nuove LM GT3, in Qatar per il Prologo. Nel frattempo già la prossima settimana dovrebbero essere annunciate le entry full-season.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

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WEC – In Bahrain, è doppietta Toyota. Vittoria e titolo LM P2 a WRT. Primo successo delle Iron Dames all’ultima delle GTE

Purtroppo il miracolo non c’è stato per Ferrari, e le due Toyota hanno dominato la 8 Ore del Bahrain, ultimo appuntamento del World Endurance Championship 2023.

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A dire il vero la gara aveva preso una piega non malvagia, con la Cadillac di Earl Bamber a tamponare al via la GR010-Hybrid di Mike Conway, che si girava. Dietro un’azione confusa vedeva coinvolte anche le due Oreca LM P2 di United Autosports e la Vanwall. Tutti questi protagonisti perdevano terreno, e la Cadillac veniva penalizzata con 1’ di Stop&Go. Una sanzione forse eccessiva per il team statunitense, che verrà in questo modo tolta dalla lotta per il primato.

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Davanti Sebastien Buemi controllava indisturbato, seguito dalle due 499P di Miguel Molina ed Alessandro PierGuidi. La vettura di Vector Sport conduceva tra le LM P2 e preso Sarah Bovy cedeva la leadership delle GTE-Am a Matteo Cressoni, al via per l’altra Porsche di Iron Lynx.

La Toyota #7 non faceva fatica a riprendere il ritmo, e già al termine della prima ora era alle spalle di PierGuidi, che nel frattempo aveva scavalcato il compagno di squadra. In evidenza anche la Porsche Jota grazie a Will Stevens, pure davanti alla 499P #50.

L’accoppiata nipponica si riconsoliderà solo nel corso della quinta ora, al termine del doppio stint di James Calado, con Antonio Felix Da Costa a portarsi alle spalle dei leader, davanti alle due Ferrari, con la #50 che nel frattempo si era riportata davanti alla vettura gemella. Un rientro in pista dopo un largo dell’ex-campione della Formula E, serie alla quale Da Costa si dedicherà full-time nel 2024 costava alla Porsche #38 un drive-through che la ributtava temporaneamente dietro entrambe le Ferrari, anche se Antonio Giovinazzi offrirà poca resistenza alla 963 bianco-oro, al contrario di Nicklas Nielsen.

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Tra le LM P2, Vector Sport cadeva vittima della direzione gara per la pressione delle gomme non conforme, cosí come anche l’Oreca #23 che, sospinta da Tom Blomqvist, terminava nuovamente in fondo al gruppo dopo una penalità di 90”. Era quindi la volta di Prema e WRT, che iniziavano una battaglia senza esclusione di colpi con tutte e quattro le vetture. Purtroppo per il team italiano, Daniel Mancinelli tamponava Bent Viscaal, in quel momento al comando della categoria.

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Dopo quasi 6 ore di gara invece, terminava l’avventura della Porsche di Iron Lynx, con Claudio Schiavoni inabile a prendere il volante per un problema fisico. Largo quindi alle Iron Dames, le quali dovevano vedersela soprattutto con le Aston Martin, in primis quella del D’Station, grazie al contributo di Casper Stevenson e del deb Liam Talbot.

Durante la sesta ora uno degli altri pochi brividi della gara, con Alessandro Pier Guidi alla carica nei confronti di Will Stevens ma soprattutto nei confronti di Antonio Fuoco, subentrato nell’abitacolo della 499P #50. I due battaglieranno senza esclusione di colpi per diversi giri senza però mutare i valori in campo.

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L’inseguimento che vale il gradino basso del podio durerà per le successive due ore, ma alla fine saranno Fuoco, Nielsen e Molina ad appropriarsi del terzo posto dietro le imprendibili Toyota, con Brendo Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa a festeggiare il titolo piloti.

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Solo tra le LM P2 si assisteva ad una battaglia in pista ad armi pari, e alla fine sarà doppietta WRT con la #41 di Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade a festeggiare anche il titolo di categoria. Al terzo posto emergeva la vettura di Jota mentre la strategia delle macchine di Prema valeva solo per la quarta e quinta piazza finale.

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Dietro alle Iron Dames, al primo successo nel WEC nell’ultima gara di sempre delle GTE, si piazzavano le due Aston del D’Station e dello Heart of Racing. Migliore fra le Ferrari la #54 AF Corse trionfatrice in Giappone. Da segnalare anche il ritiro dall’attività agonistica da parte di Christian Ried, l’unico pilota a disputare tutte le gare della serie mondiale dal 2012.

La Season 11 del FIA WEC offrirà domani come al solito il Rookie Test: occhi puntati su Valentino Rossi, al volante dell’Oreca LM P2 del WRT, anche se il campione di Tavullia dovrebbe dedicarsi alle BMW M4 GT3, ma anche ai giovani leoni Thomas Preining e Lilou Wadoux, i quali si cimenteranno al volante di Porsche e Ferrari hypercar.

La serie mondiale endurance tornerà poi in azione nella nuova conformazione composta solamente da LMH e GT3 nonchè col nuovo sistema di qualifiche, a partire dal 2 marzo prossimo con la Qatar 1812 km, preceduta dal consueto Prologo, il 24/25 febbraio 2024.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

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WEC – Toyota prima fila: Ferrari inseguono in P5 e P6. Blomqvist svetta in LM P2. Alla Bovy l’ultima pole delle GTE

Toyota conquista l’intera prima fila del season finale in Bahrain. Brendon Hartley firma la seconda pole stagionale dopo Portimao col tempo di 1.46.564, aggiungendo un ulteriore punto alla classifica generale per l’equipaggio della GR010-Hybrid #8. A seguire Kamui Kobayashi, a circa mezzo secondo, non migliorando peraltro il best lap ottenuto ieri sera durante le libere 2.

La sorpresa, ma poi non più di tanto, è rappresentata dalla Cadillac, che Alex Lynn ha piazzato in P3 a 7 decimi; la seconda fila è completata da Kevin Estre, che ha scalzato Antonio Fuoco ed Alessandro Pier Guidi, quinti e sesti con le due Ferrari 499P. Tutti e tre scontano un distacco di 1”, con i due Cavallini a migliorare comunque sensibilmente le prestazioni delle libere.

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Tra le LM P2, all’ultima sessione di qualifica nella serie mondiale, Tom Blomqvist ha migliorato la già buona prestazione del mattino, stracciando la concorrenza col tempo di 1.52.290. Charles Milesi con la migliore delle Alpine è stato l’unico ad avvicinarsi al neoacquisto IndyCar, mentre il resto della concorrenza è terminato ad oltre 6 decimi, capitanato da Robin Frjins con la seconda vettura del WRT. Solo P10 per Louis Deletraz con l’altra Oreca del team belga in testa alla classifica.

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Per l’ultima qualifica, questa volta di sempre, delle GTE infine, è stata Sarah Bovy a primeggiare con la Porsche delle Iron Dames ed il tempo di 1.58.692 davanti al debuttante Liam Talbot con l’Aston Martin del D’Station, a 3 decimi. Si tratta della terza partenza al palo per l’equipaggio al femminile, che mira al secondo posto finale in classifica generale, dopo gli exploit di Sebring e Monza.

L’appuntamento è per domani, alle 14.00 locali (le 12.00 italiane) per la partenza della 8 Ore del Bahrain. Diretta streaming a pagamento come sempre sul sito FIA WEC e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Cadillac al top nelle libere 3 in Bahrain davanti a Ferrari e Porsche

A sorpresa c’è una Cadillac davanti a tutti nelle ultime libere della 8 Ore del Bahrain. Alex Lynn a metà di una sessione svolta senza alcuna interruzione ha fissato i cronometri sull’1.49.512. Si tratta comunque di un tempo ben lontano, quasi 3” dal best crono di ieri sera a cura di Kamui Kobayashi, con Toyota, protagonista proprio con la #7 e Josè Maria Lopez di un clamoroso lungo in curva 7, ad occupare le posizioni di rincalzo, con tempi non di rilievo.

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Dietro l’unica V-Series. R si piazza la Ferrari #50. Le hypercar del Cavallino hanno sensibilmente migliorato rispetto a ieri – anche se il miglior tempo della 499P rimane quello cancellato nelle libere 2 ad Antonio Fuoco – portandosi a mezzo secondo dal leader proprio col calabrese. Tra le due Ferrari si piazza in P3 Gianmaria Bruni con la migliore delle Porsche, quella di Proton Competition.

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C’è ancora United Autosports al comando delle LM P2, ma questa volta con Tom Blomqvist, autore di 1.53.661. Dietro il sub di lusso, che comunque non supera la migliore prestazione ottenuta ieri dal compagno di squadra Filipe Albuquerque, che si piazza in P4 dietro Bent Viscaal di Prema e Pietro Fittipaldi per Inter-Europol.

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Matteo Cairoli infine ha portato al top in GTE-Am la rediviva Porsche di AO Racing col tempo di 1.58.214, lasciando a tre decimi Lilou Wadoux e la Ferrari del Richard Mille AF Corse e a mezzo secondo l’altra 488 GTE di Davide Rigon.

Tutto pronto per le ultime qualifiche della stagione, in programma a partire dalle 16,15 locali, le 14.15 nostrane, che potrete godere sul sito FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – In Bahrain, Toyota si ripete nelle seconde libere. Ferrari si nasconde?

Fortunatamente nessun cataclisma ha inficiato il secondo turno di libere della 8 Ore del Bahrain. I 90’ previsti hanno visto solamente un paio di interruzioni, una Full Course Yellow ed una breve Red Flag, quest’ultima causata da un testacoda di Gunnar Jeanette alla guida di “Rexy”, la Porsche di AO Racing, terminato sulle protezioni di curva 15.

La lotta per il primato si è risolta presto, con Kamui Kobayashi ancora al top con 1.46.851, a superare il compagno di squadra Brendon Hartley di 4 decimi. Alle spalle delle due GR010-Hybrid, apparentemente imprendibili qui a Sakhir, questa volta si è piazzata la Cadillac, grazie all’effort di Alex Lynn, sempre nelle prime fasi della sessione, a 8 decimi.

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Più lontane, con distacchi a partire dal secondo, Porsche e Peugeot, mentre le Ferrari hanno chiuso in P10 e P11 a quasi 4” dal leader, terminando, tra le LMH, davanti solo alla Vanwall. E’ evidente che distacchi di quest’ordine non sono imputabili alla normale gestione delle vetture e aspettiamo le qualifiche per verificare il vero potenziale qui delle due 499P.

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Anche Filipe Albuquerque ha ripetuto la bella prestazione del primo pomeriggio, primeggiando nuovamente tra le LM P2 col tempo di 1.52.850. A seguire Mirko Bortolotti con l’Oreca Prema #63 e Charles Milesi sull’Alpine #36, staccate di 3 decimi.

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E’ Daniel Serra infine a precedere tutti in GTE-Am. La Ferrari Kessel, ancora in contention per il secondo posto finale, ha subito preso la testa della categoria col tempo di 1.58.246, e precede una schiera di Porsche capitanata dal GR Racing e Riccardo Pera, il quale precede a propria volta Matteo Cairoli ed Alessio Picariello.

Domani in programma l’ultima ora di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 e alle 16.15. Queste ultime potranno essere fruibili a pagamento sul sito FIA WEC.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Toyota davanti nelle prime libere in Bah..RAIN. Rossi presente al rookie test

Un meteo inusuale quello ha accolto la carovana del WEC per l’ultimo appuntamento stagionale, la 8 Ore del Bahrain. Una tempesta di sabbia si è sviluppata dopo appena 9’ ed ha divelto diversi cartelloni pubblicitari, costringendo la direzione gara ad interrompere la sessione con bandiera rossa.

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Ma non era finita, perchè dopo la ripresa, avvenuta dopo 45’, è stata la volta della pioggia, che a varie intensità ha reso la pista ulteriormente insidiosa. Ciononostante, tutte le vetture si sono ripresentate in pista, e la sessione, prorogata sino alle 14.30 locali, è proseguita senza particolari problemi – unica eccezione una breve Full Course Yellow provocata da Franck Dezoteux, convocato all’ultimo momento sulla Ferrari GTE #21, fermo in curva 11 – sino al termine prestabilito.

Il miglior tempo è stato segnato ad inizio turno da Kamui Kobayashi, autore di 1.49.856, davanti a Sebastien Buemi, che alla ripresa delle ostilità si è portato ad un decimo dal compagno di squadra. P3 a 4 decimi per Gianmaria Bruni sulla Porsche Proton davanti alle due 963 ufficiali di Laurens Vanthoor e Michael Christensen.

Non in particolare evidenza le due Ferrari, che hanno chiuso con l’ottavo e nono tempo, ma l’obiettivo del Cavallino è di ben più ampio respiro, considerato anche che la pioggia non dovrebbe più capolino sul circuito.

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Filipe Albuquerque conduce invece la schiera delle LM P2, all’ultima gara, almeno per ora, nella serie mondiale, con 1.54.100. Ad oltre mezzo secondo dall’alfiere di United Autosports, che si dovrà impegnare per far vincere il titolo ai compagni Phil Hanson e Frederick Lubin, si piazzano Gabriel Aubry di Vector Sport e Ferdinand Habsburg del WRT.

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Ultima gara, ma in questo caso di sempre, per le GTE, dove la migliore prestazione è stata appannaggio di Tomonobu Fuji con l’Aston Martin del D’Station, il quale ha svettato sul filo di lana sulla Ferrari Kessel di Daniel Serra e sulla Porsche GR Racing di Ben Barker. I tre sono separati da appena 34 millesimi.

Infine, di stamane la conferma che tutti aspettavamo, sulla presenza di Valentino Rossi al rookie test di domenica. La leggenda della MotoGP è attesa in pista su di una delle Oreca LM P2 del WRT.

A seguire in giornata le libere 2, a partire dalle 17.30 locali, le 15,30 italiane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

 

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WEC – Toh, modifiche al BoP per il Bahrain!

Rese note le modifiche al Balance of Performance delle Hypercar per la 8 Ore del Bahrain. Come ricorderete, il meccanismo di equivalenza per le gare successive a Le Mans era stato distribuito in luglio, prima del round di Monza ed era stato definito tenendo conto sia dei dati ottenuti a Le Mans che delle caratteristiche specifiche dei tre circuiti, Monza appunto, Fuji e Sakhir.

Atteso che, come da regolamento, il BoP rimane comunque sempre passibile di modifiche, i dati raccolti nelle gare di Monza e del Fuji avrebbero indotto il WEC Committee a modificare alcuni valori, nella fattispecie togliendo 7 kg a Porsche e Cadillac, togliendo nel contempo ad entrambe le vetture anche 1 MJ di energia massima per stint. Fermo il resto.

Ricordiamo che rispetto al peso di Le Mans, le Ferrari in Bahrain verranno gravate di ulteriori 11 kg, mentre al contrario Porsche di fatto guadagna solo 2 kg rispetto ai 5 assegnati preventivamente. Cadillac dal canto suo peserà invece ben 16 kg in meno rispetto alla classica della Sarthe, anche se sconterà 11 MJ in meno per stint.

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All’atto pratico l’ipotetico duello Toyota-Ferrari per il titolo piloti, già difficile di per sè, (ricordiamo che la classifica costruttori è già stata vinta dal Gazoo Racing) metterà in confronto i 1.080 kg della GR010-Hybrid contro i 1.075 delle 499P, anche se le prime disporranno di 912 MJ per stint contro i 901 delle LMH del Cavallino; non solo, le Toyota potranno disporre di 512 kW di potenza massima contro i 505 delle Ferrari. In più, gli aggiustamenti a Porsche e Cadillac potrebbero agevolare nuovi contender nella lotta per il primato di tappa.

Sappiamo bene quanto sia articolato e complesso il tema BoP, sul quale, ricordiamo, i costruttori non possono più esprimersi direttamente. Al riguardo, credo sia doveroso chiudere con la dichiarazione pre-gara dell’Ing.Ferdinando Cannizzo, il “papà” della 499P, che crediamo riassuma bene il contesto: “..Siamo altresì consapevoli che sarà una gara molto combattuta, visto le prestazioni degli altri concorrenti, e che salire sul podio sarà molto difficile. Come sempre non ci daremo per vinti e, nonostante sarà un’impresa quasi impossibile, cercheremo di mettere i nostri piloti in condizione di lottare per il campionato Piloti che è ancora matematicamente aperto.”

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Modificato infine anche il BoP delle GTE-Am, all’ultima apparizione di sempre. Alla Corvette già campione verrà ridotta la potenza mediante 0,6 mm in meno al restrittore d’aria, cui si aggiungono 2 litri in meno di carburante. Alle Aston Martin invece verrà concesso un leggero innalzamento di potenza e 2 litri extra. Nessuna modifica alle equivalenze di Ferrari e Porsche.

La lotta per il secondo posto in classifica generale della categoria ricordiamo vede una potenziale lotta a sette: favorite le Iron Dames a quota 79, nonostante i 10 kg di Success Ballast, contro i 73 della Ferrari #54 di AF Corse trionfatrice al Fuji, gravata di 20 kg, ed i 68 del Dempsey-Proton che sconterà 15 kg extra. Possibilità matematiche, stanti i 39 punti complessivamente in palio, anche per ORT by TF (65 punti) GR Racing (58), Richard Mille AF Corse (53) e Kessel Racing (43).

Per questi ultimi, un cambio di line-up dell’ultimo momento, con il giovane franco-canadese Esteban Masson, al debutto nelle ruote coperte dopo le esperienze in monoposto, a condividere il sedile con Daniel Serra e Takeshi Kimura al posto di Scott Huffaker.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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Le Finali Mondiali Ferrari si concludono in un tripudio di folla. Poi la “bomba” della terza 499P

Grande festa come sempre alle Finali Mondiali Ferrari, ancora una volta spalti e prati del Mugello stracolmi di tifosi e delle maestranze del Cavallino. Protagoniste le 488 Challenge, all’ultima apparizione globale prima della sostituzione con le 296 in Europa e Nord America a partire dal 2024, ma anche le FXX, le F1 Clienti, oltre alle F1, GT ed LMH che hanno movimentato il consueto show, insieme alle novità 499P Modificata e 296 Challenge presentate sabato.

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I risultati della pista vedono quale campione delle Finali Mondiali del Trofeo Pirelli il britannico Thomas Fleming davanti al neocampione del Ferrari Challenge Europe, Eliseo Donno e all’ex-F1 Adrian Sutil. Tra gli AM, largo a Tomas Engstler, già laureatosi campione europeo della categoria.

Nella Coppa Shell, il vincitore della serie europea, Axel Sartingen, conquista anche il titolo mondiale, mentre nella gara degli AM il successo va a Martinus Richter.

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Grande disponibilità come sempre da parte di piloti ed esponenti del team, e nella press conference finale, il boss delle Competizioni GT, Antonello Coletta, ha sganciato la “bomba” riguardante la possibilità di una terza 499P Hypercar, possibilmente già a partire dalla prossima stagione del WEC.

E’ stato precisato in seguito che si tratterebbe di un effort non ufficiale e gestito privatamente, e questo lascia largo spazio alle supposizioni partite sin dall’annuncio della presenza al Rookie Test in Bahrain di Lilou Wadoux, che grazie agli appoggi di Richard Mille potrebbe approdare su questa terza vettura.

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Magari con Alessio Rovera, insieme al quale ha vinto la 6 Ore di Spa-Francorchamps (Wadoux ricordiamo prima donna a trionfare in una categoria del WEC), con la 488 GTE, e ad un terzo pilota da definire. I puntini in questo caso portano in quel di Como….

Nel frattempo in Bahrain c’è un campionato piloti ancora in gioco, anche se, come affermato da Alessandro Pier Guidi, occorrerebbe che si fermassero entrambe le Toyota. Il pilota di Tortona ci ha già regalato un titolo inaspettato nelle ultime curve del 2021: chissà che sul circuito di Sakhir non si ripeta il miracolo.

La gallery delle Finali Mondiali la trovate QUI

Piero Lonardo

Foto: Ferrari, Piero Lonardo