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GTWC Europe – Ferrari al top nelle Pre-Qualifying di Zandvoort

Eddie Cheever III e la Ferrari di Ziggo Sport Tempesta Racing chiudono in vetta le pre-qualifiche del GT World Challenge Europe Powered by AWS Sprint Cup a Zandvoort.

La 296 GT3 #93, sulla quale si alternerà Marco Pulcini, ha completato la sessione in 1.34.049, superando la Lamborghini Huracan GT3 EVO2 #1 del Grasser Racing Team di Christian Engelhart e l’altra Ferrari #74 del Kessel Racing di Dennis Marschall, tutte iscritte in Bronze Cup, di appena 66 e 92 millesimi rispettivamente.

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Solo P4 per il migliore dei Pro Lucas Auer (Winward Racing Mercedes #48), mentre Marcos Siebert (AF Corse Ferrari #52) svetta tra i Silver con la quinta prestazione, al termine di una sessione senza interruzioni da segnalare.

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La migliore prestazione della giornata va peró a Ricardo Feller, che con la Porsche #80 di Lionspeed GP, iscritta in Bronze Cup insieme a Gabriele Rindone, nelle prime libere ha fissato i cronometri sull’1.33.622.

A seguire Alex Aka con l’Audi di Tresor Attempto Racing (Silver Cup) e la Mercedes AMG GT3 EVO #9 del Boutsen VDS di Luca Stolz.

Nel frattempo SRO ha confermato che le qualifiche di domani si svolgeranno in due gruppi distinti per evitare problemi di traffico tra le ben 41 auto in azione. I tempi ottenuti nei 10′ a disposizione dalle vetture del Gruppo A (PRO – Gold) e del Gruppo B (Silver – Bronze) verranno uniti per formare un’unica classifica generale.

Da segnalare anche un piccolo cambio nell’entry list con Augusto Farfus presente al posto di Dan Harper al volante della BMW #991 di Paradine Competition. Il brasiliano torna quindi in coppia in Bronze Cup con Darren Leung, come nell’ultima edizione del FIA World Endurance Championship.

Domani si parte con la Q1 e Gara 1, rispettivamente alle 8.45 e alle 15.00.

Luca Pellegrini

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter

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GT Open – Nel weekend la Spa 500, prima prova di durata del 2025

Appuntamento da non perdere questo fine settimana con l’edizione 2025 della Spa 500, seconda prova dell’International GT Open. Questa sarà la prima delle due sfide di durata del campionato; l’altra è in programma a ottobre in quel di Monza e, come accaduto lo scorso anno, potrebbe essere decisiva per l’assegnazione del titolo.

Levente Révész e Matteo Cairoli (Team Motopark Mercedes #11) sono al comando del campionato con 3 punti di vantaggio nei confronti di James Kell/Dean Macdonald  (Greystone GT McLaren #33) e 5 su Christopher Haase/Simon Reicher (Eastalent Racing Audi #1).

Tra le 31 vetture iscritte, debutto in PRO-Am per Johor Motorsport Racing con una Chevrolet Corvette Z06 GT3.R. Prince Jefri Ibrahim correrà con il fratello Prince Abu Bakar Ibrahim, i quali restano nelle Ardenne dopo aver disputato il Prologue della 24h di Spa, come anche Christian Hook, atteso al volante con Felipe Fernandez-Laser della Ferrari 296 GT3 #45 Rinaldi Racing.

Da segnalare il ritorno in griglia di Andrea Montermini con una Ferrari 296 GT3 schierata da Mertel Motorsport, che il due volte campione della serie dividerà con il tedesco Luca Ludwig.

Ricordiamo il format particolare della Spa 500 con una durata complessiva di 2h55′ + 1 giro. Le qualifiche di sabato 17 maggio determineranno la griglia di partenza con la media dei migliori tempi ottenuti dai due piloti, mentre nella gara di domenica 18 è previsto che ogni protagonista disputi almeno due stint non consecutivi nell’arco della corsa. Sono previsti tre pit stop obbligatori con tre finestre ben definite 37-51/ 81-95 /125-139 minuti.

Ricordiamo infine che la Spa 500 assegnerà punteggio doppio; inoltre che ogni handicap temporale derivante cal risultato degli eventi precedenti dovrà essere necessariamente scontato durante l’ultimo passaggio in pitlane.

Appuntamento quindi alle 11.47 di venerdi per le prime libere.

Luca Pellegrini

Foto: GT Open

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GTWC Europe – Sainteloc Racing al top nel Prologue di Spa

Le attività in pista a Spa non sono terminate sabato sera con la 6 Ore WEC: si è concluso infatti poco fa il Prologue della CrowdStrike 24h di Spa, in programma dal 25 al 29 giugno prossimi.

Sono ben 76 le vetture attese per l’evento clou del GT World Challenge Europe. 70 di queste hanno partecipato alla due giorni di test.

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La migliore prestazione è stata ottenuta martedí da parte di Gilles Magnus sull’Audi #25 di Sainteloc Racing iscritta in Bronze Cup col tempo di 2:16.223, staccando di appena 6 millesimi la McLaren 720S GT3 Evo #58 del Garage 59 di Dean Macdonald iscritta in Gold Cup e di 84 l’altra vettura #188 del team inglese di Tom Fleming (Bronze Cup).

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P6 per i migliori Pro, la BMW M4 GT3 EVO #98 di ROWE Racing con Hesse, a oltre mezzo secondo.

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Oggi invece è stata la volta di un’altra Audi, la #28 PRO/AM di HAAS RT, a chiudere al top con  2:16.291 nelle mani di Steven Palette, al top nella sessione pomeridiana, a migliorare la prestazione ottenuta al mattino dalla Mercedes AMG GT3 EVO #222 del 2 Seas Motorsport di Kevin Tse, Isa Al Kalifa, Kiern Jewiss e Lewis Williamson sull’altra AMG Pro di GetSpeed #17 di Fabian Schiller.

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Breve pausa ora per la serie SRO che si ritroverà venerdí nella vicina  Zandvoort per la seconda prova della Sprint Cup. 41 le vetture attese per l’evento che si dipanerà nel weekend.

Luca Pellegrini

Foto: Luc Warnotte – Car Racing Reporter

L’entry list della Crowdstrike 24h Spa

L’entry list di Zadvoort

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WEC – Le dichiarazioni del post-gara di Spa

La 6 Ore di Spa-Francorchamps culminata con la doppietta Ferrari, ha fornito diversi spunti degni di nota, dalla gestione delle posizioni tra le due 499P alla spettacolare battaglia con la BMW #20, senza dimenticare il successo in GT3 della Ferrari 296 GT3.

Di seguito le dichiarazioni raccolte nell’immediato post-gara. Iniziamo dai vincitori:

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James Calado (#51 Ferrari):

“Dopo le prove, non sapevamo molto bene come sarebbe andata la gara, nelle libere ho compiuto solamente una decina di giri. Ho avuto un buon inizio, sono salito in seconda posizione e successivamente ho tentato di gestire le gomme. Probabilmente ho risparmiato un po’ troppo, nel secondo stint infatti ero più rapido. In ogni caso tutto fantastico, ringrazio la squadra e i miei compagni per l’ottimo lavoro. La strategia era perfetta, e ora siamo pronti per guardare alla prossima gara”.

Alessandro Pier Guidi (#51 Ferrari):

“Ho vissuto una gara non facile lottando molto in pista perché dovevo recuperare delle posizioni perse con la strategia differente. Il traffico poi è un altro elemento da tenere sempre in considerazione, non ero mai rilassato in macchina, ma alla fine tutto è andato bene e il team ha fatto un ottimo lavoro. In un certo senso è una sorta di rivincita dell’anno scorso”.

Antonio Giovinazzi (#51 Ferrari):

“Prima di tutto voglio ringraziare i miei compagni ed i meccanici, che hanno fatto un ottimo lavoro per aggiustare la macchina dopo il mio incidente nelle FP2. Non è stato un buon inizio del weekend, e vincere non è stato facile come ad Imola. Credo comunque che abbiamo dimostrato di essere davvero forti”.

A seguire altri protagonisti della gara

Miguel Molina (#50 Ferrari):

“Se scegli una strategia differente poi la devi portare fino alla fine ed in ogni caso abbiamo chiuso al secondo posto. Il miglioramento è significativo rispetto al 2024 e l’auto è sempre competitiva in ogni tracciato ed anche in qualifica siamo più che mai competitivi. Alla fine abbiamo anche raccolto altri punti preziosi per il campionato costruttori”.

 

Kevin Magnussen (#15 BMW):

“Abbiamo fatto una partenza incredibile, e dopo il primo giro perfetto siamo riusciti a recuperare altre posizioni. La BMW ha mostrato di essere competitiva con le soft e siamo stati gli unici ad adottare questa strategia. Penso che dobbiamo essere contenti dopo le due penalità assegnate. Purtroppo quella per la Virtual Safety Car è stato un mio errore: in F1 la situazione è completamente differente quando imbocchi la corsia dei box in quella situazione.”

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Robin Frijns (#20 BMW):

“Il podio forse poteva essere possibile, la vittoria non credo. Con gomme nuove l’Alpine era più veloce, e in generale hanno avuto un ritmo maggiore rispetto a noi durante tutto l’evento. Il duello con Alessandro Pier Guidi è stato emozionante anche in auto: non so se ho toccato il muro nella discesa verso l’Eau Rouge o con la stessa Ferrari. Sicuramente ad un certo punto ho dovuto girare il volante verso sinistra, perchè non c’era molto spazio tra la mia vettura ed il muro. Il problema avuto ai freni che ci ha portato al ritiro invece non è mai stato riscontrato prima in pista e non ne sappiamo con esattezza la causa”.

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Alessio Rovera (#21 VISTA AF Corse Ferrari 296 GT3):

“Sono entrato in auto in 10ma posizione con gomme nuove, quindi sapevo che era il momento di provare a recuperare più posizioni possibili. Ho attaccato, ma ho provato anche a gestire i pneumatici il più possibile. La macchina è stata davvero competitiva e non è sempre facile superare con l’aria sporca dei rivali. Fortunatamente poi ho avuto un nuovo treno di gomme nuove ed è stato bellissimo”.

Mattia Drudi (#27 Heart of Racing Aston Martin Vantage EVO GT3):

“La prima parte di gara è stata molto positiva ed avevamo il passo per restare davanti. La penalità purtroppo ci ha rovinato la giornata, ma è stata soprattutto la Safety Car a danneggiarci, perchè avevamo il margine per stare davanti. Nel penultimo pit ci siamo fermati prima degli altri e questo ci ha permesso di passare la BMW, purtroppo però eravamo troppo lontani dalle Ferrari. Peccato perchè avevamo la macchina per andare a podio”.

Riccardo Pera (#92 Manthey 1st Phorm Porsche 992 GT3-R):

“Oggi abbiamo massimizzato, ad un certo punto mi sono anche trovato davanti, ma poi non potevo fare molto. Non avevamo il passo per tenere gli altri e sicuramente la penalità per speeding in pitlane non ha aiutato. In ogni caso siamo riusciti a guadagnare terreno in classifica sulla Corvette #33 e questo è importante per il campionato”.

Gianmarco Levorato (#88 Proton Competition Ford Mustang GT3):

“Siamo soddisfatti, avevamo bisogno di questo risultato. Abbiamo fatto tutto bene dall’inizio alla fine, la macchina andava molto forte e non abbiamo sbagliato mai in nessuna occasione, ma la prima Ferrari, la #21, era imprendibile. Sono felice dei passi in avanti che abbiamo fatto. Arrivare a Le Mans – sarà la mia prima volta – con un podio ci permette di essere più carichi. Ford e Proton Competition stanno facendo un ottimo lavoro”.

Chiudiamo con Giuliano Salvi, Race & Test Operation Manager Ferrari:

“È stata una gara davvero molto dura. Non so come sia stata percepita dall’esterno, ma per noi è stata davvero molto complicata. Ci aspettavamo qualcosa del genere. Le libere 2 ci hanno dato un quadro più chiaro dei valori in campo nel weekend e abbiamo visto uscire Cadillac, Alpine e BMW. Quindi, non c’era una strategia semplice possibile e quello che abbiamo deciso di fare è stata una sorta di decisione naturale.”

“Non abbiamo imposto la strategia a nessuna delle due vetture, anche perchè non c’era una situazione chiara, e tutto è stato definito all’ultimo pitstop. Penso che anche gli altri fossero nella stessa situazione. Quindi abbiamo deciso di coprire entrambe le possibilità, e alla fine è stata una scelta vincente.”

“Quest’anno abbiamo lavorato parecchio sullo sfruttamento delle gomme e penso che Ale (Pier Guidi – ndr) nel finale abbia capito meglio di tutti cosa fare. Abbiamo impostato la macchina per lui, in pratica. E ci è riuscito perché in pratica bisognava fare doppi stint con le gomme. Ma poi non è stato così facile perché l’usura era marginale, quindi abbiamo dovuto fare qualche trucchetto per cercare di mantenere le prestazioni per la seconda squadra. Con loro siamo stati molto bravi, lavorando solo nell’ultima parte sul degrado delle gomme.”

“In termini di gomme, le due vetture hanno usato strategie simili, solo che cercavano di allungare la gara con un maggiore risparmio di carburante, cercando di alzare la velocità e di evitare l’ultima sosta. Quindi, è stata una decisione difficile perché, dalla nostra simulazione, non c’era una netta distinzione tra i due scenari.”

“Ci sono stati due momenti, uno per ciascuna delle auto, in cui le cose sarebbero potute andare molto diversamente, perché nel momento di un sorpasso in pista mi è stato detto via radio di non cedere la posizione. L’altro è stato qualcosa che non credo vedrò mai più, ovvero lo scambio delle posizioni tra le due vetture. C’è stato un rimprovero, sì, e quando eravamo under investigation abbiamo considerato di coprire la penalità con la #50”.

“Nicklas poi ha preso il posto di Antonio Fuoco nel finale perchè una caratteristica del suo stile di guida è un uso moderato delle gomme e del carburante. È stata una gara serrata, ma sono rimasto più sorpreso dalle qualifiche, quando ho visto un costruttore che era a 1,8 secondi da noi. Un distacco da LMP2. Le due brevi Full Course Yellow ci hanno poi aiutato a tenere dietro le Alpine.”

“Di sicuro da parte nostra non c’è niente di magico, perché penso che il vero ritmo si vede durante la gara, e durante la gara non abbiamo certo doppiato gli altri. Noi lavoriamo molto sulla simulazione e sull’intera gestione durante l’inverno e penso che abbiamo scatenato un bel potenziale.”

“In ogni caso anche la BMW avrebbe potuto vincere. Credo che la scelta da parte loro di correre con le soft con la #15 non sia stata un grande idea, ma l’altra macchina, la 20, avrebbe potuto farcela, e hanno sprecato tanto potenziale. Nessuno comunque può recuperare 1,6 secondi… e sono abbastanza sicuro che con una VSC in un diverso momento, l’Alpine 36 avrebbe potuto vincere senza problemi e probabilmente la BMW avrebbe potuto fare lo stesso. Quindi siamo stati in qualche modo fortunati che tutto sia andato a nostro favore.”

Interviste raccolte da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Abbiamo i 186 di Le Mans. Tornano le frecce d’argento con Iron Lynx

Diffusa poco fa l’entry list completa della 93ma edizione della 24 Ore di Le Mans. 186 i piloti che prenderanno parte alla gara, tra cui ben 17 vincitori assoluti e 40 altri che hanno riportato un successo di classe.

Rispetto alla prima versione resa nota un paio di mesi or sono, già completati i ranghi della terza Porsche Penske, unico sedile ancora libero fra le Hypercar, cosí come Casper Stevenson ad unirsi all’equipaggio della Ferrari di Kessel Racing fra le GT3.

Nella stessa categoria sappiamo già anche che Martin Berry prenderà il posto occupato anche nel WEC da Christian Ried sulla Mercedes #61 di Iron Lynx. Il team riporterà sulla Sarthe le mitiche “frecce d’argento” con le tre AMG GT3 iscritte.

Tante invece le novità fra le LM P2. La categoria, non più presente dallo scorso anno nella serie mondiale, presenta ben 17 entry, tutte Oreca.

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Reshad de Gerus occuperà il posto di Matteo Cairoli nell’ELMS nelle fila di Iron Lynx-Proton, mentre il team tedesco riproporrà la medesima line-up della serie europea composta da Renè Binder e Bent Viscaal sulla sua entry Pro/AM.

RLR MSport affiancherà a Michel Jensen Ryan Cullen e Patrick Pilet, stante l’assenza di Vector Sport fra i team accreditati, e IDEC schiererà nientemeno che il tre volte vincitore Andrè Lotterer al fianco dei leader ELMS Jamie Chadwick e Mathys Jaubert sulla #18, mentre sulla #28 Paul Lafargue ritroverà Job van Uitert e la new entry Sebastian Alvarez.

Equipaggio inedito per la #22 di United Autosports con Pietro Fittipaldi e Davide Heinemeier Hansson ad affiancare Renger van der Zande. Anche in casa TDS si ripropone l’equipaggio protagonista in ELMS Pro/AM, mentre sulla seconda entry del team, marchiata Panis VDS sarà Franck Perera, al debutto fra i prototipi, ad affiancare Oliver Gray ed Esteban Masson.

Prezzemolino Tristan Vautier infine rinforzerà i ranghi di CLX Pure Rxcing come in ELMS, cosí come Louis Deletraz in AO Racing.

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A Le Mans vi sarà inoltre l’occasione di ammirare in pista la Ligier Bosch JS2 RH2, prototipo a idrogeno sviluppato congiuntamente dal fornitore tedesco, insieme alla Alpine Alpenglow, già ammirata a Spa nel weekend.

Piero Lonardo

Foto: , Iron Lynx, Ligier

L’entry list aggiornata della 93ma 24 Ore di Le Mans

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WEC – Toyota celebra i 40 anni a Le Mans

Livrea celebrativa per i 40 anni di Toyota a Le Mans. La GR010-Hybrid #7 che correrà nelle mani di Mike Conway, Nyck de Vries e Kamui Kobayashi sarà ispirata a quella iconica della TS020, la mitica GT-One, che gareggiò sulla Sarthe nel biennio 1998-99.

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Per rappresentare il collegamento tra passato e presente, l’altra vettura iscritta per Brendon Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa manterrà invece gli attuali colori utilizzati nel WEC.

La prima partecipazione di Toyota alla classica della Sarthe risale al 1985, con la 85C. Da allora sono state ben 61 le vetture del Sol Levante a competere a Le Mans, guadagnando cinque vittorie, 18 podi e 8 pole position con 62 piloti di 16 nazionalità.

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Appuntamento in Place de la Republique a Le Mans il 6-7 giugno per ammirare dal vivo queste nuove colorazioni.

Piero Lonardo

Foto: Toyota Gazoo Racing

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WEC – Trionfo tricolore a Spa: doppietta Ferrari in Hypercar e successo in GT3

Meglio di cosí per i nostri colori non poteva andare: la Ferrari piazza una doppietta tra le Hypercar con la #51 di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado davanti alla #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. In GT3, il successo della 296 VISTA AF Corse #21 di Alessio Rovera, Simon Mann e Francois Heriau si completa col terzo posto della #54 di Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr.

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All’appello manca solo la gialla #83 di AF Corse, penalizzata da un problema al turbocompressore, comunque classificata ancorchè con 39 giri di ritardo, al top tra i privati.

Una vittoria sofferta, complicata soprattutto dal passo gara dell’Alpine #36, che è arrivata anche a prendere la testa della corsa, con le strategie a farla da padrone nelle fasi finali, e che ha chiuso al terzo posto.

Decisive infatti le ultime soste, con gli splash di Pier Guidi e Mick Schumacher, col pilota di Alessandria che riusciva ad uscire davanti all’altra 499P, che a propria volta manteneva un cuscino sugli inseguitori, capeggiati dalla Toyota #8 e dalle due Cadillac. Ben 14 comunque le Hypercar (anche una delle due Aston Martin Valkyrie!) che hanno terminato la gara nel giro dei vincitori, anche grazie alle tante neutralizzazioni.

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Degna di menzione la spettacolare lotta che ha visto protagonisti Pier Guidi e la BMW di Robin Frijns, con Schumacher a fare da interessato spettatore, all’inizio della sesta ora – alla fine la M Hybrid V8 ha ceduto le armi per problemi di freni – cosí come il rarissimo errore di posizionamento al pitstop delle due Toyota.

Fuori dai giochi per motivi diversi le due Peugeot, con la #93, a lungo nella top five, a chiudere in undicesima posizione, e la #94 out dopo una toccata con la BMW #20 (sí, sempre lei).

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Determinante la strategia anche nelle GT3, con le due 296 GT3 VISTA AF Corse a prendere il controllo virtuale della gara nello stint finale, nonostante l’insidia delle due Ford Mustang e della Mercedes #61 trascinata da Maxime Martin.

Quest’ultima è incappata in un’infrazione che l’ha tolta dalla lotta per il podio nel finale, lasciando via libera alle due Ford Mustang Proton, con la #77 dei nostri Giammarco Levorato e Stefano Gattuso a conquistare un meritatissimo secondo posto e la #88 in P4.

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Chiude la top five la Porsche del Manthey 1st Phorm vincitrice a Imola, a riprova che il Success Ballast non è necessariamente un fattore.

In classifica generale, l’equipaggio della Ferrari #51 conduce con 75 punti contro i 57 dei compagni di squadra ed i 39 della 499P di AF Corse. Migliore degli “altri” i vicecampioni della Toyota #8 a quota 37.

Tra i costruttori, dopo la terza vittoria in altrettante gare, le Rosse dominano a punteggio quasi pieno, 136 punti, contro i 71 di Toyota ed i 64 di BMW.

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Classifica più fluida tra le GT3, con la Corvette #33 di TF Sport ancora al comando nonostante il 13mo posto odierno, al comando contri i 40 dei vincitori odierni ed i 38 dell’equipaggio della Lexus #78. A seguire la line-up dell’altra 296.

L’appuntamento è per la 93ma edizione della 24 Ore di Le Mans, in programma il 14-15 giugno prossimi, preceduta come di consueto dal Pesage 6-7 giugno e dalla Journèe Test dell’8 giugno.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, Giulio Villa

L’ordine di arrivo della 6 Ore di Spa

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WEC – La lotta Ferrari-Alpine premia le Rosse a due terzi di gara

L’inseguimento alla leadership da parte dell’Alpine è giunto a compimento grazie ad un undercut eseguito dal box della #36 a metà della terza ora di gara, permettendo a Jules Gounon, subentrato a Fred Makowiecki, autore di un triplo stint, di sorpassare Miguel Molina a gomme fredde per il comando di questa 6 Ore di Spa-Francorchamps.

Allo scadere della terza ora la gara viene nuovamente neutralizzata per permettere di recuperare la McLaren di Sean Gelael fermo all’uscita di Les Combes a seguito di un contatto ripetuto con la Mercedes #60, poi penalizzata con uno Stop&Go+30”.

Tra le GT3 era il momento delle Aston Martin, ma la Vantage #27 dello Heart of Racing veniva poi punita per un’infrazione tecnica (pressione pneumatici) e l’altra GT britannica si trovava presto in un mix complicato. Frattanto era tornata in pista la Ferrari 499P di AF Corse, ancorchè con un ritardo di 27 tornate.

Tutte le Hypercar optavano per una sosta in regime di Safety Car, a parte la Peugeot #93, che con Jean-Eric Vergne tentava la carta della strategia a sorpresa. Il successivo restart vedeva la Toyota #8 trovarsi davanti alle due Ferrari, che nel frattempo avevano scambiato le posizioni, ripristinando la #50 davanti alla #51, ma l’ostacolo della GR010-Hybrid veniva risolto con semplicità dalle due Rosse, come peraltro anche dalla BMW di Renè Rast e dall’altra 9X8. Al pit dell’ex-campione della Formula E, l’Alpine si ritrovava davanti.

Un’ulteriore McLaren nella ghiaia, questa volta Sebastien Baud a Stavelot, procurava l’ennesima Virtual SC/Safety Car della giornata. La procedura per una volta era relativamente rapida, anche perchè la GT britannica usciva coi propri mezzi dalla via di fuga.

L’Aston Martin del Racing Spirit of Leman, responsabile del contatto, frattanto si bloccava all’entrata della pitlane con la posteriore sinistra ko. Fortunatamente la Vantage #10 riusciva a disimpegnarsi, evitando un’ulteriore problema per i marshalls.

Alessandro Pier Guidi, grazie ad un pistop fuel only, ristabiliva la leadership assoluta per le Rosse, seguito da Antonio Fuoco e da Mick Schumacher, ora al volante dell’Alpine #36.

Nelle GT3, con una classifica modificata anche da una pioggia di sanzioni, compresa anche la Ford #77, la Ferrari #21 e la Lexus #78, quest’ultima uscita dalla pitlane insieme alla Corvette #81 col semaforo rosso, è ora il momento di Riccardo Pera sulla Porsche del Manthey 1st Phorm vincitrice a Imola sulla Ford Mustang di Dennis Olsen, sulla BMW di Valentino Rossi, momentaneo P3 nonostante una precedente penalità, e sulla Ferrari di Davide Rigon.

Piero Lonardo

Foto: Giulio Villa

La classifica dopo quattro ore di gara

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WEC – A Spa, un’Alpine insidia le Ferrari ufficiali nelle prime fasi di gara

Cieli tersi e grande cornice di pubblico sul circuito di Spa per la 6 Ore, terzo atto del FIA WEC 2025. Al via le tre Ferrari con Nicklas Nielsen, Phil Hanson e James Calado al volante scattano bene con la #51 ad accodarsi alla LMH in pole. Will Stevens poco dietro perdeva tre posizioni con la sua Cadillac e al termine della prima tornata anche l’altra LMDh di Jota con Sebastien Bourdais protagonista di un contatto che faceva girare l’incolpevole Julien Andlauer sulla Porsche #5 a Les Combes.

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Tra le GT3, Subito le due Ford Mustang Proton si portavano dietro la Lexus in pole, con Arnold Robin alla guida, sull’Aston Martin del Racing Spirit of Leman, imitate qualche giro dopo anche da Francois Heriau con la migliore delle Ferrari VISTA AF Corse per la quarta posizione. L’altra 296 GT3 invece si toccava con la Porsche di Ryan Hardwick, incorrendo in una penalità di 10” da scontare alla prima sosta

Presto si è palesata una vera minaccia per le Rosse nelle fattezze dell’Alpine #36, che con Fred Makowiecki si faceva largo fino alla gialla 499P di AF Corse e alla mezz’ora si installava addirittura alle spalle del danese di Ferrari. Purtroppo la #83 era costretta ad una sosta per un problema ad uno dei turbocompressori che si rivelava definitivo. Out anche la Porsche 963 Proton, fermo a Les Combes, a scatenare la prima Full Course Yellow della giornata.

La gara veniva neutralizzata dopo circa 75’ per due problematiche pressochè contemporanee che investivano la Lexus di Petru Umbrarescu, fermo a lato dell’uscita del Kemmel, e Yasser Shahin, toccato duro da una Ferrari, ed insabbiato all’esterno della Source con una sospensione ko.

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La procedura di Virtual Safety Car e Safety Car con successivo passaround si protraeva sino a quasi il termine della seconda ora.

Al restart Miguel Molina, subentrato a Nielsen, conduce su Makowiecki, Antonio Giovinazzi e la Peugeot di Paul di Resta. P7 per la migliore delle Toyota con Mike Conway, mentre la #8 ha scontato una foratura. In GT3, Stefano Gattuso con la Ford Proton #88 si è avvantaggiato momentaneamente delle strategie e conduce su Heriau e sulla BMW #46, risalita sino alla terza piazza con Ahmad al Harthy. La Vantage #10 frattanto è scivolata in fondo alla classifica a causa di un drive through per unsafe release.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo un’ora di gara

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WEC – Alla scoperta della strategia Ferrari per Spa

Come di consueto Ferrari ci ha accolto nel suo quartiere generale per scambiare quattro chiacchiere prima dell’azione in pista a Spa.

Iniziamo con Nicklas Nielsen, pilota della 499P #50:

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Nicklas, ormai ogni giorno un po’ più italiano…. Iniziamo con Imola. Gara difficile, complicata, ma il ritmo, soprattutto nell’ultima parte, era davvero molto veloce. Cosa puoi dirci dell’intera gara? Come è andata?

“Per noi la gara era ovviamente un po’ compromessa dopo le qualifiche, ma sapevamo di avere una macchina forte. Lavoriamo molto anche nelle prove libere in funzione della gara. Quindi, sapevamo che saremmo stati forti, ma sapevamo anche che sarebbe stata dura. Quindi, sì, ho fatto qualche sorpasso, e abbiamo giocato un po’ anche sulla forza.”

“Quindi siamo riusciti a tornare in sesta posizione e ovviamente con le due safety car a un certo punto la nostra strategia è stata un po’ rovinata, ma in ogni caso eravamo ancora in lizza per la quarta posizion, che alla fine sarebbe stato un ottimo risultato, considerando che partivamo ultimi. Poi alla fine della gara abbiamo avuto il contatto con la Toyota che ci ha forato la gomma e in pratica la gara era finita”.

Per quanto ne sappiamo la Ferrari non ha testato qui: come avete preparato la gara?

“Questa di solito è una pista abbastanza adatta alla nostra macchina, poi ovviamente abbiamo i dati dell’anno scorso e dell’anno prima ancora. So che alcune altre squadre sono state qui a testare, ma a Imola è stato lo stesso per noi, non abbiamo provato, quindi non sono troppo preoccupato di essere dietro perché non abbiamo provato.”

Secondo te ci sono squadre che si stanno nascondendo?

“Probabilmente sí, ma noi manteniamo la stessa filosofia degli anni precedenti. Siamo qui per vincere e  non è veniamo qui per rilassarci prima di Le Mans.”

Proseguiamo con James Calado, reduce dalla vittoria di Imola con la #51

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Buongiorno, James. Felice di essere qui? Sensazioni dopo la vittoria di Imola?

“Sí, una volta tanto c’è un meteo bellissimo. A Imola è stata una bella gara, e abbiamo eseguito tutto molto bene. La macchina era ben bilanciata e siamo riusciti a controllare bene la gara.”

Pensi che qui la macchina sarà competitiva come lo scorso anno?

“Beh, mi piacerebbe sperarlo perché la macchina è stata davvero forte. I ragazzi hanno lavorato duramente per cercare di migliorare l’assetto della vettura e penso che abbia fatto la differenza nel modo in cui la macchina reagisce. Imola è un po’ diversa perché è più corta, vi sembrerà strano ma questa pista è un po’ più simile al Qatar in termini di energia e curve ad alta velocità. Vedremo, anche in funzione del nuovo asfalto”

Quale pensi sia il vantaggio principale della Ferrari rispetto alle altre vetture al momento?

“Non direi che ci sia un grande vantaggio. Penso che tutti siano abbastanza vicini, ma per quanto riguarda il modo in cui affrontiamo la gara, la durata, la gestione del tempo e il modo in cui comunichiamo come squadra, tutto è sicuramente migliorato e si vede.”

La settimana scorsa un grande ritorno in ELMS..

“Sí, purtroppo è andata cosí cosí, ho guidato solo un po’ alla fine. Abbiamo perso un paio di giri nella prima ora ma è stato bello tornare alla GT. È così diversa da come la ricordavo. Ricordo i tempi della GTE, dove l’auto era fantastica da guidare, ma la GT3 non è più la stessa, ma è comunque un weekend diverso e più rilassante di questo.”

Hai in programma altre gare in GT3?

“Penso di tornare proprio qui a Spa con l’ELMS perché c’è un conflitto tra Daniel Serra con la stock car Brasil. Purtroppo le GT3 sono auto progettate per il gentleman, con l’ABS, e non è stato facile per me adattarmi, ma è comunque molto divertente.”

Senti una pressione particolare ora che siete in testa sia nel campionato costruttori che in quello piloti?

“No, zero. Ogni gara è una gara e alla fine vedi se vinci o se perdi. Semplice.

Proseguiamo con Battistino Pregliasco, Team Manager Ferrari – AF Corse

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Pensi sarà uno svantaggio non aver fatto test sul nuovo asfalto qui a Spa?

“Certo, il nuovo asfalto sarà un piccolo punto interrogativo, ma onestamente non credo che creerà un grosso svantaggio. So che altri team hanno fatto test, ma vedremo. Per fortuna ci sono condizioni di asciutto e la temperatura è nella media che ci aspettavamo”.

“Ovviamente non abbiamo a disposizione i dati degli altri concorrenti, anche se il partner è sempre Michelin, ma penso sia abbastanza corretto non condividano i dati degli altri concorrenti. Se non lo facessero, saremmo molto delusi anche noi.”

“Ti mette un po’ di pressione in più per questa gara e sicuramente per Le Mans. Ma la pressione è sempre sulle nostre spalle perché questo campionato sta diventando sempre più complicato, sempre più impegnativo, e la competizione tra noi e tutti gli altri sta crescendo molto velocemente. Hai visto a Imola? A un certo punto c’era una Toyota un po’ più in difficoltà e subito si sono fatte avanti le Alpine e le BMW. Quindi siamo molto, molto vicini e ora sono i piccoli dettagli a fare la differenza.”

“Vedi Imola lo scorso anno? A volte è facile puntare il dito contro una decisione, ma spesso non tutti sanno cosa c’è dietro. E a volte, se vuoi avere successo, magari con una, due o tre vetture contemporaneamente, devi prendere una sola decisione, e magari è quella sbagliata. Penso che possiamo finalmente dimenticarci di Imola 2024; abbiamo ottenuto un ottimo risultato in Qatar e credo che confermeremo le prestazioni dell’ultima gara”

Una domanda che ti volevo fare da tempo: cosa ne pensi del punteggio doppio di Le Mans?

“Guarda, ne abbiamo discusso con l’ACO e con la FIA molti anni fa e tutti noi, costruttori e team, eravamo d’accordo su questo e sul fatto che se non si rispetta lo stile endurance dell’ACO, se non si taglia il traguardo e si ottiene il controllo della bandiera a scacchi, si hanno zero punti. E questo è anche il fascino di Le Mans.”

“Voglio dire, abbiamo perso la Toyota, abbiamo perso Le Mans all’ultimo giro. Abbiamo perso Le Mans con Rigon all’ultimo giro. Ed è proprio questo il fascino di questa gara: puoi perdere tutto all’ultimo minuto. Quindi fino agli ultimi chilometri urli e hai molta paura di perdere la gara. E questo è qualcosa di speciale”

“Poi lo sforzo e l’importanza della gara sono piuttosto elevati. Quindi penso che non si possa paragonare a una gara di 6 ore, quindi lo accettiamo tutti e quindi penso che vada bene. È nello spirito dell’endurance, mi piace.”

Last but not least, Mauro Barbieri, GT Endurance Racing performance engineer

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Ovviamente sapete che altri contender si lamentano. Uno in particolare si è lamentato molto ai nostri microfoni.. Pensate davvero che siano così lontani da voi?

“Questa è una domanda difficile perché in generale non mi piace parlare degli altri. Tutto quello che posso dire è che penso che sappiano quello che stanno facendo e se le prestazioni che mostrano sono quelle reali o se si stanno nascondendo per qualsiasi motivo, lo sanno solo loro.”

Allora ti pongo un’altra domanda, magari meno critica: pensi che sia possibile nascondersi a un livello così alto dopo due gare?

“Sai, alla fine la risposta più semplice sarebbe che ci sono degli esseri umani alla guida della macchina, non delle macchine, e una volta seduti a bordo e che corrono sul giro, possono fare quello che vogliono. Sta a loro spingere al limite o gestire le prestazioni. Quindi, sicuramente, ci sono diversi modi per farlo senza entrare nei dettagli tecnici, nelle impostazioni o altro, ma con questo non voglio dire che qualcuno lo stia facendo.”

“Come costruttori abbiamo cercato di migliorare l’analisi delle prestazioni insieme alla FIA durante l’inverno, ma alla fine ci sono comunque alcune aree che non si possono quantificare correttamente o per le quali non si ha modo di oggettivare se succede qualcosa di strano, diciamo cosí.

E quindi alla fine rimane sempre l’opportunità di gestire le prestazioni a seconda del proprio obiettivo. Ma come ho detto, non voglio entrare in questa discussione e puntare il dito contro questo o quell’altro. Abbiamo un comitato di regolamentazione regolare di cui ci fidiamo al massimo livello.”

“Noi confidiamo nel loro lavoro e speriamo solo che il campionato continui a crescere come sta facendo in questi anni, non solo in termini di concorrenti e partecipanti, ma anche in termini di spettacolo e di preparazione di tutte le auto per avere davvero i minimi dettagli che fanno la differenza, perché alla fine la sfida più dura è la più grande”.

Sappiamo invece per certo che la filosofia Ferrari invece è di non togliere mai il piede..

“Si, posso assolutamente garantire che per il nostro marchio e per la nostra mentalità noi corriamo sermpre per vincere. Noi non ci tiriamo mai indietro e vogliamo vincere il maggior numero possibile di gare, sperando di portare finalmente a casa il campionato quest’anno.”

“Fare il threepeat a Le Mans sarebbe un sogno, invece penso che per i nostri concorrenti vincere lí stia diventando quasi un’ossessione. Questo dalla mia prospettiva. Noi ci stiamo godendo l’esperienza come abbiamo sempre fatto finora, dando tutto ciò che abbiamo e cercando di vincere ancora una volta, di scrivere un’altra pagina di storia per questo marchio e, naturalmente, di realizzare i nostri sogni, perché alla fine tutti noi che lavoriamo a questo progetto sogniamo di vincere ogni anno.”

“Al momento ci sono almeno cinque marchi che stanno competendo ai vertici, e altri stanno arrivando e stanno cercando di accumulare esperienza per migliorare il pacchetto, e sicuramente ci arriveranno prima o poi e colmeranno il divario.”

Interviste raccolte da Piero Lonardo e Luca Pellegrini

Foto: Giulio Villa, Piero Lonardo