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WEC – A Le Mans, Toyota torna al top nelle libere 2. Porsche #6 esclusa: entra una Aston in Hyperpole!

Ferrari nuovamente sugli scudi nelle seconde libere della 24 Ore di Le Mans. Robert Kubica ha fissato presto il limite in notturna con 3.25.101, lasciando ad oltre un secondo la Toyota #8 di Ryo Hirakawa e la Cadillac Jota #12, al top nelle qualifiche, di Norman Nato.

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Purtroppo i tempi del polacco sono stati cancellati per una precedente infrazione in pitlane e pertanto è la GR010-Hybrid ad ereditare la cima della graduatoria. I tempi ottenuti da Yifei Ye valgono comunque la terza posizione nella sessione.

Le due ore a disposizione sono state interrotte brevemente per raccogliere dei detriti, probabilmente seminati da una delle Valkyrie a Mulsanne.

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Tra le LM P2, è ancora Spike, il draghetto di AO by TF, a dominare la classifica col tempo di 3.37.515 ottenuto da Dane Cameron. Anche qui distacchi considerevoli per il resto del lotto, capeggiato dalla #22 di United Autosports di Pietro Fittipaldi.

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E’ uno-due infine per le Lexus in GT3, con la #87 di Josè Maria Lopez a precedere di soli 27 millesimi Jack Hawksworth col tempo di 3.55.422. Terza prestazione per Richard Lietz  sulla Porsche Manthey 1st Phorm, a mezzo secondo davanti alla Ferrari Kessel, ferma nel finale lungo la pista con Casper Stevenson al volante dopo un contatto con la Toyota #8.

Di poco fa la notizia che la Porsche Penske #6, che aveva chiuso col quarto tempo le qualifiche, è stata esclusa in quanto sottopeso. Al suo posto nella Hyperpole entrerà l’Aston Martin #009 di Alex Riberas, Marco Sørensen e Roman de Angelis. Un primo grande risultato per la Valkyrie, che qui sulla Sarthe potrebbe fare meglio valere la propria configurazione tecnica.

Prima della Hyperpole, prevista a partire dalle 20.00 domani si ripartirà con le libere 3, dalle 14.45.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Alex Lynn beffa tutti nelle qualifiche di Le Mans

La Cadillac si ripropone anche in qualifica dopo l’exploit nelle prime libere della 24 Ore di Le Mans. Questa volta è stato Alex Lynn a svettare su tutto il lotto delle Hypercar con il tempo di 3.22.847. Il pilota britannico nelle fasi finali ha superato di appena 40 millesimi Dries Vanthoor e la BMW #15, ormai sicuro del risultato.

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Solo, si fa per dire, terzo tempo, sotto gli occhi attenti di Fred Vasseur, boss del Cavallino in F1, per la migliore delle Ferrari, la #51 leader in classifica, grazie ad Antonio Giovinazzi, terminato a 3 decimi dalla V-Series.R #12. Ad ogni modo tutte e tre le 499P, tra i pochi a fare qualificare due piloti, avanzano comunque in Hyperpole, con la #50 trionfatrice 2024 in P6 e la #83 AF Corse dodicesima.

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Rinvigorite come da copione le Porsche, che pure piazzano i tre esemplari ufficiali. En plein, oltre che per BMW e Cadillac, anche per Alpine nonostante un’escursione fuori pista da parte di Paul-Loup Chatin, mentre Toyota non centrano l’obiettivo con la #7 e la sua iconica livrea celebrativa. Fuori per poco anche una delle Aston Martin, cosí come entrambe le Peugeot, qui irriconoscibili.

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Non fallisce la missione “Spike”, l’Oreca di AO Racing, tra le LM P2, con Louis Deletraz autore di 3.35.472, quasi due decimi e mezzo secondo meglio di Ben Hanley sulla #22 di United Autosports, e Alex Quinn di Algarve Pro Racing.

Migliore fra gli equipaggi Pro, ancora Pietro Fittipaldi di United Autosports. Fuori dai dodici nientemeno che André Lotterer, guest star di IDEC Sport e prossimo protagonista con Genesis Magma Racing, ma anche altri nomi eccellenti quali Reshad de Gerus, Colin Braun ed il nostro Luca Ghiotto.

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BMW e WRT sugli scudi infine tra le GT3, con Ahmad Al Harthy a guidare la #46 in cima alla graduatoria col tempo di 3.56.875, per la gioia di Valentino Rossi, che domani nella Hyperpole dividerà i doveri di guida con l’omanita.

La sessione, condivisa con le LM P2, ha visto due red flag, con la Mercedes #60 di Iron Lynx ferma alla Dunlop, ed è terminata anticipatamente a causa della Ferrari #150 Richard Mille AF Corse. Entrambe le vetture partiranno dal fondo dello schieramento, come l’altra AMG GT3 incidentata nel pomeriggio da Stephen Grove.

Dentro le dodici che domani si disputeranno la pole position la Porsche Manthey 1st Phorm, unica delle tre 911 schierate dal team tedesco, mentre entrambe le Ferrari VISTA AF Corse e le due McLaren di United Autosports raggiungono l’obiettivo.

Il programma odierno proseguirà con altre due ore di libere dalle 22.00. Domani, dopo una terza estesa sessione pomeridiana, la Hyperpole, nel nuovo format suddiviso in due fasi, a partire dalle 20.00.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche LMP2-LMGT3

I risultati delle Qualifiche Hypercar

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WEC – Bourdais e la Cadillac svettano prima delle qualifiche

C’è una Cadillac in cima alla lista dei tempi al termine della prima sessione di libere della 24 Ore di Le Mans. Sébastien Bourdais nel finale ha staccato il tempo di 3.25.148, scalzando di 154 millesimi la Ferrari #50 di Antonio Fuoco, fino a quel momento in testa alla graduatoria, prestazione peraltro migliore di oltre 1” rispetto a quanto segnato nei test dalla Toyota di Brendon Hartley.

Sono ben nove le Hypercar racchiuse di sei costruttori diversi nel raggio del classico secondo, segno della notevole competitività per la categoria regina qui sulla Sarthe. La seconda fila virtuale è occupata dalla Porsche #6 e dalla Toyota #8. Il team Penske piazza tutte e tre le sue vetture nella top ten, insieme alla 963 Proton, mentre tra i migliori ci sono anche un’Alpine e una BMW.

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Patrick Pilet prosegue a stupire tra le LM P2 con l’entry Pro/Am di RLR MSport gestita in pista da Vector Sport ed il tempo di 3.36.888, ancorchè lontano dalla migliore prestazione di domenica. Seguono in graduatoria Nick Yelloly per Inter-Europol ed Alex Quinn di Algarve Pro Racing.

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Alla lotta per il primato nelle GT3 tra Lexus e Ferrari infine si aggiunge anche l’Aston Martin del Racing Spirit of Leman. Migliore prestazione per la RC F GT3 #78 di Jack Hawksworth con 3.57.248, ben lontano dal limite segnato da Josè Maria Lopez nei test, appena 47 millesimi meglio di Davide Rigon e 96 di Valentin Hasse-Clot.

Due le interruzioni durante le tre ore a disposizione: la più significativa dopo oltre 80’ a causa dell’impatto della Mercedes AMG GT3 di Stephen Grove alla Dunlop. Il pilota è stato rilasciato dal centro medico ma la vettura non ha ripreso la pista. La seconda red flag è stata di breve durata per rimuovere alcuni detriti.

L’appuntamento è a fra poco per le qualifiche, a partire dalle 18.45. A seguire la seconda sessione di libere, dalle 22.00

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

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WEC – Come Ferrari ha preparato Le Mans: parlano Coletta e Cannizzo

In mattinata a Le Mans consueto briefing pre-gara in casa Ferrari, a disposizione dei giornalisti questa volta Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo, vale a dire il top manager del Cavallino ed il massimo responsabile tecnico delle Rosse qui sulla Sarthe.

Iniziamo dal Global Head of Endurance and Corse Clienti:

Arriviamo a Le Mans dopo tre vittorie in altrettante gare: quali sono le aspettative in vista della 24h 2025?

“Certamente arriviamo in una posizione di forza dopo aver vinto le prime tre gare. Non abbiamo però dominato. Spa ad esempio è stata una delle gare più difficili in assoluto da gestire, ed è stata la sintesi perfetta del cammino intrapreso sin dallo scorso anno, in quanto ci ha costretto a cambiare più volte il piano originale. Nel 2023 eravamo al debutto e nel 2024 abbiamo deciso di aggiungere una terza auto e forse non siamo stati attenti a tutte le attività, ma al termine dell’anno abbiamo lavorato molto per perfezionarci. La nostra posizione in classifica è forse migliore di quella che ci potremmo aspettare, ma Le Mans è una storia differente e tutto può succedere; ognuno si sta preparando al meglio sin dal termine della scorsa edizione. Ciascuno dei nostri competitor sta crescendo, il livello è sempre più alto ed ovviamente noi cerchiamo di fare del nostro meglio per restare leader.”

L’obiettivo è il titolo o la 24h Le Mans?

“La Ferrari vuole vincere per definizione. Quest’anno, come già detto, il target è vincere il campionato del mondo. Lo scorso anno siamo sempre stati competitivi, ma non abbiamo raccolto quanto avremmo potuto per tutta una serie di motivi, anche se siamo stati in lotta fino alla fine. Il WEC resta l’obiettivo primario, ma non ci tireremo indietro se a Le Mans avremo la chance di lottare per il successo fino all’ultimo giro”.

Una cosa che abbiamo notato in questi primi giorni e che vediamo una grandissima tranquillità; rispetto agli altri anni sembra esserci un po’ meno tensione…

“Questo mi fa molto piacere perché denota una consapevolezza del team di avere tutto sotto controllo. La crescita è stata importante ed ognuno nella sua funzione ha maturato una significativa esperienza crescendo nella propria area specifica. Non si può dire di avere tutto sotto controllo, ma c’è certamente più fiducia in generale”.

Hai vinto le ultime due Le Mans e gli altri vi indicano come favoriti. Sentite la pressione?

“Arrivare con tre vittorie nel FIA WEC e due Le Mans è ovvio che ci pone tutti come la squadra da battere. Per noi è una Le Mans come un’altra, cercheremo di dare il massimo e la pressione c’è sempre in ogni momento. Ciascuno di noi, lavorando in Ferrari, è abituato a convivere con questa situazione, ma probabilmente questa è anche l’energia aggiuntiva che ci permette di raggiungere il risultato, con la consapevolezza di rappresentare uno dei marchi più importanti al mondo”.

La stabilità dei piloti può essere la chiave della crescita di cui ci hai parlato?

“Per noi la stabilità è fondamentale per i piloti e per la squadra. All’interno qualche movimento c’è stato, ma con i piloti abbiamo costruito un rapporto solido negli anni. Crediamo molto nella forza del gruppo e nella reciproca collaborazione tra squadra e tecnici. Come ho detto più volte, la stabilità dei piloti è uno dei pilastri della nostra gestione sportiva. Le due affermazioni a Le Mans con la #50 e la #51 ed i risultati nel WEC sono la dimostrazione che abbiamo sei piloti performanti ed affidabili e ci rende ancora più soddisfatti di quanto fatto sino ad ora”.

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Anche la 296 GT3 ha vinto a Spa nel WEC: può essere la volta buona a Le Mans?

“Le GT sono fondamentali per la nostra attività. La 296 ha vinto a Daytona ed al Nürburgring ed ha sfiorato il successo a Spa. Siamo quindi soddisfatti dei risultati che sta ottenendo ovunque. Le nostre due auto bel WEC sono molto competitive e gli equipaggi sono in forma, con due line-up (bronze-Silver-Platinum) nel pieno rispetto della categoria. Possiamo pertanto puntare il primato e anche qui il target è quantomeno il podio, che ci permetterebbe di restare pienamente in corsa nel FIA WEC anche in questa categoria”.

Hai parlato della stabilità dei piloti, anche nel 2026 sarà così?

“Credo che sia ancora molto presto per parlarne, per noi Le Mans è il ‘giro di boa’ del campionato. Alcuni dei nostri piloti hanno già un contratto per il prossimo anno, mentre con altri ne discuteremo, come di consueto, dopo Le Mans. Posso solo ribadire che al momento non c’è l’intenzione di cambiare nessuno, e mi auguro di avere le stesse formazioni anche nelle prossime stagioni”.

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Avere in pista anche la #83 è un vantaggio?

“Credo che avere più auto sia indubbiamente avere un vantaggio in più. Quando abbiamo avuto l’opportunità di avere una 499P grazie all’impegno di AF Corse è stato importante sin da subito avere tre vetture allo stesso livello. Questo ci permette di avere un tempo in pista extra, una maniera utile per cogliere tutte le opportunità di sessioni di prove libere extra, fare più chilometri in gara, avere modo anche di far crescere piloti giovani o avere la chance di avere dei piloti più esperti. La 499P #83 è completamente uguale alle altre due e ci ha dato un grande aiuto per affinare le nostre capacità strategiche e non solo, ma non sappiamo se nei prossimi anni sarà possibile schierarla, perchè lo spazio in griglia si sta riducendo con l’ingresso di nuovo costruttori “.

Avete tanti giovani, la #83 può essere una soluzione per portare dei nuovi volti nella classe regina?

“In GT stiamo facendo crescere molto bene dei giovani, abbiamo un vivaio abbastanza importante e se dovesse esserci l’opportunità di inserirne dei nuovi la chance migliore sarebbe l’auto #8,3 come fatto con Yifei Ye lo scorso anno. È veloce e sta crescendo bene, ma posso assicurarvi che anche in GT ci sono piloti veloci che si faranno trovare pronti all’evenienza di salire di categoria”.

Gli altri vi vedono favoriti, voi come vi sentite?

“Gli altri ci vedono come favoriti perché arriviamo da tre vittorie. Qui non crediamo che siamo i favoriti, credo che ci sono altre auto molto competitive e pronte a battagliare. Non penso che siamo la formazione da battere, ma penso che siamo nel gruppo dei costruttori che possono competere per la vittoria finale. Dopo una sola giornata di test è complicato dire chi sono i più forti, ma secondo i nostri dati non siamo quelli messi meglio. Speriamo di essere smentiti domenica alla bandiera a scacchi”.

Il campionato è sempre in crescita, come vedi il progresso della serie?

“La sostenibilità del campionato deve essere un obiettivo per tutti. Non abbiamo mai vissuto un periodo con un numero così importante di costruttori presenti contemporaneamente in pista ed è importante preservare tutto questo. La crescita e la promozione sono fondamentali, e dobbiamo cercare di evolvere un po’ tutti. Credo che sia un lavoro da fare insieme e non possiamo chiederlo solo a coloro che organizzano la serie. Quando saremo 11 costruttori credo che possa essere realizzato qualcosa di buono e non vedo perché questa serie non possa crescere sempre più.”

Proseguiamo con l’Head of Endurance Race Cars

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Coletta ha detto: non siamo i favoriti, ma siamo nel gruppo di quelli che possono lottare per la vittoria. Tu cosa ne pensi?

“Quest’anno sarà sicuramente più difficile dopo aver chiuso la gara lo scorso anno a pochi decimi dagli altri. Tutti sono cresciuti e sicuramente non siamo I favoriti, ma nello stesso tempo non possiamo dire di essere sfavoriti. Noi dobbiamo fare la nostra gara e poi vedere cosa accadrà”.

Come è progredita la 499P rispetto al 2024?

“Per quanto ci riguarda, lo scorso anno abbiamo fatto un’analisi abbastanza dettagliata della situazione proprio per migliorare e restare davanti ai nostri rivali. Lo avevamo fatto anche il primo anno, ma nel 2024 l’esperienza è cresciuta progressivamente. Questo ci ha permesso di capire dove apprendere e sicuramente l’attenzione ai pneumatici è stata cruciale. In termini di gestione delle gomme siamo cresciuti e credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti, perchè la vettura è sempre competitiva in ogni situazione. Anche a Le Mans questo aspetto sarà cruciale visto che non dovrebbe esserci la pioggia. Penso che una delle aree più delicate sia quella delle gomme, non tanto in fase di riscaldamento, dove eravamo già messi bene, ma soprattutto in termini di sfruttare il grip sia in qualifica che in gara”.

Come cambia a livello di approccio il fatto di non avere il rischio pioggia?

“L’approccio non cambia, ma ci sono meno variabili da tenere in considerazione tipo che devi prepararti bene per montare eventualmente le gomme da bagnato o ritornare con le slick. A parte Imola 2024, in cui abbiamo fatto un grosso errore in termini di squadra, abbiamo sempre svolto un lavoro esemplare. Di base comunque l’approccio non cambia”.

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Dopo la giornata di test avete avuto dei riscontri positivi relativamente al Joker usato lo scorso anno?

“Si, dopo il Brasile abbiamo avuto le prime info sul Joker usato. Nel corso dell’anno abbiamo migliorato la situazione ed abbiamo visto dei miglioramenti immediati sul raffreddamento freni. In ogni caso il bilanciamento è stato perfezionato e direi che anche qui a Le Mans i benefici sono stati positivi, perchè siamo abbastanza soddisfatti di come l’auto si sta comportando”.

Quanto attenderete per il prossimo update?

“Come detto sappiamo di avere una base ottima e penso che le prime gare del 2025 hanno confermato che prima di fare dei cambiamenti sia cruciale avere una conoscenza perfetta del prototipo. Continueremo la filosofia nelle prossime settimane e valuteremo cosa fare; in ogni caso aspetteremo ancora un po’ per essere sicuri che siamo sulla strada giusta. Direi che al momento l’approccio seguito fino ad oggi sta pagando…”.

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Vedendola in pista la vettura sembrava ben bilanciata. I test vi hanno reso un po’ più tranquilli anche se i competitor sono molto aggressivi?

“Se guardiamo nel dettaglio, i nostri rivali hanno forse qualcosa in più. Sarà importante fare un fine settimana regolare e dovremo essere bravi a fare tutto senza il minimo errore visto che ci manca un po’ di prestazione. Ad ogni modo siamo soddisfatti del lavoro svolto e siamo attenti a cosa fanno i nostri rivali, che durante i test hanno evidenziato dei diversi punti di forza. Come sempre vogliamo seguire la nostra strada e l’obiettivo è certamente quello di arrivare in fondo. Dobbiamo mantenere la calma”.

Ci sono delle aree in cui ritieni che la vettura e il team debbano crescere?

“Penso che delle aree di miglioramento ci siano ovunque, e credo sia chiaro che in una situazione in cui abbiamo dei regolamenti con una vettura omologata è difficile trovare una progressione. Sappiamo comunque che prima o poi troveremo un limite che sarà difficile da superare. Oltre al lato auto c’è anche quello della squadra. Siamo partiti con un qualcosa di completamente nuovo che cresce gara dopo gara ed abbiamo fatto passi veramente enormi. All’inizio avevamo una squadra veramente giovane con dei ragazzi alla prima esperienza e sono molto contento. L’armonia e la tranquillità che si respirano sono qualcosa di positivo e non penso però che avremo problemi a progredire sempre più″.

Nella strategia saranno importantissime le gomme: la soft è un’opzione qui?

“Dobbiamo essere preparati a tutto, considerando anche le temperature elevate. Il compound soft verrà utilizzato sicuramente durante l’evento. La simulazione di 24h fatta ad Aragon nelle scorse settimane è andata bene ed anche nell’occasione non ci siamo limitati all’affidabilità con uno sguardo fisso sempre verso il futuro. Come tutti gli anni, oltre allo sviluppo dell’auto è necessario perfezionare ogni aspetto della squadra. I set-up sono infatti leggermente cambiati rispetto alla passata stagione dopo il Joker che abbiamo usato in Brasile, però abbiamo lavorato sempre con la stessa metodologia preparando ogni evento al simulatore e parallelamente effettuando l’allenamento della squadra ai pitstop e non solo. Anche il layout del box è stato valutato, perchè certi dettagli possono fare la differenza anche se apparentemente sembrano poco utili”.

La gomma hard invece può essere una variabile?

“Difficile pensare di usare il compound hard a Le Mans nonostante la temperatura, perchè si tratta di una pista molto poco abrasiva.

Chi sono gli avversari più pericolosi secondo te quest’anno?

“Diciamo che dopo aver vinto due Le Mans di fila dovremmo essere i favoriti, ma come competitors principali io metto Toyota in cima agli altri per i miglioramenti che hanno fatto rispetto all’anno scorso. Sono un team esperto che lavora sempre molto bene. Anche Alpine e BMW, queste ultime sono molto veloci soprattutto in rettilineo, ma non dimenticherei gli “altri” (Porsche – ndr)  che a più riprese hanno mostrato prestazioni molto interessanti. Non sappiamo il lavoro che hanno fatto e non possiamo dimenticarci di nessuno, gli altri sono lì e mi aspetto più che mai competitivi. Sarà dura, ma forse è più bello vincere un evento con così tanti rivali”.

Abbiamo parlato della 499P, ma la 296 GT3 EVO?

“Eh arriverà, arriverà… Difficile peró pensare ad una EVO della 296 GT3 quando questa vettura è così competitiva. Sappiamo quali sono le aree di miglioramento come per il prototipo, si può sempre crescere e ci stiamo lavorando. A breve vedremo delle novità, a a dimostrazione del fatto che non ci fermiamo mai anche se abbiamo una vettura sempre competitiva”.

Avete fatto un grande miglioramento durante l’inverno: cosa ha reso possibile tutto questo?

“Tutto fa parte di un processo di crescita continuo. Stiamo parlando di un team sempre giovane che spesso impiega del tempo extra. Ferrari ha bruciato le tappe ed ha fatto tutto in modo positivo, e per me personalmente la pole a Sebring 2023 è stato qualcosa di grandioso al nostro debutto ed un enorme segnale positivo, ma non bisogna mai fermarsi e mantenersi umili. L’inizio del 2025 penso che sia la dimostrazione del fatto che più andiamo avanti e più il frutto del lavoro del nostro team diventa cruciale. La conoscenza aumenta fino al punto in cui, in seguito all’omologazione, raggiungeremo la fine della progressione. Dobbiamo quindi sempre mantenere questo approccio e credo che potremo toglierci diverse soddisfazioni. Quello che abbiamo fatto durante l’inverno dimostra che abbiamo preso spunto dai nostri errori e dalle carenze rispetto ai nostri rivali, ed abbiamo trasformato le nostre debolezze in forze. Dobbiamo sempre mantenere questo metodo e sicuramente ci toglieremo delle soddisfazioni”.

Sembra che la stagione 2026 inizierà più tardi. Credi che questo potrà permettere alle squadre di avere più sviluppo per un eventuale Joker?

“Non saprei dirlo onestamente, quando si lavora ad una modifica come un Joker si inizia sempre molto presto. Non credo che l’inizio del campionato sia vincolato a questo aspetto”.

Gomme 2026, potranno influenzare le prestazioni e prefigurare un eventuale nuovo joker?

“Siamo ancora in corso di sviluppo e recentemente abbiamo fatto l’ultimo test in cui abbiamo provato diverse opzioni. Una volta che le gomme saranno finalizzate ed avremo la versione definitiva decidremo il da farsi.”

Infine, si parla tanto di idrogeno: Ferrari si sta attrezzando?

“Noi guardiamo sempre al futuro e quindi ci interessa molto. Nel futuro si parla di idrogeno e non solo: ci sono dei colloqui in corso con FIA ed ACO per la nuova classe regina cui partecipiamo insieme agli altri costruttori. In ogni caso è un tema che ritengo molto interessante”.

Interviste raccolte da Luca Pellegrini e Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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WEC – I protagonisti di Le Mans: Filipe Albuquerque

Ancora voci dai protagonisti della 93ma edizione della 24 Ore di Le Mans. Ora con noi Filipe Albuquerque, alfiere della Cadillac #101 del Wayne Taylor Racing:

Siamo felicissimi di trovarti finalmente nella top class. La prima cosa che ti chiediamo è: ci sarà del gioco di squadra tra le Cadillac?

Al momento non so, ma ti posso dire che la mentalità è sempre quella. Se ho alle mie spalle una Cadillac più veloce è giusto che questa passi, e nel caso mi aspetto lo stesso trattamento. Credo che sia inutile rischiare di rovinare tutto per un sorpasso che poi può essere effettuato successivamente. Chiaramente negli ultimi 30 minuti di gara cambia tutto…”

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Quattro macchine è un impegno importante per Cadillac: oltre al gioco di squadra, avete sempre una condivisione dei dati?

“Dobbiamo usare le quattro auto per fare il massimo sviluppo possibile. Sicuramente abbiamo un vantaggio che dobbiamo sfruttare rispetto ad averne solo due. In ogni caso dobbiamo lavorare bene, perchè uniti si è sempre più forti. Siamo sí diversi team, ognuno con la propria mentalità, ma alla fine il marchio è solo uno: gli americani imparano dagli inglesi e viceversa, sono tutte cose che possono aiutare”.

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Avete fatto qualche prova con la vettura che poi userete nella 24 Ore? 

“L’auto è completamente nuova, e JOTA ci ha aiutato in avvicinamento alla gara. Uno shakedown è stato effettuato in Nordamerica”.

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Cosa ci puoi dire della settimana scorsa a Detroit, non eravate lontani dal successo…

“Non siamo completamente convinti dell’auto, ma ci stiamo avvicinando al successo. Renger van der Zande conosce alla perfezione le nostre difficoltà e sta imparando a guidare l’Acura. E stato bravo a sfruttare l’occasione di superarci in una curva in cui abbiamo sempre fatto fatica. In ogni caso possiamo ritenerci soddisfatti perché finalmente quest’anno abbiamo conteso per qualcosa di significativo restando sempre agganciati ai nostri principali avversari”.

Intervista raccolta da Luca Pellegrini e Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

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GT Open – Fleming e Kirchhöfer dominatori del weekend di Hockenheim

Giro veloce nella giornata di venerdì, due pole position ed altrettante affermazioni nel weekend ad Hockenheim nella terza tappa dell’International GT Open per Tom Fleming e Marvin Kirchhöfer. La coppia, composta all’ultimo da Garage 59 in seguito alla rinuncia di Miguel Ramos, ha fatto la differenza con la McLaren 720S GT3 EVO #8 chiudendo un fine settimana semplicemente perfetto.

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Race-1

Kirchhöfer, scattato dalla pole, ha controllato lo stint iniziale davanti alla Mercedes #9 GetSpeed di Fabian Schiller ed all’AMG GT3 EVO #20 SPS Automotive Performance di Dominik Baumann.

La situazione è però cambiata a 35′ dalla fine con l’arrivo della pioggia. La McLaren #8, così come molti altri, ha anticipato l’ingresso in pitlane, una scelta discutibile che non è stata seguita da tutti.

Il meteo è poi successivamente peggiorato, soprattutto nel primo e nell’ultimo segmento del tracciato, ma nessuno ha scelto di montare le gomme da bagnato nonostante l’uscita di pista in curva 12 da parte del polacco Krystian Korzeniowski (Olimp Racing Ferrari #5).

Stante il regime di Full Course Yellow, alcune auto hanno quindi optato per scontare la sosta obbligatoria. La Mercedes #9 di Schiller, nonostante un errore in curva 14, è riuscita a fermarsi nel corso della neutralizzazione insieme a Luca Ludwig (Mertel Motorsport Ferrari #80), Dominik Baumann (SPS Automotive Performance Mercedes #20) e Michele Rugolo (AF Corse Ferrari #21).

Anthony Bartone si è quindi automaticamente ritrovato al comando delle operazioni con un piccolo scarto nei confronti del leader PRO AM Valentin Pierburg #20, Andrea Montermini #80 e Gino Forgione #21, quest’ultimo nettamente in vetta in classe AM, e Tom Fleming.

Al restart, il portacolori di Garage 59 ha passato tutti i rivali riuscendo a portarsi con facilità al comando della gara e chiudere davanti a tutti. Dietro la McLaren #8 si sono piazzati Christopher Haase/Simon Reicher (Eastalent Racing Audi #1) e Tom Emson/Tom Lebbon  (Elite Motorsport with Entire Race Engineering Ferrari #17).

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Niente da fare per Bartone, letteralmente crollato nel finale dopo una toccata con Tommaso Mosca (AF Corse Ferrari #51) nella lotta per il quarto posto finale. L’italiano ha tentato di infilarsi sull’avversario in curva 15 ed il contatto è costato alla 296 GT3 #51 una penalità al termine dell’evento.

Quarto posto overall quindi per Zac Meakin/Michael Porter (Optimum Motorsport McLaren #4) davanti a Marcelo Ramírez/Ralf Aron (GetSpeed Mercedes #82), Levente Révész /Maxi Götz (Team Motopark Mercedes #11) e la già citata Ferrari #51.

Successo in PRO AM per Aaron Walker/Steve Jans (GetSpeed Mercedes #6), che nel finale ha avuto la meglio nei confronti di Pierburg.

Race-2

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Meteo protagonista assoluto nella race-2 di Hockenheim. Lo start, sotto il diluvio, ha visto Fleming tentare subito di allungare nei confronti dell’Audi #1 di Haase e della Mercedes #11 di Gotz.

La pista è progressivamente migliorata e tutti hanno deciso di montare le slick per la seconda parte dell’evento; la McLaren #8 ha tenuto saldamente la leadership anche nelle concitate fasi di pitstop, con Kirchhöfer a precedere con netto margine Simon Reicher e Levente Révész.

Nel finale la corsa si è riaccesa dopo una breve Safety Car per rimuovere la Porsche #31 Car Collection di ‘Hash’. Il leader della classe PRO Am, dopo l’ottimo stint iniziale di Alex Fontana, è finito violentemente contro il muro di curva 6 dopo un significativo errore in frenata, proseguendo la propria corsa contro contro la Mercedes #82 GetSpeed di Marcelo Ramírez.

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La successiva ripartenza non ha però modificato i valori in campo, con la seconda vittoria del weekend per la McLaren #8, ancora una volta davanti all’Audi di Eastalent Racing. Completa il podio la Mercedes #11 del Team Motopark.

In PRO AM, primo sigillo del 2025 per Filip Salaquarda/Libor Milota con l’Audi R8 LMS GT3 EVO II #75 ISR. Dexter Müller/Yannick Mettler (CBRX by SPS Mercedes #54) e Heiko Neumann/ Lukas Dunner (Team Motopark Mercedes #65) hanno completato nell’ordine il podio di classe.

Parentesi conclusiva con la graduatoria AM ed il sigillo in race-2 di Gino Forgione /Michele Rugolo (AF Corse Ferrari #21). I due nostri portacolori si sono presi un’importante rivincita rispetto a gara-1 nei confronti di Mark Sansom /Alexander West  (Garage 59 McLaren #188).

Dopo i primi tre round, il solo Levente Révész mantiene il controllo della classifica generale con 68 punti su Reicher e Haase, a quota 66. Next round della serie il primo weekend di luglio a Budapest.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

DTM, 5. + 6. Rennen Zandvoort 2025 - Foto: Gruppe C Photography

DTM – Güven e Rast protagonisti a Zandvoort

Nel weekend dominato nell’attenzione generale dal preludio alla 24 Ore di Le Mans, si è svolto il terzo round del DTM 2025 a Zandvoort.

DTM, 5. + 6. Rennen Zandvoort 2025 - Foto: Gruppe C Photography

In gara-1 si è imposto Ayhancan Güven con la Porsche di Manthey EMA in una gara spettacolare, dominata dalle strategie. La pista umida infatti ha consigliato in tanti a partire con le wet, compresa la Lamborghini in pole position di Jordan Pepper e l’altra Huracàn del GRT di Luca Engstler che gli partiva dietro, presto imitati da Güven con la 911 GT3 R #90.

Più oltre invece, Gilles Magnus (Comtoyou Aston Martin #7), Maximilian Paul (Paul Motorsport #71), Nicki Thiim (ABT Lamborghini #2) e Nicolas Baert (Comtoyou Aston Martin #8) avevano optato per le slick, perdendo posizioni nelle fasi iniziali per poi recuperare in seguito man mano che la pista si andava ad asciugare e gli altri contender erano costretti ad anticipare più possibile la sosta obbligatoria per montare le slick.

Thiim si è ritrovato quindi leader della corsa davanti a Güven, che lo ha poi superato di forza (nessuna azione da parte della direzione Gara) grazie alle gomme già in temperatura, nonostante qualche ulteriore precipitazione.

DTM, 5. + 6. Rennen Zandvoort 2025 - Foto: Gruppe C Photography

Il restart successivo all’ingresso della Safety Car per rimuovere la Ferrari #69 Emil Frey Racing di Thierry Vermeulen ferma in curva 6 e la BMW M4 GT3 EVO #33 Schubert Motorsport di René Rast in difficoltà in curva 8 dopo aver colpito le barriere per la seconda volta in giornata, non ha cambiato le posizioni di vertice, e Güven si è imposto – seconda vittoria stagionale – su Thiim e Paul, quest’ultimo al primo podio per il team di famiglia.

Ritiro invece per Thomas Preining (Manthey EMA Porsche #91), senza punti per il secondo fine settimana consecutivo a seguito di una foratura, mentre Pepper ha pagato un pistop non particolarmente riuscito ed ha terminato in P7 davanti a Mirko Bortolotti.

In gara 2 Renè Rast, reduce dalla mattinata di test obbligatori a Le Mans come diversi altri concorrenti della serie ADAC, si è rifatto vincendo flag-to-flag gara 2, posticipata alle 16.30 per l’occasione.

Rast, partito dalla pole, ha controllato la prima parte della gara davanti a Marco Wittmann sull’altra M4 GT3 di Schubert  Motorsport, subito davanti alla Ferrari 296 GT3 #14 Emil Frey Racing di Jack Aitken.

La prima delle due soste obbligatorie ha permesso anche a Thomas Preining sulla Porsche 992 GT3-R #91 Manthey EMA di scalzare la Ferrari approfittando di un provvidenziale  undercut.

DTM, 5. + 6. Rennen Zandvoort 2025 - Foto: Gruppe C Photography

Anche il secondo passaggio ai box non modificava i valori in campo, per un uno-due BMW, la prima doppietta dalla race-2 di Spielberg 2023, con Rast davanti a Wittmann e alla Porsche di Preining. A seguire completano la top five Aitken e Maro Engel (Mercedes-AMG Team Winward Racing #24), risalito dalla dodicesima piazzola.

P7 per Lucas Auer (Mercedes-AMG Team Landgraf #22), che con questo risultato si mantiene leader della classifica generale con 91 punti. Alle sue spalle un’ammucchiata condotta da Rast con 75 punti, Güven e Gounon con 73, Engel a 72 e Wittmann a 70 punti.

Il DTM ritornerà ai primi di luglio sull’iconico tracciato del Norisring.

Luca Pellegrini

Foto: Gruppe C Photography

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WEC – La Journèe Test premia Toyota e Ferrari

Appena conclusa la Journèe test della 93ma 24 Ore di Le Mans. Il responso di queste prime sei ore di prove premia Ferrari, subito sul pezzo al mattino con Robert Kubica ed il tempo di 3.27.010 con la gialla #83 di AF Corse, e…toh, Toyota!

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Brendon Hartley e la GR010-Hybrid #8 (quella senza livrea celebrativa, per intenderci, nel pomeriggio hanno segnato la migliore prestazione della giornata con 3.26.246, lasciando a mezzo secondo James Calado con la #51 leader del mondiale.

Ovviamente si tratta di test, ma potrebbero già delineare un quadro complessivo molto diverso da quanto ipotizzato alla vigilia, soprattutto in funzione dei risultati delle prime tre gare del mondiale.

Dietro alle Rosse e alle Hypercar giapponesi infatti, sono rispuntate le Cadillac, le Alpine e.. (scusate gli ennesimi puntini sospensivi ma ci stavano) le Porsche!! Laurens Vanthoor ha infatti portato la 963 Penske #6 in P5 nelle prime tre ore, mentre Kevin Estre ha alzato la posta – ed il limite – nel pomeriggio, portandosi a 1”1 dal leader di giornata.

Le Aston Martin Valkyrie per una volta non sono i fanalini di coda del lotto delle Hypercar, infatti pare abbiano un nuovo contender per questa ingrata posizione, nella forma delle Peugeot 9X8, incredibilmente fuori dal passo dei primi.

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Tra le LM P2 Pietro Fittipaldi chiude al top con la #22 di United Autosports ed il tempo di 3.35.770 davanti a Mathias Beche e Louis Deletraz, alfieri di TDS e AO Racing tra gli equipaggi Pro/AM. Al mattino, sorpresa Patrick Pilet con la vettura di RLR MSport, autore di 3.36.593.

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Tra le GT3 infine, la lotta sul filo dei millesimi ha premiato in entrambe le sessioni la Lexus #87 e Josè Maria Lopez, al comando al mattino per poi ritoccare il proprio stesso limite nel pomeriggio di quasi 2” chiudendo con 3.55.276.

Spazio al mattino anche per la riserva Sophia Flöersch di Algarve Pro Racing. Chissà che non sia un segnale dell’atteso effetto domino riguardante la sostituzione di Lance Stroll in F1…

E’ la Ferrari di Alessio Rovera a chiudere alle spalle della riserva Toyota, ancorchè ben distaccato nella conta dei tempi complessiva, a riprova del buon stato di forma del varesino e della #21 di VISTA AF Corse.

Diverse le interruzioni, come da copione. Al mattino è stata l’Oreca 34 di Inter-Europol a chiamare in causa la Safety Car, fuori alla chicane Ford, nel pomeriggio invece, presto una red flag per la BMW #20, ferma alle Porsche con Sheldon van der Linde, ed in coda alla sessione due nuove interruzioni protagoniste l’Oreca di Giorgio Roda, all’entrata di Indianapolis con l’Oreca Proton, e Brenton Grove, pure out alle Porsche con la Mercedes #63 di Iron Lynx.

La 24 Ore di Le Mans entrerà nel vivo mercoledí 11 giugno con le prime libere a partire dalle 14.00. Lunedí riposo generale, mentre martedí sarà dedicato al pubblico con pit walk e sessione autografi.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

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WEC – La parola ai piloti Ferrari prima delle Journèe Test

Le dichiarazioni della vigilia di Le Mans dei piloti Ferrari, raccolte nel corso del Pesage in Place de la Republique.

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Iniziamo con Antonio Giovinazzi (Ferrari 499P #51)

Dopo due vittorie siamo finalmente pronti per Le Mans: che sensazioni hai in vista del test di domani e soprattutto per la prossima settimana?

“Essere a Le Mans è di per sè sempre molto bello, dopo due anni positivi per Ferrari. Arriviamo da leader del campionato, che resta il nostro obiettivo prioritario. Se non riusciremo a vincere, il nostro target è comunque quello di ottenere più punti possibili per non rovinare quanto fatto tra Lusail, Imola e Spa.”

“Le Mans è sempre differente dalle altre gare, e dovremo attendere la domenica mattina della gara prima di fare qualsiasi valutazione. Domani sarà importante invece fare più giri possibili al fine di avere il miglior feeling possibile in vista della corsa, dato che Le Mans è un tracciato molto lungo e non è mai semplice essere competitivi sin da subito”.

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Proseguiamo con Antonio Fuoco (Ferrari 499P #50)

Cosa è cambiato rispetto al 2024 per Ferrari?

“Sicuramente abbiamo una maggior esperienza sull’auto rispetto al 2024 e soprattutto al 2023. Quest’anno l’auto ha effettuato uno step importante, siamo diventati più competitivi in quasi ogni area della 449P. Credo che domani scopriremo i nostri rivali: Toyota è certamente in lista per il successo insieme a Porsche, Cadillac, BMW e direi anche Alpine”.

Come valuti il nuovo format delle qualifiche? 

“Il nuovo format delle qualifiche è bello per lo show perché con due piloti differenti puoi avere un risultato differente tra la prima e la seconda sessione. Solitamente si pensa solo alla gara, ma l’auto dovrà essere predisposta per due piloti”.

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Le tue sensazioni un anno dopo…

“Penso che tornare in un evento del genere sia sempre speciale, dopo dodici mesi realizzi quanto è stato fatto. Onestamente nell’ultimo anno non sono riuscito a capire bene quanto sia successo, ma iniziare nuovamente il weekend è incredibile”

C’è un po’ di pressione dopo tre vittorie consecutive?

“Arrivare a Le Mans con tre vittorie consecutive sicuramente ci mette pressione, ma credo che sia fondamentale non sbagliare questa corsa che vale doppio, concretizzare il risultato sarà fondamentale se non potremo contendere per il successo”.

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Chiudiamo con Robert Kubica (AF Corse Ferrari #83)

Cosa vi aspettate alla vigilia del weekend?

“Sicuramente ci attende una bella sfida, ogni anno Le Mans è qualcosa di unico soprattutto con una griglia così compatta. Tanti hanno una concreta chance, molto di più dell’anno scorso, visto che dovrebbe esserci bel tempo. Rispetto al 2024 inoltre tutti sono cresciuti e tante squadre si preparano principalmente per questa corsa. Non possiamo dire però di essere avvantaggiati rispetto ai nostri rivali: l’avvicinamento alla corsa è ancora lungo ed è necessario restare calmi senza perdere l’attenzione sull’obiettivo finale nella speranza di arrivare più avanti possibile agli altri domenica pomeriggio alle 16:00”.

Il 2025 a parte Spa è iniziato bene. Avete qualcosa di particolare in programma per la giornata di domani?

“Sono curioso di vedere come si comporterà l’auto in pista. Quest’anno siamo partiti forte e spero di avere nuovamente sensazioni positive anche a Le Mans. Non credo onestamente di trovare delle sorprese negative, e spero di avere un buon feeling già dai primi giri di domani. Già questo sarebbe una buona partenza in vista delle qualifiche”.

Interviste raccolte da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Parlano Jessica Dane, boss Corvette, e Ben Keating, leader delle GT3

A Place de la Republique abbiamo avuto la possibilità di conoscere Jessica Dane, da quest’anno responsabile motosport di Corvette Racing.

Non è la prima volta che vieni a Le Mans, ma da quest’anno credo che per te sia leggermente diverso….

“In effetti è la mia quarta Le Mans, ma la prima da responsabile Corvette Racing. Sicuramente sarà un’edizione particolare come del resto tutta la stagione 2025”.

Quest’anno avete avuto nuovi clienti in Asia ma anche in Europa. Quali sono i prossimi obiettivi? Ci sono in arrivo ancora nuove squadre?

“In teoria si, potremmo avere nuove squadre il prossimo anno, se tutto va bene, in IMSA WTSC, GT World Challenge ed European Le Mans Series. Siamo molto soddisfatti in ogni caso di come stanno andando le cose e di avere tre Z06 GT3.R in azione qui a Le Mans.” 

“Il nostro focus come programma è quello di avere più qualità rispetto alla quantità, e l’intenzione è di mantenere questo piano anche per il futuro nonostante l’aumento degli impegni. In ogni caso tutte le opzioni restano aperte per acquisire nuovi innesti”.

Avete vinto in Asia con un nuovo cliente ed ora siete presenti anche nel GTWC Europe. Manca però l’Australia…

“Per ora si. Ci sono persone interessate alla Corvette Z06.R anche in Australia, ma nulla è deciso attualmente per il 2026”.

Avete pensato anche ad una vettura PRO per il GTWC Europe?

“Sarebbe bello avere una Corvette PRO nel GTWC Europe, tutto resta possibile per la prossima stagione. Per ora quest’anno avremo tre auto in Europa per la 24h di Spa, due titolari con Steller ed una con JMR. Tutti i nostri clienti hanno di fatto ottenuto almeno un successo tra Asia ed America da inizio anno ad oggi”.

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Manca però ancora la vittoria in IMSA in GTD PRO..

“In IMSA siamo riusciti a vincere in GTD la Rolex 24 con AWA. Purtroppo non è ancora arrivato il successo in GTD PRO, ma a Daytona e nella recente gara di Detroit siamo andati molto vicini ad ottenere il risultato sperato”.

BMW ha aggiornato molto presto la sua M4 GT3: state pensando anche voi ad una evoluzione?

“GM e Corvette Racing valutano sempre degli aggiornamenti per l’auto. Attualmente però nulla è deciso in merito”

A seguire, un breve scambio con Ben Keating, attualmente leader del FIA WEC in LMGT3 con la Chevrolet #33 TF Sport al fianco di Daniel Juncadella e Jonny Edgar.

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Spa è ormai un capitolo chiuso: sei pronto per Le Mans? 

“Spero che questo fine settimana vada meglio rispetto a Spa. A Le Mans tutto è differente, non sai mai cosa può succedere fino a quando non sei realmente in pista. Questa è la mia 12ma Le Mans, e sono alla mia decima auto differente, e spesso anche con un compagno di squadra diverso.”

E tanti di loro dopo hanno avuto una discreta carriera..

“In effetti sono famoso per fare crescere i piloti silver, che poi diventano gold, e io devo cercare un altro silver… (ride).”

Dopo le ultime gare ti vedi ancora in lotta per il titolo?

“Credo che il campionato verrà deciso a Le Mans anche quest’anno. Chiunque vincerà qui sarà il nuovo leader della serie grazie ai punti doppi”.

Interviste raccolte da Luca Plelegrini

Foto: Piero Lonardo

Endurance, Italian Style