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WEC – Il punto sull’entry list 2026

Il 27 novembre si chiudono i termini delle iscrizioni al FIA WEC 2026 e, prima del consueto fuoco di fila di annunci, proviamo ad ipotizzarne l’entry list.

Come anticipato nelle nostre dirette che trovate QUI e sulle nostre pagine Instagram e Facebooksono diversi i temi ancora in ballo, primo fra tutti la presenza o meno di Porsche tra le Hypercar. A seguito dell’annuncio ufficiale dell’abbandono della serie mondiale a favore di IMSA e Formula E, si sono moltiplicate le ipotesi che vedevano coinvolta Proton Competition nel proseguimento dell’attività del costruttore tedesco nella classe regina.

Atteso che a rischio vi era la totale partecipazione del team dei fratelli Ried, in quanto l’eventuale iscrizione di una Porsche da parte di un team privato sarebbe stata subordinata, da regolamento, alla presenza di due vetture ufficiali, nelle scorse settimane sono trapelate una serie di indiscrezioni riguardanti potenziali aiuti, economici e tecnici, da parte di Porsche e del team Penske, che ha portato in pista le 963 ufficiali nel triennio appena concluso.

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Aiuti economici peraltro non di poco conto, visto che nel caso Porsche sarebbe stata disposta a sborsare quasi 600.000 Euro per consentirne l’iscrizione alla serie. Porsche stessa però, che nel frattempo ha annunciato di avere raddoppiato la propria presenza in Formula E -  impegno economicamente ben più ridotto – nella prossima stagione, avrebbe impedito a Penske di fornire la propria partnership tecnica, col vivo disappunto dell’88enne patron Roger, cui manca solo la casellina di Le Mans da spuntare in una carriera che lo ha visto vincere ogni altra gara o serie importante.

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Peraltro va aggiunto che nel biennio in cui Proton ha schierato la 963, l’unico aiuto extra fornito da Porsche pare sia stato attraverso lo sponsor FAT, con carenza pressochè assoluta di assistenza e sessioni di test comuni.

Inoltre, anche la partecipazione di Porsche alla prossima edizione della classica della Sarthe non è data per scontata, in quanton l’eventuale invito destinato al vincitore del WeatherTech SportsCar Championship è sottoposto all’approvazione dell’ACO, che si è legata al classico dito il ritiro del costruttore dal WEC a favore della serie americana.

Insomma, sarà molto difficile vedere una 963 in azione nel mondiale il prossimo anno, ma al momento esiste ancora una piccola speranza al riguardo, anche perchè per il 2026 la capienza massima della griglia, fissata a 40 vetture, non verrà raggiunta.

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Altro tema all’ordine del giorno riguarda le Iron Dames. Nei giorni scorsi abbiamo infatti letto su alcuni siti web della chiusura del programma, notizie alle quali non è stato dato finora ufficialmente seguito dalla struttura che fa capo a Deborah Mayer.

Sicuramente, se presenti, le Dames pare saranno costrette a cambiare nuovamente montura, in quanto Manthey dovrebbe avere già destinato le sue due Porsche 911 GT3 R; sempre ammesso ovviamente che l’ACO non desideri applicare alla lettera la regola che vuole iscritto un team GT solamente qualora vengano schierate anche le hypercar. Regola peraltro disattesa in via temporanea per Aston Martin, Ford e McLaren, ma soprattutto per Mercedes, che a fronte dell’iscrizione delle due AMG GT3 al mondiale 2025 non ha mai dimostrato finora intenzione di voler competere tra le LMH.

E proprio Mercedes potrebbe essere la nuova destinazione delle Iron Dames, sempre ovviamente che Iron Lynx decida di rinnovare il proprio impegno per la prossima stagione.

Dal punto di vista degli equipaggi, tra le Hypercar Ferrari, Toyota, Peugeot, Cadillac e la novità Genesis Magma Racing hanno già annunciato e/o confermato le proprie line-up, e BMW dovrebbe fare altrettanto. Alpine dal canto suo deve riempire il sedile lasciato libero da Mick Schumacher e si attendono notizie da Aston Martin che potrebbero riguardare direttamente il nostro Mattia Drudi.

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L’incognita maggiore è legata ad AF Corse, che potrebbe facilmente vedere rivoluzionato il suo equipaggio intorno al punto fermo Yifei Ye. Le parole di Antonello Coletta, boss Ferrari, al Mugello, hanno infatti lasciato intendere che il futuro della “gialla” può prescindere dalla presenza del fan-favorite Robert Kubica, e a Maranello non mancano certamente i piloti da associare a questo programma, a partire da Alessio Rovera, visto in azione al Rookie Test in Bahrain, ma anche Zhou Guanyu, attuale reserve driver Ferrari F1, ed Arthur Leclerc, da due anni development driver F1 del Cavallino.

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Un ulteriore aspetto infine riguarda il trofeo riservato ai Team, che al momento vedrebbe appunto al via la sola Ferrari #83. Al riguardo, sarebbe bello che Vincent Vosse, patron WRT, ci riservasse una sorpresa per Valentino Rossi, che sappiamo già non fare più parte dello schieramento delle LMGT3, magari anche solo per Le Mans.

LMGT3 che vedranno l’avvicendamento tra United Autosports e Garage59, avvicendamento che coinvolgerà anche i piloti, in attesa del debutto della McLaren LMDh, con Lexus, BMW, Ferrari, Ford e Corvette ed Aston Martin che saranno sicuramente della partita con equipaggi, come di consueto, parzialmente rinnovati.

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Di Porsche e Mercedes abbiamo parlato poco sopra e, in attesa della GT3 di Genesis, di cui è stato appena presentato il concept, marciante, a Le Castellet, non vi sono altri costruttori interessati all’orizzonte. Ricordiamo che il WEC, volendo, potrebbe permettere l’iscrizione di un secondo team facente capo ad un costruttore già presente, evento che non crediamo comunque avverrà.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Genesis Magma Racing

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Asian LMS – Facciamo il punto sull’entry list

Fra meno di un mese l’Asian Le Mans Series 2025/26 prenderà il via Sepang e nei giorni scorsi si sono succeduti diversi annunci in tema piloti e macchine.

Tra le LM P2, dopo aver conosciuti gli effort che porteranno in pista tre piloti italiani quali Roberto Lacorte, Antonio Fuoco (Cetilar Racing) ed Enzo Trulli (Algarve Pro Racing), un altro nostro connazionale si appresta a calcare le scene nella classe regina della serie continentale asiatica. Giorgio Roda infatti tornerà nuovamente in azione, ma questa volta con United Autosports, con un equipaggio di tutto rispetto che lo vede insieme all’ex-ufficiale Peugeot Mikkel Jensen e a Gregoire Saucy.

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Un’altra Oreca verrà schierata dal team angloamericano per Phil Fayer e Ben Hanley, vale a dire lo stesso equipaggio che disputerà tutte le tappe del WeatherTech SportsCar Championship, e Paul di Resta.

Di ritorno anche RD Limited, il team di Romain Dumas, vicecampione nel 2024-25, con la stessa line-up trionfatrice in gara-1 a Sepang lo scorso anno composta da Fred Poordad, Tristan Vautier e James Allen.

Già completi anche gli equipaggi di PONOS Racing, con Kei Cozzolino, Marino Sato e Yorikatsu Tsujiko e di High Class Racing, col ritorno in pista di Gustavo Menezes, affiancato dal neocampione ELMS delle LM P3, Theodor Jensen e da Jens Reno Møller (entrambi campioni uscenti tra le LM P3), oltre al Crowdstrike by APR con Malthe Jakobsen e George Kurtz, campioni 2023-24, insieme a Louis Deletraz.

Ancora incomplete invece le line-up di DKR Engineering, Inter-Europol, ARC Bratislava, Nielsen Racing e Vector Sport RLR e della seconda entry di Proton Competition.

Tra le LM P3, ricordiamo l’unica categoria che non concede l’invito automatico alla 24 Ore di Le Mans, gli unici due equipaggi completi sono quelli del Forestier by VPS e di CLX Motorsport. I vicecampioni rivelazione della Le Mans Cup 2025 si presenteranno con il veterano ex-titolato ELMS Nick Adcock, più Lucas Fecury e Luciano Morano, mentre i campioni 2023/24 hanno appena annunciato che sarà Paul Lanchère, fresco di titolo ELMS LM P3, ad affiancare Alexander Jacoby e Kévin Rabin.

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Presenza assicurata invece per il campione della serie cadetta europea, Hugo Schwarze, con R-ace GP, e vari altri protagonisti della categoria quali Alexander Bukhantsov e Douwe Dedecker (Inter-Europol), Louis Stern e Terrence Woodward (23Events), Dan Skočdopole (Bretton Racing) ed Andres Fjordbach (High Class Racing). Il Team Virage infine, reduce dai test privati di Barcelona, raddoppia con due Ligier tra cui spicca l’ex-F1 Narain Karthikeyan.

Parterre de roi infine in GT, con praticamente tutte le squadre che contano presenti all’appello. Manthey Racing, campione in carica, schiererà due Porsche per Antares Au, Klaus Bachler e Loek Hartog, e per i due neocampioni WEC LMGT3 Richard Lietz e Riccardo Pera, affiancati dalla novità François Heriau. Porsche verrà rappresentata anche da Proton Competition, Origine Motorsport e Phantom Global Racing.

Doppio impegno anche per Mercedes con due AMG GT3 iscritte da GetSpeed, e per TF Sport. La compagine britannica porterà al debutto nella serie asiatica due Corvette, col ritorno del campione 2023 Salih Yoluc al fianco di Charlie Eastwood e Tom van Rompuy. Altre due Z06 GT3.R sono previste per la Johor Motorsport dei principi malesi.

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Ferrari ovviamente a fare la parte del leone, con ben sei 296 GT3: tra i due esemplari iscritti da Kessel Racing, oltre ai neotitolati GTWC Bronze Cup, Dustin Blattner e Dennis Marschall, i quali verranno affiancati dal campione in carica Sprint nella Gold Cup, Chris Lulham, da segnalare il ritorno dell’ex-campione IMSA GTD Alessandro Balzan, accoppiato al veterano delle gare americane Memo Gidley ed al protagonista del Ferrari Challenge North America, Dylan Medler.

Per le sue quattro Ferrari, AF Corse ha annunciato finora solamente i portacolori WEC, Simon Mann e Thomas Flohr, più Sean Gelael e Carl e Gregory Bennett.

Due entry per BMW da parte di WRT ed anche per Aston Martin con EBM ed Ecurie Ecosse Blackthorn, capitanate da Jonny Adam e Marco Sørensen ed una singola McLaren di United Autosports per Wayne Boyd completano l’entry list di categoria.

Per tutti, l’appuntamento è per il 12 dicembre a Sepang con le prove libere del primo dei tre doubleheader della serie.

Piero Lonardo

Foto: Asian Le Mans Series, United Autosports, CLX Motorsport, Kessel Racing

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WEC – Mick Schumacher si separa da Alpine: chi al suo posto?

Alpine perde un altro pezzo del proprio roster. Dopo Paul-Loup Chatin, approdato in Genesis, tocca ora a Mick Schumacher.

L’ex-campione del FIA F2 lascia il team francese dopo due stagioni complete nel WEC nelle quali ha rimediato solamente tre podi. Per lui dovrebbero aprirsi le porte dell’IndyCar dopo il test svoltosi il mese scorso sullo stradale di Indianapolis con il Rahal Letterman Lanigan.

All’Alpine rimane quindi un sedile vacante dopo l’ingaggio da parte di Antonio Felix da Costa, da affiancare ai confermati Ferdinand Habsburg, Charles Milesi, Fred Makowiecki e Jules Gounon. Diversi i piloti, tra cui alcuni transalpini, possibili indiziati per completare la line-up; tra gli altri, nientemeno che il campione WEC 2024 – con Porsche – Kevin Estre.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Genesis completa con Jaminet e Chatin. Jamie Chadwick riserva

Genesis Magma Racing ha completato la propria line-up per il debutto nel WEC annunciando gli ultimi due piloti nelle persone di Mathieu Jaminet e Paul-Loup Chatin.

Jaminet ha abbandonato Porsche dopo una lunga militanza nata dalla Carrera Cup e culminata col passaggio a titolare in casa Penske in IMSA, dove nell’ultima stagione si è laureato campione con la 963 dopo aver conquistato in precedenza il titolo in GTD Pro con Pfaff Motorsports nel 2022.

Anche per Chatin si tratta di un addio dopo una lunga presenza, in questo caso in Alpine, dove, dopo gli esordi in ELMS coronati dal titolo 2014, è tornato nel 2024 per gareggiare tra le Hypercar, diventando protagonista della prima storica vittoria della A424 LMDh al Fuji a fine settembre.

I due transalpini si uniscono ai già confermati Andrè Lotterer, Pipo Derani, Dani Juncadella e Mathys Jaubert sulle nuove GMR-001, che nei giorni scorsi hanno mostrato anche una variante di livrea su base grigio-argento, che potrebbe diventare definitiva al posto della rosso-arancio presentata a Le Mans.

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Spazio nel team di Cyril Abiteboul anche per Jamie Chadwick, che fungerà da reserve driver. La dominatrice della defunta Formula W, tre vittorie all’attivo nell’ultima stagione dell’ELMS dopo due positive stagioni in Indy NXT, ha saggiato per la prima volta la Hypercar battente bandiera coreana in settimana a Magny-Cours, nell’ambito di una tre giorni dedicata allo sviluppo della vettura.

Piero Lonardo

Foto: Genesis Magma Racing

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IMSA – Le Mercedes chiudono in bellezza i test di Daytona

Sono ancora le Mercedes a dettare il passo tra le GT nella terza ed ultima giornata dei test collettivi di Daytona. Maxime Martin con l’AMG GT3 #48 di Winward Racing ha alzato l’asticella al mattino con 1.47.152, mentre Mikael Grenier, sull’esemplare iscritto da 75 Express condiviso tra gli altri con Will Power, si è portato a 35 millesimi nell’ultima sessione, siglando un clamoroso uno-due in GTD Pro.

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A seguire, bel debutto del Rahal Letterman Lanigan con la McLaren, che chiude in P3 complessiva a mezzo secondo dai battistrada, a precedere Thomas Preining con la Porsche #911 Manthey sulla quale è salito anche il neocampione WEC GT3 Riccardo Pera.

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Le GT della stella a tre punte concludono al comando anche nella classifica delle GTD grazie alla migliore prestazione di 1.47.156 ottenuta sabato da Lucas Auer, ribadita ieri anche dal campione in carica della categoria, Phil Ellis.

In evidenza anche le Porsche di RS1 e Wright Motorsports col veterano Jan Heylen ed il protagonista dell’IndyCar, Callum Ilott, che concludono al comando nel settimo ed ultimo turno in assenza della capolista Mercedes #57. Alla sessione non hanno partecipato anche la Ford Mustang del Myers Riley che schiera l’ex-Lambo Romain Grosjean, attanagliata da problemi elettrici, e la BMW Pro del Paul Miller Racing.

L’appuntamento con Daytona ed il WeatherTech SportsCar Championship è per la Roar Before the 24, antipasto del season opener, in programma dal 16 al 18 gennaio prossimi.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, RLL, Riccardo Pera FB page

I risultati della Session 6

I risultati della Session 7

I risultati complessivi dei test

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IMSA – Pino e le BMW in evidenza nel Day-2 dei test di Daytona. Nasce la “Short FCY”

La seconda giornata dei test di Daytona si chiude all’insegna di Nico Pino e delle BMW. Il cileno del JDC-Miller nel turno pomeridiano si avvicina infatti al best lap segnato venerdí da Nick Yelloly con 1.36.015 sulla Porsche 963 in versione 2025, mentre le due rinnovate BMW capeggiano la session 5 in notturna con Marco Wittmann davanti a Dries Vanthoor.

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Ha finalmente preso la pista anche la star emergente della NASCAR Connor Zilisch sulla Cadillac #31 del Whelen Racing, cosí come è entrata in azione anche l’Aston Martin Valkyrie dopo i problemi elettrici del day-1.

Pietro Fittipaldi nel pomeriggio con l’entry del Pratt Miller dal canto suo si è portato ad un solo millesimo dal miglior tempo delle LM P2 segnato venerdí da Charles Milesi del TDS col tempo di 1.39.177.

E’ invece dominio Mercedes in GT. A Scott Noble il best lap in GTD Pro con la #48 del Winward Racing condivisa con Maxime Martin, Luca Stolz e Jason Hart con 1.47.622 davanti all’altra AMG GT3 del 75 Express.

La migliore prestazione va però a Lucas Auer sulla vettura campione in carica delle GTD, autore di 1.47.156 davanti di Nicki Thiim con l’Aston Martin del Magnus Racing.

Lambo

Debutto positivo in pista per la Lamborghini Temerario GT3 nelle mani di Pfaff Motorsport. La GT di Sant’Agata, qui in livrea tricolore, dovrebbe peró tornare al classico tartan canadese per la Rolex24.

Diffuso anche il regolamento sportivo IMSA 2026. Novità di spicco, l’introduzione della “Short FCY”. Il nuovo protocollo verrà messo in opera per ogni Full Course Yellow esposta nei primi 30’ di gara ed in ogni FCY iniziata entro 15’ da una ripartenza.

In regime di Short FCY la pitlane rimarrà chiusa, anche se l’IMSA potrà decidere se convertirla in una situazione standard di Full Course Yellow ed aprire la pitlane se la Short FCY dovessere eccedere i 15’.

I test di Daytona proseguiranno domenica con le sole GT.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

I risultati della Session 3

I risultati della Session 4

I risultati della Session 5

Acura (1)

IMSA – Acura al top nella prima giornata dei test di Daytona

Acura in evidenza nella prima giornata dei test collettivi di Daytona, riservata a GTP ed LM P2. L’ARX-06 #93 del Meyer Shank Racing ha segnato la migliore prestazione in entrambe le sessioni, con Nick Yelloly autore di 1.35.725 al mattino, imitato dal compagno di squadra Renger van der Zande nel secondo turno.

Lontani gli avversari, con la Porsche Penske di Julien Andlauer, seconda nella lista complessiva dei tempi a 4 decimi a precedere l’altra Acura e la 963 privata del JDC-Miller con Nico Pino. Le Porsche ufficiali montano entrambe un nuovo pacchetto aerodinamico.

front wide

Filipe Albuquerque ed il neoacquisto Jota Sport WEC, Jack Aitken, svettano tra i piloti delle rinnovate Cadillac. In vista della prossima stagione, anche le V-Series.R presentano un’aerodinamica modificata sia nel profilo anteriore che nell’ala posteriore.

BMW

Presenti anche le BMW con l’evoluzione testata recentemente al Paul Ricard, mentre l’Aston Martin Valkyrie si è immediatamente bloccata per un problema elettrico.

Tra le LM P2, miglior tempo nel pomeriggio per Charles Milesi con l’entry del TDS e 1.39.176. Nel primo turno a svettare è stato invece Tom Dillmann, di ritorno sulla vettura di Inter Europol.

Nella categoria, annunciata la line-up completa di BHA w/PR1 Mathiasen, che aggiungerà Tristan Vautier e Parker Thompson ai regular Ben Keating e Misha Goikhberg. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una delle interruzioni, a muro in curva 5 nel pomeriggio.

United

Annunciati anche gli equipaggi completi di United Autosports, trionfatori lo scorso anno in gara. Sull’Oreca #2 si alterneranno Phil Fayer, Hunter McElrea, Mikkel Jensen e Ben Hanley, mentre sulla #22 saliranno Dan Goldburg, Gregoire Saucy, Rasmus Lindh e Paul di Resta.

Sabato in programma ben tre sessioni a ranghi completi. Attese al debutto la nuova Lamborghini Temerario GT3 e le versioni Evo di BMW M4 GT3, Porsche 911 GT3 R e Ferrari 296 GT3, oltre alla nuova montura di DragonSpeed, passata a Corvette, col ritorno al volante di Henrik Hedman insieme a Giacomo Altoè e Casper Stevenson.

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Piero Lonardo

Foto: IMSA, Cadillac, DragonSpeed

I risultati della Session 1

I risultati della Session 2

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WEC – Alessandro Pier Guidi: “É una sensazione incredibile”

E concludiamo la carrellata di interviste del post-Sakhir con uno dei trionfatori in pista del FIA World Endurance Championship 2025, Alessandro Pier Guidi:

Come ti senti dopo aver vinto il titolo?

“È una sensazione incredibile. Non è il primo titolo mondiale per me, ma questo ha un sapore diverso. Abbiamo iniziato questo viaggio a Sebring nel 2023, passo dopo passo siamo riusciti a crescere ed alla fine siamo riusciti a compiere la missione. Il nostro primo obiettivo era vincere Le Mans e ci siamo riusciti subito, poi abbiamo iniziato ad inseguire il titolo. Dovevamo migliorare i nostri punti deboli ed alla fine abbiamo messo tutto insieme e nonostante una stagione difficile siamo riusciti. Sapevamo che c’erano alcune piste in cui facciamo un po’ fatica, ma in generale penso che abbiamo fatto il miglior lavoro”.

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Sei pronto per il 2026?

“Ogni anno, quando finisco, inizio a pensare a cosa voglio davvero. Cerco di piazzarmi e di pormi un obiettivo per la prossima stagione. L’anno scorso era chiaro per me: vincere il titolo. Perché prima di tutto non l’ho mai vinto nella classe regina. Devo ancora pensarci alla prossima”.

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 Cosa è cambiato dall’anno scorso?

“Stiamo correndo meglio, probabilmente anche in Bahrain eravamo i più costanti insieme alla Toyota. Anche sulla gestione del degrado delle gomme siamo riusciti a crescere, se ricordate non era così all’inizio del programma 499P. Eravamo veloci sí, ma le gomme si consumavano velocemente. Ora questo aspetto è stato perfezionato e forse siamo probabilmente tra i migliori in termini di gestione delle gomme. E questa è stata la chiave in Bahrain, una delle piste più abrasive. Abbiamo mantenuto un ritmo costante, mentre gli altri hanno perso il ritmo, riuscendo cosí a fare la differenza”.

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Quando la Ferrari ti ha chiesto di scambiare le posizioni con la 50 negli ultimi minuti, hai capito cosa stava succedendo?

“Sono stato felice di farlo, alla fine era successo anche a Le Mans. Abbiamo congelato la posizione e loro hanno avuto la possibilità di sorpassarmi. Sono contento di poter ricambiare, soprattutto perché arrivando terzi sono riusciti a conquistare il terzo posto in campionato. Penso che questo dimostri anche l’atmosfera all’interno del team. Abbiamo avuto un ottimo rapporto tra tutti e sei i piloti. E penso che sia molto importante per lo sviluppo del team”.

Questo scenario è stato discusso prima dell’inizio della gara?

“No, perché è difficile prevedere cosa sarebbe potuto succedere durante la corsa”.

Pensavi di poter lottare con Toyota?

“Per la prima posizione non credo visti i doppiati presenti in fase di restart, ma per la seconda posizione penso di si. In ogni caso non era il nostro obiettivo”.

Sembravate in controllo della situazione a fine gara, era così?

Sapevamo di avere una buona base, ma tutto può cambiare velocemente in una gara di durata. Mi sono trovato in una situazione abbastanza difficile nel mio primo doppio stint, tutti si sono fermati in bandiera gialla ed alcune auto hanno cambiato le gomme, noi no. Ero un po’ preoccupato alla ripartenza di avere un ritmo inferiore e quindi perdere posizioni, ma per fortuna il passo era buono, di fatto solo l’Aston Martin ci ha superato. Questo ci ha permesso di essere in una posizione migliore per il finale, perché avevamo più gomme degli altri a disposizione. E quando l’ultima Virtual Safety Car è stata chiamata abbiamo potuto cambiare le gomme che avevamo a disposizione. Cercavamo di tenere tutto sotto controllo. Non è facile in ogni caso, perchè tante cose non possono essere previste, ma a volte hai bisogno di un po’ di fortuna…”

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Ferrari ha vinto tutto negli ultimi anni, cosa farà dal 2026?

“Cercheremo di ripeterci. So che è difficile, spesso ripetersi è più complicato di imporsi per la prima volta. Ci sono molti costruttori coinvolti ed altri arriveranno ed il livello è molto alto. Sappiamo che sarà molto dura, ma siamo pronti a lottare”.

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Come ci si ricarica dopo una lunga stagione come questa?

“Penso che questa stagione sia stata lunga e dura più delle altre e credo di aver bisogno di un po’ di riposo, ma ogni volta che torno a casa ho il desiderio di tornare a guidare perché è quello che amo. Farlo è la mia passione, anche se si tratta di un singolo test. La 499P è così bella da guidare, adoro questa macchina”.

Per il 2026 non ci saranno update per la 499P in termini di Joker. Cosa ne pensi? 

“Devi usare un Joker per una buna ragione. L’auto ora è ottima, devi capire quando usarlo. Anche se non usiamo Joker, non significa che non stiamo cercando di perfezionare la vettura”.

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Qual è stata la chiave del FIA WEC  2025?

“Un po’ di fortuna in più, onestamente. Nel 2024 siamo stati così sfortunati la maggior parte delle volte, e per qualche ragione qualcosa è sempre andato storto. Per me abbiamo avuto la stessa velocità dell’anno scorso, ma abbiamo corso un campionato più regolare”.

Ci sono delle gare che vorresti vincere?

“Tante, una è sicuramente la 12h di Bathurst, ma anche la 12h di Sebring che non ho mai vinto. Sono corse bellissime, ma per provare a conquistarle devi partecipare. Forse andrò in Australia, l’anno prossimo, ma vedremo”.

Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Le parole di Alessio Rovera dopo il Rookie Test

Prima volta “ufficiale” in Hypercar in Bahrain per Alessio Rovera, protagonista durante il rookie test del FIA World Endurance Championship al volante della 499P #83 di AF Corse dopo avere chiuso al secondo posto in LMGT3. Ecco le impressioni del varesino a valle della giornata di domenica.

Alessio, in breve, che sensazioni hai avuto?

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Tutto è stato davvero bello e mi sono divertito molto, la macchina era molto bilanciata. Ho fatto solo una trentina di giri perchè purtroppo in mattinata abbiamo avuto un problema.

Ti sei preparato in modo specifico per questa prova?

“No nessuna preparazione, ero concentrato sulla GT3. Conoscevo comunque la macchina dai test pre-stagionali del 2023.  Sicuramente ci sono delle differenze rispetto alla 296, hai molta elettronica ed un sacco di cose da gestire al volante. Ero un po’ preoccupato per la gestione della gomma, ma onestamente ho fatto più fatica in LMGT3″.

Programma per l’anno prossimo, c’è una chance per vederti sulla 499P?

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“Non so, penso sia troppo presto per dirlo. Ovviamente spero di correre di nuovo nel GT World Challenge. Penso sia un campionato davvero bello e vorrei avere l’opportunità di vincere la 24 Ore di Spa, soprattutto dopo quanto accaduto negli ultimi due anni. Vedremo comunque nelle prossime settimane. Se non sarà così, per l’anno prossimo mi concentrerò sulla LMGT3, che è molto importante specie dopo il secondo posto di quest’anno. Spero di tornare anche in ELMS, l’atmosfera è sempre molto bella con François Perrodo e Mattieu Vaxiviére”.

Rovera in serata è poi stato premiato per il secondo anno di fila col Goodyear Wingfoot Award riservato al pilota più consistente con le LMGT3.

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Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Ferdinando Cannizzo: “Difficile capire cosa possiamo fare di più, ma dobbiamo farlo”

L’intervista del day after con Ferdinando Cannizzo (Ferrari Head of Endurance Race Cars) al termine della 8 Ore del Bahrain

Hai già realizzato quanto accaduto?

“Quando ti concentri attentamente sulla gara fai fatica a capire cosa realmente è accaduto. Ma sappiamo che abbiamo realizzato un lavoro straordinario scrivendo una bella pagina di motorsport per Ferrari. Sapete, abbiamo lavorato molto duramente per puntare alla costanza, sapendo che era impossibile per noi essere sempre i più veloci, ma allo stesso tempo conoscevamo il potenziale della vettura e quindi abbiamo lavorato duramente per impostarla in modo che fosse davvero forte in termini di costanza, in particolare nel secondo stint”

Siete stati conservativi quindi nel finale?

“Alla fine eravamo vicini a passare completamente alle gomme medie nonostante la nostra prestazione fosse buona. Non c’era ragione però per noi di azzardare una strategia rischiosa in termini di gomme, essendo già molti performanti: il ‘Mix’ tra le due mescole, dure e medie, è stata la soluzione migliore”.

 

 

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Era impossibile battere Toyota?

“Direi che era probabilmente impossibile battere la Toyota. Forse senza il traffico alla fine il gap sarebbe stato minore, forse avremmo superato la #8, ma forse non la #7. Rispetto pienamente la loro gara incredibile ed hanno meritato di vincere”.

Con la Ferrari #50 avete cambiato strategia dopo la prima Safety Car, come mai?

“Abbiamo guardato a quanto fatto da Porsche che aveva anticipato la sosta. Così abbiamo deciso di mantenere la #51 alla testa della corsa, mentre la #50 è stata posizionata per coprire l’eventuale recupero di Porsche”

E la #83 che strategia ha usato?

“La stessa delle altre tranne l’ultima sosta in cui hanno optato per tre gomme dure e una media. Volevano fare l’intero stint con 38 giri senza cambiare gomme”.

Porsche e Cadillac come te le aspettavi? Di fatto solo le LMH sono state davanti…

“Onestamente mi aspettavo di avere una Porsche e una Cadillac decisamente più vicine, ma a quanto pare hanno sofferto il degrado. Non credo che ci sia un problema tra LMH e LMDh. credo che abbiano interpretato meglio la scelta e la gestione delle gomme per questo tipo di gara e per il circuito che, come abbiamo detto in prece§denza, è molto critico per il degrado delle gomme e le condizioni meteo in termini di temperatura”.

Ferrari ha avuto un ottimo bilanciamento sin dalle prove libere, quanto è stato importante?

“Le cose che abbiamo preparato al simulatore sono state subito messe in atto. Questo ci ha permesso di preparare al meglio la gara e di concentrarci sulla comprensione del diverso comportamento delle diverse scelte di pneumatici. Così abbiamo testato la full medium, abbiamo testato la split con la sola laterale, la posteriore, con tutte le configurazioni nel modo giusto, anche suddividendo le strategie tra le auto. Ferrari è stata l’unica a testare il secondo stint e questo ci ha dato la possibilità di essere sicuri di fare la scelta giusta. Quindi, sapevamo in anticipo quale fosse la configurazione più veloce, diciamo dopo la prima sosta”.

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Come si arriva in tre anni a questo risultato?

“Credo che tutto sia iniziato due anni prima, cioè quando abbiamo ottenuto l’approvazione da parte del nostro Presidente. Abbiamo iniziato con molta umiltà a creare il team ed a lavorare sulla vettura. Il target era quello di creare una famiglia. Una squadra in cui tutti si aiutano a vicenda, con un’atmosfera sempre molto serena. Dal punto di vista tecnico, per la vettura abbiamo lavorato molto analizzando la concorrenza, la Toyota, le vecchie LMP1 e anche la F1 che ha una struttura non molto lontana da questa. Tutto questo ci ha permesso di trovarci in una situazione in cui, durante lo sviluppo, eravamo ben preparati ed allo stesso tempo non abbiamo mai esitato nelle nostre attività. Ad esempio, abbiamo deciso di sviluppare la vettura con due diverse chiavi di lettura: una sulle prestazioni e una sull’affidabilità. E questo credo sia stato l’altro pilastro che ci ha dato la possibilità di arrivare davvero ben preparati a Sebring e conquistare la pole al debutto. Ma pensavamo che facesse parte del nostro percorso e penso che il nostro cammino possa continuare. È difficile capire cosa possiamo fare di più e meglio, ma dobbiamo farlo. Tutti i piloti hanno svolto un ruolo incredibile compreso Davide Rigon ed Alessio Rovera. Non hanno guidato la 499P in gara, ma sono stati fondamentali per lo sviluppo. Tutti fanno parte della nostra grande famiglia”.

Quanto si può ancora crescere?

“In questo campionato in cui il regolamento è congelato con l’omologazione dell’auto, è difficile capire quanto si possa crescere. Quando sono arrivato dalla F1 ho dovuto cambiare mentalità. Qui sei limitato, ma questo non significa che non puoi cambiare, che non puoi migliorare. Devi solo guardare in modo un po’ diverso, con occhi diversi, con una prospettiva diversa e trovare le aree  in cui puoi monitorare le prestazioni. Sono fiducioso per il prossimo anno, anche se la concorrenza sarà ancora più agguerrita, e stiamo già cercando di trovare qualcosa in più per essere competitivi”.

C’è già un piano per i test fino alla prossima stagione?

“Sì, abbiamo già sostanzialmente identificato i chilometri principali su cui testeremo. Inizieremo in Qatar, ma a gennaio”.

La Ferrari #50 è stata fatta passare per prendere il terzo posto piloti, giusto?

“Abbiamo cambiato le posizioni e così abbiamo avuto la prima, la seconda e la terza posizione nella classifica piloti”.

Porsche se ne è andata: forse avete avuto troppo successo per il bene del campionato?

“Quello che posso dirti è che mi dispiace un po’ che Porsche se ne sia andata perchè le vittorie sono molto più meritate con tanti rivali. È sicuramente molto difficile quando ci provi più volte e non riesci a vincere e vedo le difficoltà. Al momento però sono contento che non sia un mio problema. Oggi stiamo festeggiando, ma dobbiamo restare molto umili perché questi risultati possono arrivare solo se una squadra è molto forte, molto determinata, concentrata e non pensa che tutto sia possibile”.

Quanta conoscenza della Formula 1 c’è effettivamente nella 499P?

“Parecchia, non so quantificarlo, ma certamente si. Ho avuto esperienza in F1 e comunque anche altri miei colleghi sono stati coinvolti. Stiamo sviluppando la vettura nella stessa galleria del vento, oltre a condividere il ‘pacco batterie’ con la F1″.

L’anno prossimo sembra ci saranno più pneumatici per le GT. Cosa ne pensi? Diventerà più “banale” la strategia?

“Forse no, perché qualcuno può non cambiarle e potrebbe riuscire comunque nella seconda parte di stint a guadagnare una quindicina di secondi. Cambierà sicuramente il modo di giocare, ma non limiterà le strategie. Non credo in ogni caso che ci siano ripercussioni per la nostra 296, abbiamo una buona auto nella gestione del tempo e non solo”.

I piloti della 499P hanno delle caratteristiche differenti?

“Tutti i piloti che abbiamo in 499P hanno delle esigenze differenti. Pier Guidi ad esempio preferisce una vettura ‘più spigolosa’, mentre Giovinazzi richiede un’auto più sottosterzante. In qualche modo riescono ogni volta a trovare la soluzione per tutti. E lo stesso vale per la #50″.

Hai hobby per ‘staccare completamente’?

“Non ho un hobby, a dire il vero, tranne che mi piace molto il calcio e mi piace guardare le partite. Gioco con gli ingegneri, i meccanici, ovunque sia possibile e anche con i piloti. Per quanto riguarda lo sport, mi alleno ogni mattina tra le 7:00 e le 8:00. E questo mi dà la possibilità di staccare completamente. Contemporaneamente amo molto la matematica e ogni volta che trovo il tempo per leggere libri di matematica, li prendo e li leggo immediatamente”.

Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo