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USCC – Ecco gli equipaggi BMW per Daytona!

Finalmente resi noti gli equipaggi BMW GTD-Pro per il season opener del WeatherTech SportsCar Championship.

Le due nuove BMW M4 GT3 saranno guidate da Augusto Farfus, Connor De Phillippi, John Edwards e Jesse Krohn, tutti vincitori in GTLM tra il 2019 ed il 2020 con la M8 GTE (il brasiliano in entrambe le occasioni), che occuperanno l’abitacolo della #25, e da Philipp Eng, pure vincitore nel 2019, a Marco Wittmann, Nick Yelloly e Sheldon van der Linde con la #24.

Krohn e van der Linde risultano ingaggiati solo per Daytona, mentre gli altri sei driver saranno nuovamente della partita a Sebring. Ulteriori informazioni sulla composizione degli equipaggi per il resto della stagione, in attesa del programma LMDh 2023, a tempo debito.

Piero Lonardo

Foto: BMW

Hadrpoint

USCC – Stefan Wilson con Hardpoint, terza vettura per Proton, Lietz con Wright Motorsports a Daytona

Debutto di Stefan Wilson tra le GT con il team Hardpoint. Il fratello del compianto Justin, grazie ai buoni uffici del Cusick Motorsports. debutterà a Daytona a 10 anni esatti dalla vittoria del fratello coadiuvando i regular Katharine Legge e Rob Ferriol.

Wilson, tre start alla Indy 500, parteciperà anche alle restanti prove dalla Michelin Endurance Cup. A completare l’equipaggio nel season opener, Nick Bouille.

Proton Competition invece triplica addirittura: di poco fa l’annuncio che un’altra Mercedes AMG GT3 Evo verrà schierata in GTD-Pro a Daytona per Dirk Mueller, Patrick Assenheimer ed Austin Cindric.

La vettura, che correrà col #15, si aggiunge alle altre due, una Mercedes ed una Porsche, che il team di Christian Ried porterà in gara nel season opener per Maro Engel, Jules Gounon e Dani Juncadella e per Julien Andlauer, Matteo Cairoli ed Alessio Picariello, con Cooper MacNeil pronto al doppio impegno tra questi due equipaggi.

Un’altra Mercedes sarà schierata da Winward Racing, trionfatrice in GTD lo scorso anno. Dell’equipaggio vincitore rimangono Russell Ward e Philip Ellis, i quali verranno coadiuvati da Mikael Grenier e Lucas Auer.

Wright

Rimanendo sulle vetture tedesche, sarà nientemeno che Richard Lietz a completare la line-up della Porsche del Wright Motorsports, insieme a Ryan Hardwick, Jan Heylen e Zach Robichon.

Va detto che le 911 GT3 R a partire da quest’anno verranno equipaggiate con un nuovo sistema che permetterà di effettuare il rifornimento dal lato sinistro o destro, a seconda del layout del circuito, permettendo una maggiore sicurezza dei meccanici e migliori performance ai pit stop.

Alla classica della Florida sarà presente anche NTE Sport, che switcherà dall’Audi R8 LMS alla “cugina” Lamborghini Huracàn, con Don Yount, Benjamin Hites, Jaden Conwright e Markus Palttala.

Inception

Una seconda McLaren 720S GT3 oltre a quella del Crucial Motorsports, verrà schierata a Daytona da Inception Racing. La squadra gestita da Optimum Motorsport dovrebbe disputare tutta la stagione con Ollie Millroy e Brendan Iribe, i quali verranno affiancati alla Rolex 24 da Jordan Pepper e Frederik Schandorff, entrambi con precedenti esperienze nel team.

Sempre all’insegna della continuità infine il CORE Autosport, con Colin Braun e Jon Bennett alla decima stagione assieme (nonostante il presunto ritiro di quest’ultimo a fine 2019), anche quest’anno con una Ligier JS P320 LM P3. George Kurtz come lo scorso anno fungerà da terza guida nelle gare lunghe, mentre Nic Jonsson, a lungo coquipier di Tracy Krohn, cosí come lo stesso Braun ad inizio carriera, completerà per la Rolex 24 at Daytona.

Piero Lonardo

Foto: Porsche, Optimum Motorsport, Hardpoint

CGR

USCC – Ganassi schiera gli assi dell’IndyCar

Come da previsioni il Team Ganassi porterà a Daytona ancora una volta gli assi dell’IndyCar Series. Sulle due Cadillac DPi V.R. si accomoderanno infatti nientemeno Alex Palou, Scott Dixon e Marcus Ericsson.

Palou e Dixon, sette titoli IndyCar in due, affiancheranno un altro plurititolato delle ruote scoperte, Sebastien Bourdais, atteso ad una stagione di vertice insieme a Renger van der Zande. I due possono vantare quattro vittorie complessive nel season opener, di cui tre assolute (2014, 2019, 2020).

Ericsson dal canto suo, dopo la F1 la scorsa stagione ha avuto i suoi primi successi in IndyCar, trionfando a Detroit e a Nashville, e completerà l’equipaggio della vettura #02 insieme ad Alex Lynn ed Earl Bamber.

A chiudere la line-up per Daytona Kevin Magnussen, che nel 2021 ha pure debuttato nella massima serie di monoposto a stelle e strisce, ma è stato soprattutto protagonista del WeatherTech SportsCar Championship insieme a van der Zande col team Ganassi, cogliendo il successo a Detroit.

Ancora non si conosce con certezza la composizione degli equipaggi per le restanti gare della Michelin Endurance Cup, atteso che la 12 Ore di Sebring è concomitante con l’appuntamento IndyCar del Texas Speedway. Magnussen, dal canto suo, sarà impegnato col programma Peugeot 9X8 Hypercar.

Nel campionato torna anche il Sean Creech Motorsport, ancora, come nel 2021, con una Ligier JS P320 LM P3. Al fianco di Joao Barbosa e Lance Willsey, che ritornano nel team dopo i primi tre outing della scorso anno, uno specialista della categoria quale il danese Malthe Jakobsen e al 20enne vincitore della Porsche Carrera Cup North America, Sebastien Priaulx, nel tentativo di migliorare il prestigioso secondo posto di categoria dell’ultima Rolex 24.

Specialisti di categoria anche nell’equipaggio dell’Oreca LM P2 del Tower Motorsports. L’effort gestito in pista da Starworks infatti allineerà nientemeno che il vincitore di Le Mans e campione in carica WEC Ferdinand Habsburg, il quale ancora una volta condividerà con il neotitolato ELMS (sempre con WRT) Louis Deletraz.

A chiudere la line-up insieme a John Farano, pronto a disputare la sua terza stagione nella serie IMSA, il neocampione LM P2 Pro/Am Rui Andrade. Farano e Deletraz sono attesi a disputare l’intera stagione, mentre Andrade fungerà da terza forza nelle gare lunghe.

Resa nota infine anche la line-up completa della McLaren 720S GT3 iscritta da Crucial Motorsports tra le GTD. Al fianco di Paul Holton a Daytona ci saranno, Lance Bergstein, Jon Miller e Patrick Gallagher. La squadra dovrebbe competere anche nelle restanti gare della MEC, anche se non si conosce ancora la composizione dell’equipaggio che coadiuverà Holton.

Piero Lonardo

Foto: Team Ganassi

KCMG

USCC – KCMG, equipaggio stellare in GTD-Pro. Paul Miller Racing passa a BMW

Ancora novità per la griglia della 60ma Rolex 24 at Daytona, e riguardano tutte le GT3. KCMG mantiene fede alla promessa di schierare una Porsche nella neonata classe GTD Pro e lo fa col botto, ingaggiando un equipaggio di livello mondiale.

A guidare la 911 GT3 R #2 saranno infatti nientemeno che il due volte campione IMSA (GTLM e GTD) Laurens Vanthoor, il campione GTLM 2015 Patrick Pilet, il factory driver Dennis Olsen e lo svizzero Alexandre Imperatori.

Al momento il season opener è l’unica gara confermata per il team di Hong Kong, che conta però di aggiungere altri appuntamenti del WeatherTech SportsCar Championship nel corso dell’anno.

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Chi invece disputerà ancora una volta tutta la stagione è il Paul Miller Racing, che dopo sei anni con Lamborghini, con l’highlight del titolo GTD nel 2018 e le vittorie a Sebring nella stessa stagione e a Daytona nel 2020, passa a BMW.

Sulla nuova BMW M4 GT3 si alterneranno ancora Bryan Sellers e Madison Snow, i quali saranno però costretti a saltare la Rolex 24 in quanto il team non è ancora in possesso della macchina. I piloti per le restanti gare lunghe della Michelin Endurance Cup verranno ufficializzati a tempo debito.

Chi invece a Daytona ci sarà è Alegra Motorsports. I vincitori della GTD nel 2017, oltre a Daniel Morad e Michael de Quesada, destinati quest’anno a disputare le sole quattro gare lunghe della MEC dopo i diversi forfait della scorsa stagione, schiererà a Daytona sulla Mercedes AMG GT3 Evo il factory driver Maximilian Goetz ed il protagonista della Indy Lights Linus Lundqvist.

Definita anche la line-up della nuova Acura NSX GT3 Evo22 del Gradient Racing, pure committata ad un programma limitato alla MEC, che sarà completato dalla giovane promessa della Formula Regional Americas Kyffin Simpson e dal factory driver Mario Farnbacher, oltre che dai team regular Till Bechtolsheimer e Marc Miller.

Sarà infine ancora una volta Townsend Bell a completare l’organico del Vasser Sullivan a Daytona sulla Lexus RC F GT3 #12, schierata in GTD per Aaron Telitz, Frankie Montecalvo e Richard Heistand.

Il popolare pilota californiano, 10 presenze alla Indy 500 e tre volte a podio a Le Mans con una vittoria nel 2016, tutti con le Ferrari di Scuderia Corsa, team col quale peraltro si laureò anche campione fra le GTD nel 2015 insieme a Bill Sweedler, dovrà gestire il doppio incarico di pilota e commentatore della NBC.

Il conteggio delle vetture attese a Daytona ammonta ora a 50 unità, comprese le due BMW ufficiali GTD Pro per le quali si attende ancora l’ufficializzazione degli equipaggi.

Piero Lonardo

Foto: KCMG, Paul Miller Racing

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USCC – Una seconda Ferrari in GTD a Daytona. MacNeil raddoppia

Una seconda Ferrari sarà presente alla prossima Rolex 24. Di poco fa l’annuncio che AF Corse, oltre a supportare tecnicamente Cetilar Racing nelle quattro gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, porterà una seconda 488 GT3 Evo a Daytona per Toni Vilander, Simon Mann, Nicklas Nielsen e Luis Perez-Companc.

La vettura sarà iscritta, come per l’esemplare degli “azzurri”, tra le GTD, mentre si attende ancora una conferma per l’effort del Cavallino in GTD-Pro. In caso di semaforo verde, la campagna, che potrebbe anche essere limitata alla sola Michelin Endurance Cup, sarà gestito da Risi Competizione.

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Annunciata in GTD-Pro invece una nuova iscrizione per la Porsche del WeatherTech Racing con Cooper MacNeil e Julien Andlauer per tutta la stagione. I due verranno affiancati a Daytona da Matteo Cairoli e da Alessio Picariello.

L’impegno di MacNeil a Daytona però non si limiterà ad una sola vettura, perchè con i medesimi colori verrà schierata anche una Mercedes AMG GT3 Evo, sempre in GTD-Pro. Per l’occasione il driver dell’Illinois verrà coadiuvato da ben tre factory driver della stella a tre punte: Maro Engel, Jules Gounon and Dani Juncadella.

MacNeil si unisce quindi a Ben Keating nel ruolo di stakanovista della enduro di apertura stagionale, che si arricchisce anche di due Duqueine LM P3 schierate da Muehlner Motorsports.

Della partita, l’ex driver ufficiale Mazda Joel Miller, che sulla vettura contraddistinta dal #6 si alternerà a Moritz Kranz, al campione della Porsche Carrera Cup North America Pro-Am, il dominicano Efrin Castro, e ad Ayrton Ori. Questa vettura dovrebbe essere schierata anche per le restanti gare della MEC, anche se non si conosce ancora l’equipaggio definitivo.

La Duqueine #26 invece sarà condotta dal protagonista della ELMS, Ugo de Wilde, vincitore con Inter-Europol dell’ultimo round di Portimao e, insieme a Kranz, del secondo round della scorsa Road to Le Mans proprio col team belga, insieme a Nolan Siegel, Cameron Shields e Charles Crews.

Tornando alle GTD, anche il T3 Motorsport ha annunciato l’equipaggio della sua Lamborghini Huracàn GT3 Evo, che sarà condotta dal giovanissimo guatemalteco Mateo Llarena, junior driver per la casa del Toro, dal pilota casa Franck Perera, da Misha Goikhberg e Maximilian Paul.

Ufficializzato infine, a poco più di due settimane dalle attività a Daytona con la Roar Before the 24, l’impiego di Simon Pagenaud quale quarto pilota alla Rolex 24 per l’Acura DPi del Meyer Shank Racing insieme ai regular Oliver Jarvis e Tom Blomqvist e a Helio Castroneves.

Piero Lonardo

Foto: AF Corse, WeatherTech Racing

IMSA Test Dec 2021

USCC – JJ con Lopez, Kobayashi e Rockenfeller. Anche Aston in GTD Pro

Jimmie Johnson ed Action Express hanno confermato ufficialmente il proprio impegno per una nuova avventura nella Michelin Endurance Cup. Come anticipato su queste pagine, al fianco del popolare sette volte campione NASCAR, impegnato quest’anno full-time anche in IndyCar, non uno bensí tre trionfatori di Le Mans. Oltre a Kamui Kobayashi e Mike Rockenfeller, già sulla Cadillac #48 lo scorso anno, si aggiungerà nientemeno che Josè Maria Lopez.

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Restando sempre nella classe top, diffusa la nuova livrea della Acura del Meyer Shank Racing per Tom Blomqvist, Oliver Jarvis ed Helio Castroneves.

Doppio impegno invece in LM P2 per i campioni in carica del PR1/Mathiasen Motorsports, che oltre al rinnovo dell’equipaggio titolato, formato da Ben Keating e Mikkel Jensen, con Scott Huffaker e Nicolas Lapierre per le gare lunghe, affiancano una seconda Oreca per Jonathan Bomarito e Steven Thomas full-time, con il giovanissimo Josh Pierson ed Harry Tincknell a completare l’equipaggio nelle quattro enduro.

Questa seconda vettura correrà col #11 che lo scorso anno era stato portato in gara da WIN Autosport, secondi in classifica generale con lo stesso Thomas ed un altro ex-Mazda, Tristan Nunez.

Tra le LM P3, ufficializzata la line-up di Performance Tech per Daytona, che sulla Ligier #38 schiererà un equipaggio inedito, composto da Dan Goldburg, Garett Grist, coadiuvati da due novità assolute per la serie americana, il giapponese Hikaru Abe ed il giovanissimo cileno Nicolas Pino. Pino, 17 anni, nella scorsa stagione ha debuttato in ELMS con la vettura dell’Inter Europol, negli ultimi due round di Spa-Francorchamps e Portimao.

L’altra novità di grido degli ultimi giorni riguarda Aston Martin ed Heart of Racing, che raddoppia, unendosi alla GTD Pro con una Vantage GT3 full-season per Ross Gunn ed Alex Riberas, più Maxime Martin nelle gare lunghe. La seconda entry invece proporrà Roman de Angelis al fianco di Martin per tutta la stagione. A Daytona l’equipaggio sarà completato da Tom Gamble, Darren Turner e dal team principal, Ian James.

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Atteso che oramai in GTD Pro manca solo una Ferrari, rivelate infine le livree della nuova BMW M4 GT3 che verrà portata in gara dal Turner Motorsport nella GTD.

Piero Lonardo

Foto: IMSA, MSR, Turner Motorsport 

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WEC – Due brasiliani per Dalla Lana e l’Aston Martin Northwest

Resa nota poco fa la line-up dell’Aston Martin ufficiale iscritta tra le GTE-Am nella prossima edizione del World Endurance Championship. A fianco di Paul dalla Lana, campione della categoria nel 2017, si alterneranno due brasiliani, Augusto Farfus e Marco Gomes.

Farfus, dopo le esperienze in monoposto, è stato protagonista praticamente di ogni serie a ruote coperte, dal WTCC al DTM e all’IMSA, sempre con BMW, disputando anche anche diverse gare della “Super-Season” WEC 2018-2019 con le M8 GTE. Lo scorso anno il veterano 37enne ha invece disputato i due round di Spa e Le Mans, la sua sesta apparizione alla 24 ore, proprio assieme al gentleman canadese.

Gomes dal canto suo è da sempre un protagonista delle gare brasiliane (monoposto, Stock car e GT) ed è invece al debutto sulla Vantage GTE dopo il successo tra le GT con la Ferrari di HubAuto Corsa nell’Asian Le Mans Series 2019-2020. Con la 488 GTE del team Taiwanese Gomes ha anche disputato la sua prima Le Mans lo scorso anno.

L’appuntamento per Dalla Lana e soci è per lunedì 26 aprile per il prologo del World Endurance Championship sulla pista di Spa-Francorchamps, che sarà teatro della 6 ore il 1° maggio.

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Nel frattempo presentata anche la livrea della Porsche #56 del Project 1 che accoglierà Matteo Cairoli ed Egidio Perfetti. La livrea della seconda vettura, contraddistinta dal numero 56, per Dennis Olsen, così come la definizione degli equipaggi completi del team nelle prossime settimane.

Piero Lonardo

Foto: Northwest, FIA WEC

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ELMS – La carica dei 43 per la stagione 2021

Sono ben 43 le vetture iscritte alla stagione 2021 dell’European Le Mans Series. Lo stato di salute della serie si conferma ancora una volta ottimo, anche grazie agli sforzi degli organizzatori, che nel 2020 sono riusciti a portare a termine una stagione completa con un plateau di tutto rispetto nonostante gli ostacoli causati dalla pandemia.

Quest’anno saranno 16 le LM P2, tutte Oreca. Ai già annunciati effort di United Autosports, IDEC, Ultimate, Duqueine, Cool Racing, GRAFF, Racing Team Turkey, si aggiungono gran parte dei protagonisti delle ultime stagioni quali Panis Racing, con James Allen a prendere il posto di Nico Jamin insieme a Will Stevens e Julien Canal, BHK degli italianissimi Francesco Dracone e Sergio Campana e naturalmente G-Drive, con due Oreca ribattezzate Aurus con equipaggi da completare intorno a Roman Rusinov, John Falb e Rui Andrade, ed Algarve Pro Racing.

Di ritorno full-time DragonSpeed con Henrik Hedman con una vettura iscritta nella subclasse Pro/Am, novità di questa stagione, mentre la novità del giorno è data da Robert Kubica, leader del nuovo (per la serie) effort belga WRT.

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Sempre parlando di robustezza del brand, vanno evidenziate le ben 17 LM P3. Oltre ai leader incontrastati di United Autorports, da segnalare i ritorni di sicuri protagonisti quali Inter-Europol, DKR Engineering, Nielsen Racing, Graff, Eurointernational, RLR MSport e BHK

A questi si aggiungono i programmi già noti di MV2S e Team Virage dalla Michelin Le Mans Cup e le novità Racing Experience ed AIM 1 Villorba Corse. Il team battente bandiera lussemburghese proviene anch’esso dalla serie di contorno e proporrà una delle due sole Duqueine per Gary e David Hauser, mentre la squadra trevigiana proporrà una Ligier per Alessandro Bressan.

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Come anticipato nei giorni scorsi, sarà finalmente di nuovo lotta tra tre costruttori in GTE, con il ritorno di Aston Martin con TF Sport. A dare battaglia alla GT britannica ben 9 vetture: 7 Ferrari e 2 Porsche.

I due esemplari di 911 RSR-19 saranno schierati ancora una volta da Proton Competition e faranno capo al campione in carica nonché team owner Christian Ried ed all’attore pilota Michael Fassbender.

Gli storici rivali di AF Corse proporranno due Ferrari 488 GTE Evo per Francois Perrodo, Manu Collard ed Alessio Rovera e per il consueto trio d’oltremanica formato da Duncan Cameron, Matt Griffin ed Aaron Scott nuovamente sotto l’egida Spirit of Race. Di ritorno anche il JMW con Jody Fannin così come il Kessel Racing per il canadese di origine cinese Wei Lu.

Ben tre le entry infine per Iron Lynx, che affiancherà l’effort europeo a quello nel WEC con Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Rahel Frey.

Insomma, un plateau di tutto rispetto che inizierà a darsi battaglia a partire dalla 4 Ore di Barcelona, in programma, COVID permettendo, il 18 aprile prossimo, come sempre preceduta dai test collettivi, da tenersi sempre sul Circuit de Catalunya, il 12-13 aprile.

Piero Lonardo

L’entry list dell’European Le Mans Series 2021

Foto: Piero Lonardo

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USCC – Rolex 24: Il WTR fa tre di fila ! Dominio Corvette in GTLM. A ERA, Riley e Winward le altre categorie

Sembra imbattibile il Wayne Taylor Racing a Daytona. Il team di Brownsburg mette a segno la terza vittoria di fila, la quarta in cinque anni, mettendoci in mezzo anche il passaggio ad una nuova vettura e un reshuffle dell’equipaggio.

Un paio dei protagonisti di questo successo in realtà non sono nuovi al podio del classico season opener del motorsport su pista: Ricky Taylor infatti ha già ricevuto il cronografo nel 2017, Filipe Albuquerque l’anno successivo, mentre per entrambi gli assi dell’IndyCar chiamati a rinforzare la line-up, Alexander Rossi ed Helio Castroneves, si tratta invece del primo successo al quarto tentativo.

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Dietro alla Acura #10 si piazza la migliore delle Cadillac, la #48 dell’Action Express. Un programma realizzato su misura per lo start della “seconda vita“ di Jimmie Johnson dopo l’abbandono alla NASCAR, che ha vissuto forse più della concretezza di Simon Pagenaud e Mike Rockenfeller, ma soprattutto della splendida irruenza di Kamui Kobayashi, che fallisce il “threepeat” per appena 4”7.

A podio, per chiudere il trittico dei costruttori impegnati nella classe top, anche l’unica Mazda iscritta per i “soliti” Oliver Jarvis, Harry Tincknell e Jonathan Bomarito, capace di rimontare tre giri di distacco ,sì a furia di caution (se ne conteranno 12 alla fine), ma anche a fronte di una gara senza sbavature, a riprova che proprio nell’anno caratterizzato da un impegno ridotto del costruttore nipponico, questa DPi ha raggiunto la maturità agonistica necessaria per terminare nel migliore dei modi anche le gare più faticose.

Chiudono il pokerissimo di testa l’altra Acura del Meyer Shank Racing e la Cadillac del Team Ganassi. L’assalto di Renger van der Zande al leader è stato vanificato da due foratura, di cui la seconda nel finale di gara, sempre alla posteriore destra a 6’ dalla bandiera a scacchi. Aldilà del risultato, da considerare comunque positivo per un effort creato praticamente dal nulla dopo l’acquisto della DPi V.R ex-Juncos gravemente incidentata a Mosport 2019, pesano i due errori di Kevin Magnussen che sono costati altrettante penalità, e che hanno messo in ombra l’ottimo lavoro del veterano Scott Dixon e dell’olandese scaricato forse un po’ troppo frettolosamente dal WTR.

Delle altre due “Caddie” protagoniste della prima metà di gara, quella dell’Action Express ha scontato un problema tecnico al cambio, mentre quella del JDC-Mustang Sampling è rimasta incolpevole vittima di un incidente di gara.

ERA

Finale al cardiopalma anche tra le LM P2, con le due contender rimaste in lizza, ERA Motorsport e Tower Motorsport, a scambiarsi ripetutamente le posizioni nelle ultime fasi di gara. Risulterà determinante il drive-through assegnato a Mathieu Vaxivière per il jump start a due ore dal termine.

Le strategie differenti portavano infatti al comando alternativamente le due Oreca, ma alla fine, complice il necessario splash a pochi minuti dalla bandiera a scacchi, era la vettura con la livrea disegnata da un bambino di 6 anni di Ryan Dalziel, Paul-Loup Chatin, Dwight Merriman e Stephen Tilley a tagliare il traguardo per prima con 19” secondi di vantaggio. P3 per l’entry #82 del DragonSpeed, cui sfugge il tris nella categoria, davanti all’unica Ligier iscritta dal RWR Eurasia.

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Menzione obbligatoria per la Dallara Cetilar di Andrea Belicchi, Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte ed Antonio Fuoco, bloccata per oltre due ore ai box da un problema al cambio allorquando stava lottando con profitto per la testa della categoria ma terminata orgogliosamente al traguardo.

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Le Corvette dopo un digiuno durato ben quattro anni tornano finalmente ad a vincere in GTLM e lo fanno con una doppietta. Le C8.R hanno mostrato un passo gara insostenibile per la concorrenza: la dimostrazione nella velocità nel rimontare il drive-through comminato dalla direzione gara alla #3 per jump start, recuperato in meno di un’ora.

L’uno-due delle GT del Kentucky vede la #3 dei campioni in carica Jordan Taylor e d Antonio Garcia, coadiuvati da Nicky Catsburg, precedere di 3”5 la vettura gemella di Nick Tandy, Tommy Milner ed Alexander Sims.

Niente da fare per la Ferrari del Risi Competizione, col team di Houston al comando nelle ultime fasi in attesa di una caution che però non è arrivata. Alla fine è solo P4 per Alessandro Pier Guidi, James Calado, Davide Rigon e Jules Gounon dietro la BMW #24.

Peccato poi non aver potuto vedere lottare per il successo l’unica Porsche in gara, spazzata via dall’altra BMW ancora prima dello start, ma capace di rimontare la bellezza di quattro giri, che in una classe così tirata sono un’eternità.

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La GTD, vale a dire il presente e il futuro delle competizioni GT, ha visto trionfare la Mercedes del Winward Racing di Maro Engel, Indy Dontje, Philip Ellis e Russel Ward sull’altra AMG GT3 del Sun Energy 1 di Raffaele Marciello, Kenny Habul, Mikael Grenier e Luca Stolz.

Su questo risultato però gravano come un macigno le scorrettezze dell’equipaggio vincitore nei confronti della Ferrari #21 di AF Corse, liquidata in malo modo allo scadere del penultimo ottavo di gara. Metodi simili li abbiamo visti peraltro nelle fasi finali da parte dei secondi classificati anche nei confronti della Lamborghini del Paul Miller Racing, che termina al terzo posto.

Da questa battaglia sono uscite con le ossa rotte alcune delle favorite della vigilia, tra cui le Lexus del Vasser Sullivan e le Lamborghini del GRT Grasser, tutte vittime di problemi tecnici, mentre le Porsche più accreditate hanno commesso svariati errori. Il quarto posto finale dei vicecampioni di categoria del Wright Motorsports può essere considerato quindi un buon risultato alla luce di quanto sopra.

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Difficile da valutare infine il debutto delle LM P3 nel WeatherTech SportsCar Championship. Le prestazioni, al di sotto delle migliori GT, dovrebbero innanzi tutto fare ripensare all’IMSA sul loro corretto posizionamento, cui si deve aggiungere l’inesperienza di tanti driver ingaggiati all’ultimo momento.

Alla fine se la sono giocata due degli equipaggi più completi, con la vittoria della Ligier del Riley Motorsports di Scott Andrews, Spencer Pigot, Oliver Askew e Gar Robinson sulla vettura gemella del Sean Creech Autosport di Wayne Boyd, Joao Barbosa, Lance Willsey e Yann Claray.

Il contatto fratricida al via, più qualche altro incidente di percorso, ci hanno privato del confronto con le Duqueine, portate in Florida dal Muehlner Motorsports, con la #6 dello specialista Laurents Horr comunque sul gradino basso del podio, ancorchè distanziatissima.

E’ tutto da Daytona. L’appuntamento con la massima serie endurance americana è per il 20 marzo prossimo con la 12 Ore di Sebring.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 59ma Rolex 24 at Daytona

Foto: IMSA, Michelin, WTR, Cetilar Racing

IMSA WeatherTech SportsCar Championship

USCC – Rolex 24: A -3 ore, WTR in controllo. La Ferrari AF Corse “fatta fuori” da una Mercedes in GTD

Il clima si sta facendo caldo a Daytona, e non solo per la temperatura decisamente estiva. La battaglia per la leadership assoluta infatti non accenna a calare di tensione nelle fasi decisive di questa Rolex 24 e, nonostante un paio di protagonisti hanno dovuto calare le loro aspettative, le cinque DPi del gruppo di testa proseguono a pieni giri e distacchi relativamente ravvicinati.

Cinque perché anche la Mazda è riuscita a recuperare lo svantaggio accumulato nei primissimi giri e porsi nel giro dei battistrada, che è condotto ancora una volta dalla Acura del WTR, ancora al top prima con Alexander Rossi e poi con Filipe Albuquerque. Purtroppo per il team Ganassi, Kevin Magnussen ne ha combinata un’altra, facendo pattinare le ruote in pitlane, e la sacrosanta penalità contestata al danese un attimo dopo il sorpasso per la leadership sul vincitore della indy 500 2016 costa una nuova rimonta per la Cadillac #01.

A tre ore dalla bandiera a scacchi è quindi la #48 di Simon Pagenaud a rincorrere il campione WEC ed ELMS delle LM P2 con circa 13” di svantaggio. Allo scadere della 18ma ora Dixon riesce a riportarsi in terza posizione sull’altra Acura di AJ Allmendinger. La Cadillac #31 frattanto è rientrata in pista dopo il problema al cambio con 23 giri di ritardo.

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Nuovo cambio della guardia in LM P2 grazie a Ryan Dalziel, che riporta in testa l’Oreca dell’ERA Motorsport sulla entry del Tower Motorsport al termine della diciassettesima ora. Frattanto la terza forza della categoria, la vettura #82 del DragonSpeed, pere ulteriormente contatto dai due battistrada a causa di una sosta ai box per risolvere un problema di surriscaldamento.

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Sempre in mano alle due Corvette la GTLM, con la #3 di Nicky Catsburg a prendere il comando sull’altra C8.R. A seguire, il trenino perde un pezzo e passa a quattro carrozze, con la BMW #25 ora a 2 giri dai battistrada.

Anche la gara delle LM P3 di testa sembra ormai una gara di attesa con la Ligier del Riley Motorsports a condurre in scioltezza mantenendo i tre giri di vantaggio accumulati sulla vettura del Sean Creech Autosport.

Il colpo di scena che caratterizza questa porzione di gara investe infine la GTD, dove la lotta al coltello tra la Ferrari AF Corse e la Mercedes del Winward Racing assume toni da vicenda giudiziaria. Poco dopo il pit infatti, Matteo Cressoni, appena subentrato a Nicklas Nielsen, esce meglio di Peter Ellis dal “trioval”, ma la Mercedes non vuole dare strada e mantiene la corda, sbattendo fuori la 488 del pilota mantovano, che aveva già più di mezza macchina davanti, e che termina nelle gomme a protezione di curva 1.

Inspiegabilmente, ancora una volta la direzione gara non assegna alcuna penalità alla Mercedes #75, che prosegue indisturbata al comando della categoria, mentre la Ferrari AF Corse è costretta a riparazioni di fortuna e alla sostituzione della gomma posteriore destra, bucatasi nel contatto.

Si riforma quindi l’accoppiata Mercedes, con la Porsche del Wright Motorsport e la Lamborghini del Paul Miller Racing ad inseguire. Ritirata invece la Porsche del Team TGM, mentre l’esemplare dello Pfaff Motorsport esce anch’esso dai giochi dopo una lunga sosta per riparare quanto rovinato nel fuori pista che ha causato la decima caution della gara, nel corso della 19ma ora.

Piero Lonardo

La classifica alla ventunesima ora di gara

Foto: IMSA, Michelin