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IMSA – E’ finalmente BMW a Road America! La Ferrari Triarsi vince in GTD

A volte accadono cose curiose, tipo che BMW ed RLL fanno doppietta a Road America con le M Series V8 a pochi giorni di distanza dall’annuncio ufficiale della separazione dalla struttura di Bobby Rahal.

La squadra dell’Indiana, spesso poco consistente in pitlane, questa volta ha azzeccato la strategia giusta, compito non semplice in una gara contraddistinta da una prima metà di gara spezzettata da ben quattro neutralizzazioni.

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Nick Yelloly ha guidato il gruppo con l’Acura partita dalla pole, ma la seconda Full Course Yelow, chiamata in causa per il crash della Ferrari di Inception Racing in T7, era un’occasione troppo ghiotta per non approfittarne, e metà del parco delle GTP è passata dalla pitlane.

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Si separavano anche gli schieramenti delle GT, anche se il successivo passaround provvedeva a livellare i valori, e al comando delle GTD Pro avanzava la Corvette di Tommy Milner, mentre in GTD era la Mercedes del Winward a dettare il passo; la LM P2 frattanto era appannaggio di PJ Hyett e di Spike the Dragon.

La BMW di Madison Snow si impossessava della leadership delle GTD Pro alla prima sosta della Corvette #4, mentre l’altra GT del Kentucky di Alexander Sims approfittava della terza Full Course Yellow di giornata, che vedeva tutti prototipi al pit. Entrambe le Corvette però diventavano bersagli al successivo restart, che triggerava una nuova neutralizzazione a pochi minuti dalla metà gara.

Davanti a tutti ora c’è la Porsche #6 di Mathieu Jaminet sulla Cadillac Whelen di Earl Bamber e le BMW occupano le ultime posizioni delle GTP. Ad un’ora esatta dal termine, in regime di corsa libera, le due M Hybrid V8 provvedono alla sosta presumibilmente finale.

In loro aiuto Nick Tandy chiude l’arrembante Rick Taylor, in lotta per la terza posizione, e lo fa girare, causando quella che sarà l’ultima FCY di giornata: tutte le GTP si precipitano ai box salvo le due BMW, e anche alcune GTD, tra cui la BMW M4 GT3 Evo #1 e le Ferrari di Triarsi Competizione e Conquest Racing.

Si riparte a 38’ dalla bandiera a scacchi col grosso interrogativo sulla capacità delle due BMW, ora solitarie in testa alla gara, di resistere sino alla fine. Stesso interrogativo per la Porsche di AO Racing, leader in GTD Pro, mentre Alec Udell a sorpresa sta conducendo in GTD con la Corvette di DXDT Racing.

Ma le due BMW arriveranno nell’ordine al traguardo, con la #24 di Philipp Eng e Dries Vanthoor davanti alla #25 di Marco Wittmann e Sheldon van der Linde, nonostante gli attacchi di Renger van der Zande, il quale ha avuto la meglio sulla Porsche leader in classifica, passata nel finale anche dalla Cadillac di Earl Bamber, e che a propria volta precede l’Aston Martin Valkyrie, P6 grazie anche al sacrosanto drive-through rimediato da Tandy.

Mentre Dane Cameron porta tranquillamente ad un meritato successo l’Oreca LM P2 di AO Racing, infuria la battaglia fra le GT, che negli ultimi minuti perdono definitivamente la Corvette #3.

La scommessa di AO Racing non ha pagato e “Rexy” era costretta ad una seconda sosta nel finale, lasciando il comando delle GTD Pro a Neil Verhagen con la BMW #1 condivisa con Madison Snow, che si aggiudica la seconda vittoria stagionale per il Paul Miller Racing dopo quella di Watkins Glen con la #48..

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Alle sua spalle emergono Seb Priaulx con la Ford Mustang #64 ed Albert Costa con la Ferrari DragonSpeed dopo che Andrea Caldarelli sulla rediviva Lamborghini Pfaff, ricostruita a tempo di record, si era incaricato del “lavoro sporco” sulla Corvette #3. La capolista manca ancora una volta il successo e chiude in quarta posizione davanti alla seconda Mustang.

Lotta al coltello anche in GTD, con sportellate che vedono protagoniste la Mercedes Winward, l’Aston Martin di Heart of Racing e la Lexus #12. Ma davanti è Kenton Koch a rompere gli indugi e a sverniciare la Corvette #36, che nel finale cede di schianto, forse a corto di carburante.

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Primo successo quindi per Kenton Koch ed Onofrio Triarsi e la Ferrari di Triarsi Competizione, che a sua volta precede la Lamborghini del Forte Racing di Mario Farnbacher e Misha Goikhberg e l’altra 295 GT3 del Conquest Racing di Manny Franco e Daniel Serra.

Prossimo appuntamento con il WeatherTech SportsCar Championship fra tre settimane al Virginia International Raceway, round tutto dedicato alle GT. Per rivedere in azione i prototipi si dovrà attendere il 21 settembre ad Indianapolis prima del gran finale della Petit Le Mans di metà ottobre.

Piero Lonardo

Foto: BMW M Motorsport, IMSA,, Michelin Racing USA

L’ordine di arrivo

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IMSA – Nelle qualifiche di Road America, il testa a testa Acura-BMW premia Yelloly

Terza pole position consecutiva per l’Acura #90 nelle qualifiche di Road America. Questa volta come a Detroit tocca a Nick Yelloly precedere tutti col tempo di 1.48.628, a partire delle due BMW, che Sheldon van der Linde e Dries Vanthoor, quest’ultimo al top nelle Libere-2, hanno portato a 53 e 55 millesimi dal leader. Non lontana comunque l’altra ARX-06 di Colin Braun, che chiude ad 80 millesimi.

Matt Campbell non è andato oltre la quinta prestazione con la Porsche capolista, mentre l’altra 963 Penske, nonostante un BoP in apparenza ultra-favorevole, ha chiuso con Felipe Nasr dietro le Cadillac di Jack Aitken e Filipe Albuquerque.

Spike

Pole position consecutiva, la seconda di fila nel caso specifico, per PJ Hyett con “Spike the dragon” tra le LM P2. Il gentleman di AO Racing si è permesso di rifilare 7 decimi a George Kurtz con la vettura del Crowdstrike by APR. Quarta prestazione alle spalle di Dan Goldburg per Tonis Kasemets e la vettura del debuttante Team Tonis.

Ricordiamo che per entrambe le entry di United Autosports è stato cancellato il giro migliore per aver causato interruzioni nelle libere-1, cosí come all’Oreca #11 del TDS, protagonista di un testacoda in curva 6 in mattinata.

Ma l’incidente più significativo è occorso a Marco Mapelli con la Lamborghini di Pfaff Motorsports. L’Huracàn #9 iscritta in GTD Pro, denominata affettuosamente “Giulia”, si è schiantata contro le barriere dopo un contatto con l’Oreca LM P2 del PR1/Mathiasen con Benjamin Pedersen al volante. Il team canadese non ha partecipato alle qualifiche ma dovrebbe prendere lo start grazie ad un telaio extra fornito da Forte Racing.

La classifica delle GT presenta una situazione abbastanza anomala. Miglior tempo infatti per la Mercedes capolista in GTD di Winward Racing, grazie a Russell Ward, autore di 2.03.745; al suo fianco Giacomo Altoè, leader delle GTD Pro, il quale ripete la prestazione del 2024 precedendo sul filo di lana le due Corvette Pratt Miller di Alexander Sims e Tommy Milner.

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Tra la Ferrari del DragonSpeed e le due Z06.GT3 R però si piazza, per appena 8 millesimi, l’Aston Martin di Casper Stevenson. A seguire ancora, prima di vedere la quarta classificata fra i Pro, ben quattro GTD, capitanate dalla Ferrari #021 di Triarsi Competizione e la Corvette del DXDT Racing di Robert Wickens.

Questi i presupposti per una gara, della durata standard di 2 ore e 40’, che si preannuncia assai interessante. Start alle 2.10 PM ET, le 20.10 nostrane, con diretta streaming come sempre sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: MSR, AO Racing, IMSA

I risultati delle Libere 2 

I risultati delle Qualifiche

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IMSA – Acura e Aston Martin brillano nelle prime libere di Road America

Tom Blomqvist guida la classifica delle prime libere di Road America con l’Acura #60 ed il tempo di 1.51.255, ma la sorpresa riguarda l’Aston Martin Valkyrie, che con Ross Gunn si piazza alle spalle della trionfatrice alla 6 Ore del Glen per appena 73 millesimi.

Solo P5 per la migliore delle Porsche, a oltre mezzo secondo dal leader, con Nick Tandy, nonostante un Balance of Performance apparentemente favorevole alle GTP di Stoccarda. Nel mezzo, Jack Aitken con la Cadillac Whelen e la BMW di Dries Vanthoor, alla terz’ultima esperienza della gestione RLL.

Da segnalare il contatto proprio fra la Valkyrie e la BMW #24 in curva 6, con Philipp Eng ritenuto responsabile e punito con un drive-through.

A Mikkel Jensen la palma del migliore tra le LM P2 con la vettura del TDS col tempo di 1.52.781, a precedere le due auto di United Autosports di Paul di Resta e Ben Hanley. Queste due unità perderanno domani il miglior giro in qualifica in quanto protagoniste di altrettante Red Flag con i due Bronze driver Dan Goldburg e Phil Fayer.

Winward Racing non ha deluso, segnando la migliore prestazione di 2.04.991.ad opera di Russel Ward; dietro la capolista indiscussa della classe GTD, Parker Thompson con la Lexus #12, a ben 8 decimi, e la Porsche del Wright Motorsports. La Ferrari del DragonSpeed chiude al top delle GTD Pro grazie a Giacomo Altoè, a precedere l’altra 296 GT3 del Conquest Racing di Daniel Serra.

Domani si proseguirà con le libere 2 e le Qualifiche, rispettivamente alle 10.05 AM ET e alle 5.40 PM ET, le 23.40 italiane, Diretta di queste ultime sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

I risultati delle Libere 1

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WEC/ELMS – Derani lascia CLX per dedicarsi a Genesis full-time

Pipo Derani ha abbandonato con effetto immediato il proprio ruolo in CLX Motorsport per focalizzarsi sul programma Genesis Magma Racing. Il pilota brasiliano ha disputato la prima metà di stagione dell’European Le Mans Series col team svizzero sull’Oreca LM P2 #47 condivisa con Manuel Espirito Santo ed Enzo Fittipaldi, conquistando il terzo posto a Le Castellet quale miglior risultato.

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Il due volte campione IMSA, dalle foto diffuse stamane sui social network sarebbe già al lavoro presso la sede di Oreca per provare il sedile sul primo esemplare della GMR-001 Hypercar, che dovrebbe iniziare i collaudi a strettissimo giro dopo le positive prove di installazione del propulsore.

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Derani, che tramite X (ex-Twitter) ha augurato la miglior fortuna al team svizzero per il proseguo della stagione, è fino a questo momento uno dei due soli piloti annunciati dalla squadra diretta da Cyril Abiteboul, insieme ad Andrè Lotterer. Non si conosce ancora il nome del pilota che lo sostituirà in CLX Motorsport.

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Piero Lonardo

Foto: Pipo Derani FB page, Piero Lonardo

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WEC/IMSA – BMW prosegue, ma abbandona RLL

BMW mediante comunicato stampa appena pervenuto ha confermato la propria volontà di proseguire a schierare le sue M Hybrid V8 sia nel World Endurance Championship che nel WeatherTech SportsCar Championship.

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Con l’occasione è stata ufficializzata la separazione con il Rahal Letterman Lanigan. La collaborazione tra il team con base in Indiana e le vetture di Monaco durava da ben 17 anni, ed ha portato a 24 vittorie ed oltre 100 podi sul continente americano, soprattutto fra le GT.

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Dal 2023 l’impegno è switchato sulla nuova GTP, con due vittorie assolute e sei podi, probabilmente troppo poco per BMW, che per voce di Andreas Roos ha comunque ringraziato Bobby Rahal per la fedeltà dimostrata nel corso degli anni e per i successi ottenuti.

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Non è stata ancora resa nota la squadra che porterà avanti il programma negli States, anche se è pressochè sicuro che sarà WRT ad occuparsi anche delle gare IMSA, oltre che del WEC, dove opera già da due anni sia con le Hypercar che con le LM GT3.

UPDATE: WRT ha appena postato sui social una ricerca di personale per l’espansione del team, anche negli States… “stiamo ampliando la nostra portata e costruendo per il futuro” cita il post.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Luc Warnotte-Car Racing Reporter

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IMSA – 49 auto a Road America con la novità Team Tonis: le Porsche torneranno al successo?

Nel weekend torna anche il WeatherTech SportsCar Championship a Road America per l’ottava tappa del 2025. La celebre pista di Elkhart Lake, che il prossimo anno sarà protagonista di una 6 ore, vedrà la partecipazione di ben 49 vetture, con la novità Team Tonis.

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Tonis Kasemets e Matthew Brabham debutteranno con un’Oreca LM P2. Il gentleman di origine estone, un passato da ingegnere di pista nelle formule promozionali USA al Pabst Racing e già campione della Prototype Challenge nel 2022, dopo alcuni outing sulle LM P3, ha debuttato nella categoria sulla pista di casa lo scorso annno con la Ligier del Sean Creech Motorsports.

Al suo fianco Matthew Brabham, figlio e nipote d’arte,  talento nelle formule minori delle monoposto senza però riuscire a fare il salto in IndyCar, dove spesso guida la biposto che porta a spasso le celebrità prima della gara. In seguito Brabham si è rivelato  specialista nei SuperTrucks, dove si è laureato campione per ben tre volte. Lo scorso anno il debutto in IMSA con “Spike”, l’Oreca LM P2 di AO Racing.

Di ritorno, sempre nella categoria cadetta, la vettura del JDC-Miller di Gerry Kraut and Scott Andrews, attesa finalmente al debutto in gara dopo i problemi al CTMP, e AF Corse, pure assente in Canada, per Luis e Matias Perez Companc.

Assente invece Tom Dillmann. Il pilota di Inter-Europol, reduce dall’incidente di due settimane fa in Canada, prosegue la propria riabilitazione e sarà sostituito da Connor De Phillippi. Cambio infine al PR1 Mathiasen, con Naveen Rao al fianco di Benjamin Pedersen.

In assenza di concomitanze con il WEC, tornano le line-up ufficiali fra le 11 GTP e le 10 GTD Pro, compreso Dan Harper, il quale ha risolto a favore del Paul Miller Racing la contemporaneità col GTWC Europe a Magny Cours. Fra le GTD si segnala il ritorno in pista della Mercedes AMG GT3 Evo del Korthoff Competition Motors con la nuova accoppiata formata da Mike Skeen e Daniel Morad dopo l’abbandono del team da parte di Kenton Koch. Quest’ultimo ricordiamo si è accasato con Triarsi Competizione, e si alternerà come al CTMP sulla Ferrari #021 insieme a Onofrio Triarsi.

Andare alla caccia delle Porsche 963 non sarà semplice sul tracciato del Wisconsin. L’IMSA infatti nel nuovo Balance of Performance ha concesso 9 kg in meno alle GTP di Stoccarda, mentre al contrario ha appesantito le Cadillac di ben 20 kg. 15 invece i kg concessi alle BMW, mentre le Acura trionfatrici negli ultimi due appuntamenti continueranno a correre col medesimo peso di 1.038 kg.

In termini di velocità massima inoltre, le Porsche, dominatrici della prima parte di stagione, potrannno godere anche di qualche cavallo in più fino ai 250 kmh e di un 5,2% in più sulle alte velocità. Leggermente aumentata anche la potenza delle BMW, mentre al contrario sono state ridotte le potenze massime di Cadillac ed Acura rispetto a Watkins Glen, l’ultimo round che ha visto in azione la classe regina.

Le ARX-06 e le V-Series.R soffriranno anche di una leggera riduzione di energia massima per stint, scendendo entrambe a 907 MJ; leggero calo anche per le BMW, che diventano le più efficienti con 890 MJ per stint, mentre i consumi delle Porsche potranno arrivare a 896 MJ per stint contro gli 875 del Glen.

Tra le GT3 infine, variazioni di peso rispetto al CTMP per Aston Martin (-7 kg), BMW {-17 kg), Corvette (+15 kg), Ferrari (-26 kg) e Ford (-2 kg). Discrete riduzioni di potenza entro i 190 kmh per le BMW M4 GT3 Evo, Ford Mustang e soprattutto Lexus. Al contrario, le Lamborghini riceveranno un 3,4% extra e le Mercedes addirittura un 3,8% in più.

Robusta riduzione della potenza massima dai 200 kmh un po’ per tutti i marchi, ma anche e soprattutto nell’energia massima per stint; le Porsche 911 GT3 R, pur mantenendo il valore più basso del lotto, correranno con 811 MJ per stint contro gli 889 MJ del Canada. Lexus e Mercedes continueranno sempre a godere della maggiore quantità di energia disponibile, con 897 e 900 MJ per stint contro i 946 e 949 MJ al CTMP.

L’azione in pista nel Wisconsin inizierà venerdí 1° agosto alle 3.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 2 dalle 5.40 PM ET, le 23.40 italiane, e start della gara, della durata standard di 2 ore e 40’, il 3 agosto alle 2.10 PM ET, le 20.10 nostrane. Diretta di qualifiche e gara sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list di Road America

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WEC – Genesis accende i motori. Presto i primi test

Il programma Genesis Magma Racing procede come da aspettative e, dopo la presentazione statica della veste aerodinamica a Le Mans, ha reso noto di avere installato e acceso il motore che alimenterà la GMR-001 Hypercar.

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Il telaio – prosegue la nota del costruttore coreano –  destinato ai test e allo sviluppo per il resto del 2025, è in fase di costruzione presso l’officina di Oreca, partner di Genesis Magma Racing per i telai, e l’accensione senza problemi lascia solo le fasi finali della costruzione da completare prima che la vettura venga consegnata agli ingegneri di Genesis Magma Racing per i primi test, in programma ad agosto.

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Nella nuovissima factory IDEC di Le Castellet si prosegue quindi con i tempi previsti, indicatici un paio di mesi addietro direttamente dal Team Principal Cyril Abiteboul. L’intervista completa la trovate QUI.

I lavori per la costruzione del telaio di sviluppo dell’hypercar GMR-001 – cita sempre il comunicato – sono iniziati subito dopo la 24 Ore di Le Mans. Presso l’officina di Oreca, situata vicino alla sede di Genesis Magma Racing e al Circuit Paul Ricard, i lavori di costruzione iniziali sono stati completati dai tecnici esperti di Oreca, con meccanici e Ingegneri della Genesis Magma Racing coinvolti nelle fasi chiave.

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L’installazione e l’accensione del motore V8 biturbo sono stati uno di questi punti vitali. ”In un progetto come questo, ci sono date precise e questa era una di quelle“, ha dichiarato il Team Principal Cyril Abiteboul. “L’accensione della vettura ha segnato la nascita dell’hypercar GMR-001: un passo fondamentale nella storia della Genesis Magma Racing. Raggiungere questo punto nei tempi previsti è già un traguardo enorme ed un modo perfetto per iniziare la fase successiva del processo di sviluppo”.

Oltre a far girare il motore a un certo numero di giri in ciascuna delle sette marce del cambio, gli ingegneri hanno anche potuto testare il sistema ibrido della vettura, caricando le batterie dal motore e poi indirizzando l’energia agli alberi di trasmissione posteriori, come avrebbe fatto in pista.

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I lavori sul motore sono iniziati a giugno 2024, con il reparto Powertrain di Hyundai Motorsport che ha iniziato a lavorare sul design, derivato dal motore delle vetture del team che hanno vinto il FIA WRC. Il motore è stato avviato con successo per la prima volta a febbraio. Da allora, gli ingegneri dell’azienda hanno sottoposto il motore e la trasmissione a mesi di test su diversi banchi di prova per convalidare le simulazioni di prestazioni ed efficienza.

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L’integrazione riuscita del motore nel telaio GMR-001 apre ora la strada alla successiva fase di test e sviluppo, con la prima sessione in pista prevista per la fine di agosto. Il processo di costruzione della vettura combina le competenze di diversi reparti e partner. La stretta collaborazione tra Genesis Magma Racing ed Oreca, il partner telaistico del team, è stata fondamentale durante tutto il processo di costruzione e messa a punto della vettura, con i due gruppi che hanno lavorato in tandem per rispettare le strette scadenze imposte dal programma di sviluppo della GMR-001.

Il direttore tecnico di Genesis Magma Racing, François-Xavier Demaison, ha dichiarato: “La costruzione della vettura è stata incentrata nel mettere assieme tutte le competenze che abbiamo in Genesis Magma Racing e in Oreca”. Ha aggiunto: “Ora possiamo iniziare a collegare fisicamente tutti i diversi filoni di sviluppo che abbiamo seguito nell’ultimo anno con i nostri team Powertrain e Design. Il successo dell’avvio della GMR-001 è la conferma del nostro lavoro finora, ma anche l’inizio della fase successiva dello sviluppo e dei test”.

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Le fasi finali della costruzione della vettura sono ancora in corso, con i membri di Oreca e Genesis Magma Racing che stanno completando la prima vettura per l’inizio dei test, prima di concentrarsi su ulteriori telai per accelerare lo sviluppo della GMR-001 per potere affrontare il processo di omologazione per la stagione 2026.

Piero Lonardo

Foto: Genesis Magma Racing, Piero Lonardo

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IMSA – “Spike” trionfa anche aldilà dell’oceano al CTMP. Successi di Ferrari e Lamborghini tra le GT

Dane Cameron e PJ Hyett si impongono al Canadian Tire Mototorsport Park. La popolare “Spike”, recente trionfatrice e Le Mans e a Imola nella sottoclasse LM P2 Pro/AM con l’aiuto di Louis Deletraz, agguanta il primo successo stagionale nel WeatherTech SportsCar Championship.

Malauguratamente questa vittoria è stata propiziata dall’incidente che ha coinvolto Tom Dillmann a 20’ dalla bandiera a scacchi. Il campione in carica della categoria, a causa di un guasto tecnico non ancora individuato, si è schiantato duramente con l’Oreca di Inter-Europol sulle gomme a protezione di curva 3. Al momento il simpatico pilota francese, cui vanno i nostri migliori auguri di pronta guarigione, si è già fatto vivo a mezzo sociale presso l’ospedale locale in cui è ricoverato.

L’Oreca #43 era balzata al comando all’ultima sosta e, grazie anche alla neutralizzazione susseguente all’incidente tra l’Oreca LM P2 del TDS di Hunter McElrea e la Lamborghini di Mario Farnbacher, si stava avviando verso il secondo successo stagionale nella serie americana, che invece è tornato in mano alla vettura di AO Racing, che aveva dominato la prima parte di gara partendo dalla pole.

Completano il podio la #22 di United Autosports condotta per l’occasione da Tom Blomqvist insieme a Dan Goldburg, e la vettura del Riley di Gar Robinson e Felipe Fraga. La direzione gara ha negato il via alla macchina del JDC-Miller iscritta one-shot per Gerry Kraut e Scott Andrews in quanto i due piloti non hanno percorso un sufficiente chilometraggio durante le libere a causa della rottura del motore.

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Prima vittoria anche di DragonSpeed in GTD Pro. Giacomo Altoè ed Albert Costa hanno approfittato al meglio della strategia per balzare al comando sulla Porsche di AO Racing, protagonista nelle prime fasi di gara. Le Full Course Yellow finali hanno permesso alla 296 GT3 #81, gestita in partnership con Risi Competizione, di conquistare il successo dopo essere partiti dall’ultima piazzola davanti alla Corvette #4 e alla citata “Rexy”.

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Ad un’altra GT italiana, la Lamborghini del WTR di Danny Formal e Trent Hindman, la vittoria in GTD. Anche in questo caso la strategia l’ha fatta da padrona, permettendo alla Huracàn #45 di recuperare dal testacoda al via che l’aveva relegata al fondo dello schieramento.

Poteva essere doppietta per le vetture di Sant’Agata, ma il recupero di Farnbacher e della #78 del Forte Racing è stato vanificato dal contatto di cui sopra. Piazza d’onore quindi per la capolista Winward di Phil Ellis e Russel Ward, davanti a propria volta alla Lexus del Vasser Sullivan di Parker Thompson e Jack Hawksworth.

In classifica generale, tra le LM P2 il solo Dan Goldburg continua a condurre con 1375 punti contro i 1297 dei vincitori di domenica ed i 1251 dell’accopiata del Riley. In GTD Pro, l’equipaggio della Corvette #3, quarto al traguardo, mantiene la leadership con 39 punti di vantaggio su Laurin Heinrich e Klaus Bachler con Albert Costa a salire quale terza forza a -53. Poco cambia infine in GTD, con l’equipaggio del Winward ancor più saldamente in testa con un vantaggio incrementato a 92 punti sul Vasser Sullivan.

Prossimo appuntamento con l’IMSA, il 3 agosto a Road America, col ritorno delle GTP.

Piero Lonardo

Foto: Oreca, Dragonpeed, WTR

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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WEC – Alla fine a San Paolo è doppietta Cadillac. Lexus, primo successo in GT3

Uno-due Cadillac al termine della 6 ore di Sao Paulo con la #12 di Norman Nato, Will Stevens ed Alex Lynn sulla #38 di Sebastien Bourdais, Earl Bamber e Jenson Button.

Un successo meritato per l’Hypercar più performante quest’oggi, e non solo, se pensiamo a come sarebbe potuta finire in Qatar senza quella mossa suicida, senza nemmeno scomodare la pole di Le Mans, circuito dalle caratteristiche assai diverse da quello Paulista.

Il fuoco di paglia della Porsche #5 ha impressionato nelle fasi iniziali, e comunque le 963 si sono rivelate all’altezza perlomeno di lottare per la seconda piazza nel ritorno finale di Julien Andlauer su Bourdais. La top five si chiude con la BMW residua, la #20, dopo che l’altra M Hybrid V8 ha perso una ventina di giri ai box.

Sheldon van der Linde è stato in grado di rimontare le due Peugeot, finalmente in palla, meritatamente in P6 e P7 alle sue spalle.

E le Ferrari? La #83 di Robert Kubica, Phil Hanson ed Yifei Ye ha chiuso in P8, guadagnando quei punti che erano l’obiettivo di una gara in difesa del Cavallino, mentre le due 499P ufficiali non sono andate appena oltre la top ten, giocandosela con la Porsche Proton, le Aston Martin e le irriconoscibili Toyota.

L’aspetto che stride in questa sfida in famiglia è il fatto che la “Yellow Submarine” ha segnato tempi migliori delle altre due, aspetto, evidenziato anche nella telecronaca di WEC TV, che speriamo di meglio comprendere nel post-gara.

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Primo meritatissimo trionfo per la Lexus di AKKODIS ASP in LM GT3 con la #87 di Josè Maria Lopez, Petru Umbrarescu e Clemens Schmid. Uno stint magistrale da parte di Charlie Eastwood ha permesso alla Corvette TF Sport #81 di ritrovare il podio per la casa statunitense, mentre nel finale Eduardo Barrichello, trascinato dal pubblico di casa, ha avuto la meglio sulla Porsche delle Iron Dames, che nonostante le condizioni non al meglio di Michelle Gatting ed un paio di penalità, ha chiuso al quarto posto.

Ma nella classe va evidenziato il sesto posto dell’altra 911, la vincitrice di Le Mans di Manthey 1st Phorm di Richard Lietz, Ryan Hardwick e del nostro Riccardo Pera. Partiti con ben 36 kg in più a causa del Success Handicap rispetto alle Dames.

Niente da fare invece per le Ferrari VISTA AF Corse, capolista della vigilia con la #21 appesantita da 42 kg extra e la #54 ancora una volta presa come punching ball un po’ da tutti. Ci sarà comunque modo di rifarsi nei prossimi round.

In classifica generale, il vantaggio dell’equipaggio della Ferrari #51 sulla #83 si riduce ad appena 16 punti. Ferma la #50 a quota 57 dopo la squalifica di Le Mans, i major contender – si fa per dire – del Cavallino per quanto riguarda la classifica piloti, rimangono Kamui Kobayashi e c. con 44 punti. Anche tra i costruttori, Ferrari può godere di un vantaggio quasi incolmabile (172 punti contro 95) nei confronti di Toyota.

Col piazzamento odierno invece Pera e c. balzano al comando delle LM GT3 con 81 punti, cinque in più dell’equipaggio della Ferrari #21 e 21 in più dei vincitori in Qatar della Corvette #33, oggi ottavi nonostante una serie di penalità.

Il FIA WEC tornerà dopo la pausa agostana il 7 settembre sul Circuit of The America, che lo scorso vide il successo della gialla AF Corse.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

L’ordine di arrivo della 6 ore di Sao Paulo

Press - 6 Hours of Sao Paulo 2025

WEC – A San Paolo, le Cadillac riprendono le redini della gara

Le Cadillac hanno ripreso le redini della 6 Ore di Sao Paulo. Nel finale della seconda ora le due V-Series.R hanno approfittato dalle migliori performance con gomme largamente usate, attuale tallone d’achille delle Porsche, per riprendere e passare la 963 di Julien Andlauer, protagonista delle prime fasi di gara.

La #12 peraltro viaggia su una strategia leggermente diverse dalla Hypercar gemella, a causa del drive-through assegnato nel corso della prima ora.

Dopo tre ore Alex Lynn conduce con 5” di vantaggio su Jenson Button e 13” su Michael Christensen, ora al volante della 963 #5. Anche la seconda Porsche Penske ha frattanto recuperato sulla concorrenza e segue in P4, a 48”.

A seguire nella classifica reale le due Peugeot, con la #94 quale ultima vettura a pieni giri, a loro volta davanti alla BMW superstite, gravata da un drive-through per non aver rispettato correttamente le procedure di Full Course Yellow.

La neutralizzazione è stata chiamata in due occasioni, la prima per recuperare un aquilone (non stiamo scherzando) terminato in pista, mentre la seconda per i detriti della Ferrari di Nicklas Nielsen, tamponata dalla Corvette di Ben Keating, in lotta insieme all’altra Z06.GT3 di TF Sport, con la McLaren di Sebastian Baud. Pioggia di penalità per la Corvette #33, mentre la 499P #50 è stata costretta ad anticipare la sosta per sostituire il posteriore danneggiato e ora, grazie a questa strategia sfalsata, insegue l’altra Ferrari di AF Corse. Più lontana la #51 leader in classifica.

Race - 6 Hours of Sao Paulo 2025

Tra le LM GT3, le due Lexus, dopo una parentesi a vantaggio della Mercedes di Maxime Martin, sono tornate in controllo della categoria. Quale terza forza è emersa la Porsche delle Iron Dames, a sua volta inseguita dalla Corvette #81. Dalla competizione è uscita la Ford Mustang #88 di Giammarco Levorato.

Piero Lonardo

Foto: FIA WEC

La classifica dopo tre ore di gara