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WEC – Quanti joker sono stati spesi sulle Hypercar?

Uno dei temi “caldi” del World Endurance Championship è quello delle evoluzioni, i cosiddetti Joker. Dal 2023 in poi sono previsti 5 joker al massimo sulle vetture rispetto alla prima omologazione.

L’informazione però non è sempre disponibile in modo certo, al contrario delle tabelle del Balance of Performance e del resto del regolamento sportivo.

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Alcuni team come Ferrari non hanno fatto mistero delle evoluzioni, e fino a questo momento sappiamo che sulla 499P ne è stato utilizzato uno solo, introdotto a San Paolo 2024, relativo all’aerodinamica dell’impianto frenante. Sappiamo inoltre di un joker – peraltro inutilizzato – da Porsche sulla distribuzione e ovviamente dell’evoluzione introdotta nel 2024 sulla Peugeot 9X8.

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Ecco, già in questo caso ci sorge qualche dubbio, perchè da fonti esterne al marchio francese, parrebbe siano state in realtà utilizzate già tutte le evoluzioni possibili per proporre il nuovo modello, e che proprio per questo in casa del Leone si stia pensando addirittura ad una vettura totalmente nuova per proseguire l’avventura nella serie mondiale, anche se l’attuale regolamento sportivo è valido solo fino al 2029.

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Parlando stamane con Toyota nell’ambito della 6 Ore di Imola che prenderà il via domani con le prime libere, non era chiaro nemmeno al pilota che è stato intervistato il numero di evoluzioni introdotte fin qui sulla GR010-Hybrid: uno o addirittura forse nemmeno un joker. Un’altra fonte interna al team ha parlato invece di 4 joker utilizzati, senza specificare dove e quando.

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Noi abbiamo visto coi nostri occhi evolvere l’aerodinamica della Hypercar nipponica nel corso degli anni, però va detto che non tutte le modifiche aerodinamiche possono essere considerate come joker spesi, nè tantomeno tutte le evoluzioni passibili di joker sono necessariamente visibili alla prima occhiata, per cui il dubbio ci rimane. Speriamo di riuscire ad approfondire il tema una volta per tutte nei prossimi giorni, cosí da avere un quadro sempre più chiaro dello “stato dell’arte” di questo bellissimo campionato.

Piero Lonardo da informazioni raccolte da Luca Pellegrini e Francesco Corghi

Foto: Piero Lonardo

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WEC/IMSA – Ecco la Genesis GMR-001 Hypercar!

Genesis Magma Racing ha rivelato le linee della sua GMR-001, la LMDh che debutterà nel World Endurance Championship 2026 e in IMSA nel 2027, al New York International Auto Show.

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Le linee della nuova Hypercar vogliono rispettare la filosofia di design definita “Athletic Elegance” dal marchio coreano, con l’intenzione di incarnare la tradizione coreana con l’innovazione del motorsport, e sono ispirate alla gamma Magma ad alte prestazioni di Genesis, come ad esempio l’illuminazione a due linee orizzontali anteriore e posteriore della GMR-001.

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La carrozzeria della GMR-001 Hypercar è stata progettata intorno al telaio Oreca da Genesis Design Europe sotto la guida del Chief Creative Officer Luc Donckerwolke, su varie sfumature di arancione e rosso in cui viene proposta la scritta Magma in Hangeul, scritta che richiama a sua volta il design del logo del team con le sue consonanti “ㅁ, ㄱ, ㅁ”,

Anche il propulsore ibrido, di cui non si conoscono ancora le specifiche definitive, è stato sviluppato in collaborazione con ORECA Motorsport.

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“Oggi segna un traguardo significativo per Genesis Magma Racing: presentiamo l’hypercar GMR-001, insieme alla nostra straordinaria livrea e alle tute da gara”, ha dichiarato Cyril Abiteboul, team principal di Genesis Magma Racing. “Mentre ci prepariamo per le nostre campagne WEC 2026 e IMSA 2027, non stiamo semplicemente formando un team corse; stiamo forgiando una tradizione. Ogni giorno ci avvicina sempre di più alla realizzazione del pieno potenziale di Genesis nel mondo degli sport motoristici.”

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Il roster di piloti include il tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans André Lotterer e Pipo Derani, quattro volte vincitore della 12 Ore di Sebring, entrambi avranno il ruolo di plasmare le prestazioni del team in vista del suo debutto nel WEC.

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Parallelamente, prosegue l’impegno nell’European Le Mans Series con due piloti del cosiddetto Trajectory, Jamie Chadwick e Mathys Jaubert, reduci dal debutto vincente insieme ad IDEC Sport tra le LM P2 insieme a Dani Juncadella.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Genesis Magma Racing, Piero Lonardo

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LMC – Ancora 58 vetture alla Road To Le Mans

A due settimane dal complicato season opener di Barcelona, la Michelin Le Mans Cup annuncia l’entry list della Road To Le Mans. Per la decima edizione della serie di contorno alla 24 Ore sono ancora 58 le vetture iscritte.

Due le novità rispetto al passato: l’introduzione della classe LM P3 Pro/Am, che ha già debuttato in Catalogna, e l’estensione della durata a 60’ delle due manches.

La classe regina presenta 24 LM P3, 5 in più oltre le 19 full-season, contando anche TS Corse, non presente a Barcelona. Si aggiungono una terza Ligier schierata dai campioni in carica di CLX Motorsport per Adrien Closmenil e Theodor Jensen, vincitori nel primo round stagionale in ELMS.

Sempre dalla serie maggiore provengono la Duqueine del WTM by Rinaldi, con Valerio Rinicella ad affiancare Griffin Peebles e la Ligier di M Racing per Quentin Antonel. Infine, raddoppiano Bretton Racing per Dan Skocdopole e Team Virage con una seconda Ligier per William Karlsson.

19 le LM P3 Pro/Am. Le 3 wild card sono state assegnate a DKR Engineering, con la seconda Ginetta per Antti Rammo, a Inter-Europol per Kuba Smiechowski e a High Class Racing per Jens Reno Møller con due ulteriori Ligier.

La parte del leone in termini di entry fuori campionato la fanno ovviamente le GT3, con un plateau di 15 iscrizioni rispetto alle sole 8 full-season. Optimum Motorsport porterà una McLaren 720S GT3 ed il WRT una BMW M4 GT3, estendendo cosí a 6 i marchi impegnati.

GetSpeed farà compagnia al Team Motopark con una seconda Mercedes AMG GT3 per Steve Jans ed Anthony Bartone, cosí come una seconda Aston Martin, oltre a quella di Code Racing Development, verrà schierata da Racing Spirit of Leman per Florent Grizaud.

Regolarmente listate le due Porsche di Ebimotors ed Iron Dames, salgono infine a 7 le Ferrari 296 GT3, con l’aggiunta di tre ulteriori equipaggi di AF Corse, la #21 per Gino Forgione e Michele Rugolo, la #52 per il belga Laurent De Meeuss ed il factory driver Vincent Abril e la #53 per Cristoph Ulrich e Leonardo Colavita.

Le qualifiche per le due manches della Road To Le Mans e gara 1 si terranno giovedí 12 giugno, mentre la seconda gara farà da apertura, sabato 14 giugno, alla 93ma edizione della 24 Ore di Le Mans. La Michelin Le Mans Cup sarà comunque precedentemente in azione sempre sul territorio francese a Le Castellet, insieme all’European Le Mans Series, sabato 3 maggio.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’entry list della Road To Le Mans

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WEC – Porsche più leggere a Imola col nuovo BoP. Debutta il Success Handicap per le GT3

Diffuso il nuovo Balance of Performance relativo alla 6 Ore di Imola in programma nel weekend. Tante le modifiche rispetto al Qatar, tra queste la più evidente, anche se non necessariamente la più impattante, gli 11 kg di peso minimo tolti alle Porsche 963, che fanno da contraltare ai +8 e +11 kg aggiunti a Ferrari e Cadillac, dominatrici in pista del season opener.

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Aggiunti anche 9 kg extra alle Aston Martin Valkyrie, con aggiustamenti minori per le altre Hypercar, con Toyota ancora la più pesante con 1.065 kg a vuoto contro i 1.030 delle Peugeot 9X8.

Le nuove equivalenze non si fermano ovviamente al peso minimo: modificati per Imola infatti anche tutti i parametri di potenza massima e l’energia massima per stint, a parte una eccezione sotto i 250 kmh delle Peugeot, delle 8 Hypercar.

Assegnati ben 11kW extra di potenza sotto i 250 kmh alle Alpine, che diventano le più potenti insieme alle Peugeot, con 519 kW contro 520, ma anche 8 kW in più alle BMW e 7 a Ferrari e Cadillac; al contrario, tolti 5 e 3 kW a Porsche e Toyota. Aggiustamenti di minore entità invece sulle velocità maggiori, che guarda caso investono proprio Alpine e BMW con segno contrario.

Per una volta, anche aldilà delle diverse caratteristiche dei due tracciati, facciamo fatica a capire il senso di queste modifiche, le prime calcolate secondo il nuovo metodo – stando a quanto reso noto in Qatar dai vertici del FIA Endurance Committee, che dovrebbe prevedere i 10 migliori giri ed il 60% delle migliori tornate di ogni macchina, insieme alle performance di picco e di stint – rispetto a quanto visto dal vivo in pista a Lusail, a meno di colossali sandbagging.

Al riguardo, chiudiamo con l’energia massima per stint, dove le Cadillac guadagnano 8 MJ, BMW 5 e Ferrari 3 come Alpine, mentre Peugeot e Porsche perdono 6 e 5 MJ. Le Ferrari rimarrebbero comunque le vetture più efficienti con 900 MJ, insieme alla Valkyrie.

_PL53457Tante le modifiche anche sulle GT3, dove oltretutto debutta il Success Handicap, di cui avevamo parlato QUI. L’applicazione pratica delle percentuali di svantaggio definite a suo tempo si è concretizzata in ben 36, 24 e 12kg extra attribuiti alle prime tre classificate in Qatar, vale a dire la Corvette #33 di TF Sport, la McLaren #59 di United Autosports e la BMW #31 del WRT.

Ricordiamo che in precedenza venivano assegnati 15, 10 e 5kg per i risultati ottenuti nell’ultima corsa, nella penultima e per la posizione in campionato, con un massimo quindi di 45kg, massimo che dopo il weekend di Imola dovrebbe passare quindi a ben 54 kg. Da questo handicap è esclusa la 24 Ore di Le Mans.

Anche in questa classe modificati quasi tutti i parametri in gioco, con le incredibili riduzioni di peso minimo di ben 21, 19 e 16 kg assegnati a Ford, Mercedes e Porsche.Le Mustang GT3 diventano cosí le auto più leggere con 1.328 kg a vuoto contro i 1.372 delle Corvette, cui comunque sono stati abbuonati 2 kg.

Anche in questo caso, apparenti incoerenze negli aggiustamenti tra le potenze massime sotto e sopra i 250 kmh (Porsche +3P al di sotto e -4% al di sopra) e un aumento quasi generalizzato dell’energia massima per stint, con una punta di +9 MJ per le McLaren, +7 MJ per le Porsche e +6 MJ per Aston Martin e Mercedes. Le Ferrari 296 GT3 risultano le più efficienti con 665 MJ contro i 702 delle Lexus, che nonostante ben 7 MJ in meno per stint, sono ancora le meno efficienti del lotto.

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L’appuntamento in pista a Imola è per venerdí 18 aprile alle 11.15 con le prime libere, ma prima la presentazione in pubblica della gara in Piazza Matteotti giovedí 17 a partire dalle 16.30. (ATTENZIONE, ORARIO CORRETTO)

Piero Lonardo

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo

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IMSA – Doppietta Porsche anche a Long Beach. “Rexy” si impone in GTD

Le Porsche Penske piazzano un’altra doppietta dopo Sebring a Long Beach con Felipe Nasr e Nick Tandy davanti a Mathieu Jaminet e Matt Campbell.

Ormai lo sanno anche i muri, nelle gare corte soprattutto (Long Beach è la più corta insieme a Detroit con appena 100’ di durata) la strategia è basilare, e BMW ancora una volta ha sprecato il vantaggio conquistato con le qualifiche, altro fattore determinante, con una strategia non performante.

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La chiave di volta della gara la prima delle due uniche Full Course Yellow, causata dal contatto fra la Lamborghini del Forte Racing e la Corvette AWA, ferma nelle gomme a protezione di curva 8, che ha visto gran parte delle GTP entrare ai box per pit e cambio pilota.

Mentre le Porsche Penske, con la #6 che al via si era anche fatta infilare dall’Acura di Nick Yelloly, entravano assieme e uscivano davanti a tutti, il team RLL optava per una strategia splittata, lasciando fuori per un giro Sheldon van der Linde sulla #25, il quale rientrava dietro al gruppo e anche all’Acura #93, con cui aveva condiviso la scelta; Philipp Eng, subentrato al polesitter Dries Vanthoor, usciva dietro le due 963 ufficiali e li è rimasto per il resto della gara, incapace di riprendere posizioni, chiudendo a 12” dal leader.

La gara delle GTP è tutta qui, con la Cadillac del Whelen Racing ancora una volta la più incisiva col quarto posto finale davanti alla BMW #25 e alle altre due V-Series.R del WTR. I problemi delle Acura promuovono l’Aston Martin Valkyrie in P8, mentre un contatto con la Vantage GT3 dello Heart of Racing ha tolto a Gianmaria Bruni ed al JDC Motorsports, foriera della seconda ed ultima Full Course Yellow, una potenziale top five.

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Anche tra le GTD la strategia è stata determinante, permettendo alla Porsche di AO Racing capolista GTD Pro e qui in veste di wild card, di trionfare sulle strafavorite Lexus.

In questa categoria l’unica sosta è avvenuta, a causa dei limiti temporali minimi in essere per la categoria, in regime di corsa libera, e “Rexy” ne ha approfittato con Laurens Vanthoor a dare il cambio a Jonny Edgar per installarsi al comando e non voltarsi più indietro sulle due RC F GT3.

La presenza della seconda vettura del Vasser Sullivan ha comunque permesso di rosicchiare punti preziosi in ottica campionato alla Mercedes pigliatutto del Winward Racing, che nel finale ha tentato il tutto per tutto, senza riuscirci di agganciare almeno il gradino basso del podio.

Peccato per la Corvette del DXDT Racing del rientrante Robert Wickens, che dopo una qualifica non esaltante, era risalita con Tommy Milner sino alla quinta posizione, salvo poi essere richiamata ai box nel finale di gara per le riparazioni alla carrozzeria posteriore, rovinato dopo il contatto con la BMW di Robbie Foley.

Il WeatherTech SportsCar Championship tornerà fra un mese, l’11 maggio, in concomitanza con la 6 Ore di Spa WEC, a Laguna Seca, protagoniste GTP, GTD Pro e GTD.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, BMW

L’ordine di arrivo

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IMSA – Prima fila BMW a Long Beach. Il Vasser Sullivan non delude in GTD

La showcase IMSA di Long Beach, terzo atto del WeatherTech SportsCar Championship, sembra avere già dei favoriti assoluti nelle vesti di BMW e Lexus nelle due classi protagoniste di questo evento.

Dries Vanthoor ha piazzato la terza pole position di fila in stagione col tempo di 1.11.539, precedendo di un quarto di secondo il compagno di squadra Sheldon van der Linde. Dopo un avvio lento, le due Porsche fin qui mattatrici della serie si sono piazzate alle spalle delle M Hybrid V8, scavalcando le Acura del Meyer Shank Racing nonostante una penalità ereditata dalle libere ed una “lisciata” finale a muro per la #60 di Nick Yelloly.

Alla Cadillac del Whelen Racing, originariamente retrocessa per aver lavorato sulla vettura in pitlane, è stata poi restituita la settima piazzola in griglia. Non in particolare evidenza invece le V-Series R del WTR di Filipe Albuquerque e Louis Deletraz, che vengono divise in griglia anche da Tijmen van der Helm, incaricato della qualifica sulla 963 del JDC-Miller condivisa col nostro Gianmaria Bruni, mentre come da pronostico è l’Aston Martin Valkyrie a chiudere lo schieramento della classe regina, a 1”8 dal polesitter.

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Anche le Lexus del Vasser Sullivan, tradizionalmente a proprio agio fra i muretti della California, non deludono le aspettative, e piazzano Parker Thompson davanti a tutti col tempo di 1.17.877. La promessa canadese ha preceduto di 60 millesimi Jonny Edgar, al volante della Porsche capolista GTD Pro di AO Racing, qui insieme nientemeno che a Laurens Vanthoor.

Distacco contenutissimo, appena 2 millesimi, sull’Aston Martin di Tom Gamble, il quale dividerà la seconda fila con la Ferrari del Conquest Racing di Manny Franco. Parziale delusione infine per Robert Wickens che, aldilà della penalizzazione riservatagli dall’incidente nelle libere-2, ha chiuso solamente in P8.

Appuntamento per lo start della gara, della durata di 100’, alle 5.05 PM ET, vale a dire le 23.05 italiane. Entrambe saranno godibili gratuitamente sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, Michelin Racing USA

I risultati delle Qualifiche

BMW

IMSA – Dominio BMW nelle libere di Long Beach

Le due BMW hanno dominato le due sessioni di libere previste a Long Beach in vista della showcase IMSA di domani. Sheldon van der Linde nel primo turno ha preceduto, col tempo di 1.13.241, il compagno di squadra Dries Vanthoor, mentre nella seconda tornata si è invertito l’ordine, con il pilota belga autore di 1.12.201 sul sudafricano.

Jack Aitken sulla Cadillac del Whelen Racing, si è portato a meno di 3 decimi dal leader, mentre le due Porsche Penske, fin qui imbattute nella serie, chiudono la top five davanti alle Acura del Meyer Shank Racing. Tutte e sette le vetture sono racchiuse nel raggio di un secondo. L’Aston Martin Valkyrie, alla seconda apparizione nella serie americana, chiude mestamente la graduatoria delle GTP con un distacco di ben 2”5 dal vertice.

DXDT

Tra le GTD (ricordiamo che GTP e GTD sono le sole due classi ammesse a questo appuntamento sprint), la migliore prestazione è andata a Robert Wickens, al debutto con la Corvette del DXDT Racing dotata di comandi al volante.

Il pilota canadese nella seconda sessione ha fissato i cronometri sull’1.17.897, migliorando sensibilmente il best lap ottenuto da Laurens Vanthoor, per l’occasione al volante di “Rexy”, la Porsche di AO Racing, nel primo turno.

Purtroppo per Wickens, dovrà scartare il miglior giro nelle qualifiche, avendo causato una delle molteplici red flag che hanno spezzettato il secondo turno. Identica sanzione anche per Misha Goikhberg e la Lamborghini del Forte Racing e per Colin Braun sull’Acura GTP #60 del Meyer Shank Racing.

Una sola breve interruzione per detriti invece nel finale delle libere-1, causata proprio dai detriti lasciati dal battistrada.

Appuntamento quindi alle 2.10 nostrane per le qualifiche, mentre la gara partirà domani, sabato 12, alle 5.05 PM ET, vale a dire le 23.05 italiane. Entrambe saranno godibili gratuitamente sul sito IMSA e sui relativi canali social.

Piero Lonardo

Foto: Michelin Racing USA

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

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WEC – McLaren conferma l’impegno nel 2027, ed è una Dallara

McLaren ha annunciato poco fa il proprio impegno ad entrare nel World Endurance Championship con una Hypercar a partire dal 2027 mediante un laconico teaser social che cita solamente “we’re back” e fa riferimento a McLaren Endurance Racing.

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Il rumor viaggiava da tempo nei paddock delle gare endurance, per cui si tratta sostanzialmente di una conferma di date ed impegni, che curiosamente non è stata fatta convergere con un weekend di gara, nè la 24 Ore di Le Mans, sede abituale di annunci importanti, nè tantomeno il vicino appuntamento di Imola.

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Dal teaser si comprende bene che verrà utilizzato un telaio Dallara, anche questo aspetto a conferma dei rumor di cui sopra, che già funge da base per le attuali LMDh di BMW e Cadillac. L’unità motrice, stando a quanto divulgato in Italia da Matteo Pittaccio su Autoracer.it, dovrebbe essere casalinga, vale a dire il 3 litri V6 biturbo che spinge la McLaren Artura.

Probabile anche l’împegno in IMSA; ricordiamo comunque però che l’attuale regolamento tecnico di LMH ed LMDh è valido sino a tutto il 2029.

Piero Lonardo

Foto: McLaren

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IMSA – Tante le variazioni nel BoP di Long Beach

La showcase di Long Beach riveste la particolarità di essere uno degli ultimi percorsi cittadini rimasti nella schedule del WeatherTech SportsCar Championship insieme a Detroit, e pertanto sarebbe logico pensare che debba avere un Balance of Performance specifico, anche se non è sempre stato cosí.

In questa occasione l’IMSA ci è andata giù pesante con le rettifiche alle equivalenze rispetto a Sebring, soprattutto con le GTD, che movimenteranno l’evento insieme alle GTP.

Modificati infatti tutti i valori dei nove marchi impegnati. A livello di peso minimo le variazioni più evidenti riguardano le Corvette (-31 kg), le Ferrari {-27 kg) e le Lexus (-24 kg); al contrario, le Porsche riceveranno 12 kg extra e le BMW 9 kg in più. A fronte di ciò, l’Aston Martin diventa la vettura più leggera con 1.323 kg a vuoto contro i 1.370 delle Lamborghini, che comunque perde 10 kg rispetto al round precedente.

A livello di potenza massima sono le Ford Mustang a beneficiare del maggiore incremento col 5,6%, insieme a Porsche e BMW (+4,8% e +4,5% rispettivamente) per velocità minori o uguali a 190 kmh. Aggiustamenti minori per tutti gli altri marchi, quasi tutti al rialzo salvo la Corvette (-1% ≤190 kmh); potenze leggermente variate in generale anche per le velocità ≥ ai 200 kmh, salvo le Lamborghini che sconteranno un -1,9%.

Infine, l’energia massima per stint, che in questa terza prova stagionale varierà dai 931 MJ delle Lexus, che erano comunque le meno efficienti a Sebring con 955 MJ, agli 874/875 MJ di BMW (+15 MJ), Ferrari (-3 MJ) e Ford (-+5 MJ).

Passando alla classe regina, concesse sensibili riduzioni di peso alla Valkyrie (-10 kg), alle Cadillac e alle Porsche, fin qui dominatrici della serie (-9 kg per entrambe), cui fanno da contraltare le riduzioni a livello di potenza massima ed energia massima per stint per le V-Series.R e le 963 (-13 kW e -9 MJ per entrambe rispettivamente. Tolti anche 5 MJ all’Aston Martin.

Aumentato infine anche il fattore di variazione percentuale di potenza massima sopra i 240 kmh per le Porsche (+2,4%), per le Acura (+2,3%) e per le Cadillac {+2,1%).

Appuntamento a venerdí 11 aprile alle 12.00 PM ET, le 18 italiane, per le prime libere sulle strade di Long Beach per la 50ma edizione del Grand Prix.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

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ELMS – Trionfo-spettacolo di AF Corse a Barcelona. Successi al femminile per IDEC Sport ed Iron Dames

Quando dicono che non bisogna prendere a modello le gare americane, ecco che per caso nel season opener ELMS a Barcelona si sviluppa una trama simile che ci regala un finale spettacolare.

A trionfare nella 4 Ore catalana, graziata da un meteo splendido ed un’ottima cornice di pubblico, AF Corse, protagonista di un inseguimento da parte di Matthieu Vaxivière, coronato nello shootout di appena due tornate dal successo assoluto, primo di un equipaggio Pro/AM, da dividersi con Francois Perrodo ed Alessio Rovera, campioni peraltro in carica della categoria.

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Lo sviluppo della gara, dicevamo, ci ha regalato tre periodi di Safety Car, e soprattutto il primo ha determinato un minore impatto dei piloti bronze, spesso relegati al primo turno. Faceva eccezione DKR, che con Laurents Hörr ha approfittato al meglio dello spazio alla sua sinistra in partenza per transitare quarto assoluto dietro Francesco Simonazzi, al via dalla pole per Duqueine, Kuba Smiechowski e Jonas Ried, il quale doveva cedere la seconda piazza al polacco.

Hörr scalava via via posizioni fino alla testa della gara; purtroppo però la manovra al via, proseguita nella via di fuga di curva 1, veniva considerata non corretta dalla direzione gara, che assegnava al tedesco due distinte penalità.

Tutto da rifare quindi, con la vettura di Iron Lynx a precedere ora Simonazzi. L’Oreca #9 però faticava a partire dopo la prima sosta, e le riparazioni toglievano l’equipaggio da qualsivoglia velleità di successo. Anche Torsten Kratz è stato abile al via con la sua Duqueine LM P3, mentre Martin Berry, al comando nelle primissime fasi con la Mercedes di Iron Lynx, cedeva la leadership a Celia Martin, al primo stint in gara nella serie europea per le Iron Dames.

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Era la volta quindi di Ollie Gray ad ereditare la leadership per Panis VDS su Thomas Kaiser di APR e Simonazzi; problemi elettrici anche per la #34 di Inter-Europol, stranamente poco competitive dopo le belle prestazioni nel Prologo e nelle Libere.

La prima Safety Car, preceduta come di consueto nell’attuale regolamento da un paio di giri neutralizzati virtualmente, era innescata dal testacoda da parte della Ferrari del JMW di Scott Noble in curva 3. Dopo oltre 20’ c’era Enzo Fittipaldi per CLX Motorsport al comando su Georgios Kolovos, subentrato allo spiritato Hörr, poi ancora a seguire Roy Nissany del Duqueine, Dani Juncadella di IDEC Sport e Jean-Baptiste Simmenauer di Inter-Europol.

Juncadella arrivava presto alle spalle di Fittipaldi, seguito da Simmenauer, il quale però poco più tardi fatica a comprendersi su Kratz in entrata box, rischiando il peggio. Dietro questi protagonisti peró avanzavano a larghe falcate Alessio Rovera e Dane Cameron sulle due entry Pro/Am di AF Corse e AO by TF. Tra le LM P3 era il momento di Ultimate con i fratelli Lahaye.

Dopo oltre due ore e mezzo di gara entrava di nuovo in campo la vettura di servizio per gestire la Duqueine del WTM by Rinaldi, ferma nella ghiaia in T14. A poco più di un’ora dalla bandiera a scacchi, a ranghi nuovamente ricompattati, ultimo giro di cambi, con Pipo Derani ora a dover gestire Mathy Jaubert di IDEC, Charles Milesi del Panis VDS e Theo Pourchaire di APR, con Matthieu Vaxivière in P7 assoluta per AF Corse.

La gara perdeva altri due protagonisti, con la Mercedes di Iron Lynx, team ricordiamo campione in carica delle GT3, ferma per problemi all’acceleratore, ed il polesitter Reshad de Gerus di Duqueine che chiudeva la propria gara anticipatamente al box.

A Jaubert quindi la testa della corsa con 50’ sul cronometro, con Derani a resistere agli attacchi di Milesi, ma da dietro un Vaxivière indemoniato risaliva addirittura sino alle spalle del leader, il quale doveva ringraziare una Full Course Yellow generata dalla Ligier LM P3 di Eurointernational.

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La vettura di IDEC Sport sentiva sul collo il fiato del transalpino, ma un ulteriore colpo di scena nei minuti finali prorogava l’inevitabile, con Derani a chiudere, forse senza freni, una bella gara per il team svizzero. Contestualmente si fermava in pista anche la Ginetta di DKR.

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Era il momento dell’ultimo splash, e al box AF Corse propendevano per un cambio gomme, al contrario di IDEC Sport. La mossa si rivelava vincente e nelle sole due tornate green a disposizione Vaxivière aveva la meglio su Jaubert, che comunque portava a casa un primo importante successo di classe per IDEC Sport e Genesis Magma Racing insieme a Jamie Chadwick e all’enfant du pays Dani Juncadella. A seguire i vicecampioni del Panis VDS e Vector Sport, premiati dalla strategia.

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Strategia che ha permesso anche a CLX Motorsport di trionfare tra le LM P3 davanti ai geni del pit di RLR MSport e ad Inter-Europol. Nelle GT, dietro alle Dames, che si rifanno della sfortuna nell’edizione 2024, la Ferrari #57 di Kessel Racing e la Porsche Proton.

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Il prossimo appuntamento con la serie endurance europea è per il 4 maggio a Le Castellet. Nel mezzo, l’endurance mondiale a Imola fra appena due weekend.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 4 Ore di Barcelona