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IMSA – Colton Herta novità Cadillac per il 2026

Resi noti i programmi di Cadillac Racing per il WeatherTech SportsCar Championship 2026. Le V-Series.R iscritte alla serie americana saranno sempre tre, gestite da Wayne Taylor Racing ed Action Express/Whelen Racing.

Le line-up degli equipaggi non varieranno rispetto all’ultima stagione, salvo l’inserimento di Colton Herta quale rinforzo per le tre gare piú lunghe della Michelin Endurance Cup (Daytona, Sebring, Petit Le Mans) sulla #40 del WTR insieme a Louis Deletraz e Jordan Taylor.

Herta, che si accinge al debutto nel FIA F2 con Hitech quale viatico per la F1 col marchio GM, non è nuovo alla massima categoria prototipi IMSA, avendo guidato la BMW Hybrid V8 del Team RLL nel 2023 a Daytona e l’Acura ARX-06 del WTR/Andretti l’anno successivo, conquistando il successo a Sebring proprio con i due attuali prossimi di squadra.

Sulla Cadillac #10 si accomoderanno invece, come nel 2025, Filipe Albuquerque, Ricky Taylor, con Will Stevens a supporto nelle tre maggiori gare di durata della MEC.

Line-up invariata anche per i vincitori delle ultime due gare della passata stagione dell’Action Express/Whelen Racing, con Earl Bamber e Jack Aitken, con Frederik Vesti quale terza guida in tutti e cinque gli appuntamenti Endurance, più la showcase di Long Beach, dove sostituirà Bamber, impegnato nel WEC a Imola nello stesso weekend.

Piero Lonardo

Foto: WTR, Action Express

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WEC – Antonello Coletta: “Prima di tutto deve vincere la Ferrari”

Chiudiamo in bellezza dal Mugello con Antonello Coletta, Global Head of Ferrari Endurance & Corse Clienti.

Un uccellino ci ha detto che le 296 EVO stanno già andando a ruba..

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“Si, siamo molto felici. Stiamo parlando di una vettura che esalta le qualità della 296 attuale. Il mercato risponde molto bene ed in GT riusciamo ad essere molto competitivi, in pista e non solo. I numeri delle vendite sono positivi ed il mercato non sta rallentando, è questo è un aspetto rilevante se consideriamo che in passato la 488 era accessibile anche nella versione GTE. Abitualmente c’è sempre una flessione fisiologica dopo un paio di stagioni, che in questo caso non c’è stata. La nostra capacità produttiva ci permetterà di essere pronti sin da inizio anno e ne siamo molto fieri.”

Ieri Andrea Mladosic (Head of Ferrari Challenge and Corso Pilota) ha parlato di un nuovo Ferrari Challenge in fase di studio. C’è un indizio?

“Andiamo con calma, adesso dobbiamo restare concentrati sul nuovo Ferrari Challenge Middle East. Sono diversi anni che pensiamo al progetto che abbiamo presentato qui al Mugello. Quando si parte, per quanto mi riguarda, non si torna mai indietro, ma bisogna essere certi di avere i numeri giusti per essere competitivi, la certezza che le cose funzionino. A dire il vero questa serie è stata studiata addirittura prima del Ferrari Challenge Australasia, ma abbiamo atteso che i tempi fossero maturi e finalmente ci siamo”

Qual è il segreto di un programma clienti come quello di Ferrari che al Mugello celebra i 20 anni del Programma XX?

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“Esistono dei fattori, il primo è la logistica. Nei box c’è uno spiegamento di forze incredibile. Per dare dei numeri, abbiamo quasi 90 auto contro le 3-4 unità presentate dalla concorrenza in passato. Immaginate ogni auto con il suo corredo di ricambi e non solo, traslatelo in America oppure in ogni parte del mondo dove corriamo. Pensate a spedire tutto il materiale, attraversare le dogane e non solo: un lavoro complicatissimo da gestire. Anche le attività collaterali per i clienti sono fondamentali, non è semplice inventare qualcosa di nuovo ogni volta in piste che bene o male sono più o meno sempre quelle. Va dato grande merito alle persone che compiono questo lavoro, ci vuole competenza, ma anche tanto lavoro. Arrivi in autodromo presto la mattina e lasci la pista tardi, magari a notte fonda. Il servizio va oltre al racing.”

Tra due settimane c’è la finale del WEC in Bahrain, ci sono strategie?

“Certamente la finale in Bahrain è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, speravamo di essere già certi del successo ma è andata cosí. Dopo quattro vittorie ad inizio anno, compresa Le Mans, dove abbiamo mostrato la qualità del nostro programma endurance, al COTA potevamo raccogliere forse qualcosa in più, mentre a San Paolo e al Fuji non è andata benissimo. Il vantaggio è ampio, ma non larghissimo visti i punti extra in palio per la gara finale di 8 Ore. Noi cercheremo di attaccare e siamo nella situazione di contenderci due titoli. Prima di tutto però deve vincere la Ferrari. Una volta ottenuto il risultato per l’azienda c’è l’obiettivo piloti. Credo che sia giusto che ognuno si giochi le proprie carte, ma in ogni caso in una gara singola tutto può succedere, è sempre una prova di 8/9 ore (evidente riferimento alla possibilità di eventuali recuperi per neutralizzazioni- ndr)”

Cosa farà Kubica nel 2026?

“Con Robert stiamo costruendo una bella storia. Abbiamo iniziato in sordina e poi la vittoria a Le Mans è stato qualcosa di epico e per lui e per noi tutti. Con lui andiamo di anno in anno, in primis lui si riferisce ad AF Corse in quanto loro pilota. Lui dovrà dirci se vuole continuare in Endurance o meno prima di decidere la sua posizione da pilota Ferrari, ma noi siamo tranquilli, e dopo il Bahrain vedremo quali situazioni si verranno a creare e ne parleremo insieme.”

La terza auto è confermata anche per il 2026 vero?

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“La 499P di AF Corse è confermata per il 2026, con o senza Kubica. Indubbiamente la presenza della terza auto è fondamentale, quest’anno abbiamo vinto a Le Mans grazie a questa unità extra, con cui siamo stati competitivi per tutto l’anno, come del resto accaduto anche nel 2024. Conosciamo l’importanza di questo programma ed è giusto che resti”.

L’impegno di Ferrari nel WEC è confermato fino al 2027. Negli ultimi giorni la FIA ed ACO hanno fatto abbastanza confusione con i regolamenti. Quanto può incidere questa situazione?

“Come voi ho letto le notizie, in parte smentite da parte della FIA o dall’ACO. Noi partecipiamo alle riunioni dei costruttori ed oggettivamente non vedo modifiche fino al termine della validità del regolamento, cioè nel 2029. E’ una questione di rispetto per i costruttori che entreranno dal 2027, ed è giusto che i regolamenti restino tali anche per loro per almeno un triennio. Cosa potrà cambiare in seguito ovviamente non lo so e non sta a me dirlo. La voglia di Ferrari è quella di andare avanti. Quando Ferrari parte con un progetto cerca di non darsi una scadenza a breve; anzi cerca di darsi un piano strategico che possa essere futuribile. Purtroppo abbiamo visto in questi ultimi giorni che ci sono stati dei cambiamenti in tal senso da parte di alcuni dei nostri competitor, ma io credo che la cosa importante di cercare di garantire stabilità e credibilità ad un programma ambizioso come questo, e se il traguardo regolamentare si sposterà oltre il 2027, non vedo perché non dovremmo esserci.”

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Per poter avere più test, è da escludere un impegno in IMSA?

“Il rimpianto è quello di vedere una situazione in cui i test sono limitati. L’automobilismo è l’unico sport in cui non puoi allenarti. Penso sia deleterio non poter avvicinare gli appassionati agli autodromi anche in momenti diversi dalle gare, banalmente anche solo per seguire dei test. Ovviamente se corri in IMSA giri di più e paradossalmente hai a disposizione più giorni di test. Andare in America è una sfida importante ma credo che attualmente non ci siano le condizioni regolamentari che possano garantire alle due piattaforme una certezza di equità.”

I nuovi marchi che entrano nel WEC useranno una LMDh: secondo te come mai questa scelta?

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“Difficile parlare per gli altri: quando noi partimmo per studiare il progetto abbiamo pensato che la Ferrari avrebbe dovuto correre con una Ferrari, dunque la macchina deve essere pensata, disegnata, costruita e deliberata dalla Ferrari. Questa è la piattaforma LMH, la LMDh è una scorciatoia: una volta definito il motore vai ad acquistare, parte ibrida, cambio, il telaio e lo vesti con un’aerodinamica molto simile tra le varie auto. Se ci fate caso è solo il muso differente, mentre il resto rimane abbastanza simile. E’ una scelta ed io rispetto le scelte di tutti, ma a noi fa piacere competere con una macchina che abbiamo creato noi. Certamente è molto più difficile, molto più complicato e molto più costoso però quando vinci è una soddisfazione maggiore, e possiamo anche trasferire le conoscenze acquisite sul campo nella produzione come accaduto per esempio per la F80. L’heritage della Ferrari è fondamentale e dobbiamo mantenere determinati valori e ripercorrere quella strada che ha reso grande la Ferrari negli anni ’50 e ’60, ma non dobbiamo abbandonare qual è il valore delle gare endurance come ricaduta tecnologica sulla produzione. Se tu vai ad acquistare materiale uguale per tutti altri può essere una strategia perfetta per altri costruttori, ma certo non per noi. Purtroppo però quando si fanno delle proposte per eliminare il BOP la scelta comune è di tenerlo, pur lamentandosi costantemente. Se non piace a nessuno perché non eliminarlo? Nelle ultime riunioni dei costruttori gli unici a volerlo eliminare eravamo noi. Tutti schierati su una singola direzione, forse non è la scelta migliore? Non so, può darsi”.

Per l’anno prossimo è confermato l’impegno nel GTWC Europe in PRO ed in gran parte dell’Intercontinental GT Challenge?

“Nel GTWC Europe è confermato il programma semi-ufficiale nell’Endurance Cup e stiamo cercando di mantenerlo nello Sprint. Nell’Intercontinental GT Challenge ti sposti ascoltando le esigenze dei singoli clienti, la partecipazione è quantomeno garantita. Noi rispettiamo lo spirito e le volontà del cliente che magari non vuole correre nella classe PRO, questo forse ci penalizza per la vittoria generale, ma va bene così”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC/IMSA/GTWC – Rovera/Wadoux/Rigon, assi delle GT e non solo

Spazio anche ai piloti GT del Cavallino, con Alessio Rovera, Davide Rigon e Lilou Wadoux, impegnati nei vari campionati con la Ferrari 296 GT3, ma non solo.

A Daytona debutterà la 296 GT3 Evo, come vi state preparando?

Davide Rigon: “Come sappiamo, a Daytona serve molta velocità, ma non solo. Abbiamo un po’ paura di quale sarà il Balance of Performance, perchè si tratta di una vettura nuova. Speriamo non sia lo stesso del 2023; ma noi in ogni caso siamo pronti ad affrontare la sfida come abbiamo sempre fatto”. 

Quali sono le sensazioni in vista della finale del FIA WEC in Bahrain?

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Alessio Rovera“Siamo molto carichi, abbiamo un distacco minimo dalla Porsche #92. L’anno scorso là abbiamo vinto, ma quest’anno vedremo come andrà a finire, anche per la presenza delle nuove gomme dure. Goodyear ha preferito scegliere questa mescola anche per la finale mentre la 296 GT3 si trova invece meglio con le gomme medie”.

Lilou, cosa pensi di aver migliorato in questi anni da quando sei pilota Ferrari?

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Lilou Wadoux: “Sicuramente molto, ho imparato tanto ogni giorno, indipendentemente dalle categorie o dal campionato che ho affrontato. Mi piace scoprire nuove serie, team e realtà in cui gareggiare. Ogni prova è un’esperienza nuova e questo è indubbiamente positivo. Nel 2025 ho avuto una stagione positiva, sono stata molto soddisfatta di aver potuto vincere la Petit Le Mans e la Michelin Endurance Cup in GTD. La fortuna purtroppo non è sempre stata dalla nostra parte, ed abbiamo avuto un campionato con alti e bassi”.

Davide, spiegaci un po’ il lavoro in diretta dal simulatore quando c’è un weekend di F1..

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Davide Rigon:  “Ogni team ha un remote garage che è connesso al simulatore. Riceviamo tutti i dati reali del tracciato sin dalle prove libere e collaboriamo con Charles (Leclerc) e Lewis (Hamilton) ascoltando i loro commenti. Da questo punto in poi agiamo proponendo il set-up per il resto del weekend. C’è un confronto live di dati al fine di risparmiare tempo nelle decisioni. L’obiettivo è portare la squadra nella direzione che vogliamo proponendo la soluzione migliore. Antonio Fuoco ad esempio, durante le FP1 in Messico dell’altro giorno, aldilà del risultato ottenuto, ha raccolto tantissimi dati che poi studiamo al simulatore per ottimizzare il passo gara”.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Kubica: Non c’è rivalità con gli altri piloti Ferrari

Sempre dalle Finali Mondiali Ferrari 2025, l’intervista a Robert Kubica, pilota della 499P #83 di AF Corse e vincitore insieme a Yifei Ye e Phil Hanson dell’ultima 24 Ore di Le Mans.

C’è tanto amore nei tuoi confronti da parte del pubblico italiano e si è visto anche a Le Mans. Come vivi il dualismo tra l’amore dei tifosi per la tua persona rispetto a quello per la Ferrari, specie nei confronti delle due 499P ufficiali?

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“Sicuramente non è una rivalità, sono cresciuto nei kart in Italia e tanta gente non credeva nemmeno che fossi polacco (ride). Ho avuto la fortuna, e sottolineo fortuna, di crescere in Italia come pilota e non solo. Erano tempi diversi e non era facile gestire la situazione, viaggi compresi. Questo Paese mi ha dato molto, lato umano ed anche lavorativo. Penso di essere stato fortunato ad essere qui, in tutti i sensi. Oggi ho più esperienza ed ho percepito questo legame con tanti tifosi italiani nelle varie realtà in cui ho corso. Chiaramente correre in questo campionato con la Ferrari 499P ha aumentato tutto questo, ma non la vedo come una rivalità. Anche ai tempi della F1 sono sempre stato considerato un ‘mezzo italiano’, mi ricordo addirittura una rubrica televisiva che facevo ai tempi, in cui mi potevo allargare nelle opinioni a dispetto del fatto che corressi con un team tedesco. Quest’anno in ogni caso vincere a Le Mans con la Ferrari è stata la ciliegina sulla torta”.

13 punti di ritardo in campionato sono tanti?

“13 punti di distacco dalla Ferrari #51 in classifica non sono tanti, ma nemmeno pochi. Sicuramente non abbiamo colto qualche occasione che si è creata in pista, ed in Bahrain la gara sarà più lunga, sono in palio più punti rispetto ad una 6 ore ed il distacco può ridursi rapidamente.”

Dove ti vedi nel 2026? Ancora con AF Corse?

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“Riguardo al 2026 se devo esser sincero ci ho pensato, come sempre, essendo a fine stagione, però non ho ben chiaro cosa farò. Sinceramente sono concentrato sul terminare  al meglio l’anno. Vedo tante opportunità diverse ma sono sereno e non mi pesa, sarà l’età.. Fino a qualche anno fa invece arrivavo ad ottobre con il nervosismo di chiudere un contratto per sapere dove avrei corso, quest’anno è diverso. Penso di essere abbastanza maturo sia come pilota che dal lato umano e valuterò quale sarà la migliore opportunità per me…”

Porsche e Cadillac corrono anche in IMSA, può essere un vantaggio?

“Il motorsport purtroppo è l’unico sport in cui non puoi allenarti per una gara. Questa è una cosa che vedo anche nella cultura del mio paese: correre in auto può farlo chiunque. Sicuramente avere più programmi aiuta, ma ci sono delle differenze enormi tra l’America e le competizioni del FIA WEC. Più che altro penso che impegnarsi in un altro campionato ti permette di fare più test ed accumulare più informazioni possibili da trasferire poi altrove. I tracciati sono differenti, ma il mezzo meccanico può reagire allo stesso modo. Se qualcuno mi dicesse di correre in IMSA lo farei volentieri, sicuramente non è uno svantaggio”.

Cosa hai fatto dopo aver vinto la 24h Le Mans?

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“Stando dietro al volante sei concentrato e hai come unico obiettivo quello di raggiungere il traguardo. Non c’è spazio per le emozioni e sei ben consapevole di quello che sta per accadendo. Non capita tutti i giorni di essere in testa alla 24h Le Mans, ed è un mix di concentrazione ed altro. Nel post gara ho avuto pochi momenti per me stesso, e non ricordo nulla di speciale. Sicuramente però volevo andare a mangiare, avevo una fame incredibile. Oltre a questo avere cinque minuti per stare in una stanza da solo era una priorità”.

Yifei Ye e Phil Hanson possono convincerti in qualche modo a restare con in pista con loro nel 2026?

“No, non devono fare nulla”. E fra le risate generali un chiaro indizio della volontà di Kubica nel voler proseguire con la “Gialla” di AF Corse.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ferrari: parla l’Ing.Cannizzo: Giochi di squadra in Bahrain? Si, certo!

Sempre nella cornice dell’Autodromo del Mugello, abbiamo avuto modo di scambiare alcune impressioni con l’Ing.Ferdinando Cannizzo, Ferrari Head of Endurance Race Cars.

Siete pronti per il gran finale?

“Certo! Prima dell’inizio della stagione, avremmo firmato per arrivare in Bahrain in queste condizioni.  Dopo le ultime prove questo risultato magari ci sta un po’ stretto, ma dobbiamo accettare gli imprevisti del percorso. Dobbiamo essere ora pronti e preparati per quello che accadrà”.

Giochi di squadra?

“Certamente si, abbiamo tre vetture e dobbiamo giocarci le nostre chances. Il discorso vale sia per i costruttori che per i piloti: abbiamo due equipaggi in contesa e faremo in modo di portare a casa tutti e due i campionati”.

Che informazioni avete raccolto dopo quasi tre anni in pista?

“Dopo le prime due stagioni abbiamo raccolto tante informazioni ed abbiamo capito che potevamo estrarre ancora qualcosa della 499P. In alcuni circuiti siamo stati forti sin da subito, in altri meno. Questo ci ha dato una grandissima spinta per progredire e durante l’inverno abbiamo lavorato tantissimo per perfezionarci.” 

“Nelle prime quattro prove - prosegue il papà della 499P – abbiamo usato quattro set up diversi. Al Fuji purtroppo non è andata bene, ma sapevamo che il tracciato giapponese non si sarebbe adattato alle nostre caratteristiche. Siamo però riusciti a fare meglio dell’anno scorso e la stessa cosa è accaduta a San Paolo. I ragazzi poi a Austin hanno fatto un lavoro egregio nonostante le difficoltà: a due ore dalla fine avevamo la chance di lottare con i migliori grazie ad una strategia perfetta sul bagnato”.

Il Bahrain può quindi farvi meno paura?

“Diciamo che non si può mai sottovalutare nulla. Chiaro sarà una gara delicata in cui non possiamo permetterci sbavature oppure di perdere una vettura per strada. La pista del Bahrain non è propriamente a noi favorevole, ma certamente non è sfavorevole come Fuji o San Paolo. Il lavoro di preparazione e di avvicinamento alla 8h del Bahrain è lo stesso che abbiamo fatto anche in altre occasioni. Stiamo in ogni caso cercando e preparando tutti gli scenari possibili per fronteggiare qualsiasi situazione. Comunque mi aspetto in Bahrain la Porsche come competitor principale da battere rispetto alla Cadillac.”

Quanto vi manca per scoprire completamente la 499P?

“Andando avanti la cosa diventa asintotica. Gli altri si sono avvicinati molto e lo sviluppo diventa difficile, il margine si riduce. Quest’anno abbiamo fatto un passo notevole in avanti. Per il momento comunque non abbiamo in programma dei Joker per il 2026.

Avete appreso comunque qualcosa anche dalle ultime gare?

“Certo. Al termine di ogni gara ci troviamo sempre a valutare le varie situazioni. Abbiamo sicuramente commesso degli errori nonostante l’anno positivo ma, incrociando le dita per la finale, dopo ogni prova le emozioni si spengono e tutto diventa importante per le gare successive”.

La FIA ha presentato la bozza di regolamento, cosa ne pensi del “Success Handicap”?  

“Mah, diciamo che sono temi in fase di evoluzione. Preferisco attendere di avere delle notizie certe prima di fornire il mio commento. Lo stesso discorso vale per la questione relativa alla cosiddetta “piattaforma unica”. Personalmente credo che nei prossimi anni non cambieranno molto le cose anche perché ci sono dei costruttori che stanno per entrare e che giustamente devono la possibilità di entrare con le stesse basi degli altri con un regolamento tecnico valido ricordiamo sino al 2029″.

In Bahrain avete poi un altro titolo da giocare, quello con la LMGT3

“La 296 ha fatto bene nel FIA WEC, ed è un peccato aver perso qualche vittoria per qualche decisione discutibile della direzione gara. Ad ogni modo, bisogna rispettare i provvedimenti anche se a volte ci sarebbero delle cose da dire. Abbiamo vinto la Petit Le Mans in GTD ed abbiamo avuto altri successi quindi siamo assolutamente contenti dei risultati ottenuti in stagione”. 

E infine.. arriverà la EVO?

“Quella… sarà un bel miglioramento e sono convinto che sarà un significativo update per tutti i nostri piloti, compresi i clienti, a partire dal debutto che avverrà a Daytona”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC/IMSA – Pier Guidi: In Bahrain non prenderemo troppi rischi e sarebbe bello vincere negli States col Prototipo

Nell’ambito delle Finali Mondiali Ferrari 2025 abbiamo avuto modo di incontrare i factory driver James Calado, Alessandro Pier Guidi e Miguel Molina in procinto di partire per il season finale WEC in Bahrain.

L’anno scorso siete andati forte in Bahrain, sarà la stessa cosa quest’anno?

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James Calado“Siamo in una condizione differente rispetto all’anno scorso e di conseguenza avremo un approccio differente. Ci sono auto che non hanno nulla da perdere e che possono incidere alla fine sul risultato. L’anno scorso siamo andati forte, ma è difficile ripetersi. Certamente la condizione dovrebbe essere migliore rispetto al Brasile oppure al Giappone, ma non sarà comunque semplice“.

In Bahrain che gara vi aspettate, correre in ‘difesa’ può essere preso in considerazione?

Alessandro Pier GuidiPrima di tutto bisogna capire quale sarà la nostra prestazione. Credo però che stare sempre in difesa non necessariamente è positivo. Ovviamente non bisogna prendere troppi rischi, ma in ogni caso sarebbe bello concludere l’anno sul podio indipendentemente dal risultato“.

Ale, finita la Petit Le Mans, dopo una grande prestazione, ai microfoni dell’IMSA hai detto a caldo che sarebbe bello vincere anche con il prototipo: solo un desiderio o qualcosa di più? 

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Alessandro Pier GuidiHo vinto lí in GTLM ora dopo aver vinto anche in GTD, allora ho pensato che sarebbe bello correre anche con la 499P. Sicuramente se in futuro utilizzeremo la 499P in America sarebbe bello. Ho avuto una carriera abbastanza lunga e mi piace vincere sempre qualcosa di nuovo

Quali sono le difficoltà, correndo con la consapevolezza che la priorità Ferrari è vincere il titolo costruttori, ma che con la #51 siete il lotta anche tra i piloti?

Alessandro Pier Guidi: “Generalmente non mi piacciono i sacrifici. La Ferrari deve fare più punti possibili per vincere il costruttori e noi della #51 dobbiamo far bene per ottenere il titolo piloti. La #50 è fuori dalla battaglia e può contribuire, ma noi cercheremo in ogni caso di fare del nostro meglio e l’eventuale vittoria nella gara contribuirà anche per l’altra classifica“.

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Miguel Molina:Fare un buon risultato aiuta per il Mondiale costruttori. Il nostro target è di fare il miglior lavoro possibile, ottenere punti ed aiutare il marchio“.

James Calado:Il target per Ferrari è vincere il campionato costruttori. Come ha detto Alessandro ci contendiamo anche l’altro trofeo, non credo però che dovremmo fare dei ‘sacrifici’. In una finale molte cose possono succedere, attualmente siamo in una ottima posizione per ottenere tutto quello che vogliamo“.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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Asian LMS – Parlano i piloti di Cetilar Racing dopo i test di Portimao

Come già anticipato su queste pagine, Cetilar Racing andrà all’assalto dell’Asian Le Mans Series 2025/26 con un’Oreca LM P2 per Roberto Lacorte, Antonio Fuoco e Charles Milesi gestita da AF Corse. Obiettivo dichiarato: l’invito automatico alla prossima 24 Ore di Le Mans riservato al vincitore della serie. Di seguito le dichiarazioni dei tre piloti al termine della due giorni di test di inizio settimana a Portimao:

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“Ci aspettano diverse sfide contemporaneamente. Quella di conquistare la entry 2026 per la 24 Ore di Le Mans. Poi il passaggio dalla GT alla LMP2, in cui facciamo il nostro ritorno con una vettura estremamente divertente, che impone delle condizioni di guida estreme sotto l’aspetto della velocità e della G-Force, con una configurazione caratterizzata da tanto motore a fronte di un peso limitato – ha commentato Roberto Lacorte – Prima dell’appuntamento inaugurale abbiamo messo in conto di effettuare cinque giornate di test, che potranno darci tanta confidenza. Non per ultimo, i due piloti che avrò al mio fianco sono il meglio a cui si possa puntare in un contesto mondiale dello scenario endurance”.

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“Sono entusiasta di iniziare un nuovo capitolo della mia avventura con Cetilar Racing, team a cui sono particolarmente legato - ha aggiunto Antonio FuocoQuella dell’Asian Le Mans Series è sicuramente una sfida molto stimolante e sarà interessante affrontarla con una vettura LMP2″.

 

“Ovviamente sono super felice di potere correre con Cetilar Racing e AF Corse. Per me sarà la prima volta nell’Asian Le Mans Series e sarà interessante inoltre scoprire dei circuiti su cui non sono stato prima, come Sepang, Dubai e Abu Dhabi – ha concluso Charles Milesi – Penso che abbiamo un ottimo equipaggio per lottare per le posizioni di vertice, con l’obiettivo principale di vincere il campionato”.

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L’Asian Le Mans Series 2025/26 prenderà il via Sepang il 12, 13 e 14 dicembre. Dalla Malesia ci si sposterà a Dubai (29 gennaio- 1° febbraio) per poi approdare ad Abu Dhabi nel fine settimana del 7 e 8 febbraio.

Piero Lonardo

Foto: Cetilar Racing

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WEC – United Autosports lascia a Garage 59. Da Costa ufficiale Alpine

Prime mosse in chiave 2026 nel FIA WEC: United Autosports si prende un anno di tempo per preparare il debutto della McLaren LMDh e lascia la gestione delle 720S GT3 a Garage 59.

Questa mossa decisiva – cita il comunicato stampa – consentirà a United Autosports di concentrare tempo e risorse cruciali sul suo ruolo con la nuova McLaren Racing LMDh, iscritta a partire dalla stagione 2027, annunciata alla 24 Ore di Le Mans 2025. L’entusiasmante ingresso di McLaren Racing nel FIA World Endurance Championship, che segnerà il ritorno di McLaren Racing alle gare endurance, inizierà con un intenso programma di test per tutto il 2026.

United Autosports continuerà ad essere nel frattempo presente il prossimo anno nelle serie continentali: Asian Le Mans Series, European Le Mans Series ed IMSA WeatherTech Sportscar Championship in LM P2, possibilmente anche a Le Mans, previa conferma dell’iscrizione da parte dell’ACO.

ALPINE ENDURANCE TEAM - ANTONIO FELIX DA COSTA

Frattanto è arrivata anche la conferma ufficiale da parte di Alpine dell’ingaggio di Antonio Felix Da Costa. Il 34enne pilota portoghese, campione LM P2 nel 2022 con Jota Sport, ritorna nella serie mondiale dopo un’assenza di due anni, esclusa la parentesi dell’ultima Le Mans con AF Corse.

Da Costa ha già provato non più tardi di ieri la recente vincitrice del Fuji a Le Mans, e tornerà al volante della A424 nel corso del Rookie Test in Bahrain fra meno di tre settimane.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Alpine Endurance Team

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Asian LMS – Cetilar Racing prepara a Portimao un top team con Fuoco e Milesi

Saranno nientemeno che Antonio Fuoco e Charles Milesi a coadiuvare Roberto Lacorte nel primo outing di Cetilar Racing nell’Asian Le Mans Series.

A Portimao in una sessione privata oggi e domani il trio proverà l’Oreca LM P2 messa a disposizione da AF Corse. Obiettivo dichiarato: l’invito automatico alla prossima 24 Ore di Le Mans riservato al vincitore della categoria.

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Fuoco, factory driver Ferrari Hypercar, ha incrociato la strada con Cetilar Racing più volte in IMSA, nelle gare lunghe della Michelin Endurance Cup a partire da Daytona 2021, primo ed unico outing in carriera con una LM P2, in quel caso Dallara. Col team azzurro la storica vittoria di Sebring nel 2022.

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Milesi, pilota ufficiale Alpine Hypercar e neocampione dell’European Le Mans Series sabato proprio in Algarve, ha invece una discreta esperienza sulle Oreca 07-Gibson, avendo disputato, oltre alle due annate col VDS Panis Racing, tre stagioni complete nel WEC con WRT, Richard Mille ed Alpine, conquistato il titolo di categoria nel 2021 con WRT, anno in cui ha trionfato anche a Le Mans.

Per tutti e tre i piloti si tratta del debutto nella serie asiatica, che prenderà il via col primo doubleheader di Sepang il 12-14 dicembre 2025 a Sepang.

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Foto: Cetilar Racing, Piero Lonardo

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LMC – R-Ace GP festeggia il titolo con una vittoria a Portimao. Il secondo posto basta a Cozzi e Donno in GT

Terza vittoria di fila per Hadrien David e Hugo Schwarze nell’ultima gara della Michelin Le Mans Cup a Portimao. Un finale di stagione irresistibile per l’accoppiata di R-Ace GP, che si era assicurata il titolo già a Silverstone, mentre Alessandro Cozzi ed Eliseo Donno con il quinto piazzamento su sette gare si aggiudicano il titolo fra le GT3.

La gara è stata segnata dall’incidente che ha coinvolto ben quattro vetture nel corso del sesto giro. Fino a quel momento Schwarze conduceva su Valentino Catalano del Gebhart Motorsport, mentre in GT3 Vanina Ickx aveva presto disposto del polesitter Alexander Martin sull’Aston Martin del Blackthorn.

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Out Ben Stone, Romano Ricci, Audunn Gudmundsson e Stefan Aust, quest’ultimo in contention per il titolo LM P3 Pro/AM. La direzione gara ha ritenuto di fermare la gara con Red Flag per rimuovere in sicurezza i tanti detriti presenti tra rettilineo e curva 1, garantendo anche il recupero del minutaggio perduto, prima volta nella serie cadetta.

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La vettura di servizio ha rifatto capolino intorno alla metà della percorrenza. Due vetture Pro/Am, la Ligier #34 di Inter Europol e la #44 del Team Virage, hanno effettuato la sosta obbligatoria in solitudine e si sono ritrovate al comando mentre il resto del gruppo procedeva dietro la Safety Car.

Nelle procedure rimaneva coinvolta la Porsche delle Iron Dames, che usciva dalla pitlane col semaforo rosso ed era costretta ad un drive-through che lasciava al comando delle GT3 le Ferrari di Kessel Racing ed AF Corse di David Fumanelli ed Eliseo Donno.

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Davanti, David si impegnava nell’inseguimento dei due battistrada, che alla fine veniva coronato dal successo con oltre mezz’ora di gara ancora da disputare. Alle sua spalle, dopo la sanguinosa penalità inflitta alla macchina del 23Events per non aver rispettato per 131 millesimi il tempo minimo del pitstop, emergevano la #97 del CLX Motorsport di David Droux e soprattutto le due vetture del Forestier by VPS di Romain Favre e Charles Roussanne.

Quest’ultimo equipaggio verrà promosso al terzo posto a seguito della penalità di 35” inflitta al team svizzero per aver causato il contatto che in precedenza aveva eliminato la Ferrari del Biogas Motorsport.

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Finale thriller invece fra i Pro/AM. Sul traguardo transitava per prima la Ligier #34 di Inter-Europol di Jose Fernandez Cautela e Rashid Shawn, ma la direzione gara riscontrava una carenza del tempo minimo di guida del portoghese che promuoveva la vettura del Motorsport98 di Gillian Henrion ed Eric De Doncker, fino a quel momento seconda davanti ai rivali in classifica del Rinaldi Racing, Steve Parrow e Griffin Peebles. Quanto bastava per modificare non solo l’ordine di arrivo della gara, ma anche la classifica generale, a vantaggio del team belga.

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Tra le GT3 infine, Davide Fumanelli e Murat Çuhadaroğlu, pur con la terza vittoria stagionale, doveva cedere il titolo all’equipaggio della Ferrari #51 grazie ai ben cinque secondi posti ottenuti durante l’anno. Gradino basso del podio per l’Aston Martin del Code Racing Development, qui presente con un nuovo equipaggio formato da Pascal Huteau e David Kullmann.

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Ultimo appuntamento anche per la Ligier European Series. Ad imporsi quest’anno ANS Motorsport con Maxwell Dodds e Iko Segret. Tra le JS 2R invece successo di Simone Riccitelli di LR Motorsport.

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Menzione speciale infine per il Bibendum gonfiabile gigante, vero eroe del weekend, che per un paio di giorni l’autodromo ha cercato di innalzare, con poca fortuna, all’esterno di curva 5.

L’appuntamento con la Michelin Le Mans Cup è per i primi di aprile 2026 a Barcelona.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche 

L’ordine di arrivo