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WEC – Andiamo a scoprire la tecnologia della lubrificazione in casa Porsche

Ci addentriamo nella tecnologia della lubrificazione delle Hypercar con due ospiti d’eccezione: Tobias Klande, specialista in fluidi per gruppi propulsori e gestione termica di Mobil1, e Stefan Moser, responsabile del settore tecnico delle Porsche LMDh.

Iniziamo con Klande. “In pratica, quando si lavora su uno sviluppo in generale, bisogna verificare quali sono i requisiti e le specifiche nelle corse. Immagino sia più facile perché non ci sono specifiche fisse, ma team come Porsche ti dicono di fatto cosa devi sviluppare.”

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“E, a seconda delle specifiche, si inizia a costruire insieme ai partner, con il supporto per le specifiche. Poi vengono eseguiti test specifici, in genere al banco, in pista. Ci assicuriamo di fornire l’olio e la qualità necessaria e poi lavoriamo a stretto contatto per vedere se funziona o meno. In genere è un approccio rapido, ma se non funziona, allora pensa a qualcos’altro e ricomincia da capo. E questo è fondamentale per garantire che tutto funzioni bene e che il motore possa durare più a lungo, sia performante e offra la giusta efficienza e durata.”

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Non è la tua prima collaborazione con questo marchio giusto?

“No, mi occupo di quasi tutti i progetti aerospaziali globali, ad esempio, GT4E Performance, e anche GT Customer Racing, quindi rappresento un punto unico di contatto tecnico, se vuoi, per tutte le richieste. E se c’è un nuovo progetto, se ne parla e poi analizziamo cosa serve.

Stefan, quali caratteristiche prestazionali sono essenziali nell’olio del cambio?

“Beh, la cosa più interessante è che ovviamente stiamo cercando di prevenire l’usura del cambio. Voglio dire, facciamo gare di durata e corse di 24 ore e ovviamente vogliamo avere un cambio costante e un’efficienza costante e l’olio è un fattore molto, molto importante.”

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E come gestite nel team le temperature del cambio durante una gara di 6 o 24 ore?

“Sulla nostra auto, l’olio del cambio viene immesso nel sistema di raffreddamento ibrido ed è abbastanza facile avere una temperatura costante, ma è importante sapere che il cambio è un componente uguale per tutte le LMDh. Quindi l’olio diventa il fattore chiave di differenziazione per le prestazioni e anche un po’ per ottimizzare la strategia.”

Tobias, quindi potete trasferire questa tecnologia anche alle auto stradali?

“Sì. Questo è sempre l’obiettivo che vuoi raggiungere, ma non si tratta solo di creare una formulazione e poi applicarla alle auto stradali, ma anche di parlare con gli ingegneri. Qui ogni team ha una strategia, e fornire e sviluppare l’olio giusto per questa strategia è la chiave per ottenere le prestazioni. Come ha detto Stefan, la durata, le prestazioni, ma anche avere il giusto parametro di attrito, non solo all’inizio ma per tutta la gara. Quindi, ciò che facciamo e che cerchiamo di ottenere è davvero importante.”

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“Forse se mi è permesso aggiungere – parla Moser – Voglio dire, la LMH, come hai detto, ha il cambio specifico. Mentre l’LMH non ha il cambio specifico. Sono liberi in questo. E questo significa fondamentalmente che se vuoi migliorare qualcosa, puoi lavorare solo sui parametri che hai, e quindi con Mobil1 possiamo lavorare insieme sull’olio, ma non possiamo modificare nulla nel cambio. E quando parliamo di efficienza di un cambio, non stiamo parlando di cambi di marcia più rapidi, e non stiamo parlando nemmeno di longevità perché il cambio verrà comunque cambiato periodicamente.”

“La viscosità gioca un ruolo importante Trovare il punto ideale, questa è la vera sfida che abbiamo. Perché se si abbassa troppo la viscosità, si può anche danneggiare il cambio. Voglio dire, potrebbe durare una gara, per esempio. Ma non si vuole cambiare il cambio ogni gara perché è anche un fattore di costo. Quindi, ottimizzare anche per le diverse fasi, le qualifiche, magari le gare. Trovare il punto ideale. Questa è la vera sfida che affrontiamo.”

“Il livello di viscosità poi è molto importante. Le temperature si possono controllare fino a un certo punto, ma se l’olio è più efficiente, potenzialmente le temperature saranno più basse, e questo significa meno necessità di raffreddamento, ad esempio. Ci sono molti fattori diversi che concorrono alla fine per sviluppare il fluido giusto.”

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State sviluppando qualcosa per ridurre la quantità di olio che usate?

“In genere sviluppiamo l’olio per le prestazioni. La quantità di olio da immettere nell’auto è una decisione che spetta agli ingegneri hardware. Il regolamento prevede che la potenza sia controllata tramite sensori. Ci sono sensori sugli alberi motore che misurano la coppia, quindi in pratica non si guadagna potenza se si trova qualcosa che non va in attrito, ma di solito, quando si trova qualcosa, queste due cose vanno di pari passo. Quindi, in pratica, ogni volta che otteniamo un olio migliore e un migliore attrito, di solito guadagniamo anche qualcosa in termini di durata a lungo termine.”

Quante scatole del cambio si usano in un anno?

“Il cambio è progettato per durare un’intera stagione, anche se ovviamente non si va mai in pista senza un cambio di scorta.”

Il vostro componente è specifico per Porsche?

“Beh, le LMDh ovviamente i cambi hanno le stesse specifiche ed Exxon Mobil sponsorizza anche altri team, ma non so cosa stiano facendo. Quindi noi formuliamo per un team, per una strategia. Le specifiche in genere ci vengono fornite con un’idea approssimativa e poi sviluppiamo l’olio in base a questa idea. Poi vengono effettuati i test e ci adattiamo. In ogni caso, ci siano delle modifiche da apportare a qualsiasi prodotto commerciale per ottenere questa percentuale extra di prestazioni ed aiutare il team a raggiungere la vittoria.”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo, Porsche

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WEC – Cosa ha da nascondere Toyota?

Nel paddock di Spa abbiamo incontrato uno dei top manager di Toyota Gazoo Racing, David Floury, che dall’inizio della scorsa stagione ha preso il posto di Pascal Vasselon quale direttore tecnico del costruttore giapponese. Riportiamo l’intervista integrale, senza sbilanciarci nei commenti.

Atteso che non ci è permesso parlare del BoP, possiamo aspettarci qualcosa di diverso questo fine settimana?

“Sì, ma non nella giusta direzione. In generale, non credo che saremo competitivi nemmeno questo fine settimana, quindi sì, tre gare su otto in campionato che sono andate perse. Non c’è da esserne felici.”

Capisco che non puoi parlarne più di tanto, ma è un peccato perché mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensi. Per quanto riguarda la riasfaltatura? Dovreste avere fatto dei test qui ad aprile.

“È una grande fortuna che il circuito sia stato riasfaltato. C’è sicuramente più grip, tempo sul giro più veloce, meno degrado, un quadro differente rispetto all’anno scorso.”

Quindi pensate di usare molte gomme soft questa volta se il degrado sarà minore?

“No, non è solo una questione di degrado, ma anche di temperatura. Non sono molto sicuro della temperatura delle soft perché dipenderà molto dalla temperatura della pista.”

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Riguardo al risultato di Imola. Abbiamo visto la Toyota guadagnare qualche posizione dopo il Qatar, anche combattere. Pensi che ci sarà un miglioramento qui a Spa, magari non nelle prestazioni complessive..

“Non è la pista il problema.”

Ok, ma non potendo parlare del BoP, sono poche le informazioni di cui possiamo discutere… Considerato poi che ovviamente non ci possono essere miglioramenti tecnici, questa sarà quindi semplicemente un’altra gara prima di Le Mans?

“Di sicuro ogni gara prima di Le Mans è importante per prepararsi al meglio. Dopo di che, a essere onesti, penso che saremo competitivi e dovremo cercare di ottenere più punti possibile, ma dopo tre gare, purtroppo, vediamo le possibilità di vincere il campionato diminuire sempre di più.”

“Questa è la situazione in cui ci troviamo, dobbiamo fare del nostro meglio e fare una gara senza errori, come abbiamo fatto in Qatar. Probabilmente un po’ meno a Imola perché abbiamo avuto il drive-through. Quello non ci voleva.”

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Pensi che sareste saliti sul podio senza il drive-through a Imola?

“È difficile dirlo perché è stato comminato alla fine della gara mentre la vettura era in lotta con la vettura #50, quindi sì.”

“Ma tenuto conto che i nostri concorrenti non hanno agito alla perfezione, se si elimina la virtual safety car e si verificano errori dall’altra parte, credo che in Imola sarebbe finita come in Qatar, primo secondo e terzo e poi c’è la BMW. Quando le cose sono come sono ora, questo tipo di errori siano forse più costosi di quanto sarebbero in circostanze normali. Con così tante auto ora, un piccolo errore ti fa perdere parecchie posizioni in classifica, e quindi non dobbiamo sbagliare.”

Pensate ancora di avere un vantaggio sugli altri team in termini di esperienza e che sia ancora importante o ora pensate di essere ancora alla pari con gli altri?

“In generale, penso che siamo un team forte, ma ovviamente abbiamo anche concorrenti forti. Il livello è piuttosto alto in campionato ed è piuttosto combattuto. Quindi, non credo che siamo i migliori in assoluto e dobbiamo impegnarci per migliorare e rimanere forti. Questo è sempre un modello per la squadra, per continuare a migliorare gara dopo gara.”

Dove potrebbe essere questo margine di miglioramento?

“Penso che in generale siamo ancora in grado di fare una gara molto forte, come abbiamo dimostrato molte volte, anche in Qatar. Penso che in Qatar la gara sia stata la migliore di tutte e alla fine, anche quando si fa una gara del genere, non si ha alcuna reale possibilità di farcela, data la situazione attuale. Al momento, una delle sfide è motivare tutti e mantenerli motivati per fare gare di alto livello. Noi, come squadra, non ci arrendiamo mai e spingeremo al massimo.”
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Abbiamo chiesto ad altri costruttori della situazione dei joker. Voi avete intenzione di usarne uno a breve?

“Non è qualcosa che rivelerò ora. Ognuno ha la propria strategia al riguardo. Non commenterò la cosa”.

Ma possiamo almeno sapere quanti Joker avete speso finora?

“Eh (imbarazzatissimo) non sta a me comunicarlo”

Beh, quasi nessuno lo fa, non solo Toyota, quindi non ci offendiamo

“Fa parte del gioco, ci sono cose di cui non vuoi parlare e ci sono cose di cui non puoi parlare. Quindi lascia pochissimo spazio per la discussione. Sono delle belle domande. Il media time è il momento più difficile della mia giornata. Non è che non mi diverta molto a trovarmi in questa situazione in cui non c’è molto da fare.”

Immagino che dobbiate discutere con ACO e FIA per cambiare questa situazione.

“Sì, ma non abbiamo il controllo, quindi sì. E potete immaginare che abbiamo argomenti da discutere per apportare delle modifiche a questo processo. Da questo punto di vista non c’è molto da commentare.”

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In Qatar ci è stato detto che vengono forniti tutti i dati che stanno utilizzando, e immagino che ovviamente sappiate che non potete sedervi e calcolare i giri che dovrebbero essere utilizzati in teoria, ma poi il risultato è quello che vi aspettate? Potete prevedere il vostro BoP in anticipo o è uno shock quando lo vedete?

“No, ci sono diversi fattori informatici che influiscono. Anche se il processo è ora più trasparente, alcuni dati ovviamente non sono disponibili per noi. Ed è normale che i dati di ogni vettura non vengano condivisi con altri produttori. Quindi ci sono cose che non sappiamo, ma per come viene applicato il processo non è una grande sorpresa. Certo non è molto divertente correre nelle retrovie quando si è in pista, per mancanza di merito.”

Uno dei vostri concorrenti (Alpine – ndr) sarà presente con una novità riguardo l’idrogeno questo fine settimana. Voi a che punto siete con la tabella di marcia e quale sarebbe la tua lista dei desideri per la categoria a idrogeno?

“L’idrogeno è un argomento che viene chiaramente discusso con la FIA ed ACO ed esiste un gruppo di lavoro insieme a diversi costruttori. È sicuramente un argomento che seguiamo con grande interesse e non è un segreto che abbiamo anche una LH2 in Giappone, ed è una tecnologia che stiamo già utilizzando nelle corse. Al momento non abbiamo impegni per gare come Le Mans. Vediamo come si svilupperà. Ci sono molti aspetti da considerare nel regolamento e non è un argomento facile. Quindi stiamo cercando di supportare FIA e ACO in questo processo. Non è un compito da poco, e questo spiega anche perché non ci sono regolamenti.”

Pensi che sarà gestibile prima della fine del decennio?

“Non spetta a me rispondere a questa domanda perché non sono io a definire il regolamento. Come ho detto, ci sono molte implicazioni in termini di tutti gli aspetti. Chiaramente noi e l’ACO stiamo lavorando sodo sull’argomento, ma diciamo che ci vuole tempo, ogni passo che fai ti fa scoprire cose nuove e ti apre nuovi campi e nuove ricerche necessarie, quindi speriamo di sí, ma è sicuramente una sfida interessante, quindi spero che prenda forma nei prossimi anni.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

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WEC/GTWC Europe – Valentino Rossi a ruota libera: dall’incidente di Imola alla 24h Spa con Rast e K-Mag

Nella cornice dell’inaugurazione della nuova faraonica sede di WRT abbiamo avuto la possibilità di fare nuovamente quattro chiacchiere, dopo il Qatar, con Valentino Rossi, pronto a disputare non solo il terzo round del FIA WEC in programma nel fine settimana, ma anche la 24h di Spa insieme, novità del giorno, a Renè Rast e Kevin Magnussen.

Probabilmente avete visto molte più fabbriche come questa di noi. Siamo rimasti tutti colpiti, tu cosa ne pensi?

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“Si, anche io sono rimasto sorpreso, è gigante. Hanno fatto un ottimo lavoro, ci sono moltissimi uffici e lo spazio non manca. Ma soprattutto l’officina è fantastica con un sacco di posto per le auto. Hanno fatto un grande passo avanti rispetto alla prima fabbrica e Penso che questo sia molto bello per il team, per far crescere la squadra in futuro. Quando inizi a lavorare in un posto nuovo come questo è sempre una grande motivazione, come quando cambi casa e vai a vivere in una più grande, tutto è più facile”.

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È il più grande edificio della tua carriera o ne hai visti di migliori in MotoGP?

“Questa è una buona domanda: ho visto tutti i produttori di moto come Aprilia, Honda, Yamaha e Ducati. Yamaha è in Italia, Gerno di Lesmo è piuttosto grande, ma penso che questo sia il più grande.”

Come ti senti a trovarti in questa situazione ora dopo tutta la tua carriera, auto e moto comprese ovviamente?

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“Sono molto felice di essere qui con WRT, seriamente. All’inizio è stato un po’ difficile fare la scelta, nelle moto conoscevo tutte le squadre ed i costruttori, ma quando sono passato alle auto per me è stata una cosa completamente nuova.

In MotoGP il livello è piuttosto alto, quindi ero un po’ preoccupato di non trovare lo stesso livello, ma alla fine ho fatto questa scelta dopo aver parlato con Vincent Vosse e qui è tutto fantastico, e tutte le persone che lavorano qui sono eccezionali. Allo stesso tempo in questo team ti diverti anche.

Ma soprattutto è bello essere qui per me perché mi sento al massimo livello in questo sport. Sono piuttosto contento di quello che ho ottenuto nei miei primi tre anni con le auto, tutto è una grande sfida perché ho diverse cose da migliorare, quindi ho sempre bisogno di un grande impegno perché purtroppo sono piuttosto vecchio (ride). Potessi avere 15 anni in meno, saremmo tutti più o meno sulla stessa barca, e quando si invecchia è un po’ più difficile migliorare, ma per me è molto emozionante tornare a essere un esordiente perché, sai, per me nel mondo delle moto so di sapere tutto, e ripartire non da lì, ma dall’inizio, è una grande avventura, e spero di poter migliorare le mie prestazioni nei prossimi anni.”

A Imola hai fatto un stint fantastico, ma alla fine hai commesso un errore che ti è costato la vittoria: puoi spiegarci cosa è successo?

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“Ero molto arrabbiato con me stesso e molto dispiaciuto dopo la gara di Imola, perché potevamo vincere. Quindi, prima di tutto, è stato un errore strategico per la gara, ma per me a volte non è molto facile perché sono cresciuto in un altro tipo di gare. E sinceramente, quando mi abituo al fatto che quando hai qualcuno davanti e sei più veloce, devi sorpassare. Perché con la moto si fa così.”

“Purtroppo, non ho capito bene che quello stint, il mio stint, dovesse essere breve perché il mio piano prevedeva due stint, ma sfortunatamente non è bastato per l’ora e 45 (minima) di guida. Quindi mi aspettavo di fare due stint completi e poi fermarmi, ma tre giri prima della seconda sosta mi hanno detto che dovevo rimanere ancora in macchina, e dopo, sinceramente, non capivo se dovevo fare tre, cinque o dieci giri. Perchè a volte, anche se finisci il tuo tempo, è meglio continuare ancora un po’ per continuare con la strategia, ed ero di gran lunga più veloce di chi mi stava davanti.”

“In quel punto esco meglio dalla prima della Rivazza e voglio mettere il muso dentro per allargare un po’ la curva per provare a sorpassare in rettilineo, perché di solito, quando lotto duramente con un’altra macchina, quando entro, guardo sempre gli specchietti perché so che con quella macchina tutti sono molto aggressivi e cercano tutti di mettere il muso dentro. Allora metto il muso ma lui (Simon Mann-ndr) non guarda lo specchietto. E’ colpa mia: ero in ritardo; peccato perchè andavo davvero forte, mi dispiace anche per la Ferrari perchè non volevo prenderlo, e abbiamo anche perso la possibilità di vincere, ma in ogni caso è stata una bella gara e comunque siamo arrivati sul podio, quindi, non è andata poi così male. E speriamo di poter continuare così e di poter lottare per il podio anche nelle prossime gare.”

 

Sei qui a Spa per la 6 ore WEC e poi per la 24 ore del GTWC: quali sono le tue possibilità qui questo fine settimana e tra sette weekend?

“Penso che questo sia piuttosto importante per me perché nelle prossime settimane avrò cinque giorni a Spa tra l’evento del FIA WEC ed il Prologue della 24h. Quest’anno durante l’inverno non ho fatto molti chilometri, quindi per me è un bene cercare di migliorare il mio ritmo e il mio feeling con la macchina, e penso che Spa sia la pista migliore per le auto così come il Mugello o Phillip Island per le moto ed è sempre divertente guidare qui. L’anno scorso siamo stati molto sfortunati perché un’altra macchina ci ha urtato e non ho nemmeno potuto guidare, quindi è stato molto frustrante e spero di potere fare meglio quest’anno. E poi cercherò di prepararmi per la 24 ore: stiamo parlando di una gara fantastica e mi diverto sempre molto perché è una sfida molto difficile. Ti trovi sempre in mezzo a 20 auto, il tempo cambia, quindi a volte devi decidere di cambiare le gomme e tutto il resto. Penso che sia la gara più difficile della stagione e speriamo di essere competitivi”. 

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Sarai con un grande team, WRT, e due piloti bravissimi ed esperti..

“Sono felice di poter correre con Kevin Magnussen e René Rast perchè penso di poter imparare molto da loro.  Se due anni fa mi avessero detto che avrei corso con un pilota di Formula Uno non credo che ci avrei creduto. Quando Vincent me l’ha detto per la prima volta, sono rimasto un po’ sorpreso. Abbiamo spinto molto per avere Rast con noi in auto e Kevin è molto contento, cosí penso che la formazione sia molto interessante”. 

Tornando a Imola, il sabato hai fatto la pole position. Immagino sia stata una grande emozione per te, la tua prima pole position con questa macchina e vedere tutte quelle bandiere col numero 46..

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“Sì, sono doppiamente contento perché di solito il giro veloce con le gomme nuove è il mio punto debole, ma a Imola ero pronto a fare due o tre giri velocissimi e conquistare la pole è sempre speciale. Mi fa molto piacere che ora il Silver Driver possa guidare durante l’Hyperpole perché ho bisogno di migliorare, mentre lo scorso anno questo non era possibile, e non si migliora mai se non ci si prova… Quindi sono molto contento e spero di essere competitivo anche nelle prossime gare, partire davanti è in ogni caso sempre fondamentale”.

Farai la pole venerdì a Spa? 

“Questa è una bella domanda: ci proverò″.

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Sarà determinante il nuovo BoP per Spa?

Pubblicato oggi, a meno di due giorni dall’inizio dell’evento, il Balance of Performance della 6 Ore di Spa-Francorchamps, terzo appuntamento del FIA WEC.

Con la dovuta premessa che, risultati alla mano, e nonostante la nuova metodologia di comparazione, le precedenti equivalenze non ci sono sembrate determinanti per il risultato finale di Imola, le nuove tabelle citano che le Ferrari, reduci ricordiamo da due vittorie consecutive, correranno a Spa con ben 12 kg extra, risultando tra le più pesanti, con 1.057 kg a vuoto, insieme alle Toyota, pure appesantite di 4 kg, e che segnano il limite a 1.069 kg.

Entrambe le Hypercar perdono inoltre ben 19 e 20 kW sotto i 250 kmh, diventando le meno potenti, pur guadagnando qualcosa sulle alte velocità. Colpita anche BMW con 7 kg extra, 10 kw in meno e un 2,8% in più rispetto alla soglia dei 250 kmh.

Percorso esattamente contrario per le Aston Martin Valkyrie, che sono state alleggerite di 16 kg rispetto all’autodromo del Santerno e a cui vengono concessi 15 kW extra alle velocità minori o uguali a 250 kmh, ma perderanno in potenza sopra questa velocità. Per completezza, l’endurance Committee della FIA ha anche concesso 8 MJ in più per stint alle LMH britanniche, mentre ne ha tolti 3 alle 499P e curiosamente 5 alle Alpine, che scontano invece aggiustamenti minori sugli altri parametri, come le altre Hypercar.

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Depotenziate tutte le GT3 al di sotto dei 200 kmh a parte le Ford Mustang, mentre BMW M4 e McLaren 720S prenderanno ben 11 e 8 kg rispettivamente. Dieta invece per Aston Martin Vantage e Ferrari 296, che perdono rispettivamente 11 e 7 kg. Le Mustang, pur appesantite di 4 kg, risultano sempre le più leggere con 1.332 kg a vuoto.

Colpita invece l’efficienza delle Lexus, che perdono ben 24 MJ per stint rispetto a Imola. Sensibile riduzioni anche per le Porsche (-10 MJ), Ferrari (che nonostante 8 MJ in meno continuano a risultare le più efficienti), Aston Martin e BMW (-7 MJ).

Un’ultima parentesi riguardante il Success Ballast, che come ipotizzato si sta dimostrando niente più di un BoP al quadrato. I risultati delle due gare e le posizioni in classifica fanno sí che la Corvette #33 di TF Sport, trionfatrice in Qatar, settima a Imola sconti ancora 36 kg in più, mentre saranno 18 i kg extra aggiunti alla Porsche Manthey 1st Phorm reduce dal successo sul Santerno, alla McLaren #59 di United Autosports, e alla Lexus #78 di Akkodis ASP, seconda in campionato.

Il primo responso dalla pista delle Ardenne è previsto per giovedí 8 maggio a partire dalle 11.30 con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Alberto Manganaro, Piero Lonardo

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IMSA – Porsche proseguirà la striscia positiva a Laguna Seca?

Dopo tre vittorie in altrettante gare, tra cui due doppiette, le Porsche Penske sono le auto da battere in questa stagione 2025 del WeatherTech SportsCar Championship. Nel weekend si presentano sull’iconico tracciato di Laguna Seca forti dello storico successo (la centesima vittoria Penske nelle sportscar) ottenuto lo scorso anno da Mathieu Jaminet e Nick Tandy, ora divisi sulle due vetture del team, che domina la classifica delle GTP.

Al momento solo le BMW sembrano in grado di impensierire le due 963 ufficiali e, anche se le tre pole position consecutive di Dries Vanthoor non hanno fruttato quanto sperato, l’equipaggio della M Hybrid V8 #24 rappresenta comunque la terza forza in classifica generale, stanti i problemi nel raggiungere risultati di spicco da parte delle Acura e soprattutto di Cadillac, che paiono non digerire gli sviluppi tecnici (si parla di importanti aggiornamenti software) introdotti nell’off-season.

Il BoP diffuso nei giorni scorsi pare voler frenare gli entusiasmi in casa Penske, con ben 11 kW in meno alle potenze meno elevate per le GTP di Stoccarda a parità di peso minimo, cui fanno peró eco i 6 kg extra assegnati alle BMW, anche se compensati da 5 kW entro i 190 kmh ed un’energia massima per stint portata da 899 a 905 MJ; riduzione che sconta anche Porsche che correrà con 16 MJ per stint in meno rispetto a Long Beach.

Ben 8 i kg tolti alle Acura ed Aston Martin; queste ultime diventano le vetture più leggere del lotto con 1.030 kg a vuoto, avvicinandosi come potenza massima anche alle BMW con 519 kW di potenza ai regimi medio-bassi e ben 907 MJ per stint. Modifiche minori infine alle equivalenze delle Cadillac, salvo nell’energia massima per stint, che viene abbassata di 8 MJ.

Aggiustamenti al peso minimo per quasi tutte le GTD, con punte estreme di +7 kg per le Ferrari 296 GT3 e Mercedes AMG GT3 e -10 kg per le Lamborghini Huracàn GT3 Evo2; queste ultime rimangono le più pesanti del lotto con 1.360 kg a vuoto insieme alle Ferrari.

Modifiche per tutti i brand anche in termini di potenza massima, mentre per quanto riguarda infine l’energia massima per stint, le Ford Mustang vengono ancora considerate le più efficienti con 874 MJ per stint contro i 926 MJ delle Lexus RC F GT3.

In tema di equipaggi, assenti ancora le LM P2, sarà Marvin Kirchhoffer a sostituire Ben Barnicoat, atteso anche nella concomitante 6 Ore di Spa-Francorchamps WEC, sulla Lexus #14 del Vasser Sullivan iscritta in GTD Pro, mentre al posto di Tom Gamble, impegnato nelle Ardenne, sull’Aston Martin Valkyrie ci saranno Roman de Angelis e Ross Gunn, mentre sulla Vantage #27 sarà il veteranissimo Darren Turner a fare compagnia a Casper Stevenson.

L’appuntamento in pista sul WeatherTech Raceway è per venerdi 9 maggio alle 5.20 PM ET per le prime libere. Qualifiche sabato 10 dalle 6.15 PM ET, le 00.15 italiane e start della gara, della lunghezza di 240’, dalle 15.10 PM ET (le 21.10 nostrane) di domenica 12 maggio. Qualifiche e gara saranno fruibili gratuitamente sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Porsche

L’entry list di Laguna Seca

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ELMS – IDEC Sport regala il bis a Le Castellet. Ferrari AF Corse, trionfo in volata in GT3

Jamie Chadwick, Dani Juncadella e Mathys Jaubert si aggiudicano la 4 Ore di Le Castellet ELMS, aggiungendo dopo Barcelona una seconda vittoria di classe, la prima overall, al palmarès 2025 di IDEC Sport. Ancora una volta determinante la strategia in una gara resa complicata dalla pioggia, caduta a sprazzi più o meno copiosi durante la prima parte di gara.

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Allo start infatti, Kuba Smiechowski dalla pole per Inter-Europol e Mathias Kaiser di Algarve Pro Racing dalla quinta fila erano gli unici a partire con le wet e presto si involavano sul resto del gruppo, impegnato, come la stessa Chadwick peraltro, più di tutto a non riportare danni.

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Manuel Maldonado e Paul Lafargue infatti si giravano con le loro Oreca, ma a bloccare subito le ostilità ci pensava Francois Perrodo, in testacoda nel misto finale del tracciato, colpito dall’incolpevole Ligier LM P3 del Team Virage, che terminava cosí la propria gara.

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Al restart Jonas Ried, scivolato in quinta piazza, perdeva il controllo dell’Oreca di Iron Lynx-Proton e diverse posizioni, ma davanti Kaiser rompeva gli indugi ed assumeva la leadership della gara mentre la pioggia iniziava a cadere più insistentemente. Bene anche Anthony Wells con la vettura Pro/Am di Nielsen Racing, che si installava dietro i battistrada, ma la sorpresa era la Ligier LM P3 di M Racing che con Stèphane Tribaudini occupava addirittura l’ottava piazza assoluta, grazie alla maggiore maneggevolezza. Premiate in questa fase anche le GT3, con Duncan Cameron e la Ferrari Spirit of Race #55, vincitrice qui lo scorso anno, in evidenza.

La vettura di servizio rientrava in azione per la seconda volta a causa dell’uscita di pista a Signes da parte di Alex Malykhin con l’Oreca Pro/Am di CLX Motorsport. Era il momento di Cem Bolukbasi al comando con la vettura Pro di Nielsen Racing, ma iniziavano a delinearsi due gruppi di strategie nella classe regina, capeggiate proprio dalla #9 di Iron Lynx-Proton, che dopo oltre 90’ passava davanti a tutti con Maceo Capietto. Sulla stessa lunghezza d’onda tra gli altri anche la #28 di IDEC Sport e la #77 Pro/Am di Proton.

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L’enorme gap di Tribaudini tra le LM P3 veniva frattanto limato da una alquanto tardiva penalità riguardante il pass around, ma la Ligier #68 manteneva il comando della categoria; spariva invece dai radar la Ferrari #55, che cedeva il comando delle GT3 alla Mercedes di Iron Lynx con Martin Berry.

A meno di 90’ dalla bandiera a scacchi però si consumava il dramma per i battistrada virtuali, nella forma di una ruota che si staccava subito dopo il pitstop che aveva messo in macchina Matteo Cairoli. Fuori dai giochi poco dopo anche l’altra Oreca gestita dal team tedesco, a causa di una penalità.

Ferdinand Habsburg, subentrato a Bolukbasi per Nielsen Racing, anche grazie alla terza Safety Car della giornata, si trovava quindi a comandare la gara, ma ben conscio che si trattava di una leadership destinata a durare poco; non appena possibile infatti si fermavano coloro che non avevano ancora effettuato la quarta sosta, e, sorpresa sorpresa, davanti a tutti si installava, similmente a quanto accaduto a Barcelona, Mathys Jaubert con la #18 di IDEC Sport.

Alle sue spalle, dopo la penalità scontata da Proton, spuntavano la vettura Pro/Am del TDS e James Allen di Nielsen Racing, che con “Spike”, corroborata dall’ingresso dei due pro, Louis Deletraz e Dane Cameron, andavano a conquistare il podio assoluto dietro alla vettura con i colori di Genesis Magma Racing. Completano il podio delle LM P2 la #43 di Inter-Europol grazie al gran finale di Tom Dillmann nonostante una penalità nelle fasi conclusive, e la #47 di CLX Motorsport, per la cronaca ottava overall.

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Il team svizzero chiudeva alla grande La rincorsa nei confronti della Ligier di M Racing e Adrien Closmenil, dominatore nell’intero weekend tra le LM P3, conquistava il secondo successo di classe dopo Barcelona insieme a Paul Lanchère e Theodor Jensen. Completa il podio Eurointernational, unica altra vettura a pieni giri.

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Finale al cardiopalma invece in GT3, con Lilou Wadoux a mantenere il comando ereditato grazie alla strategia perfetta da parte del box di Richard Mille AF Corse su Fabian Schiller, al volante nel finale sulla Mercedes di Iron Lynx, e su Riccardo Pera con l’altra Ferrari 296 di GR Racing.

In classifica generale, IDEC Sport conduce con 50 punti contro i 37 di Vector Sport, che oggi ha chiuso in P4 (P9 overall), ed i 26 del Panis VDS, sesta di classe (dodicesima overall).

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Il passo falso di AF Corse frutta comunque qualche punticino utile per la classifica che li piazza al terzo posto fra i Pro/Am con 29 punti, appena dietro ai vincitori odierni del Nielsen Racing che ne vantano 31 punti ed al TDS con 30. Punteggio pieno invece per CLX Motorsport in LM P3, 52 punti, con M Racing ad inseguire a quota 30.

Classifica invece più fluida per le GT3, con le Iron Dames ancora al comando dopo la vittoria nel season opener nonostante una gara di conserva che le ha viste chiudere al settimo posto. Ben quattro le Ferrari ad incalzare, con i vincitori odierni a -4 dalle leader e Spirit oif Race, che grazie ai due quarti posti di fila diventano la terza forza a -7.

L’European Le Mans Series tornerà ai primi luglio con il round di Imola, ma prima spazio alla 93ma 24 Ore di Le Mans, che vedrà impegnata una buona parte del plateau delle LM P2 della serie europea, tredici vetture in totale fra Pro e Pro/Am, oltre ad Iron Lynx, campioni ELMS in carica, Kessel Racing e Richard Mille AF Corse.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Le Castellet

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ELMS – A tu per tu con Luca Ghiotto e Jamie Chadwick

Nella giornata di venerdí abbiano approfittato ancora una volta della disponibilità del nostro Luca Ghiotto, nonchè, nell’ambito delle celebrazioni per il decennale di IDEC Sport, di Jamie Chadwick.

Iniziamo dal vicentino: secondo anno e seconda stagione con Inter-Europol Competition, il primo anno già si sono viste tante belle cose. Noi ti abbiamo visto molto bene, ma dal punto di vista del pilota, in una categoria così selettiva come la LMP2 dell’ELMS, come si può giustificare una differenza di prestazioni nella stessa classe di 8 decimi nelle libere 1? C’è un metodo di confronto che si può utilizzare visto che le auto sono le stesse?

“Diciamo che il tempo di questa mattina non è reale, nel senso che quello registrato da Matteo Cairoli è stato incredibile anche grazie ad una pista con meno auto. Io, i miei compagni ed anche Nick Yelloly avevamo almeno 8 decimi di ritardo. Il traffico è una variabile da tenere sempre in considerazione, e Matteo ha confermato le prestazioni dei test collettivi. Sembrano la squadra più a posto, ma queste erano le aspettative della vigilia. Sembra di rivedere la stessa situazione del Mugello, gara che poi loro hanno vinto. In qualifica volavano, non si sa ancora il motivo, il problema è che poi la gara è composta da tre piloti…”

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La domanda che facciamo poi sempre un po’ a tutti i piloti, quali sono le principali differenze con le nuove gomme portate dalla Goodyear?

“Io è la prima volta che le uso. Abbiamo fatto un test due mesi fa in cui alcuni hanno provato set di gomme nuove e altre le 2024 e c’è chi ha avuto l’opportunità di fare back to back in diretta, in ogni caso la differenza è praticamente nulla. Io arrivando così a freddo ed iniziando subito il weekend col compound 25 non ho riscontrato alcun cambiamento. “

Ma è vero che c’è un test collettivo qui al Paul Ricard Lunedì in vista della 24h Le Mans? 

“Io non ci sarò, la squadra non so, ma da quello che so io no.  Sentivo ieri che comunque erano un po’ sorpresi di questa cosa, si vede che evidentemente non lo sapevano neanche loro…”

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Senti, in un’altra puntata in IndyCar la facciamo? 

“Ehhhh è sempre un tasto dolente questo…  Diciamo che non è spento del tutto, nel senso che comunque chiacchiere ci sono sempre. Comunque l’anno scorso ho avuto modo di conoscere un po’ di persone, ed il mio nome nel paddock è sicuramente rimasto. Il problema è che al momento non ci sono sedili liberi e comunque ho capito l’anno scorso che il team con cui si gareggia conta veramente tanto. Forse l’ndyCar è il campionato in cui questa cosa è davvero cruciale.  Quindi vediamo: deve esserci prima di tutto l’opportunità e seconda cosa deve essere una chance concreta. Si parlerebbe nel caso solo di alcune gare, e sarebbe bello farle non essendo solo una comparsa, ma per ora non c’è niente che bolle in pentola, e la mia attenzione è sull’ELMS e Le Mans.”

Le Mans infatti, finalmente… Era ora no?

“Si, Le Mans ed anche con un team buono possiamo dire. Ovviamente correrò in Pro/AM, però con buonissime chance.  Hanno già vinto e poi come sappiamo tutti Le Mans è una gara molto particolare, PRO o PRO/AM non cambia molto e puoi sempre vincere anche se corri nella seconda categoria, basta vedere la 4h di Barcellona per capirlo.”

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Come ci si regola qui col traffico, specie dopo l’introduzione della chicane ?

“Molto meglio l’anno scorso senza chicane, ma il fatto che le LMP3 siano state rallentate rispetto all’anno scorso aiuta tanto. Ovviamente il problema resta comunque nel caso in cui becchi una macchina nel posto sbagliato, in questo caso la fine del primo settore oppure la fine del Mistral. La chicane è talmente lenta che non riesci a fare tanta differenza rispetto ad una GT3 oppure ad una LMP3. Io dopo un anno in LMP2 sono sicuramente più consapevole di dove mettere la macchina, e la gestione del traffico per me è stata una cosa abbastanza naturale sin da subito.”

Questo campionato propone un po’ sempre le stesse piste, ma quest’anno si va a Silverstone.

“Silverstone sarà una situazione un po’ nuova per tutti. Diciamo che insieme al Mugello l’anno scorso il campionato finalmente mette un tassello differente, altrimenti si rischia di correre sempre nelle stesse località. A me personalmente dispiace non tornare al Mugello perché secondo me l’anno scorso è stata una bella gara e onestamente con le LMP2 era una bella combo. poi da guidare era veramente una goduria, con tanto carico queste auto da guidare sono davvero belle. Tralasciando il fatto che sia stata la competizione di casa è stato davvero divertente, e mi sono anche stupito del fatto che il traffico alla fine non ha rappresentato un problema troppo grande. In ogni caso nel campionato ci sono dei circuiti davvero belli e forse a parte Paul Ricard e Portimao sono tutte location “vecchio stampo”. “

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Come ti trovi con i tuoi nuovi compagni di squadra?

“Diciamo che è un’esperienza diversa, nel senso che l’anno scorso ho avuto Clement Novalak, che è praticamente un collega che arriva dalla F2 ed Oliver Gray che aveva avuto recentemente una partecipazione fissa al FIA F3. Erano piloti che come me arrivavano dalle monoposto, eravamo un po’ tutti con le stesse conoscenze in termini di prove endurance. Adesso invece sono con due piloti che hanno fatto più esperienza, ma in situazioni differenti. Jean Baptiste Simmenauer è veloce, ma principalmente ha corso in GT, mentre Pedro Perino arriva dalla LMP3 lo scorso anno, ma ha fatto poche gare in LMP2. Sono un po’ il papà del gruppo, il primo ha fatto un bel salto in avanti e lo vedo molto contento di come si sta trovando, mentre il secondo ha bisogno di esperienza anche perché durante l’inverno ha avuto pochi test a disposizione.”

Qui come ti vedi?

“Tutto sommato sono felice e anche sorpreso perché tutto sta andando meglio del previsto, a Barcellona comunque eravamo terzi fino al contatto con la LMP3 che ci ha tolto dai giochi. Ho segnato il giro veloce nella parte finale, ma con due giri di ritardo è stato tutto inutile. Torniamo al Paul Ricard con molto ottimismo, purtroppo mi ricordo molto bene il problema tecnico che ci ha tolto la vittoria quando eravamo saldamente in vetta.”

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“Purtroppo in ELMS ogni errore può costare caro effettuando poche gare. A Barcellna abbiamo deciso di continuare in ogni caso proprio per provare a raccogliere qualche punto che alla fine della stagione può sempre tornare molto utile. Ovviamente speriamo di fare una gara un po’ più pulita qua in Francia.”

Hai altri programmi oltre a ELMS, magari un ritorno in GT per qualche gara?

“Come sapete ho corso la 24h di Spa e mi è piaciuta tantissimo. Se ci fosse l’occasione sicuramente sarei interessato anche a farla. L’esperienza in GT però non è stata facile, la guida è completamente differente rispetto ad una LMP2 oppure ad una monoposto, anche una IndyCar. Quindi, se dovessi trovare qualcos’altro da fare insieme all’ELMS sarebbe bello guidare in IMSA o magari in Hypercar. Io sono felice di essere ancora con Inter-Europol Competition perché è un team strutturato che ha tante possibilità e che avrebbe la chance di fare anche un salto di categoria. Il budget ed il personale non mancano, quindi… In ogni caso fare un secondo anno nello stesso posto è positivo, sempre meglio che passare dalla Formula E in GT per poi approdare in LMP2. Ho avuto anche l’esperienza in LMP1 con la Ginetta che meccanicamente era una buonissima auto, peccato che sia nata in un momento sbagliato in cui la classe stava per sparire definitivamente.”

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Jamie, possiamo dire che in Spagna tutto è andato alla perfezione?

“Credo sia stato inaspettato essendo tutti esordienti nell’ELMS e credo che volessimo solo superare il fine settimana senza commettere errori. Vincere ha certamente superato tutte le nostre aspettative, ma è stata una gara davvero ben gestita dall’inizio alla fine.”

“Penso che ci sia ancora molto da imparare, soprattutto in termini di prestazioni e di comprensione del funzionamento dell’ELMS e delle gare endurance. Allo stesso tempo penso che la strategia, l’esecuzione da parte della squadra ed il lavoro dei miei teammate sia stato davvero  perfetta. E penso che per una prima gara non avere problemi sia una cosa notevole.”

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Come sta andando questa nuova sfida?

“Onestamente è stato più difficile di quanto mi aspettassi perché fai i test, fai un sacco di giri, ma poi quando si tratta di fare la gara tutto è completamente differente. Hai tante variabili da tenere in considerazione a partire dal traffico.  Penso di aver imparato molto sotto questo aspetto, abbiamo un ottima base da cui partire per questa stagione”.

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Per il Paul Ricard come dopo i test e le prime libere?

“Ora abbiamo da affrontare una bella nuova sfida al Paul Ricard. Ovviamente è la pista di casa per la squadra, tutti conoscono ogni metro del circuito e sicuramente questo ci aiuta, ma chiaramente il tracciato è differente rispetto a Barcellona, e la chicane è qualcosa di nuovo. Abbiamo ancora un po’ di lavoro da fare, ma la nostra base è molto buona.”

Da Le Castellet si passa poi a Le Mans, manca davvero poco

“Sì. È pazzesco. È arrivato tutto così in fretta. Personalmente abbiamo guardato con molta attenzione Barcellona e poi a questo evento, per avere un approccio graduale verso la 24h. Ho del lavoro da fare al simulatore, sicuramente sarà importante anche per conoscere una pista in cui non ho mai girato.”

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Qui abbiamo delle gomme nuove qui. So che non hai molta esperienza in questa categoria, ma in cosa sono diverse da quelle usate a Barcelona? Chediamo perché la maggior parte dei piloti ci ha detto che era più o meno la stessa cosa.

“Per quanto riguarda questa pista l’anno scorso credo che ci siano stati dei problemi. Abbiamo ovviamente la chicane rispetto al 2024 in questo tracciato e personalmente credo che questo sia un peccato. Il lungo rettilineo era una buona opportunità per liberarsi di molto traffico, dovremo adattarci ad una condizione leggermente differente.  Ci sono state delle piccole differenze nel mettere in temperatura le gomme, ma con queste condizioni di meteo non credo che comunque avremo dei problemi. “

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Si naviga step-by-step, ma il 2026 si avvicina… c’è già qualcosa in programma?

“Sì, ma per ora non ci penso. Penso che quest’anno mi piacerebbe avere un altro programma nel mio calendario di corse. Penso che gareggiare in ELMS sia fantastico. Sicuramente questo è qualcosa su cui sto guardando e lavorando. Per un impegno nella classe più importante vedremo sicuramente in futuro e far parte del programma Genesis è qualcosa di speciale. Certamente è qualcosa su cui ho puntato, ma le prestazioni vengono prima di tutto e soprattutto l’esperienza che sto cercando di acquisire.”

Hai guidato la Genesis LMDH al simulatore?

“No, purtroppo non ancora, è troppo presto. Il gruppo sta facendo dei grandi progressi, essere all’interno di questa realtà è sicuramente avvincente e stimolante.”

Jamie, infine una domanda cruciale: sei mai stata contattata dalle Iron Dames? 

“Si, ho parlato molto con le Iron Dames, ma niente di concreto. Ho sempre guardato con molta attenzione alle competizioni di durata, sicuramente qualcosa da fare in carriera. Ora corriamo nello stesso paddock ed è molto interessante parlare con loro.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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ELMS – Yelloly regala la prima pole position ad Inter-Europol. PJ Hyett fa volare “Spike”

Nick Yelloly si aggiudica la pole position nella 4 Ore di Le Castellet. Il pilota britannico regala la prima pole position assoluta di sempre ad Inter-Europol al termine di una battaglia a suon di decimi con Matteo Cairoli, col tempo di 1.48.741. Il comasco di Iron Lynx-Proton, fin qui dominatore di test e libere, nel finale ha ceduto anche la prima fila a Charles Milesi del Panis VDS per appena 33 millesimi.

Bene anche l’altra entry del team polacco con Luca Ghiotto, che chiude la top five alle spalle della rivelazione di questa prima parte della stagione europea, Mathys Jaubert di IDEC Sport.

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Duello all’ultimo decimo anche tra le LM P2 Pro/Am, e ancora una volta risultato non favorevole ai nostri colori, con PJ Hyett e la sua “Spike” condivisa con Louis Deletraz e Dane Cameron a scavalcare lo specialista delle qualifiche Giorgio Roda, ponendo cosí termine alla striscia di tre partenze al palo consecutive. 144 millesimi lo scarto nel turno, che non ha visto partecipare la vettura AF Corse, neo confronti della vettura di Proton, mentre Rodrigo Sales, che chiude il podio virtuale, è rimasto a quasi un secondo.

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E un secondo è anche il distacco dato da Adrien Closmenil di CLX Motorsport al resto del lotto delle LM P3 col tempo di 1.57.194. In griglia procederà Rik Koen del Team Virage e Griffin Peebles del WTM by Rinaldi, fin qui i più in palla tra gli altri partecipanti alla categoria,

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Clement Mateu un po’ a sorpresa ha invece conquistato la seconda pole di sempre per Racing Spirit of Leman in GT3 dopo l’exploit di Derek Deboer al Mugello lo scorso anno, rifilando quasi 7 decimi a Duncan Cameron con la Ferrari di Spirit of Race. Ricordiamo che le qualifiche debbono essere affrontate dal pilota bronze. Seconda fila domani per la Mercedes di Iron Lynx, cui è stato annullato un giro veloce per track limits, e che ha anche il merito di avere forzato l’effort del pilota francese, e per la Ferrari #50 di AF Corse di Custodio Toledo.

Domani la 4 ore di Le Castellet partirà alle 12.00. Diretta streaming gratuita come sempre sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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ELMS – Cairoli prenota una nuova pole a Le Castellet

Ancora Matteo Cairoli davanti a tutti anche nelle seconde libere della 4 Ore di Le Castellet, secondo appuntamento dell’European Le Mans Series. Ancorchè lontano dal proprio limite segnato ieri, con 1.49.736, l’alfiere di Iron Lynx-Proton ha comunque lasciato a 3 decimi Charles Milesi con la vettura del Panis VDS e Nick Yelloly di Inter-Europol e si prenota per una nuova pole nelle qualifiche dopo quella del Mugello 2024.

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Quinta prestazione odierna e migliore fra i Pro/Am Louis Deletraz con “Spike” la vettura di AO Racing, a mezzo secondo. Da segnalare solo due brevi interruzioni nei 90’ previsti, causate dalla McLaren 720S GT3 di United Autosports ferma in curva 1 e da un carro attrezzi in posizione pericolosa all’entrata del Mistral, mentre la pioggia ha fatto capolino negli ultimi minuti, generando solo qualche innocuo testacoda.

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Anche Adrien Closmenil e la Ligier di CLX Motorsport non hanno finora mollato il primato tra le LM P3, seppur con una prestazione nettamente inferiore pari a 1.59.539, hanno tenuto a bada la concorrenza, capeggiata dal rientrante Griffin Peebles sulla Duqueine del WTM by Rinaldi, a quasi 2 decimi.

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Nuovo tris in LM GT3 infine per le Ferrari, con Lilou Wadoux questa volta al top con la 296 AF Corse #50 col tempo di 2.03.621, appena 6 millesimi meglio di Tom Fleming con l’entry di GR Racing; a seguire Ben Tuck con l’entry di JMW Motorsport che per l’occasione ospita anche James Calado.

Tutto pronto per le qualifiche quindi, a partire dalle 14.20, godibili come sempre sul sito ELMS e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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ELMS/WEC/IMSA – Parla Cyril Abiteboul: “Per l’endurance non molleremo WRC e TCR”

Nella splendida cornice della sede di IDEC Sport a Signes nel festeggiare il decimo anno di attività della scuderia francese abbiamo avuto la possibilità di incontrare per la prima volta  Cyril Abiteboul, boss di Genesis Magma Racing, per un’interessantissima quanto completa disamina del progetto endurance del costruttore coreano.

Sta iniziando questa vostra grande avventura, e la prima domanda che ci viene in mente magari può sembrare abbastanza banale: com’è stato l’approccio con Genesis Magna, un costruttore che non ha mai gareggiato in gare endurance prima? “Beh non è che non si possa iniziare solo perché non si ha esperienza, no? Se torno indietro nel tempo, per gran parte dell’anno scorso, da quando sono stato nominato presidente di Hyundai Motorsport, abbiamo dedicato molto tempo a pensare a quale potesse essere il nostro prossimo capitolo sportivo, non solo per Genesis, ma per tutto il Gruppo Hyundai, che è una grande azienda e con i marchi Hyundai, Kia e Genesis è il terzo produttore di automobili al mondo.”

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“È un ottimo momento per HMG anche se è un periodo difficile per il mercato dell’automotive in generale, e sentivamo che, dopo aver cambiato radicalmente il nostro marchio in termini di qualità, tecnologia e design, il motorsport avrebbe potuto rappresentare la prossima piattaforma di trasformazione per il gruppo. Quindi, questa è stata la missione affidatami da Jay Chung e dal nostro presidente esecutivo, il signor Euisun Chung: valutare quale potesse essere il passo successivo. Valutando diverse opzioni abbiamo pensato che un buon primo passo per noi nelle corse in circuito sarebbero state le gare di endurance. È chiaramente un settore molto competitivo, con molti marchi coinvolti, ma è anche una buona base di apprendimento delle corse in circuito senza dover impazzire in termini di sviluppo tecnologico. Tecnologie peraltro che non sarebbero rilevanti per ciò che ci viene offerto oggi. Voglio dire, io adoro la Formula 1, ma se la guardi, il 99% della tecnologia è forse utile per aerei, caccia o per il primo shuttle. Ma non per noi.”

“Attenzione: Abbiamo preso in considerazione la Formula 1, forse un giorno, chissà, ma al momento non fa per noi. D’altra parte, è chiaro che le gare di endurance hanno molto successo e offrono questa buona combinazione di tecnologie di tendenza, stile differenziato, opportunità e piattaforma standardizzata. L’unica cosa che abbiamo deciso di fare in modo un po’ diverso dagli altri costruttori è stata quella di prendere la decisione di migliorare la vettura da soli.”

“La maggior parte degli altri team, come sappiamo, vendono la vettura o stipulano accordi con una scuderia e la fanno migliorare per migliorare la vettura. E poiché si tratta di imparare, e perché credo che non ci sia niente di meglio che correre in macchina per imparare a conoscere la vettura e per imparare a conoscere lo sport, abbiamo preso la decisione di migliorare la vettura noi stessi. Questo è stato l’approccio di Genesis.”

“Avremmo potuto anche scegliere Hyundai o Kia, ma abbiamo deciso che la soluzione migliore fosse Genesis perché è un marchio che, come vedrete nei prossimi mesi, vedrà un’accelerazione dell’espansione del mercato. Al momento è forte in Corea e negli Stati Uniti, ma non esiste altrove. Ora, io non sono qui per fare annunci in questo momento, ma riceverete presto alcuni annunci relativi al nostro piano e quindi vedrete che ci sarà una buona corrispondenza tra l’impronta di lavoro e il piano e l’ambizione di Genesis come marchio.”

Come si è arrivati a scegliere Oreca come partner tecnologico? “Prima di arrivare ad Oreca abbiamo valutato i quattro telaisti omologati. Era molto chiaro che Multimatic, sebbene fosse un’ottima opzione, aveva già una collaborazione molto particolare con Porsche che funziona. Abbiamo poi ritenuto che Ligier fosse un po’ troppo “leggera” in termini di struttura per noi; quindi, abbiamo esaminato attentamente i dettagli di Dallara e Oreca e, dopo aver parlato a lungo con entrambi, alla fine abbiamo pensato che Oreca sarebbe stata in grado di aiutarci di più nella gestione della vettura. Ribadisco che, se avessimo deciso di esternalizzare la gestione della vettura da corsa a un WRT, a un Chip Ganassi, o ad altri, allora probabilmente Dallara e Oreca sarebbero state molto vicine, ma poiché avevamo deciso di gestire la vettura da soli, era importante avere anche qualcuno che potesse fare un ulteriore sforzo in termini di supporto. Qualcosa che Toyota ha saputo fare molto bene in passato, ma ho molto rispetto per Dallara, che è un’ottima azienda.”

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Quanto siete felici ora dopo la prima vittoria subito, alla prima gara, da parte di Jamie (Chadwick) & C.? “Beh, io sono felice sì e no perché quando inizi a quel livello non puoi più scendere, ma è anche bello perché aggiunge energia e buon umore nel sistema, e penso anche che crei anche un po’ di aspettative su quello che facciamo, perché credo davvero che la gente fosse un po’ scettica riguardo alla nostra formazione. Ma restiamo umili. Restiamo realisti.”

“Abbiamo avuto anche la safety car al momento giusto, ok, ma detto questo, faceva tutto parte del piano. E quello che mi piace di ciò è che è qualcosa che probabilmente non sapete, è che l’ingegnere che si occupa della progettazione della vettura, inclusa la strategia, sarà il nostro ingegnere di pista l’anno prossimo. Quindi è anche una questione di persone, e io l’ho vista come una cosa grandiosa perché è stato lui a ritardare, ritardare e ritardare ancora il nostro pitstop, perché stavamo scommettendo sulla safety car e quella safety car è arrivata. E questo dimostra una certa maturità al muretto, una certa disciplina, e il fatto che crediamo in noi stessi. Abbiamo agito, abbiamo seguito la nostra strada. Avrebbe potuto anche non andare a nostro favore; quindi, di nuovo, ecco perché dobbiamo anche rimanere realisti.”

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“Riguardo ai piloti, abbiamo un’opzione su di loro, ma non voglio creare troppa pressione: c’è tempo. Prendiamo Mathys (Jaubert) ad esempio. Penso che tutti siano stati piuttosto colpiti dalla sua prestazione, ma è stata una sola gara; quindi, diamogli tempo, non iniziamo a mettergli in testa un file su come dovrebbe fare questo o quello, perchè le gare endurance non sono gare sprint. E lo stesso vale per lo sviluppo della carriera dei piloti. Devono adottare un approccio a lungo termine e noi adottiamo un approccio a lungo termine.”

“Al momento, il nostro pensiero per Mathys è che sia positivo che corra in LMP2 quest’anno, e che probabilmente che lo faccia di nuovo l’anno prossimo. Magari con un po’ di esperienza in LMH, un po’ di visibilità, e poi nel 2027 vedremo cosa succede. Ma sapete cosa? Non c’è fretta: e ovviamente noi siamo a proteggere i nostri diritti con contratti a lungo termine con ognuno dei nostri piloti.”

“Parlando del WEC, è un campionato sta andando bene perché, secondo me, ha trovato una formula piuttosto magica: Avere un sistema in cui i costi siano comunque controllati. Esiste una garanzia di prestazione in un certo senso e il produttore può concentrarsi su due cose che sono molto importanti o su tre. Uno, differenziazione del design. Due, la tecnologia dei motori. E tre, da sfruttare per chi lo desidera. operativo, per raccontare storie di piloti, storie di squadra. Ad esempio ho un enorme rispetto per il WRC, ma la realtà del WRC è che oggi stiamo solo lottando con la Toyota.”

“La LMP2 esiste per offrirci una piattaforma di apprendimento: possiamo farcela entro il 2026, anche perché tutto questo è successo molto velocemente in, ehm, 18 mesi. Abbiamo deciso a settembre che faremo il prologo in Qatar. Questo mi dà circa 18 mesi, dalla decisione all’approvazione, 18 mesi per sviluppare un motore, sviluppare un’auto, creare un team. Beh, non potevamo farcela da soli.”

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“Per fare ciò lavoriamo con i partner, quindi parliamo dei casi in anticipo per sviluppare la vettura. Per sviluppare il team, sapendo che avevo preso la decisione che avremmo guidato noi stessi la vettura, una decisione un po’ diversa da quella degli altri costruttori, come dicevo, ma per me è stata una decisione importante proprio perché penso che non ci sia niente di meglio dell’esperienza di una corsa. per imparare la gara, per apprendere i punti di forza e di debolezza della vettura. IDEC, attraverso la sua piattaforma LMP2 ELMS, ci aiuta a costruire questo team. Per arrivare alla scelta di IDEC, abbiamo valutato diverse squadre: francamente ne avevamo prese in considerazione quattro, di cui due veramente in dettaglio, ma tutte assolutamente credibili. In IDEC penso che ci sia, direi, un po’ di familiarità culturale in più come bonus, ed ha già ottenuto dei risultati in 10 anni di stabilità.”

“Riguardo la timeline del programma, per ora, abbiamo superato un traguardo importante: l’aggiornamento del motore, che pare in linea con i nostri piani, i nostri primi indicatori di massa, potenza, coppia e, necessariamente, anche di prezzo. Dopodiché, inizieremo i test di durata, che saranno davvero quelli che ci permetteranno di uscire allo scoperto. Per quanto riguarda l’auto invece, abbiamo congelato il concept ed il design. Forse ci sono delle somiglianze ad un’Acura o a un’Alpine, ma abbiamo trovato soluzioni sia soddisfacenti che praticabili e che funzionano anche per Oreca. Per cui siamo giunti al punto in cui Oreca è in grado di iniziare a produrre i componenti. La prima auto verrà assemblata a Oreca in estate il primo collaudo avrà luogo ad agosto, in linea col piano. Al riguardo abbiamo già prenotato, anche se non vi dirò tutte le date precise, ben sei sessioni di prova in altrettanti circuiti. La data di omologazione è già stata fissata per dicembre e abbiamo già programmato sei sessioni in cui parteciperemo, a volte con una sola auto, a volte con due, a volte di giorni e a volte di notte notti, allo scopo di massimizzare l’effort.”

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A livello di piloti, ne sappiamo qualcosa di più? “Ci sono già André (Lotterer) e Pipo (Derani), e abbiamo l’intenzione è di annunciare presto altri due piloti. Ovviamente l’intenzione è di avere sei o addirittura sette piloti con una riserva entro la fine dell’anno, e abbiamo delle opzioni, come dicevo, sui nostri tre piloti che attualmente sono in ELMS, opzioni valide sia per quest’anno che per l’anno prossimo.”

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“E poi nel 2027 ci sarà l’IMSA. In ogni caso, con il supporto di un altro team, anche se probabilmente ci saranno anche persone del nostro team. Puntiamo ad effettuare questa selezione nell’estate di quest’anno per dare al partner il tempo utile per fare l’investimento, l’accelerazione, il reclutamento e così via. Il programma endurance Genesis peraltro non andrà a scapito del WRC o del TCR di Hyundai.”

In definitiva, sei contento di quella scelta? “Assolutamente sí, perchè, sapete, sono sempre stato appassionato di gare endurance. Andavo a Le Mans quasi ogni anno, ma .non per la gara, mi piacevano i test e le qualifiche, il mercoledì o il giovedì sera, anche perchè i miei weekend erano sempre impegnati con la Formula 1.”

Intervista raccolta da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo, IMSA