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WEC – Ferdinando Cannizzo: “Difficile capire cosa possiamo fare di più, ma dobbiamo farlo”

L’intervista del day after con Ferdinando Cannizzo (Ferrari Head of Endurance Race Cars) al termine della 8 Ore del Bahrain

Hai già realizzato quanto accaduto?

“Quando ti concentri attentamente sulla gara fai fatica a capire cosa realmente è accaduto. Ma sappiamo che abbiamo realizzato un lavoro straordinario scrivendo una bella pagina di motorsport per Ferrari. Sapete, abbiamo lavorato molto duramente per puntare alla costanza, sapendo che era impossibile per noi essere sempre i più veloci, ma allo stesso tempo conoscevamo il potenziale della vettura e quindi abbiamo lavorato duramente per impostarla in modo che fosse davvero forte in termini di costanza, in particolare nel secondo stint”

Siete stati conservativi quindi nel finale?

“Alla fine eravamo vicini a passare completamente alle gomme medie nonostante la nostra prestazione fosse buona. Non c’era ragione però per noi di azzardare una strategia rischiosa in termini di gomme, essendo già molti performanti: il ‘Mix’ tra le due mescole, dure e medie, è stata la soluzione migliore”.

 

 

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Era impossibile battere Toyota?

“Direi che era probabilmente impossibile battere la Toyota. Forse senza il traffico alla fine il gap sarebbe stato minore, forse avremmo superato la #8, ma forse non la #7. Rispetto pienamente la loro gara incredibile ed hanno meritato di vincere”.

Con la Ferrari #50 avete cambiato strategia dopo la prima Safety Car, come mai?

“Abbiamo guardato a quanto fatto da Porsche che aveva anticipato la sosta. Così abbiamo deciso di mantenere la #51 alla testa della corsa, mentre la #50 è stata posizionata per coprire l’eventuale recupero di Porsche”

E la #83 che strategia ha usato?

“La stessa delle altre tranne l’ultima sosta in cui hanno optato per tre gomme dure e una media. Volevano fare l’intero stint con 38 giri senza cambiare gomme”.

Porsche e Cadillac come te le aspettavi? Di fatto solo le LMH sono state davanti…

“Onestamente mi aspettavo di avere una Porsche e una Cadillac decisamente più vicine, ma a quanto pare hanno sofferto il degrado. Non credo che ci sia un problema tra LMH e LMDh. credo che abbiano interpretato meglio la scelta e la gestione delle gomme per questo tipo di gara e per il circuito che, come abbiamo detto in prece§denza, è molto critico per il degrado delle gomme e le condizioni meteo in termini di temperatura”.

Ferrari ha avuto un ottimo bilanciamento sin dalle prove libere, quanto è stato importante?

“Le cose che abbiamo preparato al simulatore sono state subito messe in atto. Questo ci ha permesso di preparare al meglio la gara e di concentrarci sulla comprensione del diverso comportamento delle diverse scelte di pneumatici. Così abbiamo testato la full medium, abbiamo testato la split con la sola laterale, la posteriore, con tutte le configurazioni nel modo giusto, anche suddividendo le strategie tra le auto. Ferrari è stata l’unica a testare il secondo stint e questo ci ha dato la possibilità di essere sicuri di fare la scelta giusta. Quindi, sapevamo in anticipo quale fosse la configurazione più veloce, diciamo dopo la prima sosta”.

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Come si arriva in tre anni a questo risultato?

“Credo che tutto sia iniziato due anni prima, cioè quando abbiamo ottenuto l’approvazione da parte del nostro Presidente. Abbiamo iniziato con molta umiltà a creare il team ed a lavorare sulla vettura. Il target era quello di creare una famiglia. Una squadra in cui tutti si aiutano a vicenda, con un’atmosfera sempre molto serena. Dal punto di vista tecnico, per la vettura abbiamo lavorato molto analizzando la concorrenza, la Toyota, le vecchie LMP1 e anche la F1 che ha una struttura non molto lontana da questa. Tutto questo ci ha permesso di trovarci in una situazione in cui, durante lo sviluppo, eravamo ben preparati ed allo stesso tempo non abbiamo mai esitato nelle nostre attività. Ad esempio, abbiamo deciso di sviluppare la vettura con due diverse chiavi di lettura: una sulle prestazioni e una sull’affidabilità. E questo credo sia stato l’altro pilastro che ci ha dato la possibilità di arrivare davvero ben preparati a Sebring e conquistare la pole al debutto. Ma pensavamo che facesse parte del nostro percorso e penso che il nostro cammino possa continuare. È difficile capire cosa possiamo fare di più e meglio, ma dobbiamo farlo. Tutti i piloti hanno svolto un ruolo incredibile compreso Davide Rigon ed Alessio Rovera. Non hanno guidato la 499P in gara, ma sono stati fondamentali per lo sviluppo. Tutti fanno parte della nostra grande famiglia”.

Quanto si può ancora crescere?

“In questo campionato in cui il regolamento è congelato con l’omologazione dell’auto, è difficile capire quanto si possa crescere. Quando sono arrivato dalla F1 ho dovuto cambiare mentalità. Qui sei limitato, ma questo non significa che non puoi cambiare, che non puoi migliorare. Devi solo guardare in modo un po’ diverso, con occhi diversi, con una prospettiva diversa e trovare le aree  in cui puoi monitorare le prestazioni. Sono fiducioso per il prossimo anno, anche se la concorrenza sarà ancora più agguerrita, e stiamo già cercando di trovare qualcosa in più per essere competitivi”.

C’è già un piano per i test fino alla prossima stagione?

“Sì, abbiamo già sostanzialmente identificato i chilometri principali su cui testeremo. Inizieremo in Qatar, ma a gennaio”.

La Ferrari #50 è stata fatta passare per prendere il terzo posto piloti, giusto?

“Abbiamo cambiato le posizioni e così abbiamo avuto la prima, la seconda e la terza posizione nella classifica piloti”.

Porsche se ne è andata: forse avete avuto troppo successo per il bene del campionato?

“Quello che posso dirti è che mi dispiace un po’ che Porsche se ne sia andata perchè le vittorie sono molto più meritate con tanti rivali. È sicuramente molto difficile quando ci provi più volte e non riesci a vincere e vedo le difficoltà. Al momento però sono contento che non sia un mio problema. Oggi stiamo festeggiando, ma dobbiamo restare molto umili perché questi risultati possono arrivare solo se una squadra è molto forte, molto determinata, concentrata e non pensa che tutto sia possibile”.

Quanta conoscenza della Formula 1 c’è effettivamente nella 499P?

“Parecchia, non so quantificarlo, ma certamente si. Ho avuto esperienza in F1 e comunque anche altri miei colleghi sono stati coinvolti. Stiamo sviluppando la vettura nella stessa galleria del vento, oltre a condividere il ‘pacco batterie’ con la F1″.

L’anno prossimo sembra ci saranno più pneumatici per le GT. Cosa ne pensi? Diventerà più “banale” la strategia?

“Forse no, perché qualcuno può non cambiarle e potrebbe riuscire comunque nella seconda parte di stint a guadagnare una quindicina di secondi. Cambierà sicuramente il modo di giocare, ma non limiterà le strategie. Non credo in ogni caso che ci siano ripercussioni per la nostra 296, abbiamo una buona auto nella gestione del tempo e non solo”.

I piloti della 499P hanno delle caratteristiche differenti?

“Tutti i piloti che abbiamo in 499P hanno delle esigenze differenti. Pier Guidi ad esempio preferisce una vettura ‘più spigolosa’, mentre Giovinazzi richiede un’auto più sottosterzante. In qualche modo riescono ogni volta a trovare la soluzione per tutti. E lo stesso vale per la #50″.

Hai hobby per ‘staccare completamente’?

“Non ho un hobby, a dire il vero, tranne che mi piace molto il calcio e mi piace guardare le partite. Gioco con gli ingegneri, i meccanici, ovunque sia possibile e anche con i piloti. Per quanto riguarda lo sport, mi alleno ogni mattina tra le 7:00 e le 8:00. E questo mi dà la possibilità di staccare completamente. Contemporaneamente amo molto la matematica e ogni volta che trovo il tempo per leggere libri di matematica, li prendo e li leggo immediatamente”.

Intervista elaborata da Luca Pellegrini

Foto: Piero Lonardo

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WEC – Da Costa e l’Alpine chiudono al top il rookie test di Sakhir

La consueta appendice al season finale in Bahrain ha premiato l’Alpine, che ha primeggiato con Fred Makowiecki ed Antonio Felix da Costa. Il neoacquisto del team transalpino nel turno pomeridiano ha fissato i cronometri sull’1.49.214, precedendo nella lista complessiva dei tempi Nick Cassidy, uomo nuovo Peugeot, Marco Sørensen, che ha “sgrossato” l’Aston Martin per Mattia Drudi, e Lilou Wadoux, di ritorno sulla Ferrari #51.

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Il pilota riminese ha ben figurato, compiendo ben 97 giri sulla Valkyrie #009, come anche Ollie Gray, neotitolato ELMS con VDS Panis, invitato dal WEC sulla vettura campione.

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Tra i debuttanti nelle Hypercar, da segnalare anche la buona prestazione da parte di Charles Weerts sulla BMW, mentre Alessio Rovera ha mosso i primi km ufficiali sulla 499P AF Corse.

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Tra le LM GT3, largo ad Hadrien David, neocampione della Michelin Le Mans Cup, sulla Lexus #87 di AKKODIS ASP, autore di 2.01.801. L’altra vettura del team è stata protagonista di un’uscita di strada in curva 14/15 dopo circa mezz’ora dall’inizio dei test e non è più comparsa in pista.

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In evidenza anche Tom Fleming, pure invitato dal WEC, con la Porsche campione di Manthey 1st Phorm condivisa con Francois Heriau, indiziato di cambiare montura il prossimo anno.

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A sostituire il francese, vicecampione della categoria con Ferrari VISTA AF Corse, almeno per ora, Matias Zagazeta e Nicola Lacorte; al giovane toscano la terza migliore prestazione della categoria.

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Ha preso come previsto la pista anche Logan Sargeant, piazzandosi al secondo posto in graduatoria al mattino sulla Ford Mustang di Proton Competition. Un programma variegato pare per l’ex-F1, atteso nuovamente in IMSA dopo i primi outing con l’Oreca LM P2 del PR1/Mathiasen Motorsports.

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AI test hanno partecipato 29 vetture. Notabili assenti le Porsche Penske, pronti a levare le tende prima possibile dopo la decisione di abbandonare il campionato.

E’ veramente tutto per il FIA WEC 2025. La serie mondiale tornerà in azione il 22/23 marzo prossimi col Prologo in Qatar.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati della Morning Session

I risultati della Afternoon Session

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WEC – E vissero (quasi) tutti felici e contenti: Ferrari campione del mondo endurance dopo 53 anni! A Manthey 1st Phorm il titolo delle LM GT3

La 8 Ore del Bahrain premia ancora una volta le Toyota, che dopo una gara di testa fanno doppietta, come già accaduto diverse volte nel corso degli anni a Sakhir. Ferrari piazza le sue tre 499P dietro in sequenza e conquista cosí sia il titolo piloti con la #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi, che il titolo costruttori.

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Il Gazoo Racing peraltro scippa anche la seconda posizione a Porsche, quest’oggi inabile a competere con i migliori. Migliori che hanno annoverato ancora una volta Aston Martin e Peugeot, anche se il risultato finale, che vede la #009 mattatrice delle libere concludere settima e le due 9X8 appena all’interno della top ten, non premia il valore espresso in pista soprattutto dalla Valkyrie, che si è tolta anche la soddisfazione di fare qualche giro al comando.

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Nella seconda metà di gara i mattatori sono stati sicuramente Kamui Kobayashi, vero trascinatore della squadra nipponica, ed Antonio Fuoco, impegnato a conquistare quei punti preziosi per la classifica sfuggiti al Fuji.

Un drive-through per un sorpasso in regime di bandiere gialle ha temporaneamente tolto la GR010-Hybrid #8 dalle posizioni di vertice, ma il passo gara e le strategie delle Toyota sono state assolutamente perfette, aiutate anche da una seconda Safety Car entrata in atto all’inizio della settima ora a ricompattare il gruppo per recuperare l’unica Hypercar ritiratasi, la BMW #15, con la sospensione posteriore ko in curva 11.

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Tra le LM GT3, secondo trionfo stagionale per la Lexus di AKKODIS ASP di Clemens Schmid, Răzvan Umbrărescu e José María López. Peccato per la seconda RC F GT3, vittima del primo ritiro della giornata.

Le Mercedes di Iron Lynx confermano le buone prestazioni ottenute durante tutto il weekend e chiudono al secondo posto con la #61 di Martin Berr, Lin Hodenius e Maxime Martin, a loro volta davanti all’Aston Martin dello Heart of Racing del nostro Mattia Drudi, che domani sarà tra i protagonisti del Rookie Test con la Valkyrie.

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Per Richard Lietz, Riccardo Pera e Ryan Hardwick la quarta piazza finale basta e avanza per conquistare il titolo di categoria per Manthey 1st Phorm. La Ferrari #21 di VISTA AF Corse gli chiude alle spalle, un po’ come è stato per tutta la stagione, che ha visto la Porsche #92 aggiudicarsi tre gare tra cui Le Mans.

Out la 296 GT3 #54, buttata fuori malamente da un ritirando Jenson Button. A proposito di ritiri, ci lasciano anche Andrew Hall, gradita presenza fotografica australiana, e Yannick Dalmas. Il compito di gestire la safety car passerà a Peter Dumbreck, il quale affiancherà Pedro Couceiro.

E’ tutto per il FIA WEC 2025. Domani le attività in pista si concluderanno definitivamente con il consueto Rookie Test, che vedrà la partecipazione, annunciata all’ultimo momento, anche di Logan Sargeant sulla Ford Mustang di Proton Competition.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo, con l’aiuto di Walter Schruff-Endurance Archive

L’ordine di arrivo della 8 Ore del Bahrain

L’entry list aggiornata del Rookie Test

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WEC – Una Aston Martin al comando alla metà gara in Bahrain, ma ancora per poco

Dopo 4 ore di gara sorprendentemente al comando c’è una Aston Martin Valkyrie: si tratta della #009 dominatrice delle libere. Alex Riberas ha approfittato al meglio del ricompattamento del gruppo susseguente al contatto che ha visto eliminare dalla gara l’incolpevole Ferrari 296 GT3 #54 di VISTA AF Corse, coinvolta nella lotta fra la Cadillac di Jenson Button e la BMW di Sheldon van der Linde.

Il campione del mondo di F1 2009, qui all’ultima corsa ufficiale, è stato dichiarato colpevole del contatto ed ha scontato uno Stop&Go+30”.

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Nelle fasi precedenti peró abbiamo assistito alla furiosa rimonta di Antonio Giovinazzi sulla Ferrari #51, capace di separare le due Toyota, che nel frattempo avevano scambiato ulteriormente le posizioni in funzione delle strategie leggermente differenti in termini di gomme.

Purtroppo per l’Aston Martin, il primato assoluto è destinato a durare pochissimo, in quanto la LMH aspirata è stata richiamata ai box per non aver rispettato correttamente le procedure di Virtual Safety Car ed è rientrata in P5, alle spalle delle due Toyota, della 499P #51, ora nelle mani di Alessandro Pier Guidi, e dell’altra Valkyrie.

Le altre due contender per il titolo piloti proseguono in P6 e P13 rispettivamente, ora nelle mani di Yifei Ye e Matt Campbell. Il box Porsche Penske ha optato per una strategia al momento conservativa, richiamando la 963 #6 in anticipo rispetto alla concorrenza all’ultima sosta.

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Tra le LM GT3 è giunto il momento dei driver Pro, e Josè Maria Lopez conduce di misura con la Lexus #87 sulla Mercedes di Maxime Martin, mentre Richard Lietz, una volta terminato il turno di Ryan Hardwick, ha dato il consueto impulso alla gara della Porsche Manthey 1stPhorm, portandosi la vettura leader in classifica dietro i due battistrada.

Frattanto la Lexus partita dalla pole staziona da due ore ai box per problemi di natura elettrica. Piccolo problema anche per la Ferrari in lotta per il titolo, protagonista di un contatto con la Corvette TF Sport di Jonny Edgar all’inizio della quinta ora per la quarta posizione. Attendiamo le relative decisioni da parte della direzione gara, che dovrebbero essere a sfavore della Rossa.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo quattro ore di gara

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WEC – Toyota in controllo nelle prime fasi della 8 ore del Bahrain

Finalmente siamo alla resa dei conti, con l’ultima gara stagionale del FIA WEC in Bahrain. Al via Mike Conway ha mantenuto la leadership su Brendon Hartley, al volante dell’altra GR010-Hybrid. Una partenza senza particolari patemi, se escludiamo le due Alpine che  vanno ad ostacolarsi in fondo al gruppo.

Le due Peugeot hanno mantenuto le posizioni successive fino ad un insolito testacoda in curva 12 da parte di Paul di Resta, al termine della prima ora, che ha aperto la strada ad Antonio Giovinazzi. Il pilota della Ferrari #51 nel frattempo era già avanzato alle spalle dei tre battistrada, separati da appena 3”; anche le altre due 499P avevano migliorato la propria classifica entrando nella top ten.

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Tra le LM GT3, Arnold Robin sulla Lexus in pole ha gestito le due Mercedes Iron Lynx che gli partivano dietro, anche se James Gilbert ha presto perso il contatto dai primi a favore di Petru Umbrarescu con la seconda RC F GT3 e di Stefano Gattuso con la Ford Proton #88. Partenza non spettacolare per entrambi i major contender al titolo di categoria, ovviamente partiti anch’essi con i bronze driver Francois Heriau e Ryan Hardwick.

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La prima sosta regala un’inversione di posizioni al comando, con Hartley a guadagnare sensibilmente sul compagno di squadra, come peraltro di Resta, tornato in quarta posizione ai danni di Loic Duval con Giovinazzi stabile terzo. Laurens Vanthoor con la Porsche #6 nel frattempo naviga ai margini della top ten dopo essere partito dl fondo dello schieramento.

Primo passaggio al pit favorevole anche alla Mercedes #61, che conquista il comando delle LM GT3 con Lin Hodenius, a copiare la strategia che ora vede Clemens Schmid al volante della Lexus #87, secondo a 4”. Completa il podio temporaneo l’altra AMG GT3 di Fran Rueda, mentre l’altra Lexus ha proseguito con Robin ed insegue in P5 l’Aston Martin dello Heart of Racing. Hardwick occupa ora la 12ma posizione, due macchine avanti ad Heriau con la Ferrari VISTA AF Corse #21.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

La classifica dopo la prima ora di gara

 

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WEC – Sorpresa: è prima fila Toyota in Bahrain. Lexus, seconda Hyperpole in LMGT3

Chi si aspettava le Aston Martin o le Ferrari sarà rimasto sicuramente deluso dalle qualifiche della 8 Ore del Bahrain, season finale del FIA WEC. Le Toyota sbancano la Hyperpole con Kamui Kobayashi e Brendon Hartley, col DS del Gazoo Racing autore di 1.47.826, lasciando a 2 decimi il compagno di squadra.

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L’avevamo ricordato al mattino che Sakhir è terreno favorevole alle GR010-Hybrid, che sono imbattute in gara, proseguendo una quasi tradizione che vede altri tre successi ottenuti in precedenza con le LM P1.

Alle spalle delle Toyota emergono da prove libere poco consistenti le Peugeot, sempre alla ricerca di quel primo successo che giustificherebbe l’impegno (ed i capitali) profusi dalla casa del Leone, a oltre 3 decimi.

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A conquistare il turno finale solo una delle tre Ferrari, la #51 di Antonio Giovinazzi, che chiude in P8 esattamente come nelle qualifiche, che hanno visto primeggiare le due Aston Martin Valkyrie, con Marco Sørensen, vero mattatore delle prove, a migliorarsi ancora una volta con 1.47.290.

Le altre due 499P mancano la Hyperpole per appena 49 millesimi complessivi a favore della Porsche #5, mentre il major contender Kevin Estre con l’altra 963 Penske va incredibilmente a chiudere la graduatoria delle Hypercar e dopo un bloccaggio in curva 1 non riesce nemmeno ad avvicinarsi alla vettura gemella.

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Non fallisce invece la Lexus di AKKODIS ASP, che conquista la seconda pole stagionale dopo Imola con la #78 condotta da Arnold Robin e Finn Gehrsitz. Il pilota tedesco ha tenuto a distanza col tempo di 2.01.661 le due Mercedes Iron Lynx di Lorcan Hanafin e Lin Hodenius.

In tema campionato, il duello vede il parziale successo della Ferrari VISTA AF Corse che con Francois Heriau e Simon Mann si qualifica in P8, mentre i capiclassifica Ryan Hardwick e Riccardo Pera non vanno oltre la 17ma piazzola con la Porsche Manthey 1stPhorm. Tom Van Rompuy, ancora matematicamente in lizza con la Corvette TF Sport #81, non è andato invece oltre il 14mo tempo.

UPDATE: Penalizzata di tre posizioni in griglia la McLaren 720S GT3 Evo #59 per aver ostacolato durante la Hyperpole l’Aston Martin  #27.

Domani lo start della 8 Ore del Bahrain alle 14.00 locali, le 12.00 italiane. Diretta streaming sulla WEC TV, mentre in tv la gara verrà trasmessa da SkySport e da Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

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WEC – Ferrari e Fuoco al top nelle Libere-3 del Bahrain

C’è una Ferrari davanti a tutti nella terza ed ultima sessione di libere della 8 Ore del Bahrain. Antonio Fuoco ha rotto immediatamente gli indugi col tempo di 1.49.725 a bordo della Ferrari #50, scavalcando Robert Kubica e la gialla 499P di AF Corse di 3 decimi, a sua volta superata un attimo dopo anche dalla Toyota #7 di Kamui Kobayashi.

Appena 12 millesimi il distacco fra i due battistrada, a riprova della ritrovata competitività delle GR010-Hybrid, finora imbattuta sulla pista di Sakhir. In evidenza ancora Marco Sørensen, P4 a 4 decimi dal leader; il danese di Aston Martin ha ereditato anche la migliore prestazione assoluta del weekend stante la cancellazione dei tempi a Sheldon van Der Linde, al top nelle libere-2 con la BMW #20, per una precedente infrazione in pitlane.

A dispetto delle previsioni comunque non c’è stata la consueta corsa generale al tempone di qualifica, e gran parte delle vetture si sono limitate a migliorarsi nei vari settori, con Porsche Penske ed Alpine a fare da fanalini di coda delle Hypercar.

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Tra le LMGT3, migliore prestazione per Martin Berry con la Mercedes #60 di Iron Lynx, assai lontano dal best lap ottenuto ieri sera dalla Lexus #78. Le due RC F GT3 completano comunque il podio odierno, a circa 4 decimi dalla AMG GT3, davanti alla Ferrari VISTA AF Corse #21 di Simon Mann a caccia del titolo di categoria.

Da segnalare la prima red flag del weekend, propiziata dall’uscita di strada da parte di Celia Martin con la Porsche delle Iron Dames in curva 3. La vettura è poi ritornata in pista nel finale della sessione, che è stata prorogata di circa 5’.

La giornata prosegue con le ultime qualifiche della stagione, in programma a partire dalle 16.00 locali, le 14.00 italiane. Diretta streaming sulla WEC TV e sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 3

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WEC – Van Der Linde fa volare la BMW nelle Libere-2 in Bahrain

Scendono come da copione i tempi nel secondo turno di libere della 8 Ore del Bahrain. Sheldon Van Der Linde al volante della BMW ha presto abbassato di un secondo pieno il best lap segnato al mattino dall’Aston Martin di Marco Sørensen, dominando la sessione col tempo di 1.48.780.

Il pilota danese della Valkyrie #009 ha comunque chiuso alle spalle della M Hybrid V8 #20, migliorandosi sensibilmente. Terzo tempo per Jean-Eric Vergne con la Peugeot #93, sempre alla ricerca del primo successo.

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P6 per Antonio Giovinazzi, il migliore tra le Ferrari, a 6 decimi dal battistrada, con la #83 AF Corse a chiudere la lista dei tempi delle Hypercar, dietro l’altra contender per il titolo piloti, la Porsche #6.

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La lotta per il primato nelle LM GT3 ha visto infine primeggiare la Lexus #78 di Finn Gehrsitz, autore di 2.02.613, a migliorare di 68 millesimi la prestazione mattutina di Ben Barker e della Ford Mustang #77.

La top five di sessione prosegue con Rahel Frey e la Porsche delle Iron Dames, a 4 decimi, Dani Juncadella   con la Corvette di TF Sport #33, Mattia Drudi con l’Aston Martin Vantage dello Heart of Racing e Lorcan Hanafin al volante della Mercedes #60 di Iron Lynx. P8 per la Ferrari #21 di VISTA AF Corse e dodicesimo tempo per la Porsche Manthey 1st Phorm, in lotta per il titolo.

Alla sessione, che è stata interrotta brevemente per detriti in curva 8, non ha partecipato la Porsche 963 di Proton Competition, mentre la Lexus #87 è incappata in un problema tecnico e non ha segnato un giro valido.

Domani il programma prevede le ultime libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 e alle 16.00 locali, le 10.00 e le 14.00 nostrane. Entrambe le sessioni saranno fruibili sulla WEC TV, con le qualifiche disponibili anche sui canali Eurosport.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

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WEC – Valkyrie in evidenza nelle prime libere in Bahrain

Aston Martin sfiora la doppietta nelle prime libere della 8 Ore del Bahrain, season finale del World Endurance Championship. Marco Sørensen ha siglato nelle primissime fasi dei 90’ a disposizione il miglior tempo del turno con 1.49.697.

Una prestazione da qualifica quella del danese, che si è lasciato alle spalle l’altra Valkyrie di Ross Gunn, a quasi 2”, preceduta da Robert Kubica, con la migliore delle Ferrari, a 1”5 dal leader.

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A seguire, nelle ruote della #007, Paul di Resta con la Peugeot #93 ed il leader della classifica generale Antonio Giovinazzi. L’altra contender per il titolo piloti, la Porsche #6, ha concluso con la 14ma prestazione, poco meglio delle due Cadillac e della BMW #15, in pista solamente a lungo ferma ai box e riapparsa solo a metà sessione.

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L’altra M Hybrid V8 è stata protagonista al termine di una sessione che ha visto solo una breve Full Course Yellow a 10’ da termine, di un’esercitazione di soccorso lungo la pista.

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Ben Barker conduce la classifica delle LM GT3 con la Ford Mustang #77 di Proton Competition. Il pilota britannico ha preceduto sul filo di lana Josè Maria Lopez con la Lexus #87 di appena 56 millesimi. A seguire completa il podio virtuale l’altra RC F GT3 di Ben Barnicoat.

Tra le due major contender per il titolo di categoria l’ha spuntata la Porsche Manthey 1st Phorm #92, P6 alle spalle delle due BMW M4 GT3 del WRT con Richard Lietz. La Ferrari #21 di VISTA AF Corse ha chiuso quale fanalino di coda.

La giornata proseguirà con le seconde libere, in programma alle 17.00 locali, le 15.00 italiane. Previsto solo live timing su Fiawec.com.

Piero Lonardo

Foto: Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Corv34

IMSA – Tante le novità in attesa dell’entry list dei test di Daytona

L’entry list dei test che si svolgeranno a Daytona la prossima settimana è attesa a brevissimo, e come sempre a ridosso vengono rivelate le line-up, pronte a disputare non solo i test del 14-16 novembre ma anche l’intero WeatherTech SportsCar Championship o la Michelin Endurance Cup.

Iniziamo da Pratt Miller, che per le sue Corvette ha optato per la continuità, con i due equipaggi full-season ancora affidati ad Antonio Garcia ed Alexander Sims e a Tommy Milner e Nicky Catsburg. Ad affiancare i campioni GTD Pro in carica ci sarà peró Marvin Kirchöfer al posto di Dani Juncadella, neoacquisto Genesis, mentre Nico Varrone proseguirà il proprio percorso sulla Z06 GT3 R #4.

Altre novità di rilievo in casa Acura, dove saranno gli assi dell’IndyCar Scott Dixon ed Alex Palou a riprendere il volante della ARX-06 del Meyer Shank Racing nelle gare lunghe della MEC, insieme a Kaku Ohta e ad AJ Allmendinger.

MSRwin2012

Il popolare asso della NASCAR si unirà all’equipaggio dell’Acura #60 composto da Tom Blomqvist e Colin Braun per la prossima Rolex24 at Daytona. “Dinger”, alla sua 16ma esperienza sulla pista della Florida, vanta una vittoria col team nel 2012 insieme ad Ozz Negri, John Pew ed al compianto Justin Wilson.

Zilisch

Come anticipato su queste pagine, Connor Zilisch non sarà della partita nel rookie test WEC del Bahrain, ma potrà provare per la prima volta la Cadillac V-Series.R a Daytona, salendo sulla #31 del Whelen Racing. Insieme a lui un altro class winner del season opener, Colton Herta, prossimo protagonista del FIA F2.

Tra le LM P2, nuova line-up per il TDS Racing, che proporrà Mathias Beche, David Heinemeier Hansson, e Tobias Lütke. A completare l’equipaggio per Daytona, nientemeno che Charles Milesi, neocampione ELMS e pilota ufficiale Alpine nel WEC.

Pratt Miller dal canto suo riproporrà Chris Cumming e Pietro Fittipaldi, i quali verranno affiancati da Manuel Espirito Santo nelle gare lunghe della Endurance Cup e a Daytona da Enzo Fittipaldi, pronto al debutto in Indy NXT.

Per il ritorno nella massima serie endurance americana, Intersport si affiderà al team owner Jon Field e a Oliver Jarvis. Seth Lucas e Job van Uitert completeranno l’equipaggio per Daytona.

Myers Riley ha invece definito in Felipe Fraga, Sheena Monk ed il development driver Ford, Jason Altzman, l’equipaggio per la sua Mustang GT3 iscritta in GTD. Presenti ai test di Daytona infine anche Ryan Hardwick, il nostro Riccardo Pera e Thomas Preining sulla Porsche Manthey. Terza partecipazione per il pilota austriaco dopo gli outing con Andretti Motorsports e Proton Competition.

Piero Lonardo

Foto: Pratt Miller Motorsports, IMSA, Connor Zilisch FB page