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GTWC Europe – Zandvoort: WRT in pole con Weerts in gara 1

Il belga Charles Weerts (WRT #32/Audi) ha conquistato con il tempo di 1.33.145 la pole-position per la race-1 di Zandvoort del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup. Il campione in carica guiderà il gruppo dopo aver abbattuto per soli 45 millesimi l’Audi #11 di Simon Gachet ( Tresor by Car Collection #11/Audi).

Ulysse de Pauw (AF Corse #53/Ferrari), leader in Silver Cup, partirà dalla terza casella dello schieramento davanti a Luca Ghiotto (Tresor by Car Collection #12/Audi) ed a Jules Gounon (Akkodis ASP #89/Audi).

Il fresco vincitore della Bathurst 12h si colloca sullo schieramento come la prima delle AMG GT3 visto la mediocre prestazione di Timur Boguslavskiy (Akkodis ASP #89). Il russo, dominatore ieri con il proprio compagno di squadra Raffaele Marciello, dovrà inseguire nella corsa di questo pomeriggio, indetta per le 14.00.

Luca Pellegrini

Foto: WRT

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DTM – Audi controlla la scena nelle libere di Imola

Kelvin van der Linde (Abt/Audi) e Nico Mueller (Rosberg/Audi) si sono spartiti il giro più veloce nelle prove libere del DTM in quel di Imola. Inizia così il fine settimane nell’impianto italiano, che fino ad ora non aveva mai accolto la famosa categoria tedesca che da due anni ha adottato i regolamenti GT3.

Il giro più veloce della prima giornata d’azione è stato firmato dall’elvetico durante la FP2 con 11 centesimi di scarto sul teammate sudafricano. Philipp Eng (Schubert Motorsport) insegue con la prima delle BMW, casa che in occasione del round imolese torna ad accogliere Timo Glock con una M4 GT3 gestita dal Ceccato Racing.

René Rast (Abt/Audi) e Thomas Preining (KÜS Team Bernhard/Porsche) completano la Top5 di un venerdì che non ha visto al top le Ferrari e le Lamborghini. Lontane, per ora, anche le Mercedes: segnaliamo infatti l’11mo posto nella FP2 di Maximilian Götz (Winward Racing), campione in carica che si è fermato a 5 decimi dalla vetta.

Domani in programma le qualifiche e gara 1.

Luca Pellegrini

FP1 DTM Imola

FP2 DTM Imola

Foto. Team Rosberg

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GTWC Europe – Boguslavskiy/Marciello padroni del venerdì di Zandvoort

Timur Boguslavskiy e Raffaele Marciello (Akkodis ASP #89) si confermano gli uomini da battere al termine della seconda sessione di prove libere del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup in quel di Zandvoort.

Il tracciato olandese sorride nuovamente alla coppia di Mercedes, al top con 35 millesimi di vantaggio su Dries Vanthoor/Charles Weerts (WRT #32/Audi). Pieter Schothorst / Dennis Marschall (Attempto Racing #66/Audi) completano la Top3 davanti a Benjamin Goethe/Thomas Neubauer (WRT #30/Audi), i migliori per quanto riguarda la Silver Cup.

AudiWRT

Il turno è stato sospeso a più riprese: nuovo errore da parte dell’Audi #46 di Valentino Rossi, col ‘Dottore’ terminato nella ghiaia nel primo tratto della pista, commettendo un errore simile a quanto accaduto nella FP1. Da segnalare un cambio di telaio sulla terza auto PRO di WRT, auto che quest’oggi ha effettuato pochissimi giri nelle uniche due libere previste.

Incidente anche per la McLaren #112 di JP Motorsport. Non ci sono informazioni in merito all’auto di Vincent Abril/Dennis Lind, vettura che debutta nella categoria PRO della Sprint Cup dal particolare round olandese di Zandvoort. Out anche la Ferrari #52 di AF Corse, in difficoltà nella curva 13.

Domani Q1 e race-1

Luca Pellegrini

Foto. Mercedes AMG, WRT

Bogula_Zand

GTWC Europe – FP1 Zandvoort: Bogulavskiy e la Mercedes subito al top

Timur Boguslavskiy/Raffaele Marciello iniziano con ilo piede giusto il fine settimana di Zandvoort del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup. Giro veloce per la Mercedes #89 di Akkodis ASP davanti a Aurelien Panis/Patric Niederhauser (Sainteloc Racing #25/Audi) ed a Casper Stevenson/Thomas Drouet (Akkodis ASP #87/Mercedes).

Il turno ha avuto due bandiere rosse. La prima è scattata dopo pochi minuti in seguito ad un incidente per Valentino Rossi (WRT #46) in curva 3. La compagine belga ha bloccato nuovamente il turno a pochi minuti dalla fine in seguito ad un problema per Benjamin Goethe (Audi #30).

Luca Pellegrini

Foto: Fanatec GTWC

Start2021

USCC – Si riprende al Glen con 49 vetture

Fra due weekend torna nuovamente di scena il WeatherTech SportsCar Championship con uno dei suoi appuntamenti più rilevanti, la 6 Ore del Glen.

Per il giro di boa stagionale, valida anche quale terzo atto della Michelin Endurance Cup, ranghi ipercompleti con ben 49 vetture al via.

I nostri colori saranno rappresentati in primis dai trionfatori di Sebring del Cetilar Racing, che ritornano nella GTD con Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed Antonio Fuoco, ma anche da Risi Competizione, che affiderà un’altra 488 GT3 nella GTD Pro ai factory driver Davide Rigon e Daniel Serra.

Nella top class, tornano gli equipaggi a tre per JDC-Miller ed Action Express con Loic Duval e Mike Conway reduci da Le Mans, cosí come la seconda Cadillac schierata da AXR per Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller e Kamui Kobayashi.

Sette le LM P2 ai nastri di partenza, col ritorno di Sebastian Montoya al fianco del padre e di Henrik Hedman sulla vettura del DragonSpeed, mentre il contingente europeo sarà rappresentato ancora una volta da High Class Racing e Racing Team Nederland. Assente invece United Autosports a causa degli impegni personali (un intervento programmato) di Jim McGuire.

Iscritte ben 11 LM P3, categoria in continua ascesa, tra cui la novità Nolan Siegel, stellina della Road to Indy, nei ranghi del JR III Racing insieme a Garett Grist e Ari Balogh.

Ritornano dopo due mesi pieni anche le “sette sorelle” della GTD Pro: BMW e WeatherTech Racing hanno optato per equipaggi a tre con Augusto Farfus e Mikael Grenier a dar man forte ai “regular”. Assente ancora Jack Hawksworth in seno al Vasser Sullivan.

Ranghi pienissimi anche in GTD, rinvigoriti dagli equipaggi committati per le sole gare lunghe, per un totale di ben 17 entry. Tra questi, oltre alla già citata Ferrari Cetilar, ritorna anche AF Corse con la 488 GT3 #21 per Toni Vilander, Luis Perez Companc e Simon Mann, cosí come le McLaren di Crucial Motorsport ed  Inception Racing, la Lamborghini dell’NTE Sport, l’Acura del Gradient Racing, la Porsche dell’Hardpoint e l’Astin Martin del Magnus Racing. Doppia entry infine, ma con gran parte dell’equipaggio TBD, per il Winward Racing.

Modificato il BoP specifico a netto favore delle Cadillac, che sconteranno 15 kg in meno contro i 10 kg in più assegnati alle Acura. Gli altri aggiustamenti riguardano le Ferrari – cui sono stati assegnati 10 kg extra ma 3 litri in più di carburante – le McLaren e le Aston Martin, il cui serbatoio è stato ridotto di 1 e 2 litri rispettivamente rispetto a Mid-Ohio.

L’azione in pista sul circuito newyorchese inizierà venerdí prossimo 24 giugno alle ore 4.30 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 25 alle 1.20 PM ET, pari alle 19.20 italiane, e start della gara alle 10.40 AM ET, le 16.40 nostrane, di domenica 26. Qualifiche e gara come sempre visibili in streaming gratuito dal sito IMSA https://www.imsa.com/tvlive/

Piero Lonardo

Foto: IMSA

L’entry list della 6 Ore del Glen

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DTM – Ayhancan Güven debutta nel DTM al Norisring

Ayhancan Güven debutterà nel DTM al Norisring con AF Corse il prossimo luglio al posto di Nick Cassidy. Il turco, regolarmente impegnato con Team Joos Sportwagentechnik (Porsche) nell’ADAC GT Masters, gareggerà a bordo della seconda Ferrari presente in griglia accanto al confermato Felipe Fraga.

Il neozelandese non potrà recarsi all’iconico round tedesco in seguito all’impegno di Formula E con Envision Racing, una situazione che ricalca fedelmente quanto accaduto in quel di Portimao ad inizio anno. A maggio il sostituto del portacolori di AF Corse per il FIA World Endurance Championship fu il francese Sébastien Loeb, pronto settimana prossima a rientrare nel Mondiale Rally con M-Sport.

Nel frattempo Imola si prepara all’invasione germanica nel weekend per la terza prova del 2022.

Luca Pellegrini

Foto. AF Corse

GPX2019

GTWC Europe – Estre/Christensen/Lietz tornano a Spa con GPX Racing

Iniziano ad arrivare i primi ‘ospiti’ per la 24h di Spa-Francorchamps, gara valida per il Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS e per l’Intercontinental GT Challenge Powered by Pirelli. GPX Racing ha infatti reso noto il proprio tridente che gareggerà con Porsche nella classe PRO sulla falsariga di quanto accaduto negli ultimi anni.

La squadra araba ha deciso di fare affidamento su Richard Lietz, fresco vincitore della 24 Ore di Le Mans, insieme agli altri factory drivers Porsche Michael Christensen e Kevin Estre. Il trio che non ha bisogno di presentazioni ha gareggiato insieme anche nel 2019, aggiudicandosi il successo vinta davanti al ROWE Racing (BMW) e Black Falcon (Mercedes).

Con questo annuncio saranno almeno due le Porsche presenti in PRO per la gara più importante dell’anno. Ricordiamo infatti la presenza full-time di Dinamic Motorsport con Côme Ledogar/Matteo Cairoli /Klaus Bachler.

Luca Pellegrini

Foto: Intercontinental GT Challenge

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GTWC Europe – 25 auto a Zandvoort per la Sprint Cup

Saranno 25 le vetture presenti in quel di Zandvoort per la terza tappa del Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup. Sono due i cambiamenti principali per quella che sarà la quinta competizione del 2022 se consideriamo le due prove di durata di Imola e Paul Ricard.

Non vedremo in azione JOTA Sport, squadra che ha saltato il round di Magny-Cours a metà mese in seguito ad un incidente. Ritroveremo in ogni caso una McLaren in PRO, auto schierata da JP Motorsport con il monegasco Vincent Abril ed il danese Dennis Lind.

Jules Gounon torna accanto a Jim Pla in PRO con la Mercedes #88 di Akkodis ASP, mentre è da segnalare il cambio di equipaggio per GSM Novamarine #18. La squadra legata a Lamborghini che milita in Silver Cup ha scelto Danny Kroes /Lucas Mauron per l’impegnativa tappa olandese al posto di Gerhard Tweraser/Isaac Tutumlu Lopez.

Entry list GTWC Europe Zandvoort

Luca Pellegrini

Foto: Fanatec GTWC

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LMC – Benham-Tappy, successo per Cool Racing in gara 2 a Le Mans

Mike Benham e Duncan Tappy si aggiudicano la seconda manche della Road To Le Mans nella mattinata che precede la 24 Ore. Decisiva la Safety Car che ha neutralizzato la competizione per oltre 20’ a causa dei rottami lasciati a Mulsanne dalle Ligier di Felipe Laser e Paul Lafargue, che ha lasciato il gruppo compatto per quasi tutta della seconda parte di gara, non permettendo di agli inseguitori più accreditati di rimontare. Ma andiamo per gradi.

Al via partiva bene dalla pole Torsten Kratz del WTM, mentre da dietro Freddie Hunt sull’immacolata Ligier del Reiter Engineering macinava posizioni fino ad arrivare alle spalle del battistrada. Tra le GT3, Arnold Robin, incaricato questa volta del primo stint sull’Audi del WRT, prendeva il largo sulle Honda di Jens Møller e Kristian Poulsen e sulla la Ferrari di Hugo Delacour, ma i riflettori erano sulla Porsche di Ebimotors, con Emanuele Busnelli presto in P3, grazie anche alla penalità inflitta alla Honda #44 per il contatto sulla Duqueine del DKR.

Il primo colpo di scena dopo circa 18’ per l’uscita di strada della Ligier di Jonathan Brossard poco prima di Arnage esattamente dove si era schiantata il venerdí la Mercedes del Racetivity, che non partecipava alla seconda gara. A seguire il drive-through sanzionato all’Audi di testa lasciava in testa Poulsen sulla Porsche #46.

Era l’occasione giusta per andare al pit e tutti ne approfittano fino ai contatti delle Ligier descritti poco sopra che hanno comportato prima un’estensione della slow zone a due terzi del circuito e poi l’intervento della vettura di servizio per liberare la pista dai rottami.

Come venerdí le soste arridevano al teammate di Hunt, Mads Siljehaug, il quale prendeva la testa davanti alla Duqueine del WTM, ora con Leo Weiss al volante, e alla Ligier della wildcard Duncan Tappy, per l’occasione col Cool Racing.

A 7’, vale a dire due giri dalla bandiera a scacchi, il restart, con il veterano britannico – quest’anno attivo in ELMS sull’Oreca LM P2 di United Autosports – presto al comando con Siljehaug alle spalle. Il driver norvegese peró, a differenza di gara 1, resisteva agli assalti di Josh Skelton del Racing Spirit of Leman che venivano smorzati da uno Stop&Go+1” per non aver rispettato il tempo minimo al pitstop.

Il gradino basso del podio andava quindi ai vincitori di gara 1, Tom Dillmann e Alexander Mattschull, grazie al forcing finale del collaudatore di ByKolles. A seguire l’equipaggio del WTM e l’asso della categoria Malthe Jakobsen, risalito addirittura dalla P8.

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Tra le GT3, l’Audi di Maxime Robin aveva la meglio su Fabio Babini, incaricato dello stint finale, che cedeva anche alla Aston Martin del Bullitt Racing, ma non riusciva a raggiungere l’Honda #44 che con Kasper Jensen guadagnava la seconda vittoria stagionale, riprendendo cosi la testa della classifica sui compagni di squadra, fermati da una foratura.

 

Duncan Tappy e Mike Benham, che ripetono la vittoria del 2018, non essendo iscritti al campionatoCool25 regalano il punteggio pieno al Reiter Engineering, ma la classifica è ancora capeggiata dal duo della Ligier #10 del Racing Spirit of Leman, che conduce con 49 punti contro i 31 di Malthe Jakobsen e Mo Smith.

La Michelin Le Mans Cup tornerà a Monza il 2 luglio prossimo.

Piero Lonardo

Foto: Le Mans Cup

L’ordine di arrivo di Gara 2

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WEC – Doppietta Toyota, come da copione. Successi per Jota, APR, Porsche e TF Sport nelle altre classi

Toyota si aggiudica la sua quinta 24 Ore di Le Mans e chiude con una doppietta che incorona per la quarta volta la vettura contraddistinta dal #8, ora affidata a Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Rio Hirakawa, su Josè Maria Lopez, Kamui Kobayashi e Mike Conway.

E’ stata la Le Mans del pubblico, affluito in massa, anche se non c’è stato l’atteso sold out, per segnare il ritorno alla normalità dopo i due anni di pandemia, in circuito e nelle strade di Le Mans, per il Pesage e la Parata. E’ stata la Le Mans delle donne, apparse ogni tre per due, forse anche più delle macchine, nelle riprese televisive. E’ stata la Le Mans delle GTE-Pro, qui all’ultima, poco comprensibile, apparizione di sempre, dopo dieci anni di spettacolo spesso superiore di quello offerto dai prototipi, in attesa che le Hypercar rubino definitivamente la scena – speriamo meritatamente – alle altre classi.

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A questa Le Mans ha contribuito Jim Glickenhaus, portando due delle sue SCG 007, le uniche vere altre Hypercar in pista, raggiungendo con una dovizia di mezzi che non supera il dieci per cento di quanto messo in campo da Toyota una terza posizione storica con Ryan Briscoe, Richard Westbrook e Franck Mailleux, avvalorata anche dal quarto posto della seconda entry, rallentata

Nonostante l’enorme distacco, 5 giri, nei confronti dei vincitori, l’outcome poteva essere tranquillamente diverso, come testimonia l’ennesimo problema al sistema ibrido della GR010-Hybrid #7 a due terzi di gara che ha definito le gerarchie in casa Gazoo Racing. Inciso: forse la FIA e l’ACO dovrebbero fare qualcosa per evitare che queste vetture possano diventare delle pericolose dinamo ambulanti.

L’Alpine ha fatto quello che ha potuto, puntando alla pole, anzi alla Hyperpole, dopo essersi nascosta come un paguro nella conchiglia per tutte le libere, perchè forse sapeva che quello poteva essere l’unico risultato di rilievo ottenibile a meno di una improbabile defaillance in gara delle altre contender. Ciononostante, raccoglie punti pesanti che le permettono di mantenere la leadership del campionato al termine di una gara calvario con la vettura più vecchia e collaudata del lotto.

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La battaglia per il successo nelle LM P2 è vissuta praticamente fino al termine del primo stint. Dopo la sfuriata iniziale del Prema Orlen, il passo della Jota, gente abituata al podio di Le Mans, è stato insostenibile per tutti. Antonio Felix da Costa, Roberto Gonzalez e Will Stevens hanno condotto per le restanti 23 ore e passa lasciando agli avversari le proverbiali briciole. Brava Prema con Robert Kubica, Louis Deletraz e Lorenzo Colombo a sfiorare il successo alla prima apparizione nello stesso giro dei vincitori. Il successo di Jota si completa con il secondo equipaggio, a riprova della solidità della compagine diretta da Simon Dolan.

Gli avversari? Filipe Albuquerque e la più accreditata delle due macchine di United Autosports è stata praticamente eliminata al via da un contatto con la vettura top del WRT, che ha cosí rovinato anche la propria gara, chiusa contro le barriere. Penske, ma soprattutto i suoi piloti Felipe Nasr e Dane Cameron, ha fatto esperienza in funzione della nuova Porsche LMDh. Le altre compagini dello schieramento record della categoria cadetta non sono mai state in condizione di puntare al podio, ma United riesce a limitare i danni mantenendosi grazie al sesto posto della sua #23, a 11 punti dai vincitori odierni; segue Prema a -17.

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Il successo portoghese di completa con la vittoria tra le Pro/Am di Algarve Pro Racing di Steven Thomas, Renè Binder e James Allen. Peccato per AF Corse, che purtroppo si è fatta notare più di tutto per il contatto che ha deciso la GTE-Pro, raggiungendo comunque la quarta piazza di categoria dopo il successo dello scorso ano fra le GTE-Am. Anche qui comunque, punti pesanti per il campionato.

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Dicevamo della GTE-Pro: le Corvette erano chiaramente le macchine da battere ma una è stata messa ko da un problema alla sospensione posteriore nel primo terzo di gara e la seconda è stata coinvolta nel contatto con l’Oreca AF Corse, lasciando Porsche e Ferrari a giocarsi la vittoria, vittoria che è andata alla 911 di Gianmaria Bruni, Richard Lietz e Fred Makowiecki.

La Ferrari, che piazza a podio entrambe le 488 AF Corse, per una volta non si è lamentata di un BoP chiaramente unfair – soprattutto va detto in GTE-Am – in attesa forse di rendere la vita difficile a tutti con la nuova Hypercar che dovremmo vedere in pista tra qualche settimana.

Alla terza vettura schierata da Riley Motorsports va il merito di essere arrivata al traguardo, anche se ancora una volta la Ferrari di emergenza non è stata un fattore. Col secondo posto comunque, Alessandro Pier Guidi e James Calado si mantengono comunque in lotta per il campionato, a 5 lunghezze dai vincitori odierni e a 2 dall’equipaggio dell’altra Porsche.

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Chiudiamo con la GTE-Am ed il trionfo delle Aston Martin – le Corvette della categoria, consentitemi il paragone – con TF Sport e Marco Sorensen, Henrique Chaves (un altro portoghese, per la cronaca) e Ben Keating. Chissà se anche stavolta i commissari troveranno qualcosa di irregolare per penalizzare questo meritatissimo successo del texano, che con Sorensen supera l’equipaggio dell’altra Vantage del Northwest AMR di Paul Dalla Lana, Nicki Thiim e David Pittard, oggi terzi dietro alla Porsche del WeatherTech Racing di Cooper MacNeil, Julian Andlauer e Thomas Merrill.

Gli ultimi colpi di scena riguardano proprio questa categoria, con la Porsche #77 del Dempsey-Proton, al momento terza, costretta ai box nel corso della 22ma ora per problemi allo sterzo, e quella dell’Hardpoint/Absolute Racing, autore di uno spin un’ora piú tardi quando occupava la quarta piazza. La migliore delle Ferrari, la #54 di AF Corse di Thomas Flohr, Francesco Castellacci e Nick Cassidy, P6.

Ci si rivede a Monza il 10 luglio con la novità Peugeot 9X8 Hypercar a completare lo schieramento.

Piero Lonardo

Foto: 24H Le Mans, Porsche Motorsport, TF Sport

L’ordine di arrivo della 90ma edizione della 24 Ore di Le Mans