Una gallery esclusiva della Parade des Pilotes nel centro di Le Mans, in attesa dello start dell’edizione del Centenario.
Foto: Piero Lonardo
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Una gallery esclusiva della Parade des Pilotes nel centro di Le Mans, in attesa dello start dell’edizione del Centenario.
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Proton Competition sotto i riflettori nella settimana di Le Mans. La prima Porsche 963 hypercar acquisita dal team verrà messa in pista nel WEC a partire dalla 6 Ore di Monza, ed avrà come piloti, oltre a Gianmaria Bruni ed Harry Tincknell, l’ex-vincitore di Le Mans, Neel Jani.
La stessa vettura è poi attesa nei tre round finali del WeatherTech SportsCar Championship a partire da Road America il 6 agosto, per proseguire con Indianapolis il 17 settembre e la Petit Le Mans il 14 ottobre, presumibilmente con il medesimo equipaggio.
Se la seconda 963 ordinata da Christian Ried sarà pronta in tempo utile, parteciperà a propria volta alle due restanti gare del WEC al Fuji ed in Bahrain.
Ma questa non è l’unica novità per il team tedesco, che dalla prossima stagione è atteso tra le GT con Ford. Di oggi l’annuncio durante l’unveiling a Le Mans della nuova Mustang GT3, esposta al pubblico nel Village con una livrea particolare disegnata da Troy Lee, alla presenza dei massimi esponenti di Ford e Multimatic (che gestirà invece il programma IMSA), a partire dal CEO Ford Chris Farley, il quale ha definito in maniera virtuale le prerogative di questo programma, fino a Mark Rushbrook, Direttore Globale di Ford Performance (FP), nuovo brand che contraddistinguerà le creazioni sportive della casa dell’Ovale.
La Mustang GT3, realizzata sulla base della nuova Mustang Dark Horse, sarà dotata di un motore V8 di 5,4 litri preparato da M-Sport, longa manus Ford nei rally.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Tanta carne al fuoco nell’oretta appena dedicata dall’ACO alla tradizionale press conference del venerdì di Le Mans. Il presidente Pierre Fillon come da copione ha illustrato ai media i calendari del WEC e dell’Asian Le Mans Series della prossima stagione.
Va subito detto che per i tifosi italiani il 2024 vedrà il debutto della 6 Ore di Imola, in programma il 21 aprile. In realtà si tratta di un ritorno perchè il circuito del Santerno è stato teatro dell’ILMC nel 2011, prova vinta dalla Peugeot.
Il calendario si dipanerà su otto appuntamenti (uno in più della season 11) a grandi linee come già anticipato su queste pagine negli scorsi mesi, con prologo ed opener in Qatar rispettivamente il 24-25 febbraio ed il 2 marzo. La gara di Losail, denominata Qatar 1.812 km, sostituirà Sebring anche nella distanza.
Dopo Imola si ritorna in Belgio per il tradizionale round di Spa-Francorchamps spostato in avanti all’11 maggio per poi proseguire con Le Mans il 15-16 giugno. Si concretizzano i ritorni di Interlagos ed Austin il 14 luglio ed il 1° settembre, per poi chiudere la stagione con Fuji il 15 settembre e la 8 Ore del Bahrain il 2 novembre.
Diffuso anche il calendario dell’Asian Le Mans Series 2023-2024, che vede il ritorno in estremo oriente a Sepang con un doubleheader il 2 ed il 3 dicembre di quest’anno. A seguire si ritorna a Yas Marina il 4 febbraio 2024 per chiudere con un’altra gara doppia il 10-11 febbraio per un totale di cinque round contro i quattro della stagione da poco conclusa.
Importante anche la presentazione della sfida all’idrogeno da parte di Toyota con la presentazione della nuova GR H2 da parte del boss Akyo Toyoda. Il marchio giapponese è quindi il primo a presentarsi ai nastri di partenza della nuova categoria con propulsione alternativa che sarà ammessa alla 24 Ore di Le Mans 2025.
La prossima Le Mans vedrà invece un contingentamento delle LM P2, limitato a soli 15 posti. I prototipi della categoria cadetta faranno inoltre posto nel WEC 2024 alle LMH ed alle GT3; queste ultime verranno iscritte con il supporto dei costruttori in termini di due vetture ciascuno.
Le LM P2 continueranno a restare eleggibili nelle serie continentali, e United Autosports ha già annunciato che la prossima stagione convoglierà nel WeatherTech SportCar Championship nell’ELMS e nell’Asian LMS.
Parlando di Hypercar, poco dopo è stata presentata, ahimè ad un pubblico limitato, la nuova Alpine A424_β. La nuova vettura del marchio francese, costruita su telaio Oreca, assomiglia esteticamente alle Acura protagoniste negli States e monterà un V6 turbo di 3.400 cc cui verrà accoppiato, secondo i regolamenti LMDh, il consueto gruppo Bosch.
Ma ricordiamoci che domani c’è anche una gara, e nelle libere 4 svoltesi nelle serata di ieri James Calado ha condotto con 3.27.275 con la Ferrari #51. Alla sessione non hanno partecipato la Porsche Proton #911, l’Aston Martin dell’ORT by TF e ovviamente la Cadillac #3 che ha preso fuoco durante la hyperpole pochi minuti prima.
La pista tornerà ad essere trafficata dalle 62 vetture iscritte alla 24 Ore sabato mattina alle 12.20 prima dello start delle ore 16.00.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo, Alberto Manganaro, Toyota Gazoo Racing, Alpine Endurance Team, FIA WEC
Una gioia immensa quella al box del Cavallino dopo la Hyperpole della Le Mans del centenario dominata dalle due 499P affidate ad Antonio Fuoco ed Alessandro Pier Guidi. Le Ferrari hanno letteralmente stracciato la concorrenza, lasciando le briciole soprattutto a Toyota, grande spauracchio della vigilia.
Con umiltà e buon senso la squadra guidata da Antonello Coletta ha percorso passo passo il percorso fino al traguardo odierno che, come ci ricordava lo stesso boss, non è quello finale, ma le premesse ci sono tutte. Ora tocca alla tanto temuta affidabilità, che sul Circuit de la Sarthe comunque può non essere lo stesso determinante, come ben sanno proprio gli uomini del Gazoo Racing.
Tornando ai dati della sessione, Fuoco si è preso anche il record assoluto delle LMH di Kamui Kobayashi, chiudendo col tempo di 3.22.982, quasi 1” in meno del nipponico, superato anche dal compagno di squadra, che nel frattempo aveva avuto la meglio sui primi effort Toyota.
Il secondo tentativo degli uomini del Sol Levante però è stato inizialmente vanificato da uno di quei famosi imprevisti, nella forma dell’incendio della Cadillac di Sebastien Bourdais, che con 5’15” ancora sul cronometro, ha bloccato la sessione. In quel momento l’intermedio di Kobayashi era di appena 98 millesimi superiore.
Brendon Hartley, “Hyperpolesitter” 2022, alla fine ha fatto meglio di lui e si è portato in terza posizione a ben 1”5 dal leader, poco meglio di Felipe Nasr con la Porsche #75. Completano i risultati delle LMH, la Toyota #7, Cadillac #2, la Porsche #5 e chiude la sfortunata V-Series.R color oro.
Paul-Loup Chatin dal canto suo ha fatto valere la propria esperienza sul tracciato della Sarthe ed ha ripetuto la migliore prestazione in qualifica dopo quella del 2018 sempre per IDEC Sport col tempo di 3.32.923, precedendo di appena 112 millesimi Pietro Fittipaldi, fin qui dominatore delle prove per Jota Sport.
Non c’è stata battaglia invece in GTE-Am. Con i bronze driver al volante per l’ultima qualifica della categoria a Le Mans, Ben Keating e la Corvette, non penalizzati da alcun Success Ballast, hanno facilmente avuto la meglio sul resto del gruppo.
Il texano, autore di 3.52.376, ha lasciato a 1”5 Ahmad Al Harty con l’Aston Martin dell’ORT by TF e ad oltre 2” Thomas Flohr con la migliore delle ben cinque Ferrari impegnate nella sessione.
La serata prosegue con la quarta ed ultima ora di libere, che inizierà fra poco alle 22. Domani sono in programma, oltre alla seconda manche della Road to Le Mans con Valentino Rossi, che oggi in gara 1 si è classificato 43mo, la consueta conferenza dell’ACO e la presentazione dell’Alpine Hypercar e della Ford Mustang GT3.
La pista tornerà ad essere trafficata dalle 62 vetture iscritte alla 24 Ore sabato mattina alle 12.20 prima dello start delle ore 16.00.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Sotto un sole africano a Le Mans sono terminate da poco le ultime libere prima della Hyperpole, e come ieri sono ancora le Ferrari a dettare legge, con Antonio Fuoco ed il tempo di 3.26.579 davanti ad Alessandro Pier Guidi di oltre 4 decimi.
I due alfieri del Cavallino sono usciti negli ultimi minuti per togliere la leadership alle Toyota di Kamui Kobayashi e Sebastien Buemi, che inseguono ad 1”. La migliore delle Porsche a sorpresa è quella di Jota Sport con Antonio Felix da Costa, assente ieri dalle qualifiche per problemi al sistema ibrido, mentre in casa Cadillac si sono concentrati sull’unica V-Series.R che non ha passato il taglio, quella iscritta da Action Express, che ha chiuso in P7.
Pietro Fittipaldi ha ripreso il comando delle LM P2 col tempo di 3.34.071, vicinissimo alla Vanwall hypercar, relegando il resto cella concorrenza, capitanata da Mathias Beche del Nielsen Racing, a oltre 3”!
L’unica Full Course Yellow della sessione quasi immediatamente per l’uscita di strada di Ferdinand Habsburg ad Indianapolis; altri off da parte di altri protagonisti della categoria sono stati gestiti con bandiere gialle locali e danni minori. Alla sessione ha preso parte l’Oreca del Tower Motorsports, completamente ricostruita, mentre l’Aston Martin del D’Station dovrebbe farcela per l’ultima ora di libere in programma alla 22.00.
Francesco Castellacci guida infine le GTE-Am con la Ferrari AF Corse #54 ed il tempo di 3.53.681; a seguire le Porsche di GR Racing, Iron Lynx e Dempsey-Proton. Ricordiamo che nessuna 911 si è qualificata per lo shootout finale, che partirà alle ore 20.00. Diretta tv sul sito WEC e sui canali Eurosport.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Ieri abbiamo avuto l’occasione di incontrare alcuni esponenti di spicco di casa Ferrari. Per primo Antonio Giovinazzi, polesitter in pectore della 6 Ore di Spa. “Io sono stato qui nel 2018 ma con la 499P è tutta un’altra pista ed hai un feeling diverso dalla GT. Sarà diverso anche in gara perchè stavolta potrò concentrarmi a guardare avanti. Ovviamente sono super orgoglioso di portare in pista insieme ai miei compagni a Le Mans il marchio Ferrari che mancava da 50 anni.”
“Arrivare qui già con tre podi in tre gare dopo aver messo la macchina in pista meno di un anno fa – ha proseguito il pilota di Martina Franca – è qualcosa che non ci immaginavamo ma questa è una gara lunga e la priorità sarà l’affidabilità. Abbiamo lavorato sodo e dobbiamo continuare a fare bene.”
La cosa fantastica è che sembrate non sentire pressioni “Al test day abbiamo raccolto dati in una giornata senza problemi e abbiamo anche raccolto un buon risultato. Ovviamente la pressione anche se non si vede c’è e sappiamo dove siamo rispetto agli altri competitors ma in una 24 ore dobbiamo pensare sessione per sessione evitando ovviamente anche i piccoli errori. Questo è il nostro approccio.”
Tocca poi all’Ing.Ferdinando Cannizzo: “Stiamo progredendo man mano che corriamo e sappiamo che la lotta sarà dura con tutti gli altri costruttori, non solo Toyota ma anche Cadillac e Porsche. Il consumo delle gomme sarà determinante anche se parliamo di un circuito non particolarmente duro con le gomme. Il ritorno dei tyre warmers, che abbiamo provato a Monza, sarà però utile soprattutto per i competitors che hanno meno esperienza.”
“Dal punto di vista delle strategie, siamo confidenti di poter gestire al meglio una 24 ore – ha aggiunto il papà della 499P – le scelte fatte nelle precedenti gare le ripeteremmo; ovviamente il punto di riferimento è Toyota, ma hanno anni di esperienza in questa gara rispetto a noi.”
Infine il big boss, Antonello Coletta. “Siamo convinti di avere una buona vettura ma probabilmente non siamo gli unici. Al momento Toyota per noi rimane il punto di riferimento: la conoscenza della vettura, delle strategie e dei pneumatici è molto più importante per noi che per gli altri”
“In generale per noi sarà importante essere consistenti in ogni condizione ed essere pronti ad ogni situazione. Fin qui abbiamo già fatto dei long run ed in tutta onestà anche se inizialmente abbiamo avuto qualche problema, nel prosieguo della preparazione abbiamo raggiunto risultati assai più confortanti soprattutto in termini di affidabilità. Noi ovviamente faremo il possibile per ottenere il massimo risultato, e se saremo sia affidabili che bravi con le strategie sono sicuro che ci saremo.”
Interviste raccolte da Piero Lonardo
Foto: Alberto Manganaro
Il lungo mercoledì di Le Mans si chiude con ulteriori due ore di libere. A svettare questa volta è una Porsche, la #6 con Laurens Vanthoor, capace di chiudere con 3.28.878 e scalzare dalla vetta la Ferrari #51 di James Calado, precedendola di oltre 3 decimi.
A completare il podio virtuale un’altra 963, la #5 grazie a Dane Cameron, mentre la migliore delle Toyota si deve accontentare della quinta posizione dietro alla Cadillac di Earl Bamber. Alla sessione ha preso parte con continuità la Porsche privata di Jota Sport, costretta a rinunciare alle qualifiche che prima nella giornata hanno promosso le 24 favorite (otto per classe) che domani sera si giocheranno la Hyperpole.
Prima sessione non di appannaggio Jota invece tra le LM P2 grazie a Mirko Bortolotti ed il suo 3.36.863, a precedere di 2 decimi uno dei delusi delle qualifiche, Filipe Albuquerque ed il fin qui leader incontrastato della categoria, Pietro Fittipaldi.
Ancora Ferrari infine sugli scudi in GTE-Am con Kei Cozzolino, autore di 3.53.796 con la 488 GTE Evo del Kessel Racing. Il clima più mite ha permesso alle Porsche di rifarsi rispetto alle qualifiche, ed inseguono con Alessio Picariello e Matteo Cairoli sulle 911 di Iron Lynx e Project 1.
Domani, in attesa della Hyperpole delle 20.00, si inizia con una terza sessione di libere, dalle 15.00 alle 18.00.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Le Ferrari proseguono alla grande questa Le Mans piazzando entrambe le 499P davanti a tutti nelle qualifiche. Come noto la sessione serve a scremare il parco partenti, determinando le otto vetture per categoria – LMH, LM P2, (indifferentemente se Pro/Am), GTE-Am – che accederanno alla Hyperpole di domani sera.
Antonio Fuoco ha spiazzato la concorrenza piazzando nel finale di sessione il best lap di 3.25.213, ben al di sotto, come da copione, dei tempi ottenuti domenica nei test e oggi pomeriggio nelle libere, precedendo di 2 decimi Alessandro Pier Guidi, che fino a quel momento deteneva la migliore prestazione per appena 9 millesimi sul teammate.
Seguono le due Toyota con la livrea impreziosita dai fiori di ciliegio, da sempre uno dei simboli del Giappone, che anche qui non esita a puntare nuovamente sul turismo, bloccato per anni dalla pandemia. Kamui Kobayashi e Brendon Hartley erano gli incaricati per la sessione, ma alla fine hanno chiuso a quasi 3 e oltre 5 decimi dal calabrese.
Alla Hyperpole parteciperanno anche le Porsche Penske #5 e #75 e le due Cadillac del Team Ganassi. Fuori, e cono distacchi nell’ordine dei 2” dal leader, sia la terza Porsche Penske, affidata a Kevin Estre, che le due Peugeot che avevano impressionato nelle libere di pochi minuti or sono. La quarta 963 privata di Jota Sport dal canto suo non è riuscita a segnare un giro valido per problemi al sistema ibrido.
Continua invece il dominio del team britannico tra le LM P2, dove Pietro Fittipaldi ha ancora una volta segnato la miglior prestazione con 3.34.751, precedendo di appena 2 millesimi Louis Deletraz con l’unica Oreca del WRT qualificata per la Hyperpole.
Passano il turno, diciamo cosí, anche entrambe le vetture di Prema, IDEC Sport, Vector Sport, Racing Team Turkey e la #47 di Cool Racing.
UPDATE: Il miglior tempo ottenuto dal Racing Team Turkey è stato cancellato per aver infranto la procedura con bandiera rossa. Al supo posto viene promossa alla Hyperpole tra le LM P2 la vettura del Nielsen Racing.
L’altra macchina del team svizzero è stata protagonista con Malthe Jakobsen della seconda delle due interruzioni della sessione; in precedenza è stato il contatto fra l’Alpine di Mathieu Vaxivière e Filipe Albuquerque – da evidenziare che nessuna delle due vetture di United Autosports ha passato il taglio – a generare la prima red flag.
Le interruzioni sono state propedeutiche al rientro in gara della Corvette, la cui crew è riuscita a terminare le riparazioni dopo l’incidente delle libere e a piazzare la terza prestazione in GTE-Am. Davanti a tutti però ancora due Ferrari, con Alessio Rovera, autore di 3.51.877, davanti di appena 37 millesimi su Davide Rigon.
Domani sera vedremo in azione altre tre Ferrari, per un totale di cinque: le due di Kessel e la #21 di AF Corse, insieme alle due Aston Martin di ORT by TF e GMB Motorsport. La migliore delle Porsche, l’esemplare di Iron Lynx, si è piazzata a ridosso della “bolla” con Alessio Picariello.
Per la cronaca, anche la Camaro ZL1 NASCAR ha partecipato alla sessione, piazzando il tempo di 3.47.976 con Mike Rockenfeller. Assenti invece l’Aston Martin del D’Station e l’Oreca LM P2 del Tower Motorsport, protagoniste del crash nel pomeriggio. I meccanici del TDS, che gestiscono in pista la vettura coi colori di Michel Vaillant, stanno provvedendo ad approntare un nuovo telaio.
La giornata si chiude con due ore di libere in notturna a partire dalle 22.00 Domani, il programma di domani prevede due nuove sessioni di libere, a partire dalle 15.00 ed alle 22.00, inframezzate dalla mezz’ora dedicata alla Hyperpole, alle ore 20.00.
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Dopo la Journèe Test oggi si è iniziato a fare sul serio sul Circuit de la Sarthe. Nelle prime libere da poco terminate le due Toyota hanno preso il comando della lista dei tempi con Brendon Hartley e Kamui Kobayashi.
Il tre volte vincitore ha fissato i cronometri sul 3.27.742, battendo il recordman sul giro secco – atteso ad Indianapolis questo agosto per il debutto in NASCAR con 23XI Racing – di 133 millesimi. La sorpresa odierna è però Cadillac, che con un altro ex-vincitore, Earl Bamber, si è portata a 2 decimi dalla migliore delle GR010-Hybrid.
La top five è completata dalle due Porsche di Felipe Nasr e Kevin Estre, che a loro volta precedono le Peugeot, che sui lunghi rettilinei sembrano assai più a proprio agio rispetto alle altre tappe del mondiale.
La migliore delle Ferrari si è piazzata ottava con Antonio Fuoco a poco meno di 1” da Hartley nonostante un miglioramento di oltre 8 decimi rispetto al best lap di domenica della 499P di Antonio Giovinazzi. La #51 invece si è sostanzialmente ripetuta grazie ad Alessandro Pier Guidi e si classifica in P12.
Jota ancora in spolvero tra le LM P2 con Pietro Fittipaldi ed il tempo di 3.34.579, quasi 1” meglio dei Test, davanti alla stellina Malthe Jakobsen di Cool Racing e Mirko Bortolotti con la migliore delle Oreca di Prema.
Oltre alla Full Course Yellow propiziata da Dries Vanthoor, fuori ad Indianapolis con la vettura del Racing Team Turkey, da segnalare soprattutto la disavventura occorsa a Steven Thomas e alla vettura del Tower Motorsports, che si è schiantata sull’Aston Martin del D’Station, sulle barriere delle Esses a metà sessione con Casper Stevenson, foriera di una lunga bandiera rossa.
La sessione è stata chiusa con leggero anticipo a causa dell’uscita di strada da parte della Corvette di Nico Varrone a Tertre Rouge. Tra le GTE-Am emerge l’Aston Martin che non ti aspetti grazie a Marco Sorensen, che porta in alto la Vantage del GMB Motorsport col tempo di 3.55.020, ben 3 decimi meglio della Porsche del GR Racing, che dopo il Pesage ha svelato essa stessa una livrea celebrativa, con Riccardo Pera.
Continua a dare spettacolo infine la Camaro NASCAR, che nonostante qualche problema nei tratti più guidati, mantiene una netta separazione dalle GT ACO-style grazie alle prestazioni di Jenson Button e Jimmie Johnson.
Il programma odierno prosegue con le qualifiche, che definiranno le vetture che domani parteciperanno alla Hyperpole, e le libere 2, rispettivamente alle 19.00 e alle 22.00
Piero Lonardo
Foto: Piero Lonardo
Sarà nientemeno che LeBron James a fare partire la Le Mans del centenario. Il popolare campione di basket, da sempre appassionato di corse automobilistiche, agiterà il Tricoleur davanti alle 62 vetture pronte a contendersi la vittoria finale alle 16.00 di sabato 10 giugno.
Pierre Fillon, presidente dell’Automobile Club de l’Ouest ha cosí commentato: “Sono entusiasta nel dare il benvenuto a LeBron James alla 24 Ore del Centenario di Le Mans e lo ringrazio sinceramente per aver accettato il nostro invito. La 24 Ore di Le Mans è un evento di fama mondiale che in passato ha accolto grandi nomi provenienti da vari settori. LeBron James è una vera leggenda dello sport il cui elenco di risultati e record suscita rispetto e ammirazione. Non vediamo l’ora di fargli conoscere l’atmosfera unica di Le Mans e l’entusiasmo generato dal centenario della più grande gara di endurance del mondo”.
LeBron James da parte sua ha rilasciato la presente dichiarazione: “Non c’è niente come vedere e vivere lo sport ai massimi livelli. È un onore per me essere parte di questo momento storico nel motorsport e contribuire a celebrare il centenario di uno dei più grandi eventi sportivi del mondo. Non vedo l’ora di dare il via a questa gara iconica e di guardare i suoi piloti di livello mondiale competere sul palcoscenico globale di Le Mans.“
LeBron James, 38 anni, uomo dei record e quattro volte campione NBA, è l’ennesima star di fama mondiale ad alternarsi nel ruolo di starter ufficiale, istituito nel 1949. Ricordiamo fra gli altri Brad Pitt (2016), Rafael Nadal (2018), Alain Delon (1996), il presidente francese Georges Pompidou (1972) e Steve McQueen (1971).
Ricordiamo che sarà invece “Mr.Le Mans”, Tom Kristensen, a ricoprire l’altrettanto onorevole ruolo di Grand Marshal della competizione.
Piero Lonardo
Foto: Presse Sports via ACO/WEC